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Autore: Peach_93    28/11/2009    6 recensioni
é una storia ambientata nel 300, i personaggi sono della rowling ma non sono maghi, bensì Draco è il principe d'Inghilterra, e Hermione verrà catturata alla fine di una guerra per poi diventare una schiava, lo so, è un po' confuso ma leggendo capirete di più. baci! Peach
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Peach corner:

Ciao a tutti! * è.é ma tu se non inizi una ff appena ne concludi un’altra non sei contenta eh? Nd tutti* * ^^’’ hehe… ormai mi conoscete, sono fatta così… ^^’’ nd Peach* * -.-’ nd tutti* scherzi a parte, rieccomi qui con un genere nuovo, mi volevo cimentare in qualcosa di diverso dal solito, è solo un esperimento, non so come verrà fuori, spero possa piacervi! ^^
p.s. notate bene i modi di rivolgersi dei personaggi tra di loro (in particolare due di loro)… non aggiungo altro ^^
Bacioni Peach

Capitolo 1

 

L’esercito di Draco Malfoy, principe d’Inghilterra, nonché futuro erede al trono, stava ritornando vittorioso da una lunga guerra contro L’Irlanda.
I soldati, stanchi e stremati, erano contenti di aver finalmente conquistato quel regno tanto ambito per le sue ricchezze e per le sue risorse, e non vedevano l’ora di poter ritornare nelle loro case.
Avevano quasi raggiunto le coste Irlandesi quando arrivò una brutta notizia: i rifornimenti stavano per terminare e l’esercito non ne avrebbe avuti abbastanza per la traversata in mare.
“Che cosa possiamo fare mio signore?” chiese preoccupato un ragazzo dagli occhi blu.
“Mi sembra ovvio Zabini, sosteremo presso il prossimo villaggio che incontreremo, passando lì anche la notte in modo da poterci riposare, e lascerò che i soldati facciano rifornimento da se” disse ghignando il futuro re d’Inghilterra.
Blasie Zabini, il fedele conte di Draco Malfoy, sapeva benissimo cosa intendesse il principe.
Quando lasciava i suoi uomini liberi di rifornirsi in un villaggio di solito questi lo saccheggiavano prendendo cibo, armi, attrezzi e schiavi, e la cittadina rimaneva impoverita.
Il ragazzo ghignò andando a comunicare ai suoi compagni le decisioni del loro capo, che furono accolte di buon grado.
Dopo mezz’ora di cammino arrivarono in un piccolo paesetto sperduto con pochi abitanti e decisero che si sarebbero fermati lì a procurarsi ciò di cui avevano bisogno, ad un cenno di Malfoy i soldati tirarono fuori le armi ed iniziarono a far razzie prendendo tutto ciò che trovavano.
Blasie si unì ai suoi compari entrando nelle case che trovava prendendo tutto ciò che considerava utile, di solito le case le trovava vuote perché gli abitanti, accortisi del disastro che stava succedendo, scappavano con la paura di essere uccisi, ma il ragazzo, con sua sorpresa, dopo aver spalancato l’ennesima porta di una casa con un calcio vi trovò dentro una ragazza ed un ragazzo intenti a raccattare tutto ciò che avevano.
“Ma che bella sorpresa…” esclamò il moro entrando.
La ragazza si girò impaurita verso di lui e il ragazzo che c’era con lei le si parò davanti per difenderla.
“Andatevene! Lasciateci in pace!” gridò quest’ultimo.
“Oh ma che scortesia, non vi hanno insegnato il modo appropriato per rivolgersi ad un conte del vostro nuovo signore?” disse ironicamente Zabini con un ghigno divertito.
“C..cosa?” chiese la ragazza sconvolta da quella notizia.
“Vuole dire che… il nostro re…” balbettò il ragazzo dai capelli neri sempre in atteggiamento protettivo.
è morto, ucciso da queste mani” ribattè Zabini guardandosi i palmi con finto disinteresse.
“Morto??” chiesero con sgomento i due.
“Proprio così” ribadì Blasie divertito dalla loro reazione.
“Schifoso pezzo di…” disse la ragazza avvicinandosi a lui.
“Tu, lurida pezzente che non sei altro, bada a come parli!” rispose con tono irato Il ragazzo dagli occhi blu afferrandole un polso.
“Lasciatela!!!” disse intervenendo l’uomo che continuava a difenderla.
“Io faccio quello che mi pare, capito?” rispose in tono superbo il moro chiamando poi alcuni suoi compagni dell’esercito, e in men che non si dica i due ragazzi si ritrovarono legati e imprigionati.
“Preparatevi ad un destino di schiavitù” disse zabini ai due giovani, “Portateli all’accampamento e metteteli con gli altri servi” e dopo aver detto ciò ai soldati che c’erano con lui se ne andò.
In poco tempo i due ragazzi si ritrovarono con i polsi legati in una tenda logora e malconcia insieme ad altri sette ragazzi.
“Mi… mi dispiace, io avrei dovuto proteggervi e invece… lo avevo promesso a vostro padre ma… non ci sono riuscito… perdonatemi pri…”
“Shhh, Neville non parlare, e ti prego, chiamami Hermione, ad ogni modo non preoccuparti, hai fatto il possibile” disse una ragazza dai capelli ricci sull’orlo delle lacrime.
