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Autore: Raven_95    02/12/2009    3 recensioni
Ho sempre voluto sviluppare la storia amorosa di Corvina, Beast Boy e Cyborg, e ora posso farlo! Sono felice di poter decidere io per loro e spero che ciò che scrivo sia di vostro gradimento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Si risvegliò.

Sul suo letto c'era addormentato Cyborg.

Lei gli posò una mano sulla spalla.

Lui si svegliò.

Quando la vide si trattenne a malapena dall'urlare a tutto il mondo la sua felicità.

Disse solo

- Corvina!

Lei lo abbracciò

- Come stai? - le chiese lui apprensivo

- Bene, e devo dirti una cosa.

 

Gli spiegò che lui per lei sarebbe sempre stato il migliore amico di sempre, un fratello, un padre, ma mai un amante.

 

- Credo che questo non appartenga più a me - disse togliendosi il braccialtto e mettendoglielo in mano.

- No, io voglio che tu lo tenga, è tuo e per sempre tale rimarrà. Ti servirà a ricordarti di me. - rispose lui rimettendoglielo al polso.

Lei andò per abbracciarlo, ma lui la baciò, veramente e intensamente.

Non gli importava se lei dopo lo avrebbe schiaffeggiato o non gli avrebbe mai più rivolto la parola, lui voleva quel bacio, dopotutto, se lo meritava, anche se non era corrisposto.

Lui la prese alla sprovvista, ma il bacio era così dolce...

Lei lo lasciò fare.

Ora era felice, un bacio che male poteva fare?

...

L'avrebbe scoperto presto.

 

In quel preciso momento aprì la porta Bibi.

Quando li vide baciarsi si sentì distrutto e corse sul tetto.

Corvina l'aveva notato.

Si staccò da Cy 

- Vai da lui - le rispose lui.

- Grazie - gli disse lei.

Seguì il suo consiglio.

 

Corse sul tetto, ma Bibi non c'era, o meglio, si era appena trasformato in un corvo ed era volato via.

Lei corse fino all'estremità più lontana del tetto e urlò

- Garfild Logan! Ti prego torna qui! Garfild! Per favore!

Non aveva usato i suoi poteri perchè non voleva costringerlo, ma sapeva che chiamandolo così lui sarebbe tornato.

Bibi, sentendosi chiamare col suo vero nome arrstò il suo volo e si guardò indietro.

Non veniva chiamato così da anni.

Tornò sulla terrazza, affianco a Corvina.

 

- Perchè mi hai chiamato così?

- Perchè è il tuo nome, e io voglio chiamarti così. - rispose semplicemente

Lui sorrise, ma poi ricordandosi del precedente episodio disse

- Spero che tu e Cy siate felici insieme - aveva la voce affranta

- Ma tra me e lui non c'è mai stato più di quel bacio d'addio che hai visto tu! Io non lo amo, amo... un altro - disse lei tra il riso e le lacrime

Lui la guardò in volto, quel volto che aveva così tanto sognato, che ora era solcato da un'unica piccola lacrima che risplendeva come un diamante sulla sua pelle (troppo smielato? NON MI IMPORTA).

Glielo prese fra le mani.

Asciugò la goccia d'acqua salata col pollice e lentamente avvicinò il viso di Corvina al suo.

La baciò.

Corvina non aveva baciato molti ragazzi nella sua vita, ma non aveva mai provati nulla di simile, nemmeno nel bacio di Cyborg, che era stato uno dei più dolci che avesse mai ricevuto

Sentiva una grande euforia ed energia in tutto il corpo, qualcosa di magico, che magico non era.

Le labbra di lui era dolci, morbide e combaciavano perfettamente con le sue.

Gli prese la mano.

Anche i loro palmi combaciavano alla perfezione.

Era lui quello giusto.

Ora lo sapeva.

Allora lei si abbandonò a lui e gli strinse le braccia intorno al collo.

Piangeva ancora, ma ora per la felicità, per l'amore che le era toccato.

 

Quando si sciolsero lui canticchiò:

- I was made for loving you, baby, and you was made for loving me...

Lei rise e gli dette una gomitata tra le costole.

Lui sorrise e l'abbracciò da dietro.

Le sussurrò, con la bocca sulla sua spalla e gli occhi socchiusi:

- Ora sono felice... con te

Allora fu la volta di Corvina, che canticchiò

- How wonderful life is, now you're in the world...

Lui la girò prendendola per le braccia e, guardandola negli occhi le chiese

- Davvero?

- Sì.

Sorrise, col sorriso più meraviglioso che avesse mai fatto e la baciò nuovamente.

 

 

 

 

Cyborg era sulle scale di casa.

Seduto.

si rigirava fra le mani un anellino con un ambra color miele al centro.

Sarebbe dovuto essere di Corvina, ma...

Ma aveva perso, forse non era lei che doveva avere, forse...

Venne presto allontanato dai suoi pensieri.

- Ehi ragazzone! - disse una voce allegra.

- Come?

- Oh, sono qui! - gli disse Bubble Bee.

- Oh ciao - le rispose lui con voce grave

- Cos'hai? - chiese lei preoccupata.

- Niente. - teneva ancora il capo chino.

- Ti conosco come le mie tasche, so che c'è qualcosa che non va! - insistette lei.

Lui alzò lo sguardo per rimproverarla,  per dirle di farsi gli affari suoi, per chiederle "gentilmente" di lasciarlo in pace,  ma non appena notò i suoi occhi rimase a bocca aperta.

Di Corvina la prima cosa che l'aveva fatto innamorare erano i suoi occhi, e a chi non potevano piacere?

Erano neri, due pozzi oscuri e profondi, nei quali erano nascosti chissà quali mostruosità e lui, col suo animo cavalleresco, desiderava ardentemente liberarla dai suoi demoni, ma quelli di Bubble Bee castani con sfumature color miele, così diversi dai desolati e tristi labirinti neri di Corvina, erano così profondi e dolci... Desiderava farsi cullar dal suo sguardo per l'eternità.

- Hey, mi rispondi si o no? - gli chiese sventolandogli una mano davanti alla faccia

- Lo voglio! - disse lui.

Un giorno, avrebbero entrambi risposto ad una particolare domanda posta da un sacerdote in questa maniera, ma fino ad allora....

 

 

 

 

Ora vorrei seriamente ringraziare due mie compagne di scuola che mi sono state di grande aiuto per realizzare questa Funfiction.

GRAZIE! Senza di voi non ce l'avrei mai fatta!

 

 

Spero che vi sia piaciuto il mio lavoro.

A mia discolpa và detto che è la prima volta che scrivo qualcosa di così lungo, ma c'ho veramente messo l'anima.

Spero che vi siate divertiti.

Alla prossima Funfiction

 

 

Corvina lo raggiunse.
- Cosa c'è?
- E me lo chiedi?
- Non puoi capire Cy, vivere una vita nella paura costante e il sonno nel dolore di qualcosa che esiste solo nella tua mente è impossibile, è dapazzi, tanto più se si è soli.
- Ma tu non sei sola, e lo sai!
- Hai ragione, ma nessuno di voi mi può proteggere 24 ore su 24, neanche volendo.
Cyborg rimase in silezio.
Era seduto con le braccia che stringevano le gambe.
Corvina gli mise una mano sulla spalla.
Sorrise, un sorriso mesto e triste, e se ne andò
  
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