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Autore: dancing_machine    03/12/2009    2 recensioni
Mike...o Michael? Chi è dei due? Alex è così confusa all'inizio. Poi capirà tutto. Chi è Alex? Una ragazzina di 17 anni con una sfrenata passione per Michael Jackson. E chi è Mike? Un ragazzo molto misterioso. Ti prego non guardarmi così, peggiori la situazione. E credimi, peggio di così non potrebbe andare!
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la discussione con Sam e Val...Non ci ho più parlato. Infatti oggi a scuola sono stata con Mike. Nell'ultimo mese sono stata spesso con lui. Mike si che è un amico! Ora sono appena uscita da scuola e sto tornando a casa. Finalmente arrivo a casa e butto lo zaino per terra. Mangio un panino al volo e salgo di sopra a fare i compiti. Non parlo più neanche con mio fratello. Sono incavolata con tutti. Anche i miei genitori. Vi starete chiedendo perchè non ho ancora parlato di mio padre. Ebbene... Lo odio. L'ho sempre odiato. Da quando sono piccola non fa altro che sparire... So che è per il suo lavoro. Ma dedica pochissimo tempo a me e Juni. Il mese scorso si è anche dimenticato del mio compleanno! Non chiama mai. Lo vediamo pochissimo. E' tornato ieri da Parigi..Forse ora è in camera a dormire, ma non mi va neanche di salutarlo. Lui è cattivo con me, non mi capisce. Non parla mai con me e non mi chiede mai pareri. Lui decide e basta. Non gli importa di quello che pensano gli altri.
-Alex! Scendi e vieni a salutare tuo padre! ... Ecco mia madre che rompe le scatole...
-Si, arrivo, arrivo!
Scendo le scale svogliatamente e vedo mio padre sul divano del salotto... Sta guardando una partita di calcio...bah, come al solito.
-Ciao papà.
-Ciao.
-Come è andato il viaggio?
-Bene.
-Ok..Torno di sopra.
-Si.
Ecco.Come avete visto..E' un padre completamente assente. Sicuramente sbaglio anch'io in qualcosa...Ma mi rifiuto di capire in cosa! Entro in camera mia e mi sdraio sul letto. Mi metto a pensare a Michael. Con lui sarebbe stato tutto diverso... In questo momento avrei voglia di parlare con Mike. Ma non ho il suo numero...Maledizione. Decido di uscire un pò...per pensare ad altro. Mi copro per bene, prendo la borsa, il giubbotto ed esco.Mia madre mi ferma.
-Dove vai?
-A fare una passeggiata. Posso?
-Sisi vai pure ma non tornare tardi.
-Non ti preoccupare. A dopo.
-Ciao.
Mi chiudo la porta alle spalle e prendo l'iPod dalla borsa... In The Closet a palla. Accenno qualche passo di danza mentre cammino e tengo il tempo schioccando le dita. Sicuramente le altre persone mi prenderanno per pazza...Ma fa niente. Entro nel parco e cammino attraverso il sentiero ancora coperto di neve...La strada ai lati si è ghiacciata e si scivola, quindi deciso di stare dove sono. Continuo a camminare..cerco di andare a tempo con la canzone. Guardo a terra e ad un certo punto sbatto contro qualcosa.
-Alex! Ciao!
-Mike! Anche tu qui? Che fai mi segui?
Gli sorrido.
-Eheh. Nono stavo facendo una passeggiata,ecco, guarda. Lì c'è mia madre.
Mi indica una donna seduta che parla con una anziana seduta sulla panchina vicino alla fontana.
-Ah! E' una bella donna.
-Grazie. Vieni, se vuoi te la presento.
-Va bene!
Ci avviciniamo alle due donne e Mike tocca la spalla di sua madre.
-Mamma, ti presento la mia amica Alex.
La donna si alza e con un sorriso mi porge la mano. -Piacere di conoscerti cara! Io sono Kate. Ma come sei carina!
-Il piacere è mio signora. Grazie, anche lei è una bellissima donna.
-Sei gentilissima. Allora, come vi siete conosciuti voi due? Andate a scuola insieme?