“Voi non capite, vostro padre vi aveva mandato a nascondervi qui con me pensando che sareste stata al sicuro dalla guerra, si fidava di me! E io non ho saputo difendervi… Ma vi giuro che mi prenderò cura di voi, specie ora che è morto, non permetterò che vi trattino da serva” disse risoluto Neville.
Hermione scoppiò a piangere, addolorata per la morte di suo padre, e tra un singhiozzo e l’altro ringraziò l’uomo che le stava di fianco.
Neville la abbracciò impacciatamente cercando di consolarla e non potè impedire che qualche lacrima salata solcasse anche il suo viso.
La sera calò presto e soldati, con le gole arse dal troppo vino, intonavano dei canti gioiosi, felici del fatto che tra qualche giorno sarebbero stati a casa; tali canti erano udibili anche dalla tenda dei prigionieri, ai quali suonavano come una condanna, sapevano infatti che li avrebbe attesi un destino di eterna schiavitù.
All’improvviso un paio di soldati odoranti di alcol entrarono in quel riparo con un ghigno poco raccomandabile ed iniziarono a guardarsi intorno, uno di loro poi si avvicinò ad Hermione con un’aria poco promettente.
“Guarda questa qua… è graziosa…” disse sorridendo lascivamente.
“Molto…” rispose l’altro avvicinandosi.
“Tesoro, che ne dici di venire con noi per tenerci un po’ di compagnia?” chiese il primo prendendola per un braccio.
“Lasciatemi!!!” urlò Hermione dimenandosi.
“Non la toccate!!!” disse Neville alzandosi.
“Taci tu, pezzente! Fai un passo in più e non arriverai a domani!” disse l’altro soldato afferrando la riccia, che dimenandosi venne trascinata fuori dalla tenda.
“Lasciatemi luridi schifosi!! Lasciatemi andare!!!” urlò la ragazza agitandosi nel tentativo di liberarsi.
“Bada a come parli” disse uno dei due soldati dal fisico robusto aumentando la presa sul suo braccio.
“Mi fai male! Lasciami!” urlò di nuovo la ragazza.
“Calmati bambina, non agitarti e vedrai che non sentirai più dolore” disse l’altro soldato, un uomo alto dai capelli lunghi.
Hermione continuò a dimenarsi, mentre quei due uomini la stavano trascinando in una tenda poco distante da quella dov’era prima, quando per sua fortuna riuscì a liberarsi ed iniziò a correre, ma poco dopo fu bloccata da un uomo dai capelli biondi e il fisico robusto.
“Dove credi di scappare dolcezza?” disse quest’ultimo stringendola a se.
“Dai Zac, falle vedere chi comanda!” dissero i due uomini che l’avevano presa avvicinandosi, l’uomo biondo, di nome Zacharia, rise di gusto e dopo aver lasciato un morso sul collo di Hermione la gettò in malo modo addosso al soldato dalla corporatura robusta, che la prese stringendola a sé fino a farle male.
“Credevi di scapparmi eh? Ma non mi sfuggirai” disse quest’ultimo toccandole il sedere con forza, Hermione non ebbe neanche il tempo di agire che venne gettata al soldato alto di prima.
“Stasera io e te passeremo una bella serata” disse strusciandosi volgarmente su di lei.
Hermione dimenandosi con forza sputò con rabbia, “Mai!”.
L’uomo rise e spingendola verso Zacharia disse:“Oho, la ragazza è una puledra selvaggia, vediamo se riesci a domarla tu Zac”.
Il biondo rise afferrandola da dietro per le mani legate, e passando un braccio sotto di esse e uno sul ventre della ragazza rispose:“Ci puoi scommettere Todd!” ed iniziò a morderle il collo in modo poco delicato.
Hermione aveva paura, molta paura, più si dimenava più la stretta dell’uomo si faceva più forte e dolorosa, e nonostante i suoi sforzi non riusciva a liberarsi, ma ad un certo punto una voce sicura fece fermare Zacharia.
“Lasciatela” disse un ragazzo dai capelli dello stesso color del grano.
“Suvvia signore, sono soldati che non vedono una donna da mesi, ora che la guerra è finita lasciateli divertire!” disse un altro ragazzo moro al suo fianco che Hermione riconobbe senza fatica, era colui che l’aveva catturata!
“Ho detto lasciatela” ripetè Malfoy in tono spazientito, ignorando le parole del suo amico Zabini.
“Come vuole lei signore” disse sbuffando Zacharia che la lasciò in malomodo.
Draco non sapeva perché avesse deciso di intervenire, ma mentre passava di lì vedere gli occhi impauriti di quella ragazza gli aveva fatto provare una sensazione strana e quasi impulsivamente aveva fermato i suoi uomini.
Hermione guardò in silenzio l’uomo che l’aveva salvata aspettando una sua qualsiasi parola.
“Tu, vieni con me, e voi, ritiratevi nelle vostre tende” disse Draco rivolgendosi prima ad Hermione, poi ai suoi uomini.
Lo sguardo di Hermione si abbassò di colpo e lo seguì in silenzio nella sua tenda mentre i tre soldati si ritirarono delusi.

  
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