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Autore: Nikki Potter    25/11/2009    21 recensioni
Harry è rimasto di nuovo solo, tutti sono morti e lui è l'unico sopravvissuto. Ma arriverà in un'altra dimensione dove Harry James Potter è ufficialmente morto il 31 ottobre 1981, dove Voldemort semina il terrore e dove ritroverà tutte le persone che ha perduto e imparerà a conoscerle. Riuscirà sotto falsa identità a sconfiggere di nuovo Voldemort e a salvare le persone che gli vogliono bene?
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Prima di uccidermi leggete il capitolo....

Mi scuso infinitamente, in cambio di 7 mesi di attesa vi lascio un capitolo bello lungo, di circa 20 pagine.

P.S. non chiedetemi perchè le dimensioni delle parole sono diverse...non lo so nemmeno io....

Dedicato a tutti i miei lettori e a coloro che leggeranno il capitolo fino alla fine senza chiudere e tirarmi nomi

“Herm, perché siamo qui?” chiese Ginny.

Era arrivata di corsa con Luna non appena aveva ricevuto la lettera dell’amica che in realtà non diceva granché, solo di trovarsi sulla Torre di Astronomia, anche se sembrava piuttosto urgente.

E lo doveva essere parecchio visto che con Hermione c’erano anche Ron e Neville. Insomma c’era tutto il loro gruppo.

Abbiamo bisogno del vostro aiuto” disse rapida e concisa Hermione.

Ginny la guardò confusa.

Il nostro aiuto?” Luna non ci capiva niente.

Almeno non era la sola.

Ron annuì “Harry Potter si è messo in contatto con noi”.

Ginny sussultò all’udire il nome del fidanzato pronunciato dal fratello. Cosa poteva volere Harry?

Harry Potter? Dicci tutto” Luna si sedette sul tappeto.

Dobbiamo trovare una cosa…tu Luna potresti esserci d’aiuto…” iniziò Hermione.

Luna la guardò con attenzione.

Si tratta del Diadema di Corvonero” completò la riccia.

Luna sgranò gli occhi “Interessante…e perché Potter lo vuole?”

Non lo sappiamo” mentì Neville.

Ma dobbiamo aiutarlo” aggiunse Ron.

Ginny e Luna annuirono vigorosamente.

Luna tu sai com’è fatto questo Diadema?” chiese Hermione speranzosa.

Luna sorrise “Certo, lo vedo tutti i giorni in Sala Comune sulla testa della statua di Cosetta Corvonero”.

Perfetto, potresti fargli una foto per noi?” chiese Neville.

Certo, nessun problema…” Luna annuì.

Bene…a voi viene in mente un posto dove poter nascondere qualcosa qui a Hogwarts? Un nascondiglio sicuro…” disse Hermione.

Tutti rifletterono e poi un lampo attraversò la mente di Ginny…lei lo sapeva dov’era. Gliel’aveva mostrato Harry stesso due sere fa, quando era venuto a trovarla per farle una sorpresa…


=Flashback=

Stava dormendo quando sentì qualcuno accarezzarle i capelli. Poi sentì il suo inconfondibile profumo di menta e sorrise…

Aprì gli occhi e i suoi sospetti furono confermati.

Harry…”

Lui le sorrise “Ciao principessa…”

Ad un tratto realizzò, lui era lì per lei…non era un sogno…

Si mise a sedere di scatto e lo abbracciò forte. Sentì le mani di Harry accarezzarle la schiena provocandole dei brividi.

Mi sei mancato…”

Anche tu” Harry si staccò leggermente per poterla guardare negli occhi.

Vieni con me…” le aveva sussurrato portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Si alzò, indossò la vestaglia e lo seguì fidandosi ciecamente anche se non sapeva dov’erano diretti.

La portò fuori dalla Sala Comune dopo aver preso una mappa con una perfetta piantina della scuola. Era strabiliata, ma Hogwarts non era indisegnabile?

Harry la portò al settimo piano, nella Stanza delle Riunioni dell’Ordine, ma rimase stupita nel trovare un divanetto, un paio di poltrone, tantissimi cuscini, un tappeto enorme e il camino acceso.

E questa sarebbe la Sala delle Riunioni?” era confusa.

Harry la guardò e rise. “Certo che no…”

E le aveva spiegato il funzionamento di quella stanza e rivelato alcune cose del suo passato: arrivava da una dimensione parallela dove il 31 ottobre 1981 erano morti i suoi genitori e non lui. Le aveva raccontato la sua infanzia coi babbani e lei aveva giurato che avrebbe strozzato volentieri Vernon Dursley se lo avesse visto facendo ridere Harry. Le disse che il resto glielo avrebbe raccontato un’altra volta perché era tardi. Si erano poi addormentati insieme abbracciati e sereni sul divanetto.

=Fine Flashback=


Forse io so dov’è…” sussurrò a bassa voce.

Tutti, in particolare modo suo fratello, la guardarono curiosi.


*


Draco, che succede?”

Blaise non era scemo, conosceva Draco da una vita, era il suo migliore amico, e aveva capito che da alcuni giorni era strano, sembrava nervoso, eccitato e preoccupato insieme.

Lui era stato il primo a capirlo, poi alla fine avevano notato il cambiamento anche gli altri.

Ora erano tutti lì, seduti attorno a lui, decisi a capire qual era il problema, cos’era successo.

Il biondo si passò una mano tra i capelli. “Niente Blaise, che vuoi che succeda in questo castello?”

Andiamo, non prendermi in giro, ce ne siamo accorti tutti che ultimamente sei strano…” insistette Blaise.

Gli altri annuirono per dare conferma alle sue parole.

Sei preoccupato per tua madre?” chiese Daphne.

Draco fece una smorfia “Sì e no”.

Cercava di essere vago, quella era la sua tattica per depistare, peccato solo che Blaise lo conoscesse alla perfezione, quindi non ci cascò.

Tu non sei solo preoccupato…c’è qualcos’altro sotto, vero?”

