CHAP 3: Lucius e Narcissa
Severus non era più uscito da quella notte, il Lord non lo
aveva più chiamato, eppure sapeva che stava architettando qualcosa!
La piuma grattò segnando l’ennesimo errore in un
tema che di certo non avrebbe preso Accettabile, erano più i segni rossi
dell’uomo delle scritte in nero del ragazzo!
Un sorrisetto sadico si dipinse sulle labbra
dell’uomo, mentre sperava che l’autore del tema fosse Potter.
Non lo vedeva da giorni, se non a lezione.
Non lo avrebbe mai perdonato per aver guardato i
suoi ricordi più intimi e imbarazzanti!
Quel maledetto ragazzino!
Eppure lo preoccupava il sogno che il ragazzo
faceva con ricorrenza, il corridoio buio del Ministero.
E lo preoccupava ancora di più il fatto che il suo
signore non lo avesse convocato!
Che non si fidasse più di lui?
Alzò lo sguardo quando sentì un live bussare, ma
non rispose.
-
L’etichetta esige che si risponda avanti,
Severus.- disse un uomo biondo che era entrato senza attendere la risposta.
-
Sai che non amo essere disturbato e nessuno di
quei ragazzini si permetterebbe mai di varcare la soglia del mio ufficio se io
non rispondo.
-
Immagino sia un metodo molto funzionale.- disse
l’uomo avvicinandosi incuriosito alle ampolle sulla scaffalatura accanto alla
porta.
-
Cosa ti porta qui, Luscius?- domandò il moro,
ricominciando a correggere i compiti nel tentativo di nascondere l’ansia per
quella visita inattesa.
-
Niente… non posso passare a salutare un amico?-
domandò mostrando i denti bianchissimi.
-
Non tu.
Sbuffò.
-
Con te non c’è gusto Severus!- si lamentò, poi si
accomodò sulla sedia davanti alla scrivania e accavallò le gambe.
L’altro si limitò ad alzare un sopracciglio
continuando a leggere le pergamene che i suoi studenti gli avevano consegnato
l’ora prima.
-
Ti ricordi quando correvamo qui per ogni piccola
cosa? Dal nostro professore? Già allora eri il più brillante di noi… tutti
sapevamo che avresti fatto grandi cose.
-
Già, essere un professore di pozioni è un compito
molto ambito.- commentò ironico, senza alzare lo sguardo nemmeno stavolta.
-
Sai cosa intendo…- e così dicendo si passò la mano
sull’avambraccio in modo esplicito.
-
Hai notizie da darmi?- domandò il moro lasciando
finalmente cadere la penna e concentrando la sua attenzione sul biondo.
-
No, voglio solo rassicurarti.. il Lord non si è scordato
di te! Solo… non vuole che tu ti esponga troppo, me lo ha detto proprio oggi.-
poi abbassò il tono di voce- Con Dumbledore in giro non è prudente… potrebbe
estorcerti molto.- disse con fare cospiratore, poi si alzò- Ora devo andare.
Salutami la Umbridge, non ho avuto il piacere di incontrarla…- disse con un
sorriso leggermente sadico e poi uscì, chiudendosi la porta alle spalle con un
tonfo e si diresse verso casa, il cielo si stava già scurendo.
Con un moto di stizza Lucius Malfoy bevve in un
solo sorso l’ennesimo bicchiere di vino, rivedere il Lord lo aveva scosso
molto.
-
Non sta bene bere in quel modo, Lucius.- lo
rimproverò seccamente la moglie, seduta davanti a lui all’altro capo del lungo
tavolo di vetro.
-
Non m’importa.
Gli occhi della donna si strinsero minacciosamente
per un istante, poi riprese il solito atteggiamento noncurante.
-
Notizie?
-
Lui la cerca… me non ha ancora trovato un modo per
ottenerla… forse il giovane Potter…
-
Potter? Vuole servirsi di Potter?- domandò mentre
tagliava con le posate d’argento una fetta del costoso arrosto.
-
Sì. Basta, non ho più fame.- numerosi elfi
domestici apparirono da tutte le parti e furono veloci nello sparecchiare la
tavola, ancora piena di prelibatezze
-
Non credo che sarà lieto di aiutare la nostra
causa.- riprese la donna, accostando la forchetta alla bocca e dischiudendola
con eleganza.
-
Sai che ha metodi molto persuasivi…
-
Già, persuasivi è la parola più adatta.- mormorò
la donna, poi fece sparecchiare anche il suo piatto.
