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Autore: Utopy    18/11/2009    13 recensioni
"In un mese me la scopo."
"Chi? Quella? Figurati... Non te la darà mai!"
"Scommettiamo?"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bene ragazze, questo è ufficialmente l’ULTIMO capitolo.. Mi dispiace se ho deluso alcune di voi, mi dispiace davvero. Sono la prima ad essere delusa da questa fan fiction.
Vorrei però ringraziare babakaulitz: la tua recensione mi ha fatto un piacere immenso, dico davvero.. Mi ha dato la spinta per fare l’ultimo capitolo come si deve. Ti ringrazio, dal profondo del cuore.
Così si conclude la mia prima fan fiction, con la speranza in futuro di farne di migliori.
Vi lascio alla lettura, ci vediamo a fondo pagina con i ringraziamenti.

 

 

DICIOTTESIMO CAPITOLO (ULTIMO)

 

 

Avrebbe fatto tardi. Se lo sentiva Tom Kaulitz mentre correva come un pazzo per le strade di Magdeburgo, illuminate appena dalla fioca luce dei lampioni ai lati della strada.
Non aveva nemmeno rispettato tutti gli stop, troppo occupato a stare attento che il pacco regalo non scivolasse dal sedile di fianco a lui.
Quella sera doveva essere perfetta. Perfetta. Non doveva rovinare assolutamente niente, specialmente con i suoi ritardi cronici.

Si fermò ad un semaforo rosso, maledicendolo in ogni lingua possibile, seppur sapesse solo il tedesco e masticasse un po’ di inglese.

Cominciò a tamburellare impaziente le dita sul volante, facendo cadere il suo occhio sull’anello che portava all’anulare sinistro. Una piccola fede d’orata, semplice, con all’interno due iniziali : V.L.

Sorrise, incantandosi a fissarla, finché non sentì dietro di lui un lamento di clacson che suonavano insistenti. Alzò gli occhi e il semaforo era tornato magicamente verde.
Ripartì con una sgommata.
Guardò l’orologio: segnava le otto meno dieci.
Forse era ancora in tempo, forse ce l’avrebbe fatta ad arrivare in dieci minuti a casa loro.
Premette sull’acceleratore, maledicendo David e i ragazzi per averlo trattenuto così tanto tempo in studio.
Sapevano che era un giorno speciale! Sapevano che la sua bellissima moglie lo stava aspettando a casa, pronta per festeggiare quella serata così importante per loro.

Accostò la macchina davanti al vialetto, parcheggiandola alla meno peggio, e scese correndo a perdi fiato verso il portone di casa sua.
Cercò le chiavi nelle tasche e aprì la porta, entrando in casa con il pacco regalo sotto braccio.

“Amore!” La chiamò, sperando che non avesse deciso di chiedere il divorzio. Se lo sarebbe meritato, assolutamente.

“Tom! Sei in ritardo!” Una vocetta trillante, e subito lui la vide scendere le scale. Con il suo vestito a tubino blu notte e i capelli nero piastrati che le ricadevano sulla spalle. Il rasta viola era sparito da qualche anno. Guardò i suoi occhi e si stupì di come riuscissero ancora ad incantarlo, seppur fossero passati più di sei anni dalla prima volta che li aveva visti. Ora ne aveva venticinque, non più diciannove.. Tuttavia quei fari blu lo catturavano ogni volta, sempre.

“Lo so, lo so! Ti prego non essere arrabbiata, è colpa dei ragazzi!” Tentò di giustificarsi, portando le mani davanti al petto. Lei lo guardava severa, senza però riuscire a mascherare alla perfezione il suo divertimento, nel vederlo così affannato e in cerca di scuse. “Ho preparato tutto, comunque, non ti preoccupare!” Sorrise radioso, era splendida. “Tu sei pronta?”

“Sono pronta da quasi un’ora!” Ridacchiò, per poi avvicinarsi a suo marito e baciarlo sulle labbra. “Bentornato a casa, amore mio.” Sussurrò sulla sua bocca. “E quello?” Chiese poi, indicando il regalo che Tom aveva ancora tra le mani.

“E’ il nostro primo anniversario Viky! Ti pareva che mi presentavo a mani vuote?” Alzò un sopracciglio, con un sorriso sulle labbra, ancora vicine a quelle di lei.

“Oh ma è per me!” Fece la finta sorpresa, unendo le mani davanti al viso con un sorriso luminoso che prendeva possesso della sua faccia.

