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Autore: ekslytherin    22/06/2005    3 recensioni
Ehi! Ecco a voi la mia prima fic in questo genere... Almeno la prima fic che pubblico, ne ho scritte altre ma... Chissà, magari in futuro, se questa piacerà... "Ero sempre più estasiata più conoscevo quel nuovo mondo, che sarebbe stato da allora per sempre mio; ero convinta di ciò che lui mi diceva, ero convinta che avrei di nuovo girato tra i mortali, tra le mie prede, di giorno, ero convinta che prima o poi sarei diventata davvero degna di essere la sua compagna, per l’eternità. Ormai più di mille anni sono passati dal momento in cui lui mi tramutò, ed 815 esatti da quando ci siamo separati." Bax e commentate! Ek
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova vita

Una nuova vita

815 anni prima… I parte

 

Era una tipica notte d’inverno inoltrato.

La luna e  le stelle erano nascoste dietro un manto di nuvole bianche. Nuvole cariche di neve, lo sentivo; l’aria era satura del suo odore.

E lo sentiva anche lui, per questo ce ne stavamo in posti coperti e percorrevamo velocemente le distanze che ci esponevano all’aperto; per conto mio adoravo, ed adoro tutt’ora, la neve, soprattutto passeggiare mentre questa si posa delicatamente su ogni dove, ma lui diceva che ci saremmo bagnati e non era il caso di andare in cerca di prede zuppi d’acqua.

Io ero ormai abbastanza esperta nella mia nuova vita, erano 185 anni, mese più, mese meno, che lo accompagnavo fedelmente in ogni posto, in ogni città, in ogni continente, ed ancora lui aveva nuovi trucchi da insegnarmi, nuovi poteri da mostrarmi, nuove sue avventure da raccontarmi.

Posso assicurarvi che se “appena nata” ero forte, ora il mio potere era smisurato, quasi impossibile da avere a “soli” 185 anni, lo avevo capito molti anni addietro, quando un altro vampiro, in realtà il primo di una lunga serie, attraversò la nostra strada e mi volle con sé.

Prima di allora non sapevo che creare uno di noi significasse aumentare il nostro potere e che portare via un novizio, un nuovo nato, al suo Lord, colui che aveva dato nuova vita, indebolisse quest’ultimo.

Fu per questo motivo che quel vampiro voleva avermi con sé, in modo da indebolire lui, uno dei vampiri più potenti mai esistiti; quell’essere gli lanciò una sfida: chi avrebbe vinto mi avrebbe avuta con sé.

Inaspettatamente fui io a raccogliere il duello, nessuno si poteva permettere di usarmi contro il mio unico amore, il mio maestro, il mio Lord.

Il vampiro rise quando mi vide avanzare per attaccarlo, ma io lo capii; ma mia figura non era nemmeno lontanamente minacciosa, soprattutto se paragonata al mio amore: la corporatura esile, i capelli lunghi fin sotto le spalle, neri, gli occhi castano rossicci e la pelle diafana, non per la mia natura di vampira, ero sempre stata di quel colore. Sicuramente nessuno poteva, può e potrà mai considerarmi, a prima vista almeno, pericolosa o intimidatoria.

Un punto in più a mio favore.

Infatti il vampiro non rise più quando si accorse di essere meno potente di me.

Molto meno potente, nonostante lui avesse mezzo millennio ed io poco più di un secolo.

Questo episodio serve per far capire che ero molto più forte della norma, forte abbastanza per non avere più bisogno di sangue come nutrimento per sopravvivere.

Era diventato perlopiù un passatempo, un divertimento, un vizio che non si può e vuole perdere.

Quindi girammo, come le altre sere, per i locali notturni pieni di umani rozzi ed ubriachi, la maggiorare dei quali assassini, borseggiatori, stupratori.

I miei preferiti.

La vittima di quella sera era appartenente proprio a quest’ultima categoria: lessi nella sua mente che aveva usato violenza proprio la sera avanti su una bambina, con quel metodo sceglievo le mie prede, un modo di cacciare diverso da quello del mio amore: leggevo nelle menti degli umani e sceglievo i più spietati, forti, viscidi.

