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Autore: PattyOnTheRollercoaster    19/11/2009    3 recensioni
E' mai possibile che io m'innamori sempre della persona sbagliata? Prima Bella, che rischiavo di tramortirla con una carezza, ma adesso abbiamo superato il limite!
L'unica persona che mi dovrebbe odiare e con la quale io non dovrei avere niente a che fare... mi piace.
Questa è la storia più patetica che abbia mai sentito, ed è la mia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8.Vampire hunter trubles

Il sabato sera, rinchiuso dentro un locale con gente di cui potevo sentire il sangue dolce scorrere nelle vene, non era mai stato così bello. Andammo con la macchina di Emmett, che dava tanto l’idea che se qualcuno l’avesse graffiata il proprietario avrebbe rintracciato il povero malcapitato e ridotto a fettine (la qual cosa non differiva completamente da quel che avrebbe fatto in tal caso Emmett).
Prima andammo in un locale dove Alice si mise a parlare con un ragazzo (che non se l’era portata via per provarci con lei solo perché c’eravamo noi), al che Lil la trascinò via, dicendo che era troppo ingenua per essere ancora viva. Dopo quel commento ce ne andammo e arrivammo al Cage. Pregai intensamente che non ci fosse Rudy, ma non venni esaudito. Dopo qualche minuto che eravamo dentro il locale lo vidi avvicinarsi con un sorriso.
“Ciao” disse.
Lil, che non lo aveva neanche visto, si voltò di scatto. “Ciao” disse esitante.
Restammo a parlare per un po’ poi Lil trascinò via Alice, con la scusa di accompagnarla fuori a fumare. Abbandonai Emmett con Rudy e Matt e mi avvicinai alla porta, curioso di sentire. Tutta quella curiosità era morbosa, anche per uno con dei precedenti come i miei (vedere la voce: spenzolamenti sotto la finestra di Bella).
“E’ il mio ex, Rudy” sentii dire a Lil, probabilmente rispondendo ad una domanda di Alice. “Non ho voglia di vederlo. E’ da quando mi ha mollata che non lo vedo”.
“Io pensavo che adesso stessi con Edward” le chiese Alice.
“Già … ma lo avete capito tutti? Io non ho detto una parola, lui l’ha fatto?”. Io non l’avevo fatto. Spioni.
“Credo che solo tuo fratello non ne sia pienamente consapevole”.
“Almeno lui”. Sentii Lil sbuffare.
“B’è ma allora che problema c’è?”.
Lil esitò. “Hai ragione. Odio quando diventa imbarazzante parlare con una persona, oltretutto con qualcuno che ti conosce benissimo. E di cui tu conosci un sacco di cose che gli altri non sanno”. Questa cosa mi dette più fastidio del consentito: come si permetteva Rudy di conoscere bene Lil? La mia ragione mi stava abbandonando, una domanda del genere nemmeno un bambino di tre anni la fa. “Farò come fosse tutto normale. Ora siamo amici” continuò Lil.
“Torniamo dentro. E butta questa cosa” disse Alice.
“Ma che hai fatto? Costano le sigarette!”.
“Lo so, costano un polmone. Dovresti smetterla”.
“Lo so”. Lil sospirò. “Probabilmente anche Edward ne sarebbe felice, oltre che i … polmoni, ovviamente”. Ero contento che nelle sue decisioni rientrassi anche io (e la sua salute).
Ritornai da Emmett, Matt e Rudy, che stavano chiacchierando seduti davanti al bancone. Poco dopo ci raggiunsero anche Alice e Lil.
“Allora, come va?” chiese Rudy alzando un bicchiere verso le ragazze.
“Bene, grazie. Oggi non suona nessuno?” chiese Lil.
“Boh. Mi sa che c’è qualcuno, ma non so chi”.