Draco lo guardò sorpreso con un mezzo sorriso, cavolo lo conosceva proprio bene…

Sì, c’è dell’altro, ma non posso dirvi niente” rispose vago.

Ecco, odiava quando non gli diceva chiaro e tondo come stavano le cose…

Sputa il rospo, altrimenti ti faccio cantare, con le buone o con le cattive, che preferisci?” Blaise prese la bacchetta tenendola comunque bassa.

Dai Draco, siamo tuoi amici, vogliamo solo capire cosa ti sta succedendo…” Theo gli diede una pacca sulla spalla.

Parla con noi” Pansy gli sorrise confortante.

Draco sospirò. Cavolo, l’avevano incastrato in modo subdolo, come delle vere Serpi…ghignò nell’immaginarsi le loro facce una volta saputa la faccenda.

Ok…l’altro giorno è venuto a farmi visita Harry Potter…”

I suoi amici infatti non lo smentirono, erano uno più stupito dell’altro.

Harry Potter?” ripeté Pansy incredula.

Già…”


*


“Qualcosa sta cambiando là fuori, Jamie…me lo sento” Sirius guardava fuori dalla finestra del suo salotto.

Ho la sensazione che stia per succedere qualcosa…” proruppe James seduto sul divano.

Sirius annuì e si voltò per guardare l’amico in faccia. “Qualcosa di grosso…”

Qualcuno suonò il campanello di casa Potter.

James si alzò e andò ad aprire. Stupito vide che il visitatore era Severus.

Severus? Che ci fai qui? È successo qualcosa di grave?”

No, devo parlare urgentemente con te e Black”.

James lo condusse in salotto e Sirius guardò Piton confuso.

Bene Black, vedo che ci sei anche tu, così faremo prima…” commentò Severus sedendosi sulla poltrona.

Che succede?” Sirius era veramente curioso e preoccupato.

Io e Silente abbiamo bisogno di voi…”

James alzò un sopracciglio “Che vuoi dire?”

Sappiamo dove si trova un Horcrux…io e Silente vogliamo che vuoi due veniate con noi…” spiegò Severus.

Ci saremo” rispose Sirius deciso.

Severus annuì. “A proposito come sta Lupin? Ieri era la luna piena…”

Sta bene…solo un po’ debole come al solito…” rispose James.

Severus frugò nel mantello e poi diede a James una bottiglietta di vetro piena di un liquido ambrato. “Dategli questo, si sentirà meglio…”

Grazie” James gli sorrise grato.

Sirius gli fece un cenno.

Bene, io vado…nessuno deve sapere della nostra conversazione, chiaro?” Severus serio si alzò e si diresse verso la porta.

Questo ci sembrava ovvio” commentò Sirius.

Severus annuì. “Beh ci vediamo. Tenetevi pronti per domani sera…”

James e Sirius annuirono. Severus fece un cenno di saluto e poi uscì.

Amico, te l’avevo detto che sarebbe successo qualcosa di grosso…” commentò Sirius eccitato con un ghigno.


*


Remus stava andando al Quartier Generale degli Auror. Doveva parlare urgentemente con Andrea e Dora. I loro turni erano stati spostati.

Le trovò a metà del corridoio.

Rem, che ci fai qui?” chiese Andrea sorpresa di trovarlo lì.

Dobbiamo parlare…riguardo al tu-sai-cosa” aggiunse abbassando la voce.

Dora annuì. “Beh noi stiamo andando a pranzo, vuoi unirti?”

Remus accettò di buongrado.

Una volta seduti col loro pasto, Andrea guardò l’amico “Allora?”

I nostri turni sono stati spostati. Domani sera qui…al nono livello” rispose Remus a bassa voce.

Intendi l’Ufficio Misteri, vero?” sussurrò Dora.

Remus annuì. “Sapete cosa c’è là dentro, no?”

Le due Auror annuirono. Eccome se lo sapevano…

Noi tre dobbiamo fare da guardia, in caso…” spiegò Remus.

In caso di attacco” completò Dora.

Remus annuì.

Fa schifo questo pasticcio di rognone!” commentò Andrea disgustata.

Remus e Dora ridacchiarono.

Cavolo, è uguale a Sirius!’ pensò divertito.

Eppure aveva notato che negli ultimi tempi, da quando James era stato ferito, qualcosa tra loro era cambiato. Si punzecchiavano per divertirsi invece prima era solo e unicamente con lo scopo di infastidire l’altro…

E poi poteva giurare di aver visto negli occhi di Sirius passare uno strano lampo a volte…e tutto ciò era strano perché Sirius non si era mai innamorato, anzi di questo si era vantato specialmente con James che si era fatto incantare da Lily al primo anno.

Libero e rubacuori” questo era sempre stato il motto di Sirius.

L’avrebbe mai cambiato? L’avrebbe cambiato per Andrea?


*


Un altro giorno era passato. Ed era arrivata la notte.

Andrea, Dora e Remus andarono all’Ufficio Misteri, James, Sirius e Severus seguirono Silente alla ricerca dell’Horcrux, Ginny, Ron, Hermione, Neville e Luna erano riuniti nella Sala Comune di Grifondoro deserta per recuperare il diadema e Harry era andato a Hogwarts da Draco Malfoy.

Harry, entrando nell’ufficio di Draco, non si era di certo aspettato di trovare anche Daphne, Theo, Blaise e Pansy pronti a seguirlo.

Draco?” aveva reclamato una spiegazione.

Mi hanno estorto tutto e vogliono venire con noi…” rispose Draco indossando il mantello da viaggio.

Cosa?!” Harry era arrabbiato.

Andiamo Potter, noi conosciamo tutti quella casa meglio di te…ammetterai che più siamo meglio è…” rispose Blaise convinto.

Anche se vi dico di no verrete lo stesso, vero?” domandò Harry sospirando.

Esatto” rispose Pansy.

Non aveva scelta “E va bene. Occhio a non commettere guai”.

Ehi, per chi ci hai preso? Sappiamo badare a noi stessi…” commentò Daphne irritata.

Andiamo” disse Harry ignorando la sua provocazione.