“Spiritosa..” Sbuffò, roteando gli occhi al cielo. “Piuttosto, dai, il ristorante ci aspetta”

 

“Non hai badato a spese” Constatò lei, guardandosi intorno. Erano in un locale stupendo, sembrava la casa della regina d’Inghilterra!

“Pensi che potrei essere tirchio per te? Mi deludi Viky..” Scosse la testa, facendola accomodare sulla sedia di fronte alla sua.

“No davvero Tom, grazie.” Gli prese una mano, accarezzandola dolcemente.

Si erano sposati da un anno, eppure sembrava sempre fossero passate poche ore dal fatidico “si”. Erano cambiate tante cose, dopo il risveglio di Viktoria dall’incidente.
Lei aveva seguito un corso di riabilitazione, per la gamba rotta, e Tom l’aveva sempre accompagnata. A d ogni lezione, la aiutava e non le faceva mai mancare il suo appoggio. Finalmente erano una coppia a tutti gli effetti… Ma non era l’unica.

Infatti il signorino Bill Kaulitz, che da subito aveva messo gli occhi sull’altra delle gemelle Lein, si era dichiarato.
In una fresca sera di settembre si era appostato sotto casa Lein, lanciando sassolini contro la finestra che sapeva essere della camera di Ellen. Lei si era affacciata e non c’era stato bisogno di parole. Da quel giorno la loro storia d’amore era cominciata, e ancora non era finita.. Nonostante il caratterino di entrambe le parti. Anzi,  i due avevano fuso le loro personalità, dando alla luce una creaturina che adesso aveva pochi mesi, la piccola Kerry. Un frugoletto con i capelli biondo scuri e gli occhi castani. Tutta suo padre sarebbe diventata, rendendo orgoglioso Bill. Ogni volta che si sentiva dire: “Ti somiglia”, il suo sguardo mostrava un’espressione fiera e orgogliosa.

Gustav, beh.. Gus anche lui aveva trovato l’amore. Ma di matrimoni e figli ancora non se n’era sentito parlare. Era molto innamorato della sua Britta, questo lo sapevano tutti. Chissà che prima o poi non si fosse deciso a sposarla.

Georg invece era sposato da ben tre anni con Jen, e presto sarebbero stati in tre.. Nel giro di un paio di mesi.

Le vite di tutti erano cambiate radicalmente, per il meglio, certo..

“Si mangia davvero bene qui, sai?” Constatò Viktoria, portandosi l’ennesima forchettata di lasagne alla bocca.

“Ho scelto il meglio, per noi.” Sorrise Tom, che aveva finito la sua razione, e ora stava osservando la moglie mangiare. Era bellissima anche il quel contesto.

Viktoria si portò il tovagliolo sulle labbra, passandoselo leggermente e pulendosi.

“Ha chiamato mia mamma, ieri sera. Ci ha chiesto se andiamo a pranzo da lei domenica.” Ridacchiò Tom. Aveva presentato Viktoria a Simone qualche mese dopo l’incidente se Vik. Quelle due erano andate subito d’accordo.. Ogni volta che andavano nella casa d’infanzia del gemelli Kaulitz non facevano altro che cucinare, chiacchierare e spesso anche ridere di lui.
Quando Simone aveva tirato fuori un vecchio album dei suoi figli poi.. Viktoria ancora lo prendeva in giro per alcune foto buffe che aveva visto li dentro!

“Certamente, sai che non mi dispiace mai passare del tempo con tua mamma!” Rise sotto i baffi.

“E certo! Metà del tempo la passate a ridere di me!” Sbottò offeso, incrociando le braccia al petto e guardandola di sottecchi.

“Ho sposato un uomo troppo permaloso” Ridacchiò, portandosi un dito sul mento.

“Ad ogni modo, lo vuoi il tuo regalo si o no?”

“Certo!”

Tom si girò, prendendo il pacco regalo da sotto il tavolo, e posandolo sul ripiano di legno.
Non era tanto grosso, ricoperto di carta rossa con un bellissimo fiocco argentato sulla cima.

Viktoria lo prese in grembo, cominciando a levare la carta colorata fino a toglierla del tutto.
Davanti a lei c’era una scatola di plastica trasparente, e dentro poteva vederci un bellissimo paio di scarpette minuscole.. Colorate di giallo e azzurro, da ginnastica.
I suoi occhi cominciarono a inumidirsi e con mano tremante prese il biglietto che c’era appiccicato sopra non una strisciolina si scotch. Lo stacco e lo lesse nella mente.