Andammo a sederci ad un tavolo e restammo lì a chiacchierare. Potevo sentire i pensieri di Emmett e Alice: si stavano divertendo. Menomale, magari saremmo potuti diventare sul serio come dei ragazzi normali, che uscivano la sera e si divertivano. Certo, e poi la mattina dopo vanno in giro ad abbattere puma per succhiargli il sangue come delle simpatiche zanzare. Scacciai quel pensiero negativo.
Nell’altra sala qualcuno iniziò a suonare ed Emmett volle andare a sentire. Ci alzammo tutti dal tavolo per sentire meglio il gruppo. Non erano male, ma nemmeno dei geni.
“Siamo meglio noi, non c’è paragone” disse Rudy scuotendo la testa.
“Ovviamente” disse Lil prendendolo in giro.
“Vado a parlare con Kate” disse Rudy improvvisamente.
“Chi?” chiesi.
“E’ la ragazza che scegli i gruppi” spiegò Lil.
“Si, e sta cadendo in basso” disse Rudy sorridendo. Cominciò ad andare, poi si voltò e prese Lil per mano, trascinandola in mezzo alla gente.
Aspettai un po’, scrutando la folla per vedere se erano di ritorno. Dopo qualche minuto di quell’agonia Emmett mi si avvicinò. “Edward vai a cercarla se sei preoccupato” disse.
“Ho paura di vedere cosa troverò” dissi, sincero.
“Ma va’. Lilian non è quel tipo di ragazza. Vai, che fai pena” disse, dandomi una spintarella. Seguii il suo consiglio e mi avviai dietro il basso palco. Non c’era nessuno, così individuai subito le due voci urlanti.
“Sono passati più di due mesi ormai!” gridò Rudy.
“Appunto! Levati dalle palle, voglio tornare di là!” urlò Lil in risposta.
“Dai, Lily. Non è stato niente, te lo giuro”.
“Rudy, ma lasciami stare. Tanto ormai sto con Edward”.
“Non dire stronzate” disse Rudy.
Questa conversazione l’avevo sentita mentre sorpassavo i fili per arrivare dietro al palco. Quando arrivai da loro vidi Lil schiacciata alla parete e Rudy che le teneva il viso fra le mani e la baciava furiosamente. Lil cercò di spingerlo via, ma il suo gesto ebbe effetti indesiderati. Rudy volò  violentemente contro la parete facendo un tonfo sordo, e li si accasciò, svenuto.
“Oh mio Dio” disse Lil portandosi le mani alla bocca. Si voltò di scatto verso di me. “Edward!” esclamò. Avevo le sopracciglia alzate in segno di stupore. “Non l’ho fatto apposta! E’ … boh, è volato”.
Scoppiai a ridere. “Cosa gli raccontiamo quando si sveglierà?” chiesi.
“Niente, penserà di essere ubriaco”.
“Penso che ti dovrò dare delle lezioni per imparare a controllarti. Però è stato utile” commentai.
“Questo sì, nessuno mi potrà mai aggredire”.
“Tranne me” dissi avvicinandomi e baciandola. Lil mi fece sedere su qualcosa, sedendosi a sua volta su di me. “C’è lì Rudy” protestai contro le sue labbra lanciando al ragazzo un’occhiata di sbieco.
“E allora? Lascialo stare. O preferisci lui a me?” chiese Lil ridendo. “Non sarai un Vampiro e pure omosessuale?”.
Risi e la baciai. “In questo momento vorrei solo essere a casa” dissi accarezzandogli le cosce.
“Chissà perché” commentò.
“Ma c’è sempre la macchina di Emmett” dissi, adocchiando la porta sul retro. “Andiamo” mi alzai e la trascinai fuori. La presi in braccio e, siccome non c’era nessuno, corsi a velocità preoccupante verso la macchina, parcheggiata in una stradina buia.
“Se mai lo scoprisse Emmet ci ucciderà” disse Lil mordendosi un labbro e guardando fuori dal finestrino.
“Non lo verrà mai a sapere” dissi facendola voltare.
“Si ma …” cercò di dire Lil.
“Fa silenzio e non preoccuparti” dissi con un sorriso, facendola sdraiare sotto di me.