Indossarono tutti il mantello da viaggio e poi presero le scope e lasciarono Hogwarts con nella mente una sola destinazione: Villa Malfoy.


*


“Dove siamo?” chiese Sirius illuminando il sentiero con la luce della bacchetta.

Little Hangleton” rispose Severus tranquillo.

Il paese dei genitori di Voldemort” James aumentò la presa sulla bacchetta.

Severus annuì.

Continuarono a proseguire lungo il sentiero fino a trovarsi davanti a una costruzione seminascosta da un groviglio di tronchi. Sembrava quasi impossibile che lì avesse vissuto la madre di Voldemort.

L’Horcrux è lì dentro” sussurrò Silente.

I quattro maghi avanzarono con cautela e raggiunsero la porta.

Si guardarono, poi al cenno di Silente, Sirius e James sfondarono la porta col piede. L'interno era buio, sporco e pieno di ragnatele.

“E noi dobbiamo cercare in questo schifo?” commentò Sirius orripilato.

“Vuoi uno straccio per pulire Black?” replicò Severus irritato.

“Gratta e netta!” esclamò James.

Nel giro di pochi secondi la casa assunse un aspetto decente.

Sirius starnutì. “Io odio la polvere!”

Silente intanto si stava guardando intorno.

“Cosa dobbiamo cercare di preciso?” chiese James.

“Un anello, un anello molto antico, risale ai Peverell” rispose Silente.

Gli altri tre maghi trattennero il fiato.

Sia per i Peverell sia per un altro motivo...

“Serpenti!” esclamò Sirius disgustato.

Due serpenti verdi stavano strisciando verso di loro sibilando pericolosamente.

“Evanesco!” disse James.

Quelli invece di sparire si moltiplicarono e diventarono quattro.

“Non dobbiamo farli evanescere, sono delle illusioni” disse Severus sicuro.

“Illusioni?” proruppe James confuso.

“Noi pensiamo che sono reali, in realtà è un prodotto della nostra mente, un incantesimo dell'Oscuro Signore che si è attivato quando siamo entrati” spiegò Piton.

“E quindi che facciamo?” chiese Sirius.

Silente fece uscire un forte getto d'aria che spazzò via i serpenti.

“Questo bisognava fare Black” rispose Severus con un ghigno.

Sirius gli regalò una smorfia. Decisamente non si sopportavano.

Si guardarono ancora un po' intorno poi...

“Questa pietra del pavimento si muove” notò Sirius.

Era quasi invisibile a occhio umano il movimento, ma il suo trasformarsi in cane l'aveva aiutato parecchio.

Tutti lo raggiunsero nel centro dalla stanza.

“Deve essere una botola, di solito tutte le famiglie Purosangue importanti ne hanno una...” disse Silente pensieroso.

“Sì ma come l'apriamo? Non c'è né una maniglia né una serratura” replicò James riflettendo.

“Credo che solo Severus possa aprirla” ragionò Silente.

“Perchè?” chiese Severus confuso.

“Tu sei l'unico col Marchio Nero qui dentro. Fa in modo che esso si appoggi alla pietra” spiegò Silente.

Severus fece come gli era stato detto. Appoggiò l'avambraccio sinistro e dopo pochi secondi la pietra si illuminò di una luce nera con sfumature rosso sangue. Tolse il braccio e la pietra si alzò rimanendo sospesa a due metri d'altezza.

I quattro guardarono quello che era un buco quadrato non molto grosso. A un lato c'era una scala di metallo.

“Credo che dovremmo scendere” disse Silente andando per primo.

Subito Piton lo seguì, poi James e infine Sirius.

Si ritrovarono in una galleria costruita nella pietra, piena di ragnatele e debolmente illuminata da torce che si accendevano mano a mano che proseguivano. Alla fine del tunnel c'era un tronco di colonna su cui c'era qualcosa che brillava.

Era un anello, l'anello di Orvoloson Riddle.


*


“Mamma che noia!” Andrea sbuffò sonoramente per la millesima volta.

Tonks le rivolse un mezzo sorriso. Remus semplicemente scosse la testa.

Un rumore metallico catturò la loro attenzione, l'ascensore si era messo in moto. Chi diavolo era al Ministero a quell'ora?

Tutti e tre alzarono le bacchette, pronti in caso di attacco.

Non appena iniziarono a intravedere le grate dell'ascensore videro che era vuoto.

Remus affinò l'olfatto. Non era vuoto, c'erano almeno dieci persone e tutte disilluse.

“Stupeficium!” disse Remus.

Si sentì un gemito e poi un tonfo e comparve un Mangiamorte privo di sensi.

Andrea si chinò evitando per un pelo un getto di luce rossa. “Cazzo!”

Tonks ne stese un altro.

“Quanti sono?” chiese Tonks rapida a Remus.

“Una decina” rispose Remus scansandosi per evitare una maledizione.

“Riveletor!” dalla bacchetta di Andrea uscì un getto di quella che sembrava acqua, ma Remus notò stupito che non aveva consistenza.

Era esattamente come l'incantesimo che c'era alla Gringott per smascherare gli intrusi.

Tutti i Mangiamorte divennero visibili.

“Guarda un po' Tonks, ci si rivede...” commentò uno con un ghigno.

D'istinto Remus si mise davanti a lei con la bacchetta alzata.

Dora si irrigidì all'istante “Mulciber”.

“Sta lontano da lei, chiaro!” esclamò Andrea furiosa.

“Ancora tu in mezzo alle scatole, Davis” commentò quello serafico.

“Toccala con un dito e ti faccio a pezzi” Andrea gli rivolse uno sguardo omicida.

“Dovrai passare sul mio cadavere” disse Remus con voce spaventosamente calma da far venire i brividi.

Dora sgranò gli occhi sorpresa.

Remus parò lo schiantesimo di Mulciber con facilità.

Volarono incantesimi da tutte le parti.

“Ehi ci siamo anche noi” Moody uscì dall'ascensore seguito da Kingsley e si gettarono nella mischia.