 

Che dici? Lo vorresti un mini Kaulitz sgambettante per casa? Ti amo.

 

Alzò gli occhi sul marito, che la guardava rosso in volto con una mano dietro al collo in un gesto imbarazzato. Non era il tipo da fare queste cose e lei lo sapeva benissimo.

“Ne voglio un esercito di Kaulitz sgambettanti!” Sussurrò, per poi sporgersi oltre il tavolo e abbracciarlo forte, lasciandogli un soffice bacio sulla bocca.

“Ehi, non ci allarghiamo adesso.” Ridacchiò. “Comunque sia, quello non è il vero regalo.” Mormorò, se possibile, più in imbarazzo di prima.

“Ah no?”

“No.” Sorrise suadente per poi prenderle la mano e farla sedere sulle sue ginocchia, sotto gli sguardi curiosi degli altri clienti.

Tom fece vagare la mano nelle tasche dei suoi pantaloni, riuscendo finalmente a trovare quello che stava cercando.
Si portò davanti al petto una scatoletta rossa e l’aprì di fronte a Viktoria, che ormai lo guadava con le lacrime agli occhi. Non avrebbe mai spesso di stupirla, quel ragazzo.

Con un rapido gesto aprì la scatola, rivelando uno splendido anello con incastonato un diamante azzurro.
Lo aveva preso un paio di settimane prima, lo aveva visto nella vetrina di una gioielleria del centro e subito gli erano venuti in mente gli occhi della sua splendida moglie. Era entrato e l’aveva comprato, senza rifletterci un minuto.

“Non c’è niente al  mondo che valga un secondo vissuto accanto a te, che valga un tuo gesto, un tuo sguardo. Perché niente al mondo mi ha mai dato tanto.” Fece una pausa, prendendo l’anello tra le dita e facendolo indossare a Viktoria, infilandolo di fianco alla fede. “Ti sposerei mille volte. Ti amo amore mio.” Sussurrò poi, prima di baciarla a fiordi labbra e sentire un coro di “Ohhh”, provenienti dagli spettatori commossi e inteneriti presenti nella sala.
Viktoria sorrise sulla labbra di Tom, leggermente imbarazzata..
Poi guardò la sua mano destra e pensò che non avrebbe mai potuto chiedere di meglio dalla vita.

E pensare.. Che tutto era nato per una stupidissima scommessa che con il tempo, si era ritrovata ad amare e benedire.

 

 

Bene, bene, bene.
Gente, questa è la fine.. Mi spiace un po’, ero affezionata a questa storia.. Ma si sa, tutto ha un inizio e una fine.
Vorrei ringraziare: svampy1996, babakaulitz, layla the punkprincess, _KyRa_, DarkDancer e infine _Pulse_ che mi ha aiutato tantissimo, ti voglio bene Aria *__*. Per le recensioni allo scorso capitolo.

Poi vorrei ringraziare tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le preferite, ossia :

Ale Kannibal
Antonellina
babakaulitz
BigAngel_Dark
carla_10
chia94th
cris94
Cristy09
Dark Dancer
degah
Devilgirl89
evol
Ice princess
JackyRockStar
Jiada95
Katie Hinamori
Kvery12
la puffa
LetyCatGirl483
Little_Lilith
Martiii_Th_Tk
mary__cullen
miky483
M_Lucry_J
NICEGIRL
PrinzessinTH
Ramona37
SonnyScene
tokiotellina95
vivifurimmer
xoxo_valy
xXx_Sara_xXx
xXx__tTokioHote__xXx
_KiRa_
_Vale_483

 

Tutti quelli che l’hanno aggiunta alle seguite :

Antonellaandlasdivinas
billina piccolina
Dark Dancer
Giulia504
Ice_Angel
kaggi11
Kvery12
Lithia del Sud
Ramona37
S3cr3tS_Myr3
SexyLadyVacaa
streghettathebest
svampy1996
_mOny483
_Pulse_

 

Grazie davvero! Anche a quelli che hanno solo letto senza recensire.. Mi piacerebbe se ora lasciaste un commento anche voi, visto che la storia è finita..Tanto per sapere cosa ne pensate.
Grazie, grazie di cuore a tutti!

Vostra, Ale ^__^

  
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