Kate sembra entusiasta. Risponde Mike:
Si, siamo dello stesso anno, anche se non frequentiamo gli stessi corsi.
-Ah! Che bello, Mike, finalmente hai trovato una amica! Ridiamo insieme.
Kate riprende a parlare:
Va bene ora vi lascio soli! Andate pure. E' stato un piacere conoscerti Alex.
-Grazie signora. Arrivederci.
Io e Mike ci allontaniamo..
-Ti va se usciamo dal parco?
-Si, ok. Ma dove andiamo?
-Non so.
Usciamo dal parco e camminiamo vicini sulla strada ghiacciata. Scivolo e per poco non cado. -Tutto ok? Mike mi prende per un braccio e per fortuna non cado a terra.
-Uh grazie, un'altro pò mi ammazzo!
-Già. Forse è meglio andare a casa. Con questo freddo...
-Ok. Vieni tu a casa mia?
-Se vuoi puoi venire anche tu a casa mia...
-Per me è uguale. Dai questa volta vieni tu da me.
-Perfetto.
Arriviamo davanti alla porta di casa mia, prendo le chiavi, le infilo nella serratura e apro. Non c'è nessuno in casa. Vedo un biglietto sul frigo.
-"Siamo andati a fare la spesa, torneremo fra circa un'ora. Inizia a scongelare le lasagne che sono nel freezer. Grazie. Mamma."-
Benissimo! Possiamo stare soli. Mike sembra a suo agio.
-Dammi pure il giubbotto.
-Ok.
Mike si toglie il giubbotto. Ogni giorno che passa mi meraviglio di quanto somigli a Michael. Il mio Michael. Ed è bellissimo. E' fantastico...è così dolce...e...e...
-Alex?
-Eee...ehm...eh?
-A cosa pensavi?
-A te.
-E che cosa pensavi ..di me?
-Pensavo che..somigli a Michael Jackson, ecco.
Mike ride.
-Ancora con questa storia eh? Eheh...Dai non sono mica uguale!
... Lo dice lui...certo che è uguale! Sembra lui in persona! -Invece secondo me sei uguale.
-Non sai quanto...
-Eh?
-Niente, pensavo ad alta voce.
-Ahhh ok. Vieni, saliamo di sopra in camera mia.
Michael mi segue, saliamo le scale e entriamo in camera.
-Che bella stanza...Suoni la chitarra?
Indica la chitarra acustica appoggiata sul letto.
-Diciamo...Qualcosina si.
-Wow, bello. Poi mi farai sentire qualcosa!
-Si va bene..
-Canti anche..?
-Ci provo..!
-Io anche.
-Davvero? Mike che canta...Bello. Insomma, proprio come Michael Jackson eh?
-Eeee... Non proprio forse.
-Mah, chissà...Poi anche tu mi farai sentire qualcosina.
-Sisi.
Ci sediamo sul letto. Mike si gira e mi guarda. Io non riesco a dire una parola. Penso solo a quanto può essere bello. Quel sorriso. Rieccolo. Mi fa sciogliere... Oddio... Mi sta guardando e io non gli sto dicendo nulla. Forse dovrei parlare...O forse no. Aaaaaaaaah!
-Hai dei bellissimi occhi.
- Mike mi sposta una ciocca di capelli dalla fronte. Ho un brivido lungo la schiena.
-G-grazie.
-Quel che è vero è vero.
Mi sorride ancora. No, io non lo reggo quel bellissimo sorriso. Ora glielo dico.
-A me piace come sorridi.
-Grazie.
-Eh bè, quel che è vero..è vero! Come hai detto tu.
Ecco un momento fermo. Sento la tensione fra noi. Riesco a percepire quell'imbarazzo che si è creato. E' come una barriera. Ho paura di essermi innamorata di lui. Dio no. Ma lui è Mike, non Michael...O forse è davvero Michael. Forse è lui. Dio mio che confusione. Non ci voglio più pensare!
-Sai quando senti il bisogno di dire ad una persona qualcosa...Ma non trovi il coraggio per farlo?-
Mike ora mi sta di nuovo guardando.
-Si, lo so bene.
-Sono in quella situazione.
-Perchè? Dimmi, per favore. Dimmi tutto.
