Reazione
Dolorosa..
Salii
i gradini, che mi separavano
dalla porta d’ingresso.
E
sorpresa delle sorprese trovo un
ragazzo addormentato sul pianerottolo.
Un
ragazzo che conosco fin troppo bene,
anche se guardandolo rannicchiato per terra, tutto infreddolito e con
la testa
china su un braccio, non sembra poi tanto “demoniaco”, solo un bel
principino
calmo e beato.
“Principe”
lo chiamano tutti, perché
è bello in una maniera anche troppo esagerata.
I
suoi capelli biondissimi ricordano
la pallida luna che ogni notte rischiara il cielo. E i suoi occhi non
si
possono descrivere. Ricordo che mi hanno fatto venire i brividi la
prima volta
che li vedetti. Grigi, sembrano fatti d’argento. Non trasmettono
niente, perché
sembra che proprio il loro padrone non provi nessuna emozione. Ma in un
modo,
che neanche io conosco, qualche volta riesco ad entrare nella sua
testa. Riesco
a capire quando è arrabbiato, perché il suo sguardo diventa un mare in
tempesta. Riesco a capire quando è calmo, perché i suoi occhi mi
ricordano il
cielo in primavera. In pratica, se lo guardi attentamente, il suo umore
si può
intuire dal colore che prendono i suoi magnifici occhi.
Non
parlo del suo fisico, perché il
solo pensiero potrebbe farmi svenire. Cosa che stava succedendo la
prima volta
che lo vidi a mare.
È
regale ed elegante in tutto ciò
che fa. Potrebbe scivolare, davanti a tutti, su una buccia di banana,
ma lo
farebbe con il suo stile tutto particolare. E nessuno oserebbe ridere,
perché
rischierebbe di essere raggelato da uno dei suoi sguardi super-freddi.
In
passato anche io ero terrorizzata
da lui, non osavo contraddirlo per paura di una sua reazione negativa,
ma poi
conoscendolo ho capito che non farebbe mai del male a qualcuno che
considera
amico. E come mi ha detto lui stesso, in un giorno piovoso, “forse tu
sei
l’unica persona di cui possa fidarmi”, ammettere una cosa del genere,
per uno
come lui, deve essere stato difficilissimo. Quindi diciamo che mi
considero una
sua amica.
Per
questo, solo a me, permette di
aggiungere l’aggettivo “demoniaco” al suo soprannome.
Stanca,
dalla giornata piena di
sorprese, entro in casa sbattendo la porta.
Dopo
5 secondi suona il campanello.
Apro e mi trovo il bell’addormentato, ormai sveglio.
-Potevi
essere più delicata
sai? Stavi per buttare giù la porta..-
-Ops
scusa.. ti ho svegliato
per caso??-
-Direi
proprio di si.. ma non
mi sorprende questa tua “delicatezza”.. sembri sempre un ippopotamo!!-
Mi
avvicino a lui con una padella,
che “magicamente” mi è apparsa fra le mani. Se magicamente si può
definire
l’andarla a prendere in cucina e tornare in 3 secondi.
-Principino
se non voleva
essere svegliato da questo “ippopotamo maldestro” non doveva
addormentarsi,
come un barbone, davanti casa mia!!-
Guarda
la padella, per niente
intimorito. Anzi sfoggia il suo solito ghigno irritante.
-Dov’eri?-
-Non
sono affari
tuoi!!-
-Si
che lo sono, visto che mi
stavo per congelare la fuori-
-Non
te l’ho chiesto
io..-
Poso
“l’arma” sulla cucina e, senza
saperne il motivo, comincio a sentirmi in colpa. E non di certo perché
sono
sola con un bellissimo ragazzo che non è
il mio ex ex-fidanzato, ormai mio attuale ragazzo.
-Vuoi
cenare qua??-
-E
cucini tu?- mi
guarda scettico.
-Tranquillo,
non ho mai
ucciso nessuno..-
-Ok-
Si
siede sul tavolo e si accende una
sigaretta. Non ci conosciamo da anni, ma lo sa perfettamente che odio
il fumo.
Ma sarebbe solo fiato sprecato rimproverarlo.
Così
mi dirigo alla finestra e la
apro.
-Ancora
non mi hai detto dove
sei stata tutto il pomeriggio..-
C’è
qualche cosa che mi blocca. Ho
paura che dopo avergli detto la verità lui se ne vada via da me.
Ma
perché dovrebbe farlo? E
soprattutto perché questo dovrebbe spaventarmi??
Prendo
un bel respiro e rispondo,
guardando ancora il panorama fuori dalla mia finestra.
-Con
Eric.. ci siamo rimessi
insieme..-
Silenzio.
Questo è quello che sento,
o meglio non sento dopo aver sussurrato quella frase.
Dopo
un tempo indeterminato si fa
viva la sua voce. Almeno capisco che è lui a parlare, solo perché non
ci sono
altre persone a casa.
-Mi
stai dicendo che sei
ricaduta fra le braccia di quel broccolo ammuffito?-
Gelo.
Ecco cosa traspare dalle sue
parole.
-Si-
Non
riesco neanche a riprenderlo per
aver offeso il mio ragazzo.
-Quindi
in queste due
settimane sei stata tutto il tempo con lui.. ignorando i tuoi amici e
facendoli
preoccupare inutilmente..-
-No..
non è come
pensi..-
Riesco
a malapena a sussurrare
monosillabi.
-Mi
deludi Helen. Pensavo che
fossi più intelligente, ma a quanto pare mi sbagliavo..-
Mi
giro a guardarlo e vedo quello
sguardo tagliente che dedica solo ai suoi “nemici”.
In
me scompare tutto ciò che era
buono.
Allegria,
felicità e bei pensieri
non esistevano più. Solo un vuoto incolmabile.
-Sai
che ti dico? Ho un
impegno questa sera..-
Scende
dal tavolo e si dirige verso
la porta.
-Ma
avevi detto che
rimanevi-
-Non
ho tempo da perdere con
le persone ottuse e senza cervello-
E
se ne va, lasciando una bambola
senza vita dentro una casa. Una casa che ora sembra troppo grande e
vuota per
un giocattolo senza fiato.
Lacrime
solcano il mio viso. Tutto
questo non ha senso.
Perché
mi sento così vuota?
Dovrei
essere felice di avere di
nuovo accanto il ragazzo che amo.
Ryan
non ha nessun diritto di farmi
sentire così male.
In
un momento di poca sanità mentale,
prendo il cellulare e lo chiamo.
Suona
ma non c’è risposta. Provo e
riprovo.. inutilmente.
Piango
disperatamente perché non
capisco più niente, perché lui mi ignora, perché mi sento ancora in
colpa,
quando è lui quello in torto.
Dopo
un ora stavo in quel divano, dove
quella mattina avevo ritrovato la felicità.
Stavo
lì con il telefono in mano e
il numero composto. Ancora non accettava la chiamata.
Premere
quel tasto verde mi sembrava
difficile come non mai.
Ad
ogni tentativo la paura di un
altro suo rifiuto si faceva sentire sempre di più.
E
poi ormai era inutile. La rabbia
era scomparsa. Quindi, dopo la quarantaduesima chiamata, mi sono
addormentata
sul divano, fra un incubo e l’altro.
Grazie x i commenti =) RachEl CullEn, Tonks94 e anke a AliH (per avero commentato "Buio")