3. Fati opposti
L’ultima notte tutti insieme è quella
più difficile, ma non potevamo restare tutti uniti per il bene della setta e
per la riuscita della missione. Per questo motivo salutammo Hariel,
Iezael, Leuviah e Ehyiah e,
-Ciao ragazzi. Buona fortuna. Che il
dio Iah-Hel vi aiuti nell’impresa-dissi loro.
-Certo. Anche a voi-dissero in coro Hariel e Iezael.
-Si grazie per le belle parole-aggiungero gli altri due.
-Finite le missioni ci rincontreremo
qui per ritornare vittoriosi alla Dimora-disse Reuel.
-Contaci sarà così-commentò Lehahel.
L’unica che non disse niente fu
Mehiel. Dopo ciò con il cuore in gola, proseguimmo per la direzione opposta.
La nostra missione consisteva nell’entrare
nella corte reale del re Sitael per eliminare tutti i
documenti riguardanti la nostra setta. Per fare questo dovevamo dividerci: io e
Mehiel saremmo entrati sotto copertura, mentre Reuel e Lelahel avrebbero tenuto
sotto controllo la situazione dall’esterno per poi avvertire la Dimora se
finiva male la missione.
Lungo il percorso decidemmo di
fermarci nei pressi della reggia. Era mezzogiorno. Mangiammo qualcosa poi ci
mettemmo a rivedere i vari schemi da attuare. Dopo due ore di intenso studio io
e Mehiel ci preparammo. La nostra idea era quella di entrare sotto le spoglie
di umili servitori, per questo indossammo vestiti logori e stropicciati. Fatto ciò
augurammo buona fortuna ai nostri compagni e ci avviammo alla porta del
castello.
-Bene così può bastare. Il piano lo
conosciamo a memoria. Non ci resta che entrare-dissi con il fiato corto per la
tensione.
-Andrà tutto bene. Tu e Mehiel siete
i migliori novelli nella Dimora. Non fallirete. Ne sono sicura-ci rassicurò
Lelahel.
-Certo non vi succederà nulla. Terremo
sotto controllo la situazione. Ve lo prometto-assicurò Reuel.
-Ok ora andiamo sennò finiranno per scoprirci
prima di muovere un dito. Forza Poyel la missione ci aspetta. Conto su di voi e
grazie per le vostre parole di conforto-disse Mehiel tra lo stupore generale.
-Certo arrivo. Ciao amici miei a
presto-conclusi.
-Ciao e buona fortuna a
entrambi-dissero Reuel e Lelahel insieme.
-Bene. Andiamo ora tutto dipende da
noi-dissi a Mehiel.
-Certo. Andiamo-mi
rispose lei.
La guardia si guardò intorno e quando
si accorse di noi due disse –Voi due che volete?-
-Siamo mendicanti. Vorremmo un tetto
per ripararci e un lavoro per avere i soldi per sfamarci-gli dissi con voce
roca.
-Aspettate. Chiedo se c’è bisogno di
due nuovi servi. Arrivo non muovetevi e non fate scherzi o verrete uccisi-ci
disse la guardia prima di scomparire dentro la torre di controllo.
-Ok ora è tutto nelle mani del fato. Speriamo
di riuscire ad entrare o il piano andrà in fumo-sussurrai a Mehiel.
-Calmati. Smettila di stressare o non
combineremo nulla-mi disse lei.
-Vedrai che entreremo non
dubitarne-finì.
-Come fai ad esserne così sicura?-le
chiesi.
-Perché mi sono informata. Due settimane
fa sono morti per la peste alcuni vagabondi che si erano rifugiati nel
castello. Con loro anche quattro servi sono passai a miglior vita-mi rispose.
-Allora non abbiamo problemi. Complimenti
per la ricerca-le dissi facendole un sorriso.
-Non è nulla. Era indispensabile per
la riuscita della missione-mi disse concedendomi per la prima volta un sorriso
sincero.