-Non riesco..Lo vedrai, più avanti.
Adesso ho ancora più confusione in testa...
-Insomma Mike...Perchè mi tieni nascoste così tante cose?
-Ok. Sono Michael e Mike è un soprannome.
-Eh?Eh?Eh?
-Calma. No. Non sono esattamente Michael Jackson...Sono solo qualcuno che gli somiglia tanto...tantissimo, ma non è esattamente come pensi.
-Cioè? Tu non sei Michael Jackson...ma?
-Non posso dirtelo ora. Vedrai, più avanti.
-Insomma Michael, Mike o come cavolo ti chiami. Lo hai capito che io mi sono innamorata di te???
Cala il silenzio. No. Cosa ho fatto?? No! Lo stavo solo pensando! Non volevo dirlo ad alta voce! Mi è scappato...Oddio no! Questo comprometterà la nostra amicizia...Di sicuro.
Ancora qualche secondo di silenzio...che viene rotto dalla sirena di un'ambulanza che passa per la strada. Michael tossisce. Sembra nervoso..Forse mi sbaglio.
-Alex.
Cosa ho fatto.......Merda!
-Michael.
-Alex.
-Michael!!!
Lui scoppia a ridere.
-Ora mi dici cosa c'è da ridere.
-Nulla .. è che...mi fanno ridere le paranoie che ti fai.
-Eh? Quali paranoie?
-Alex. Guarda che si vede lontano un miglio che sei preoccupata. Sei prevedibile, sai?
-Ehm...ok. Scusami. Non volevo dirti che...insomma io non avevo intenzione di dirlo così...lo stavo solo pensando e..
Michael mi zittisce con un dito sulle labbra.
-Shhh. Basta così. Ho capito tutto.
Non capisco più nulla...Non rispondo alle mie azioni. Io lo amo. Io amo questo strano ragazzo che ho davanti. Lo amo in un modo incredibile...Non ho mai amato nessuno così... Ci conosciamo da poco...Ma è come se ...non lo so..è come se ci conoscessimo da sempre! Mi butto sul letto, sdraiata, prendo il mio cuscino e me lo metto in faccia.
-Alex...?
-Non mi perdonerai mai, vero?
-Ma cosa stai dicendo?
-E' per la cosa che ti ho detto.
-Ma...ma .. Non ti devi preoccupare. Io non sono assolutamente arrabbiato con te. Togliti quel cuscino dalla faccia.
Scanso il cuscino e sento le lacrime....Stanno scendendo a goccioloni. No! Che figuraccia! Una dopo l'altra! Abbraccio Michael. Lo abbraccio più forte che posso. Riesco a sentire il suo profumo. Mi stringo a lui...Stringo la sua maglietta. La bagno di lacrime. Ora sto singhiozzando.
-Scusa. Scusami davvero se sto piangendo come una stupida. Ho bisogno di sfogarmi, e tu sei l'unico che mi può capire.
-Shhh non ti preoccupare, a me puoi dire tutto.
Mi accarezza i capelli.
Vorrei che questo momento durasse un'eternità. Io lo amo. Ti amo Michael e vorrei dirtelo ..Solo che non ne ho il coraggio! Ti amo! E vorrei urlarlo al mondo! Ma amo anche l'altro Michael...Quello vero. Mamma mia che casino...Non capisco nulla.
-Michael?
-Dimmi.
-Promettimi che mi dirai tutto da ora in poi.
-Alex...
-Ti prego, promettimelo.
-E va bene. Te lo prometto.
-Allora dimmi quelle cose...le cose che dovevi dirmi.
-Ti prego Alex. Ora non è il caso. Però ti prometto che te le dirò presto...Vedrai...Al più presto.
-Va bene, va bene. Grazie.
Mi asciugo le ultime lacrime e sospiro.
-Tu però non piangere più.
-Va bene va bene.
Mi stacco da lui e faccio un'ultimo respiro profondo. Ok. Sono più calma. Mi sono sfogata e sto meglio. Michael non mi ha detto se gli piaccio però...E' così strano. Non capisco.
-Sarà meglio che vada.
-No ti prego. Stai qui.
-Va bene, ma ancora per poco.