Un'aquila argentea, il Patronus di Andrea, volò a informare Silente di quello che stava accadendo.


*


“Ecco, questa è la foto della statua di Cosetta Corvonero e questo è il diadema” Luna mostrò loro la foto che aveva scattato.

“Io ho la Mappa del Malandrino” Ginny l'aprì sulle ginocchia. “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”.

Hogwarts comparve sotto i loro occhi.

“Fred e George sono stati dei geni a fregarla a Gazza al primo anno” commentò Neville.

“La furbizia dei Weasley non è acqua” commentò Ron con un ghigno imitato dalla sorella.

“Ti seguiamo Ginny” disse Hermione.

Ginny li precedette con la Mappa in mano e iniziò a dirigersi verso l'arazzo di Barnaba il Babbeo.

Fu con enorme sorpresa che gli altri la videro fermarsi esattamente davanti al luogo dove si tenevano le riunioni dell'Ordine.

“Ma Ginny...” iniziò Ron confuso.

Ginny lo ignorò e prese a camminare davanti alla parete tre volte e poi, decisa, aprì la porta che era comparsa. Sorrise, ce l'aveva fatta.

“Il Diadema è qui dentro” Ginny entrò seguita dagli altri quattro che si guardavano intorno confusi.

“Sparpagliamoci, sarà nascosto qui, in mezzo a questi oggetti” disse Hermione pratica.

Tutti annuirono e ognuno prese una direzione diversa incominciando a cercare.


*


“Mamma mia che sporcizia!” commentò Daphne arricciando il naso.

“Sono secoli che nessuno della mia famiglia scende qui sotto...credo che mio padre nemmeno sappia dell'esistenza di questo passaggio...” replicò Draco.

Tutti lo stavano seguendo in quello che era un tunnel sotterraneo buio e umido. La luce delle bacchette indicava loro la strada da percorrere.

“Quanto manca?” chiese Harry.

“Poco, dovremmo esserci quasi ormai...” rispose Draco senza distogliere lo sguardo dal percorso.

“E hai detto che sbucheremo nella cucina...” ricapitolò Blaise.

Draco annuì.

“Scusa, ma come hai fatto a scoprirlo?” chiese Theo interessato.

“Beh, sai quando se piccolo e i tuoi ti lasciano a casa per andare a importanti ricevimenti devi pur trovare il modo per far passare il tempo...” rispose Draco con un ghigno.

“Ti capisco benissimo” Pansy annuì.

“Abbassate la voce...ci siamo” sussurrò Draco fermandosi davanti a una piccola porta, grande abbastanza per far passare una persona magra o al massimo di profilo.

Nessuno fiatò ma tutti strinsero più forte le bacchette. Non sapevano se al di là ci fossero dei Mangiamorte. Harry si mise davanti a Draco con la bacchetta alzata e poi fece un cenno, ricambiato dagli altri. Rapido spalancò la porta. Non c'era nessuno, a parte degli elfi domestici che stavano cucinando e che li guardarono per alcuni secondi impauriti fino a quando non riconobbero Draco.

“Padroncino! Cosa fa qui?” chiese un'elfa raggiungendoli.

L'ultimo della fila, Theo, chiuse la porta del passaggio segreto e notò come questa fosse invisibile dalla cucina. Ci credeva che nessuno era mai riuscito a scoprirla.

“Sono qui per portare via mia madre Tiffy” rispose Draco. “Voi sapete dove la tengono rinchiusa?”

“Nella sua camera da letto signorino. Qualche ora fa io ho portato la cena alla padrona” rispose Tiffy.

Poi si avvicinò un altro elfo che Harry riconobbe subito come Dobby.

“Dovete stare attento padroncino, due di quegli uomini vestiti di nero sono sempre davanti alla porta della padrona per controllare”.

“Grazie dell'informazione Dobby. Voi dovete andarvene subito a Hogwarts...” disse Draco serio.

“Cosa vuole dire padroncino?” chiese Tiffy spaventata.

“Dovete andare a Hogwarts e restarci. Non dovete più rimettere piede qui, nemmeno se ve lo ordina qualcuno della mia famiglia, chiaro?” spiegò Draco.

“Ma signore...” proruppe Tiffy con gli occhi lucidi.

“Questo è un ordine” disse Draco deciso.

“Va bene, agli ordini” tutti gli elfi sparirono con un leggero pop.

La cucina divenne silenziosa e deserta.

“Bene, ora ci dobbiamo dividere...io, Draco e Pansy andiamo nello studio privato di Lucius, Daphne, Theo e Blaise vanno di sopra a liberare la madre di Draco. Mi raccomando attenti ai due Mangiamorte” Harry li guardò serio.

I tre Serpeverde annuirono.

Aprirono a porta della cucina e videro due Mangiamorte. Questi non fecero nemmeno in tempo ad aprire la bocca che Harry li pietrificò.

Blaise guardò Draco senza parole “Ma tu l'hai visto?”

Draco scosse il capo sorpreso “È stato troppo veloce...”

Poi si divisero. Blaise, Theo e Daphne salirono le scale sempre con la bacchetta in pugno e gli altri due seguirono Draco in un corridoio stretto e buio.

Harry non potè non notare come quella casa assomigliasse in modo incredibile a Grimmauld Place, cupa e lugubre. Si vedeva che i Purosangue Serpeverde avevano gli stessi pessimi gusti in fatto di arredamento.

“Questa casa mi mette ancora i brividi” commentò Pansy a bassa voce.

“È questo lo scopo, incutere timore a chiunque entri” rispose Draco facendo una smorfia disgustata.

Si fermarono davanti a una porta di legno molto scuro, la maniglia in argento risaltava parecchio.

“Siamo arrivati” sussurrò Draco.

Come se tutto fosse normale strinse forte la maniglia e aprì la porta.

Harry era confuso, si era aspettato incantesimi difensivi, invece nulla.

“Solo un Malfoy può aprirla, è come se riconoscesse il sangue o qualcosa del genere” spiegò Draco vedendo l'espressione perplessa di Harry.