Lucius si fece versare un altro bicchiere di vino
e lo tenne tra le mani, agitando con un gesto circolare la coppa di cristallo
purissimo decorata con intarsi d’oro. Poi l’alzò e scrutò la figura della
moglie attraverso il vetro smerigliato e il liquido rubino.
Quando l’aveva sposata aveva giurato di non farle
mancare niente, ed era certo di essere stato fedele alla promessa.
Sua moglie era una donna stupenda, in tutto e per
tutto.
Non solo condividevano le stesse idee e le stesse
aspirazioni, ma lei era la sua musa!
Osservò con occhio critico la pelle bianchissima e
levigata, dove c’era solo l’accenno di una piccola ruga lì, accanto agli occhi,
frutto di quei continui sorrisi di circostanza, poi iniziò a sorseggiare con
classe il suo vino.
La donna sorrise compiaciuta e gli si avvicinò.
Aveva sempre adorato il modo di fare di
quell’uomo! Amava la grazia con cui camminava, sempre fiero di sé, e la faceva
impazzire l’ingegnosità delle sue provocazioni!
Quanto avrebbe voluto che il loro unico figlio
avesse ereditato tutto ciò!
Invece Draco era sempre stato così candido…
-
A cosa pensi?- le domandò l’uomo carezzandole una
guancia col dorso delle dita.
-
A nostro figlio…
-
Il mio erede…
La donna chinò il volto con fare colpevole e
l’uomo si allarmò.
-
Non è forse… il mio… erede?
-
Ma certo che è tuo! Come può anche solo sfiorarti
la mente un simile dubbio?!- esclamò lei ergendosi in tutta la sua altezza,
paonazza in volto dalla rabbia.
-
E allora perché chini il capo? Mi hai concesso la
cosa più bella che un uomo potesse desiderare… dopo aver desiderato di possedere
te.- mormorò l’uomo con malizia, poi scostò la sedia dal tavolo e la donna gli
si sedette in grembo.
Quanto tempo era che non stavano così? Abbracciati
a far nulla?
La donna con eleganza si sfilò il lungo spillone
d’argento dai capelli, e una morbida massa di lucenti capelli biondi le cascò
mollemente sulle spalle.
Lui tuffo la testa nei suoi capelli e insilerò il
suo profumo.
C’era stato un tempo in cui aveva temuto di
perderla… di perderla per sempre!
Ricordava con un’angoscia terribile il giorno dell’arresto
dei cognati.
Le prese una ciocca di capelli tra le dita e li
attorcigliò divertito.
-
Lucius… cosa ti preoccupa?
-
Lui è tornato Narcissa… e si aspetta fedeltà come
e più di prima.
-
E noi gliela daremo.- mormorò lei prendendo il
viso dell’uomo tra le sue morbide e pallide mani.
-
Non posso perderti Narcissa.
-
E non mi perderai… non mi perderai mai… perché io
sono parte di te e tu sei parte di me.- fece una pausa guardando la brace che
ardeva nel camino, rossa e luminosa- E poi c’è Draco, la nostra unione
compiuta.
-
Draco…- mormorò l’uomo.
-
Non è come credevamo sarebbe stato, vero?
-
No… lui è…
-
Diverso.
-
Già… è diverso.
-
Ma non è un male, vero amore mio?
Lui la scrutò con quegli occhi insensibili e
ripensò alla prima volta che aveva stretto a sé suo figlio.
Ricordava il lenzuolo con i bordi di pizzo bianco
che lo avvolgevano.
Ricordava la luce rossa che filtrava dalla
persiane semiabbassate.
Ma soprattutto ricordava il visetto paffuto e
curioso, le manine piccole e tenere e i piedini morbidissimi.
Ricordava Narcissa che glielo porgeva, stanca ma
soddisfatta, e poi quella presa…
Come lo ricordava bene quell’istante! L’istante in
cui suo figlio, articolando suoni incomprensibili, gli aveva stretto il dito
con i suoi pugnetti.
Allora credeva ancora di poter essere felice!
Finché il Lord li proteggeva né
lui né la sua famiglia avrebbero dovuto subire l’umiliazione o la fame,
sarebbero stati un élite per sempre!
E poi, quando, pochi mesi dopo, il Lord era
caduto, con lui si erano infrante tutte le sicurezze di Malfoy!