-Ehi voi due. Siete fortunati sembra proprio
che ci sia bisogno di due nuovi sguatteri. Entrate e dirigetevi nel capanno di
fianco alle stalle-ci interruppe la guardia.
-Che ti avevo detto?-mi sussurrò
Mehiel nell’orecchio.
-Già. Infatti-le
risposi.
-Arriviamo e grazie tante per l’ospitalità-dissimo
poi alla guardia.
ÓzÎ
Arrivati al tempio ci appostammo
dietro ad un enorme masso. Quell’edificio di fronte a noi era la meta della
nostra missione. Li dentro avremmo trovato il libro sacro con i riti più oscuri
del pianeta.
Per ottenerlo dovevamo riuscire a
eludere il controllo generale poi, per arrivare alla sala del libro, dovevamo
uccidere tutti i guardiani che erano all’interno. Era la prima volta che
dovevamo uccidere qualcuno, ma dovevamo farcela per il bene della Dimora.
Decidemmo quindi per una breve sosta
per mangiare. Quando finimmo era ormai calato il buio. Così, avvolti dalle
tenebre, riuscimmo a passare inosservati e ad entrare nel tempio.
-Ora muovetevi con cautela e senza
fare rumore o verremo scoperti-dissi a Hariel, Leuviah e Ehyiah.
-Ok Iezael.
Ti seguiamo. Guidaci tu-mi risposero.
-Certo va bene-dissi loro.
Arrivammo intanto alla porta della
sala che precedeva quella che conteneva il libro. Ora dovevamo tirare fuori
tutto il nostro coraggio per affrontare i guardiani del libro. Con una forcina
sbloccai la serratura della porta ed entrammo. Lo scontro aveva inizio.
-Voi chi siete? Ma soprattutto come
avete fatto ad arrivare fino a questa sala?-ci chiesero i guardiani allarmati.
-Siamo qui per il libro e non abbiamo
timore di uccidervi-dissi loro con tono autoritario.
-Non farmi ridere! Sei solo un
ragazzino come i tuoi compagni! Al massimo ci potete fare un graffio o due!-ci
schernì uno.
-Ragazzi all’attacco-urlai ai miei
compagni.
Ci avventammo con ferocia sui
guardiani sorpresi del nostro attacco. Eravamo veloci, ma questo non bastava. Erano
troppi, ma soprattutto erano abili quanto noi con i pugnali. Decidemmo quindi
di usare la velocità a nostro favore. La battaglia quindi si velocizzò
diventando molto più simile a una danza sfrenata. Dopo due ore tutti i
guardiani erano a terra. Avevamo compiuto la prima parte della missione. L’unico
problema era che Hariel era a terra ferita ad una
gamba, mentre Leuviah aveva un profondo taglio nel
braccio.
-Ragazze dobbiamo curarvi o rischiate
di perdere troppo sangue. EHyiah dammi una mano ferma
l’emorragia di Leuviah. Ad Hariel
ci penso io-dissi con il panico che si stava diffondendo in me.
-Ok. Leuviah
eccomi. Dammi il braccio. Ti farò un po’ male ma se non fermo l’uscita del
sangue potresti morire-disse Ehyiah.
Dopo i soccorsi passammo alla sala
successiva. Finalmente davanti a noi su un piedistallo c’era la causa della
morte dei guardiani e delle ferite di Hariel e Leuviah. Lo presi e lo misi nel mio zaino al sicuro. Poi,
aiutando le ragazze, uscimmo dal tempio, uccidendo i superstiti. Nessuno doveva
sapere del furto. Era l’unica condizione imposta nella missione. Ora potevamo
tornare nella Dimora. Eravamo salvi e avevamo portato a termine la missione.
Ciao
a tutti! Questo capitolo è diverso dagli altri perché ho sviluppato due storie
in una. Spero vi piaccia!! Aspetto commenti anche negativi!!
A
presto
Morkia94