“E che succede se la apre uno che non è un Malfoy?” chiese Pansy curiosa.

'Che domanda stupida...' pensò Harry.

Infatti Draco non lo smentì. “Muore”.

Pansy deglutì. Decisamente non si poteva scherzare con i Malfoy, non avevano mai avuto vie di mezzo, o buoni o cattivi e loro avevano scelto da che parte stare molti secoli prima. Ma Draco aveva cambiato tutte le carte in tavola...

“Quello che cerchi è qui dentro Potter...muoviamoci prima che ci trovino” disse Draco.

Entrarono velocemente e chiusero la porta. Non si guardarono nemmeno attorno ma cominciarono a cercare.

“Attenti a non rompere niente, nessuno deve immaginare che siamo entrati qui” ricordò Harry.

Gli altri due annuirono in sincrono. Draco cercò di fare mente locale, una volta aveva visto suo padre con quel quadernino nero apparentemente innocuo...

“È questo?” Pansy mostrò un piccolo diario nero dall'aria antica che aveva estratto dal cassetto aperto davanti a lei.

Harry si avvicinò e lo prese in mano. Lo girò, in basso a lettere d'oro c'era scritto il nome del suo nemico: Tom Orvoloson Riddle.

Sorrise. “Sì, è questo”.

“Gratta e netta!” Draco cancellò i segni del loro passaggio.

“Andiamo a recuperare gli altri e tua madre” disse Harry.

Draco annuì e riaprì la porta. Camminarono a passo svelto e silenzionso lungo il corridoio, salirono le scale e raggiunsero il primo piano.

Draco incominciò a correre fino a fermarsi davanti a una porta aperta, a terra c'erano i due Mangiamorte privi di sensi. Pansy spinse l'amico dentro la camera.

Lì c'erano Daphne, Blaise e Theo che stavano parlando con una donna di spalle dai capelli biondi raccolti in uno chignon, con un vestito nero che sottolineava il suo fisico snello. Narcissa Malfoy sembrava più giovane della sua età.

“Madre...” mormorò Draco emozionato.

Era da mesi che non la vedeva...voleva vedere se stava bene di persona.

Narcissa sussultò e si voltò. Subito i suoi occhi si fecero lucidi, Draco stava bene.

“Draco!” Narcissa abbracciò forte suo figlio.

Draco sospirò di sollievo, quei bastardi non le avevano fatto del male.

“Dobbiamo andarcene” disse Harry.

Madre e figlio si separarono annuendo. Avrebbero avuto dopo il tempo per parlare.

“Libby, Seffy...portateci a Hogwarts” alle parole di Narcissa due piccole elfe sbucarono da sotto il letto e si avvicinarono.

“Agli ordini padrona”.

I primi a smaterializzarsi furono Narcissa, Daphne, Pansy e Theo.

Blaise, Draco e Harry aspettarono il prossimo turno.

“Guarda te se dovevano mettere un incantesimo che segnala la smaterializzazione di maghi...” si lamentò Blaise.

“Così erano sicuri che mia madre non se ne sarebbe andata...” spiegò Draco.

“Brutti piccoli bastardi!”

Tutti e tre alzarono la bacchetta. Sulla porta c'era Bellatrix che li guardava a dir poco furiosa. Harry si coprì meglio col cappuccio.

“Ti avevo detto che l'avrei salvata, zia” Draco calcò in modo particolare l'ultima parola. Si poteva cogliere un evidente disprezzo nelle sue parole.

Imperio!” disse Bellatrix puntando la bacchetta verso Draco cogliendolo decisamente di sopresa.

Harry, che si aspettava una mossa del genere si piantò davanti a Draco e fu colpito dall'incantesimo.

No!” esclamò Draco.

Harry scoppiò a ridere. “Tranquillo Draco, l'incantesimo di questa stronza non mi fa nemmeno il solletico”.

Come...” iniziò Bellatrix sorpresa. “Chi diavolo sei?”

Presto lo saprai” rispose Harry con un ghigno.

In quel momento comparvero le due elfe.

Tutti e tre afferrarono rapide le loro braccia e scomparvero con un crac.


*


Sirius, James, Severus e Silente si guardarono.

Come lo prendiamo?” chiese James confuso.

C'è una barriera intorno” disse Silente. Riusciva a percepire la potenza di quella magia oscura.

Mi sembrava troppo facile” commentò Sirius.

Questa barriera fa ricordare gli eventi brutti del nostro passato” aggiunse Silente.

Vado io” Sirius infilò la bacchetta nella cintura da Auror e fece un passo in avanti.

Sei sicuro?” chiese James preoccupato.

Sirius annuì. “Cosa vuoi che veda? Al massimo la faccia di quella megera di Walburga”.

James annuì.

Sirius fece un respiro profondo e fece altri tre passi oltrepassando quella barriera trasparente.

Subito nella sua mente fecero capolino immagini che aveva dimenticato, sepolte in un passato lontano. Suo padre che lo puniva con la Cruciatus. Sua madre che gli urlava addosso che era un figlio indegno. Il giorno della sua fuga quando suo padre disse che non era più suo figlio e che non lo era mai stato. L'articolo di giornale che riportava la morte di suo fratello. Si portò istintivamente le mani alla testa e si ritrovò all'improvviso con le ginocchia a terra.

Sirius!”

La voce terrorizzata di James gli giunse da lontano. Nella sua testa l'immagine di James e Lily disperati dopo la morte di Harry. Poi il corpicino senza vita di Harry tra le braccia di una Lily piangente. La paura di vedere James morire in quell'attentato del 1989 che li aveva visti entrambi coinvolti.

Poi nella sua testa fece capolino una voce da donna che diceva il suo nome con una nota di dolcezza che mai nessuno aveva avuto seguita da un volto, una giovane donna coi capelli lunghi fino alle spalle biondi e ondulati, gli occhi azzurri oceano.

Andrea...” sussurrò Sirius così piano che nessuno lo sentì.

Andrea sorrise. “Alzati Sirius, non puoi abbandonarmi proprio adesso”.