Appoggio la testa sulla sua spalla. Ci abbracciamo per un secondo che dura un'eternità. Mi sussurra all'orecchio. No. Aspetta. Sta cantando. Sta cantando Smile, di Michael Jackson. Non ci credo. E' lui. Ho Michael Jackson che canta, sussurrandomi all'orecchio. Non ci posso credere. Il bello è che ne sono convinta...Che matta. Ha una voce meravigliosa...Sento di non essere più sulla terra ormai. Lui si stacca da me. Si alza dal letto e riprende il suo giubbotto.
-Ora però vado.
-Ok, però dammi il tuo numero.
-Giusto.
Prendo un foglietto e una penna e Michael scrive il suo numero. Ha una grafia molto ordinata.
-Grazie. Almeno così ci sentiamo. Poi ti faccio uno squillo almeno ti salvi il mio numero.
-Ok, perfetto. Allora ci sentiamo.
Scendiamo insieme le scale, apro la porta d'ingresso e aspetto che Michael esca.
-Faccio due passi con te e poi torno a casa.
Prendo il giubbotto anch'io e ci chiudiamo la porta alle spalle. No! Le chiavi! Accidenti! Sono rimaste dentro. Porca miseria...Sono ufficialmente morta!
-Michael. Ho lasciato le chiavi attaccate, dentro.
-Ah...Maledizione! E ora come fai?
-Non lo so, ma intanto facciamo due passi.
-Come vuoi tu.
Mi prende la mano. Sento un sussulto dentro di me. Ed ecco di nuovo la "barriera dell'imbarazzo". Silenzio assoluto.
-Posso.....
Michael non finisce la sua frase, si avvicina e mi da un leggero bacio sulle labbra. Non capisco nulla. Non sono più su questo pianeta. Basta. Non riesco a crederci. Mi ha baciato. Il sosia di Michael Jackson (che forse è lui...ma devo ancora capire come fa...visto che è morto) mi ha baciata sulle labbra...con una dolcezza incredibile. Provo a dire qualcosa, ma mi esce una parola incomprensibile, quindi opto per il silenzio. Mi bacia ancora una volta. Questa volta con più coinvolgimento. Mi lascio trasportare...Tanto ormai non capisco più nulla. Mi fa girare la testa. Quando si stacca da me, dolcemente, mi sorride. E mi sussurra all'orecchio..:
-Ti arrabbi se ti dico che anche tu mi piaci molto?.
Io non so che dire..
-Certo che no.
-Bene. Ora pensiamo a come recuperare le chiavi.
-Ops, è vero.
Cerchiamo di aprire la porta in tutti i modi possibili...ma niente da fare. Nulla.
No! Ecco papà, mamma e Juni. Ora mi beccherò una super sgridata...
Mi sa tanto che papà ha già capito quello che è successo...In più c'è anche Michael con me...e i miei genitori non sanno chi è! Eh si..Mi beccherò una bella predica. Più una punizione...Ci scommetto! Mi preparo alla mia "sorte" mentre Michael cerca di nuovo di aprire la porta, ma senza risultati.
-Alex?
Papà...Sento che è arrabbiato.
-Papà, ho lasciato le chiavi dentro..
-Togliti, fammi provare. Tu chi sei giovanotto?
-Michael, piacere. Sono un'amico di sua figlia.
Michael mi guarda, prova a fare l'occhiolino, ma non ci riesce. Che tenero.
-E da quando in qua hai questo "amico" Alex?
Mio padre ha un tono minaccioso.
-Da...da un pò.
-E perchè non ce ne hai parlato?
-Ehm non so...comunque ve ne avrei parlato sicuramente!
-Ora zitta, basta. Sei in punizione. E tu ragazzo vai a casa prima che chiami i tuoi genitori. Non importunare più mia figlia, è chiaro?
Odio mio padre. Con tutta me stessa.
Michael si allontana e io lo raggiungo.
-Scusalo. Veramente...
-Non preoccuparti. ora torna da lui... Ciao.
-Ciao.
Michael si allontana. Torno verso mio padre, mia madre e Juni a testa bassa...Aspettandomi esattamente cosa mi toccherà.
  
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