“Cosa stavi facendo quando è successo?” chiese Carlisle il giorno dopo mentre Lil e Matt facevano colazione.
“Stavo litigando con una persona” disse Lil con la bocca piena di cereali e latte.
“Con chi?” chiese Matt.
“Rudy”. Matt sbuffò.
Carlisle nel frattempo ripensava alle sue parole. “Non so esattamente cos’è successo, però è possibile che siccome eri arrabbiata il tuo corpo si sia sfogato in quel modo” ipotizzò.
“Possibile” disse Lil sopprimendo una risatina. In effetti il suo corpo si era sfogato in tutt’altro modo l’altra sera.
“Forse Matt potrebbe insegnarti a dosare la tua forza” disse Carlisle.
“Si certo. Però per me è stato diverso, credo che per tutti sia diverso. I miei poteri non sono comparsi all’improvviso, ma gradualmente. Quindi non ho avuto problemi a regolarmi. Ci ho messo almeno sei mesi a diventare come sono ora, forse sette” disse Matt.
“Ma come ho fatto a non accorgermene?” si chiese Lil.
“Perché sei tonta”.
“Scemo”.
Mentre i due battibeccavano mi venne in mente un modo per far abituare Lil alla sua nuova condizione. Se ogni volta che si arrabbiava rischiava di far male a qualcuno quella faccenda andava risolta al più presto.
Il giorno dopo, mentre Lil cercava degli annunci sul giornale, sdraiata sul divano del salotto, mi sedetti sulla poltrona di fronte a lei.
“Allora come va? Trovato niente?” chiesi.
“Nulla di poco costoso. Dovrò andare a cercarmi un lavoro” disse mordicchiando l’estremità della biro.
“E’ una buona idea. Qui sta diventando difficile convivere assieme” buttai lì noncurante.
Con il senno di poi mi dissi che questa non era per niente una buona idea, però al momento sembrava così perfetta: se facevo arrabbiare Lil giornalmente, lei prima o poi sarebbe riuscita a controllare i suoi scatti.
“Cosa vuol dire difficile?” chiese infatti mettendosi seduta.
“B’è vivere con degli umani non è mai troppo salutare, almeno per noi. Esme non vuole che te lo dica, però …”.
“Vuoi che ce ne andiamo?” chiese, diretta come sempre.
“Oh no, è solo che … hm. Ti aiuto a cercare, così facciamo più in fretta” dissi spostandomi affianco a lei e prendendo una rivista dove c’erano gli annunci.
“No, aspetta. Cosa? Se vuoi che ce andiamo non c’è bisogno di fare tutte queste storie. Basta dircelo, e … calma”. Lil prese un grosso respiro. Il mio piano stava funzionando bene fino a quel momento. “Sei stato tu ad insistere” disse infine.
“Ma voi avete accettato!” esclamai. “Era solo per essere gentile”.
“Vuoi dire che non volevi assolutamente che venissi qui da te? Ti andava bene giusto quando ci vedevamo per ripetizioni, no? Poi basta” disse ringhiando.
“Era divertente” bisbigliai a mezza voce.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Lil strinse la biro e la ruppe subito, sporcandosi le mani d’inchiostro nero, poi, posando il giornale e la biro ormai rotta sul tavolino di legno lì vicino, diede un colpo talmente forte che il tavolino si ruppe a metà.
Si alzò, mettendosi le mani nei capelli, e fece un verso di frustrazione. Poi scappò via, troppo velocemente per un essere umano qualsiasi.
“Che cazzo è successo qua?” chiese Matt una volta sceso e visto il disastro che, indirettamente, avevo combinato io.
Stavo con la testa fra le mani, pensando a quanto ero stato idiota. “Preferisco non dirlo … mi sento un po’ stupido” dissi a Matt.