Quasi come se fosse un ordine Sirius si alzò e l'immagine di Andrea scomparve. Si ritrovò a fissare la parete di pietra di quella galleria.

Sirius stai bene?” chiese James pallido e teso.

Sirius si voltò verso di lui con un sorriso. “Tutto a posto”.

Prendi l'anello e andiamocene” disse Silente.

Sirius annuì, allungò la mano e strinse quel piccolo anello d'oro.

Poi si voltò e raggiunse gli altri consegnando l'Horcrux a Silente. James gli mise la mano sulla spalla.

Mi sono spaventato a morte quando ti ho visto cadere...” confessò.

Ho visto Andrea” rivelò Sirius a bassa voce.

James gli rivolse una strana espressione.

Come lo distruggiamo?” chiese Sirius per pensare ad altro.

Perchè aveva visto proprio Andrea?

Severus tirò fuori dalla tasca del mantello una piccola boccettina contenente un liquido giallino sul verde. “Veleno di Basilisco” rispose.

Non voglio nemmeno sapere come hai fatto a recuperarlo...” commentò Sirius.

Ti basti sapere Black che potrei sempre metterne qualche goccia nel tuo bicchiere di succo di zucca...” replicò Severus con un ghigno.

Sirius non replicò. Aveva altro per la testa al momento.

Severus ne versò poche gocce sull'anello che si sciolse come sotto l'effetto di un liquido incandescente.

Ora possiamo andare” disse Severus rimettendo a posto la boccetta nella tasca del mantello.

Risalirono la scala di metallo e si ritrovarono nel salotto della casa dei Gaunt.

La stanza fu all'improvviso illuminata da qualcosa d'argento.

Era un'aquila.

Poi una voce concitata di donna “Mangiamorte al Ministero, abbiamo bisogno di aiuto”.

Andrea...” mormorò Sirius.

Io e Sirius andiamo al Ministero, voi due portate i resti dell'anello al sicuro nel mio ufficio” disse Silente rapido.

James e Severus annuirono sparendo con un crac.

Sirius e Silente si guardarono. L'ultimo pensiero di Sirius prima di smaterializzarsi fu rivolto ad Andrea...come stava?


*


Andrea si chinò per evitare un Avada Kedavra di Selwyn. L'incantesimo la mancò di un soffio. Ma dove cavolo era finito Silente?

Stupeficium!” il Mangiamorte si spostò con rapidità.

Diffindo!”

Lei non fu così veloce e fu colpita alla spalla che prese a sanguinare. Fortuna che quello non era il braccio con cui teneva la bacchetta...

Incarceramus!” Selwyn fu colpito in pieno.

Andrea per sicurezza lo schiantò. Fuori uno.

Fece appena in tempo a voltarsi alla sua sinistra che ci fu un botto tremendo. Una parte consistente di muro venne giù proprio dove si trovava Tonks. Vide Remus gettarsi sopra di lei e poi entrambi vennero ricoperti dalle macerie.

Nell'aria c'era polvere bianca ovunque.

Guardò il Mangiamorte con ferocia “BASTARDO! STUPEFICIUM!”

Il suo schiantesimo fu così forte che il Mangiamorte si sollevò di un paio di metri andando poi a sbattere violentemente contro il muro.

Kingsley e Moody combattevano e non sembravano feriti.

Ingaggiò un duello con un altro nemico. Incantesimi volavano da tutte le parti. Un rumore metallico attirò la sua attenzione e si voltò verso l'ascensore che era sceso.

C'erano Silente e Sirius con le bacchette alzate. Per un secondo lei e Sirius si guardarono negli occhi poi...

Stupeficium!”

Due schiantesimi la colpirono in pieno petto facendola sollevare e sbattere violentemente contro il muro alle sue spalle.

NO!” urlò Sirius gettandosi nella mischia e schiantando con rabbia uno dei due Mangiamorte che aveva colpito Andrea.

Vide con orrore il corpo di Andrea scivolare a terra fino a sembrare che fosse seduta, il capo chino in avanti gli impediva di vedere il viso. Doveva essere svenuta.

Combatté contro un altro Mangiamorte ma l'arrivo di Silente li aveva spaventati e cercavano tutti di scappare raggiungendo gli ascensori. Silente e Moody li presero tutti e li legarono.

Sirius raggiunse Andrea e delicatamente le sollevò il viso con entrambe le mani. Sì, era svenuta e aveva un taglio su una guancia.

Innerva” disse puntando la bacchetta al suo petto.

Andrea aprì gli occhi di scatto sbattendo un paio di volte le palpebre. Sembrava confusa di trovarlo lì. Poi invece sembrò ricordarsi tutto.

Sirius...”

Shh! Non parlare, hai preso una bella botta in testa” disse Sirius a bassa voce.

Si alzò con fatica appoggiandosi al muro e poi il suo sguardo si posò sulle macerie di cemento e muro. Ricordò.

Oddio! Remus e Dora sono lì sotto!” disse ad alta voce.

Cosa?!” Sirius sembrava sorpreso.

Dobbiamo tirarli fuori!” la voce di Andrea era invasa dal panico.

Raggiunse con passo malfermo le macerie e iniziò a spostarle nel punto in cui aveva visto i due amici sparire. Kingsley e Moody non li avevano visti perchè erano dall'altra parte del corridoio.

Le faceva male il braccio dove aveva la ferita ma non le importava, doveva tirarli fuori da lì.

Sirius si mise di fianco a lei e l'aiutò.

Remus...Dora...ci sentite?” disse Sirius con voce forte e chiara.

Paddy...siamo qui sotto!” Remus...

State bene?” chiese ancora Sirius spostando i massi più velocemente.

Sì...Dora è svenuta ma sta bene...quanto a me lo sai che ho la pelle dura...” la voce di Remus era sempre più vicina.

Venne a dare una mano anche Kingsley e in pochi minuti li tirarono fuori. Remus copriva completamente il corpo di Dora, lei era svenuta per il colpo alla testa preso contro il pavimento. Remmie l'aveva sbattuta sul pavimento non troppo dolcemente.

