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Autore: Hurrikan    15/12/2009    2 recensioni
A Forks,una nuova leggenda sta per prendere vita. Cosa succederebbe se Renesmee non fosse l'unico ibrido della città? Se esistesse una ragazza che in se racchiude due specie,ma che ancora non sa nulla dei suoi incredibili poteri? E i Volturi,lasceranno che lei viva libera e non sotto il loro controllo? Una nuova sfida per i Cullen e per il branco di LaPush si profila all'orizzonte..... volete sapere cosa succederà? Non vi resta che leggere ;-)
Titolo modificato per uso di caratteri non consentiti.
Charlie_2702, assistente admin
Genere: Azione, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Incontri

Per un po’ di tempo passeggiai nella foresta senza una meta precisa,con il solo desiderio di godermi l’atmosfera di mistero e irrealtà che aleggiava ovunque in quel luogo. Poi però vidi che all’orizzonte il sole cominciava a tramontare e capii che il momento che avevo tanto atteso stava arrivando.

Mi issai sul primo albero sufficientemente solido che mi trovai davanti e mi sistemai comodamente tra la biforcazione di due rami. Sfoderai la mia macchina fotografica e aspettai.

Dopo qualche minuto cominciai a distinguere delle forme scure muoversi sinuose tra gli alberi. Man mano che il sole tramontava gli animali si facevano sempre più nitidi e comincia a distinguere gli occhi color oro dei lupi. Si aggiravano tra gli alberi come dei pallidi fantasmi. Un paio di femmine se ne stavano stese sotto una grossa quercia,i cuccioli che giocavano tra le loro zampe. Un paio di maschi più grandi lottavano giocosamente e tutti gli altri elementi del branco se ne stavano tranquilli in giro per la radura ai margini dei quali c’era l’albero dal quale osservavo la scena.

Ma non tutti erano così tranquilli. Vedevo il lupo dal pelo color ghiaccio dalle straordinarie sfumature grigiastre che fissava un punto nel folto della foresta,il pelo della schiena ritto e le zampe tese. All’improvviso parve accorgersi della mia presenza e si girò trapassandomi con il suo sguardo di ghiaccio. Aveva degli occhi straordinari,diversi da quelli di qualunque altro membro del piccolo branco. Fu mentre venivo squadrata dal grosso lupo che sentii dei rumori nel bosco. Erano tonfi possenti,come se un animale gigantesco cercasse di camminare tra le foglie senza far rumore.

Quando anche i lupi udirono quel suono,parvero presi dal panico. Cominciarono a scambiarsi occhiate allarmate,le femmine scattarono in piedi e presero i cuccioli tra le fauci con estrema delicatezza. Un istante dopo i lupi scomparvero nel bosco,lasciandomi a bocca aperta. Non avevo fatto in tempo a fare nemmeno una foto. Non era mai successa una cosa del genere.

Ma nel frattempo i tonfi nel bosco si facevano sempre più vicini ed io avevo imparato che se i lupi scappavano,voleva dire che il pericolo c’era davvero. Salii ancora più in alto,in modo da poter passare inosservata. Ma nell’istante in cui abbassai gli occhi sulla radura,tutte le mie precauzioni svanirono. Ai piedi dell’albero c’era un lupo. E fino a qui niente di strano,visto che avevo avuto a che fare con decine di quegli animali,ma questo sembrava più un orso che un lupo.

Era gigantesco,almeno due metri alla spalla. Se ne stava seduto sulle anche,lo sguardo fisso tra i rami,fisso su di me. Non pareva aggressivo,ma aveva una strana espressione sul muso enorme. Aveva le labbra sollevate che scoprivano i denti affilati e lunghissimi ma aveva la lingua rossa che penzolava da un lato. A guardarlo nel complesso pareva quasi che sorridesse,con i grandi occhi neri accesi. Erano proprio gli occhi la cosa più strana:erano profondi,scuri,intelligenti,umani.

Cercai di osservarlo meglio:aveva il pelo di una bella tonalità rossastra,con sfumature color bronzo. Le zampe possenti parevano gigantesche,come ogni altro elemento nel corpo del lupo. Per un po’ rimasi incantata da quegli occhi scuri,così familiari e al tempo stesso così distanti. Non riuscii a capire per quanto tempo rimanemmo a fissarci,ma parvero ore intere. Nonostante avessi dovuto essere terrorizzata,non sentivo la paura montare dentro di me. Riuscii persino a sorridere a quell’animale così strano eppure così bello.

Ma all’improvviso dal bosco giunsero nuovi rumori e all’istante l’atteggiamento del lupo cambiò completamente. Sì rizzò sulle zampe con un balzo e si mise in posizione di attacco,le zampe davanti leggermente piegate e i posteriori tesi,con i muscoli in evidenza. Le orecchie erano appiattite sul cranio,e le labbra scoprivano i denti,ma stavolta non aveva affatto un’espressione amichevole.

Dal petto dell’animale sorse un ringhio gutturale che mi fece accapponare la pelle. All’improvviso dagli alberi cominciai a distinguere una sagoma scura,immensa. Man mano che entrava nel cono lucente della radura,vidi che era anche questi un lupo gigante.