Eppure era stato abile a barcamenarsi in quella
situazione così delicata, si era dimostrato scaltro e astuto, e così lui, la
moglie, e il loro piccolo non avevano subito perdite né in denaro né in
prestigio sociale.
Certo, il fatto che la sorella e il cugino di sua
moglie fossero entrambi ad Azkaban aveva rischiato di compromettere la già
delicata situazione, eppure ne era uscito vincente!
Ricordava con una vena di malinconia la felicità
di quei giorni tranquilli, passati in casa con la moglie e il figlio, evitando
accuratamente di dar adito a nuove accuse infamanti… o veritiere che fossero!
Per qualche mese aveva pensato di vivere così per
sempre, in una boccia di purissimo cristallo, come gli occhi di suo figlio.
Non importava se il marchio Nero ancora gli
deturpava la pelle al di sotto del tessuto scuro degli abiti, non era di alcun
rilievo il fatto che le sue mani si fossero più volte sporcate di sangue! Ora
c’era Draco, e Draco avrebbe lavato e purificato le loro colpe.
Poi, una mattina, si era svegliato, e aveva capito
che non sarebbe mai stato libero dalla sua schiavitù.
Aveva svegliato la moglie con delicatezza e lei si
era agitata leggermente nel dormiveglia prima di arrendersi e volgere i suoi
occhi chiarissimi verso il marito.
-
Lui non ci libererà mai.- le aveva sussurrato.
Lei aveva annuito impercettibilmente e si era
messa a sedere tra le coperte, la camicia da notte di seta blu che aderiva
morbidamente alle sue curve.
-
Non pensarci… ora c’è Draco… dobbiamo pensare solo
a lui!
-
Lui lo vorrà con sé… cosa dobbiamo fare?
-
Vuoi che anche lui…
-
No!- la interruppe lui- Non lo vorrei mai! Non per
lui!
-
E allora che intendi fare?- aveva domandato lei
con una nota di preoccupazione nella voce.
-
Voglio che nostro figlio sia forte… voglio che sia
preparato a ciò in cui potrebbe incorrere e voglio che decida con la sua testa.
-
Non vuoi dirgli dei nostri errori?
-
Non parlare di errori, Narcissa! Non palarne mai!
La donna aveva annuito con un gesto meccanico e da
allora avevano cominciato ad istruire Draco su tutto ciò che sapevano, senza
mai far trapelare la loro angoscia né la loro premura.
Erano solo dei genitori esigenti, o almeno questo
era ciò che si sforzavano di credere e di far credere.
Narcissa guardò il marito, ancora profondamente
immerso nei suoi ricordi, e gli carezzò dolcemente un braccio.
-
Lucius?- lo chiamò per attirare la sua attenzione.
-
Sì?
-
Il Lord… come vuole costringere Potter a prendere
ciò che è al Ministero?- domandò, cercando di cambiare argomento.
-
Vuole influenzarlo ad andare da solo al Ministero
a vedere coi suoi occhi cosa contiene.
-
Dici che funzionerà?
L’uomo guardò l’oscurità che imperversava al di
fuori del Malfoy Manor e strinse maggiormente a sé la sua sposa.
-
Credo di sì…- sussurrò- E se funzionerà ci
chiederà la prova della nostra fedeltà…
-
Ma non puoi! Lavori al Ministero! Potrebbero
scoprirti e tutti i nostri sogni andrebbero in fumo!
-
I miei sogni sono andati in fumo nel momento in
cui ti ho sposata… perché tu sei il mio unico, grande sogno.
La donna lo strinse al suo petto come un bambino.
-
Non esporti troppo amore mio.- sussurrò,
consapevole che l’uomo stava facendo la scelta migliore- E cerca di non farti
riconoscere…
-
In quel gruppo di reietti? Sarà difficile, non
sanno neanche più dove stanno di casa le buone maniere loro!
La donna sorrise, scoprendo per un attimo la fila
di denti bianchissimi, poi si chinò e bacio il marito sul collo, con passione.
-
Ehi.. non vorrai lasciarmi il segno?- disse lui
divertito da tanta veemenza.
-
Voglio che tu abbia il mio marchio e che sia
chiaro a tutti che,prima di tutto, sei mio.- sentenziò la donna continuando
imperterrita il suo lavoro.
L’uomo sorrise, carezzandole i capelli.
Erano stai giovani e ingenui anche loro, avevano
commesso degli errori come tutti e ora stavano scontando la loro pena.