Moony...tutto a posto?” Sirius sembrava preoccupato.

Remus scosse il capo per far cadere la polvere di cemento che aveva tra i capelli. “Sir, di cosa ti preoccupi? Lo sai che noi Lupi Mannari abbiamo il fisico più resistente...”

Le hai salvato la vita” disse Andrea indicando Dora priva di sensi tra le braccia di Remus.

Non potevo permettere che morisse...” rispose Remus guardando il viso di Dora appoggiato contro la sua spalla.

Andrea, ma tu sanguini...” disse Kingsley, lo sguardo puntato sulla sua mano sinistra.

Remus e Sirius seguirono lo sguardo dell'Auror, del sangue colava dalla mano di Andrea e aveva formato una chiazza scarlatta sul pavimento.

Ora che Kingsley gliel'aveva ricordato il dolore alla spalla tornò molto più forte. Trattenne a stento un gemito di dolore.

Le faceva male la testa, la botta che aveva preso era stata forte...per di più aveva perso un bel po' di sangue e si sentiva debole.

Si aggrappò al braccio di Sirius per non cadere a terra. Sirius le circondò la vita con un braccio per sorreggerla.

Andrea?” disse preoccupato.

È la spalla, non ti preoccupare, sto bene...” farfugliò Andrea.

Non sapeva neanche più che stava dicendo. Aveva la nausea per il mal di testa e sentiva le gambe molli.

Eppure riusciva solo a pensare che Sirius aveva un buon profumo...

Si sentiva stanca, voleva dormire un po' e stendersi su un comodo materasso.

Sirius resse interamente il suo peso. Aveva perso i sensi.

Andrea!”

Era spaventato a morte. Perchè? Si sentiva come quando James era rimasto ferito.

La prese in braccio e fece un cenno a Remus.

Entrambi corsero verso l'ascensore con un'unica destinazione in mente: la casa di Sirius.


*


L'ho trovato!” urlò Luna.

Tutti la raggiunsero rapidi. Non c'erano dubbi, quello che brillava tra le mani di Luna era senza dubbio il Diadema di Corvonero.

Perfetto, ora dobbiamo distruggerlo” disse Hermione prendendolo con delicatezza e appoggiandolo sul pavimento.

Sì ma come?” chiese Ron.

Con il Fuoco Eterno, mi sembra ovvio” rispose Hermione prendendo la bacchetta.

Ma è una magia molto pericolosa” disse Ginny.

Mi sono esercitata, state tranquilli” li rassicurò Hermione.

Neville e Luna annuirono.

Tutti tranne Hermione fecero un passo indietro. La strega agitò piano la bacchetta e ne uscì una piccola fiammella rosso fuoco che si depositò sul diadema iniziando a bruciarlo con una velocità sorprendete. Tutti rimasero a guardare come affascinati. Quando del diadema non ne restò che la cenere il fuoco si spense automaticamente.

Ce l'abbiamo fatta!” Hermione abbracciò Ron con slancio dandogli un bacio sulla bocca.

Luna, Ginny e Neville si voltarono dall'altra parte.

Ma fanno sempre così?” chiese Luna.

Sono peggio, pensa che quest'estate a casa me li ritrovavo dappertutto” rispose Ginny.

Neville fece un'espressione schifata.

Tutti e tre scoppiarono a ridere come matti.


*

Harry era nella sua stanza. Aveva lasciato gli altri a Hogwarts. Aveva intravisto da lontano anche suo padre e Severus. Erano rimasti sorpresi nel vedere Narcissa. In mano aveva ancora il diario attraversato da un buco. La spada aveva fatto ancora una volta il suo dovere. Mise i resti dell'Horcrux insieme agli altri, si tolse il mantello col cappuccio e poi riprese l'aspetto di Ted Evans. Sorrise nel pensare che Ginny lo preferiva con gli occhi verdi e i capelli neri.

In quel momento entrò un piccolo gufo grigio. Aveva attaccato alla zampa un biglietto.

Harry lo prese e il gufo partì subito.

C'erano scritte poche parole nella calligrafia che lui riconobbe all'istante come quella di Hermione.


Fatto tutto. -1.

H. R. N. G. L.


Sorrise. Ora c'era due Horcrux in meno.

All'improvviso sentì dei rumori concitati al piano di sotto. Prese la bacchetta e scese lentamente le scale. La rimise nella tasca quando vide Sirius e Remus.

In braccio avevano Andrea e Tonks prive di sensi.

Oddio, che è successo?”

Scusa se ti abbiamo svegliato” disse Remus.

Figurati, come stanno?” chiese Harry preoccupato.

Puoi chiamare Madama Chips via camino? Andrea è ferita...e direi che anche a Tonks non farebbe male un controllino” rispose Sirius agitato.

Harry annuì e prese una manciata di polvere volante. Intanto i due Malandrini salirono al piano di sopra con le due ragazze tra le braccia. Entrambi sul viso un'espressione preoccupata.


*


Erano le sei di mattina e la cucina di Sirius non era mai stata così affollata. C'erano il padrone di casa, James, Lily, Remus e Teddy.

Al piano di sopra nella stanza riservata a Remus dormiva Dora e Andrea dormiva nella sua.

Come stanno?” chiese James preoccupato.

Bene, Andrea era ferita alla spalla ma Madama Chips l'ha curata in un attimo. Stanno dormendo...” rispose Remus.

Sirius era silenzioso e si guardava le mani. Non aveva molta voglia di parlare.

Avete recuperato l'Horcrux?” chiese Remus curioso.

James annuì. “Era un anello a casa del nonno di Voldemort”.

Harry rizzò le orecchie. Niente più diario, niente più diadema, niente più medaglione e niente più anello. Mancavano solo Nagini e la Coppa...

Sirius...tu sai per caso se Mulciber ha fatto qualcosa a Dora?” chiese Remus esitante.

Sirius finalmente alzò lo sguardo fissandolo negli occhi ambrati dell'amico. “No, perchè?”

Non so, lui e Andrea hanno fatto un discorso strano e Dora sembrava terrorizzata...” rispose Remus nervoso.