Lo avevamo avvistato mentre usciva da uno dei locali più squallidi di quella città; era grosso, massiccio non per grasso in eccesso ma per i numerosi muscoli, aveva la barba incolta ed i capelli arruffati, ma nonostante tutto era vestito piuttosto bene.

Stava percorrendo una via semi buia che ci portò davanti al cancello del cimitero della città; una scena decisamente buffa se non si prendeva in considerazione il povero umano sventurato: due vampiri e la loro vittima davanti ad un cimitero.

Mi permisi di ridere a quella situazione, l’umano mi sentì e si girò, ma appena mi vide non si mise in guardia; come ho già detto, la mia figura non incute timore, per cui quell’essere umano vide semplicemente una ragazza da sola; il mio Lord mi aveva lasciato sola per poter agire dopo essersi complimentato del mio passo falso.

L’uomo cominciò ad avvicinarsi piano, facendo apparire sul suo volto che, devo ammetterlo, affascinava in una maniera del tutto strana, un ghigno soddisfatto.

Credeva di aver trovato una preda appetitosa.

Io pensavo lo stesso.

Non mi mossi ed aspettai che quello mi arrivasse vicino, tanto vicino che allungò una mano per accarezzarmi i capelli, continuai a non muovermi anche quando fece per far scendere la mano verso il baso poi, quando arrivò all’altezza del mio braccio, gli strinsi il polso e lui si fermò sconcertato: non si aspettava che una ragazza così snella potesse avere tutta quella forza.

Cominciai però ad insospettirmi quando sentii scaturire da lui l’odore della paura, ma anche della consapevolezza: sapeva cos’ero.

Alzai un sopracciglio, non capivo come potesse sapere un umano della nostra esistenza, di solito quelli che lo sanno hanno due possibilità: morire o diventare come noi.

E non è mai loro la scelta.

Forse stava andando dal suo futuro Lord? Impossibile, non aveva l’odore di un solo vampiro, ora che ci facevo attenzione, odorava di due o tre della mia specie.

Un fatto decisamente insolito.

Chiamai il mio amore, lui di certo ne sapeva più di me.

-        Cosa c’è, niña? Hai difficoltà con questo umano?-

L’umano in questione di nuovo provò paura ma, appena ebbe visto il mio Lord, sorrise furbo; stava nascondendo qualche cosa.

  “ No, solo… Senti. Sa di più vampiri ed è a conoscenza della nostra specie. Non è normale. Dovrebbe

     essere, a quest’ora, morto. O uno di noi.”

-        Forse il suo futuro Lord sta aspettando che prenda una decisione precisa, come ho fatto io con te… Ma hai ragione, sa di troppi vampiri. Dimmi, umano. Cosa nascondi?-

Lui, a differenza di me, non aveva bisogno di usare incanti per farsi rispondere dalle persone, gli umani gli obbedivano in qualsiasi modo, forse perché lui aveva l’aria intimidatoria… Chissà, non l’ho mai capito.

  << Non nascondo niente. Mi è solo stato dato l’incarico di portare lei e la sua novizia qui, fungendo da

      esca per la sua protetta.>>

Quanto odiavo essere presa semplicemente come sua novizia, come sua allieva. Io ero la sua compagna! Era ben diverso!

Vidi il mio dolce maestro sorridere calmo, come se non ci fosse nulla di strano; io avevo capito molto tempo addietro che quando sorrideva a quel modo c’era ben poco da stare calmi.

Il mio amore mi aveva forse nascosto un suo nemico? Non lo aveva mai fatto. Ma c’è sempre una prima volta, no?

 

Ciao bella gente! Ecco qui la continuazione di questa storia… Spero vi piaccia… Scusate se è così interrotta, ma veniva un capitolo troppo lungo tutto insieme, così l’ho diviso… Domani ci sarà il seguito…

Grazie a:.

Sanzina:. Grazie cara! Sono felice che ti piaccia ed eccoti qui il seguito… Tutto per te… Contenta?! J

Micelle Malfoy:. Grazie mille anche a te… Piace il seguito? Domani ci sarà il capitolo struggente, la parte finale del racconto… Fammi sapere! BaX

A domani allora bella gente e… Recensite, please!!! BaX ek

  
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