Il potere era ciò che Lucius aveva sempre cercato
per la sua famiglia, il potere dava ricchezza, il potere dava stabilità, il
potere dava la felicità.
Forse sull’ultimo punto si era voluto ingannare da
solo.
Prese tra le mani il viso della sua sposa e vi
depositò un casto bacio.
-
Domani devo andare al lavoro…-le disse dispiaciuto
e lei si alzò.
***
Narcissa Black Malofy guardava con malcelato
disprezzo Krecker, il vecchio elfo domestico di sua zia.
Era un essere orrendo e malconcio, avvolto in un
abitino consunto e sporco, che aveva
l’irritante abitudine di parlare da solo!
Eppure, proprio grazie a questa abitudine, lei era
riuscita ad estrargli notizie importanti per il Lord, quali il profondo
attaccamento che si era instaurato tra suo cugino e l’odiato Potter.
Squadrò l’essere con superiorità e quello mugugnò,
felice come non lo era dai tempi in cui viveva con la padrona, il padrone e il
signorino.
Chiaramente con il signorino intendeva Regulus
Black, il fratello minore di Sirius.
Le labbra della donna si tesero leggermente al
ricordo di quel nome, e un velo di tristezza le appannò gli occhi mentre
ripensava alla precoce morte del cugino, ma ora doveva solo pensare allo scopo
del Lord e pregare affinché tutto andasse bene.
Lucius Malfoy rientrò proprio mentre quello che un
tempo era stato un elfo domestico, lasciava la sua lussuosa villa.
-
Novità?
La donna chinò il capo.
-
Sì.
Sapeva che ora il Lord avrebbe architettato
qualcosa e che il suo sposo sarebbe di nuovo stato in pericolo.
-
Verrò con te!- esclamò di colpo.
-
Non scherzare! Non puoi!
-
Ma…!
-
Draco! È ancora minorenne! Se mi dovesse accadere
qualcosa ci sarai tu a proteggerlo!
-
Lucius! Non abbiamo saputo proteggerlo in quindici
anni!- protestò lei.
-
È il momento di cominciare, non trovi?
Lo sguardo ammaliante di lui si perse in quello
burrascoso di lei e poco dopo erano entrambi seduti sul divano, stringendosi la
mano.
-
Quando chiamerà tu…
-
Risponderò.
-
E poi…
-
E poi non so..
***
Proprio quando Narcissa si era convinta che il
pericolo fosse stato scampato, Lucius sbiancò e si strinse il braccio al petto.
-
Lui! È lui!
-
Sì… ci chiama!
La donna lo guardò con il terrore negli occhi,
temeva che non l’avrebbe più rivisto.
-
A presto…- mormorò lui prima di smaterializzarsi
in camera propria, prendere il mantello, e smaterializzarsi di nuovo.
-
Lucius…- mormò la donna, ma il suo mormorio si
perse nella grande e costosa casa.
Come sembrava vuota e fredda senza di lui.
Fine
Prima
di tutto grazie a tutti coloro che hanno letto la mia fic *^_______^*.. ma un
grazie ancora più grosso va a coloro che l’hanno commentata ^^
I commenti non solo fanno sempre piacere, ma aiutano a migliorare ^^
E ora le risposte singole *^_______^*
Llada: Sono contenta che la fic
continui a piacerti.. e che tu stia rivalutando Severus^^, spero che lo stesso
valga per la famiglia Malfoy =PP!!! Un bacione e grazie mille ^^
Hang: Sono felicissima che
questa fic ti piaccia a tu l’abbia trovata originale^^ Ho cercato di dare la
mia visione delle motivazioni che ogni personaggio ha avuto per compiere le sue
scelte.. spero solo di non essermi discostata troppo dai personaggi originali
della Rowling ç___ç!! Un bacio e grazie per il commento ^^ Sappi che il tuo
parere è sempre accettato di buon grado ^_________-
Nachan: Nachyyy!!! Non hai
neanche idea di quanto mi facciano piacere le tue parole ç_____ç /Mina si
commuove ç___ç snif..
Per quanto riguarda Draco voglio sperare che dietro l’educazione rigida e
repressiva che gli hanno fornito ci sia stato il desiderio recondito di fargli
provare odio o disprezzo per quel tipo di vita… ma forse sono io che mi faccio
troppi viaggi mentali sniffando the alla vaniglia ^^”