Ti posso spiegare io Rem”.

Sirius si voltò di scatto verso la porta. Lì c'era Andrea avvolta nella sua vestaglia di seta viola.

Non dovresti stare a letto?” chiese Sirius.

Andrea abbozzò un sorriso. “Sto bene, non preoccuparti”.

Si sedette con lentezza di fianco a Sirius, davanti a Remus.

Allora...stavate parlando di Dora...” iniziò Andrea.

Sì” Remus era stranamente agitato.

Aveva uno strano presentimento.

Io e Mulciber eravamo dello stesso anno a Hogwarts. Al settimo io ero Caposcuola dei Corvonero e cercavo di stare lontana il più possibile dalla cricca di Mulciber composta da elementi non proprio raccomandabili. Una sera di dicembre stavo facendo la ronda al terzo piano e ho sentito dei lamenti. Sono andata in quella direzione e ho trovato Mulciber che schiacciava una ragazzina contro il muro...”


FLASHBACK

Mulciber! Che stai facendo? Lasciala subito!” Andrea disgustata puntò la bacchetta contro il petto del Serpeverde che la guardava con un ghigno.

Smamma Davis, come vedi sono occupato” replicò quello con tranquillità.

La ragazzina piangeva silenziosamente.

Lasciala subito! Mi fai schifo!” Andrea lo guardò irata.

Che c'è, sei arrabbiata perchè non ci ho provato con te? Sono sempre disponibile, fammi sapere dove e quando...” Mulciber la guardò dall'alto in basso leccandosi le labbra.

Andrea rabbrividì per il ribrezzo. “Mi fai schifo! Non sei neanche capace di conquistarla una ragazza, devi aggredirle, non è vero? Non sei un uomo!”

Mulciber assottigliò lo sguardo e si allontanò dalla ragazzina che si raggomitolò a terra completamente terrorizzata.

Se non cambi atteggiamento farai una brutta fine Davis. E io mi godrò lo spettacolo, ti metterò in ginocchio, puoi scommetterci” soffiò Mulciber incazzato.

Sparisci! 50 punti in meno a Serpeverde. Vattene altrimenti...”

Altrimenti cosa Davis? Sei una puttana come tutte le altre...” replicò Mulciber con un ghigno.

Stupeficium!” Andrea colpì in pieno Mulciber che cadde a terra privo di sensi.

Andrea raggiunse rapida la ragazza che tremava per la paura.

Stai bene? Ti ha...”

No” rispose la ragazzina asciugandosi le lacrime. “Grazie”.

Andrea le sorrise e la prese per un braccio aiutandola ad alzarsi. “Come ti chiami?”

Ninfadora Tonks, tassorosso del terzo anno” rispose Ninfadora cambiando colore dei capelli, da neri a fucsia.

Sì, lei era la metamorfomagus...ne aveva sentito parlare...

Tu invece sei Andrea Davis, la Caposcuola dei Corvonero, vero?”

Andrea annuì. “Vieni, ti porto al tuo dormitorio”.

La prese per mano e si incamminarono verso le cucine.

FINE FLASHBACK


Se lo ricordava come ieri. Era così che lei e Dora erano diventate amiche.

Mulciber ha provato a violentarla...credo che se non fossi arrivata io ci sarebbe riuscito” disse Andrea con lo sguardo basso.

Remus respirava in modo affannoso, sembrava che stesse cercando di contenere la rabbia.

È così che ci siamo conosciute. Lei era una ingenua tassorosso del terzo anno e io ero la Caposcuola dei Corvonero. Per tutto l'anno l'ho protetta assicurandomi che nessun Serpeverde le si avvicinasse. Nonostante tutto lei è ancora terrorizzata di quel bastardo e la capisco. Gli unici che fino a questo momento lo sapevano eravamo io e Malocchio” spiegò Andrea.

Sirius era sconvolto. Sua cugina era stata in pericolo e lui non ne aveva mai saputo niente...

Mulciber è l'unico che è riuscito a scappare...” disse Sirius stringendo i pugni.

Andrea tralasciò le minacce che le erano state rivolte. Era inutile preoccupare tutti ancora di più.

Trattenne a stento uno sbadiglio, era stanca morta.

Andie, va' a letto, sarai stanca...” disse Lily con un sorriso dolce.

Vieni, ti accompagno io” disse Sirius.

Prima che potesse dire qualcosa Sirius la portò fuori dalla cucina circondandole con un braccio la vita nel caso svenisse di nuovo.

Andrea appoggiò la testa sulla sua spalla e stavolta non trattenne lo sbadiglio. Quando Sirius aprì la porta della sua stanza era già semi addormentata. Sirius la mise a letto e le sistemò le coperte. Era già sulla porta quando...

Sirius...”

Guardò Andrea con curiosità.

Hai un buon profumo” detto questo Andrea si addormentò.

Sirius la guardò per qualche secondo e poi, mentre chiudeva piano la porta, sorrise.


ANGOLO AUTRICE:

Bene, ora potete uccidermi. Sarò sincera, oltre al fatto che quest'estate mi si è rotto il computer con metà capitolo scritto, avevo perso anche un po' l'ispirazione. Vi avviso fin da adesso che non aggiornerò molto spesso per cause di forza maggiore (adesso tutti cominciano a interrogare e il tempo per scrivere si ridurrà probabilmente a zero....) comunque voglio ringraziare tutti quelli che fino ad ora mi hanno seguito e soprattutto quelli che continueranno a farlo.

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, vale a dire: NemoTheNameless, erikappa, Evans91, sssweety, ariadna93, brando, SkAnNeRiZzAtA, Miss Rainbow, PrincessMarauders, chichetta99, kia88oc, Streghetta86, Deidara, era87, Ali96, Hoshi_ chan, Pecky, MissGiu, Manda, Angels4ever, Kiro_Best, rutix2003, isabella5. 

Ringrazio i 205 che l'hanno messa tra i preferiti e i 41 tra le seguite.

Grazie a tutti
Nikki Potter
























  
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