“Ma che scemo! Mi hai fatto sentire una stupida!” esclamò Lil quando le dissi la verità.
“Mai quanto me, credimi”.
“Questo di sicuro” disse sorridendo.
“Grazie. Comunque dobbiamo ancora risolvere il problema. In … un altro modo”.
“Ovvio. Magari mi posso allenare, tipo … in palestra. Scaricare la tensione” disse Lil facendo finta di dare pugni al sacco da box.
“Se sei forte almeno la metà di quanto penso io, allora romperesti gli attrezzi ginnici”.
“Sul serio?” chiese lei stranamente radiosa. “Wow!”.
“Non ho mai visto una persona così felice di diventare un mutante”.
“Un mutante forte, veloce e con i sensi molto sviluppati. Scherzi?”.
“Sarà … e comunque conosco un modo più bello per scaricare la tensione” dissi con un mezzo sorriso quasi senza pensarci.
“Cosa?” chiese lei sospettosa.
“Niente … a proposito di scaricare la tensione, sabato vado con Emmett a caccia. Staremo via un paio di giorni” la informai.
“Domenica non ci siete?” chiese corrugando le sopracciglia.
“Non credo, perché?”.
“Domenica è il mio compleanno” disse con un sorriso.
“Sul serio?” chiesi, circondandola con un braccio.
“Diciannove” disse, pensierosa.
“Che regalo vuoi?” chiesi, accarezzandole una guancia con il dorso della mano.
Lil ci pensò un secondo. “Se potessi …” s’interruppe, uno sguardo, come di chi era stato scoperto a fare qualcosa di proibito, in volto.
“Si?” la incoraggiai.
“Non lo so. Quello che vuoi”. Si fece rossa e distolse lo sguardo, intrecciando una mano alla mia.
Era calda, morbida e vellutata.





E ieri è uscito nelle sale New Moon! *Yeee!*<-- ovazioni dal pubblico
E io ancora non so quando andare a vederlo. -.-'' Non mi sono nemmeno organizzata.
Ma ci andrò di sicuro! *sguardo combattivo*
A parte le cavolate... allora, questo capitolo è unicamente dedicato alla forza catastrofica di Lil, i cui geni Assassini stanno prendendo il sopravvento su di lei! Mhuahahaha! Okay, basta... comunque, perchè lo sappiate e non abbiate un brusco 'risveglio', devo dirvi che questa fic finisce al capitolo dieci. Lo so che è strano, non sembra essere alla fine, ma davvero, questa storia mi è uscita così, non so che dirvi. Già avevo dei dubbi sulla sua pubblicazione appunto per questo motivo, non convinceva neppure me, quindi... insomma, sono stupita che tanta gente la legga (grazie mille, fra l'altro) questo vuol dire che non avevo valutato bene la storia!

vannagio: adesso, come ha accennato sopra Lil, lei ed Edward stanno assieme. Il motivo per cui si è lasciato andare così facilmente è che anche lui ha pensato che Lil fosse più forte di Bella, dato che lei è un po' Assassina. Quindi ha pensato che il suo corpo doveva essere abbastanza resistente. E, fra parentesi, aveva ragione, dato che non le ha lasciato nemmeno un livido (in Breaking Dawn è catastrofica la cosa -.-''). E poi, diciamolo, Edward è sempre un maschio, e non ha potuto resistere ai suoi impulsi più animali! Mhauaahh! *Edward mi picchia, e mi vuole querelare per quest'ultima frase* XD Comunque, grazie mille per questa recensione, al prossimo capitolo. Un bacio! :)

KissyKikka: vado con piacere a leggere qualche lavoro di una collega! :D Per adesso ho scelto di leggere Just for Love, sono ancora ai primi capitoli, causa scuola, però ad una prima occhiata non mi sembra affatto male! Anzi è molto interessante, quando leggerò tutti i capitoli che hai postato fin'ora ti saprò dire meglio. Comunque, l'ultima parte di questo capitolo l'ho scritta adesso, appena prima di postare e senza nemmeno rileggere (cosa strana, dato che rileggo ciò che scrivo cento volte! XD), è che la reazione di Lil è una specie di introduzione per il prossimo capitolo... O.O Basta spoilerare! XD Comunque, un bacione, ciao! ^^

A tutti un bacio, ciao!
Patty.
   
 
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