La sua espressione però era inferocita e aggressiva. Ringhiò alla volta dell’animale rossastro ai piedi dell’albero e poi puntò gli occhi azzurri su di me. Stavolta un autentico brivido di paura mi percorse la schiena. Le mie mani si strinsero convulsamente sulla corteccia dell’albero al quale ero ancora aggrappata,ma che sapevo sarebbe potuto cedere senza difficoltà sotto le zampate dell’enorme lupo.

I due animali continuarono a squadrarsi per qualche altro minuto,poi,senza alcun preavviso,si lanciarono selvaggiamente l’uno contro l’altro. Il rumore prodotto dai loro corpi che si scontravano fu simile ad un’esplosione. Combattevano a morsi e unghiate e mentre li osservavo atterrita vidi che il lupo color bronzo cercava in tutti i modi di spingere il lupo nero nella foresta. Fu con una stretta al cuore che realizzai che voleva proteggere me. Era un pensiero del tutto irrazionale,ma sentivo che era la risposta a quella situazione spaventosa. I ringhi selvaggi delle due creature mi riportarono alla realtà e vidi che ormai si trovavano al limitare della foresta. Ma all’improvviso il lupo nero sfuggì all’altro e si slanciò a velocità spaventosa verso di me. Un istante dopo si trovava ai piedi dell’albero e saltava cercando di afferrare le mie gambe. Le ritirai su,spaventata,ma all’improvviso vidi che il lupo color bronzo zoppicava leggermente. Allora una rabbia selvaggia e senza nome montò dentro di me. Senza pensarci neanche ringhiai alla volta del lupo ai miei piedi e gli assestai uno schiaffo sul muso con tutta la potenza che trovai. Con mia enorme sorpresa,vidi il lupo cadere a terra dopo il mio schiaffo. Avevo buttato giù un animale enorme. Con uno schiaffo. Fissai la mia mano con gli occhi sgranati. Poi mi voltai bruscamente e vidi che il lupo nero stava trascinando quello rossiccio per una zampa,tentando di riportarlo nella foresta. La stessa bizzarra rabbia che mi aveva presa un attimo prima tornò a farsi strada dentro di me. Con un balzo saltai giù dall’albero e atterrai leggera sulle punte dei piedi. Rimasi a bocca spalancata:avevo fatto un salto da un albero di due metri e mezzo ed ero atterrata senza nessun problema! Un ringhio feroce mi riportò al presente e quando alzai gli occhi vidi che stavolta era il lupo rossiccio ad aver azzannato quello nero.

Ringhiai,senza nemmeno sapere il perché,e rimasi stupita dal suono possente e feroce che uscì dalla mia gola. Non era lo stesso rauco tentativo di un essere umano di imitare un animale,questo era un vero e proprio ringhio. Entrambi i lupi si bloccarono all’improvviso,fissandomi.

Mi accorsi che visti da terra erano ancora più grandi e possenti. Ma la paura non si faceva strada nel mio corpo,anzi rimanevo perfettamente lucida. Mi sentivo euforica,piena di forze. Ma la rabbia era l’emozione predominante. Non riuscivo a contenerla,mi sembrava di dover distruggere tutto. Guardai le mie mani e mi accorsi che stavo tremando violentemente. Prima che potessi fare alcunché,il lupo nero si scagliò contro di me,e mi colpì forte al petto,sbattendomi a terra.

Per un attimo rimasi senza fiato,ma non appena vidi che l’animale snudava le zanne per azzannare la mia gola,tutto tornò a farsi chiaro. Conscia della forza che scorreva dentro di me,sferrai un pugno sulla gola dell’animale. Quello indietreggiò tossendo violentemente,ma non fece in tempo a ripartire all’assalto perché l’altro lupo gli saltò sulle spalle e lo sbattè a terra. Poi mi lanciò un’occhiata e il suo sguardo corse alla foresta alle mie spalle. Era come se volesse dirmi di andare via.

Senza perder tempo,seguii il suo muto consiglio e scappai a gambe levate,accompagnata dai ruggiti di rabbia del lupo nero,ancora costretto a terra.

Continuai a correre fino a quando la foresta non cominciò a diradarsi ed io vidi i profili confusi delle case della riserva. Sentivo la testa pulsare e una fitta lancinante trafiggermi il fianco. Quando emersi alle spalle del supermercato,mi fermai,piegata in due dallo sforzo. Ansimavo violentemente e la paura che prima aveva girato alla larga da me adesso minacciava di sopraffarmi. Non riuscivo a togliermi dalla mente lo sguardo feroce del lupo e le sue zanne pronte a dilaniare la mia carne.

Ma soprattutto non riuscivo a dimenticare la mia forza,l’agilità e il sangue freddo che avevo mostrato. Avevo combattuto contro un lupo gigantesco e non avevo nemmeno un graffio,a parte il bernoccolo per quando ero stata sbattuta a terra.

Mi rialzai,scossi la testa un paio di volte per tornare lucida e poi mi incamminai lentamente verso la spiaggia. Era abbastanza tardi,ma non mi sentivo in grado di affrontare l’incontro con i miei genitori a casa. Mentre camminavo,notai due figure alte e imponenti avanzare verso di me. Li riconobbi senza troppe difficoltà:erano Paul e Jared,altri amici di Jake. Mi si pararono davanti,squadrandomi con uno sguardo minaccioso,il volto atteggiato in una smorfia rabbiosa. Notai che entrambi tenevano i pugni stretti al petto,e vidi che Paul era percorso da un leggero tremore.

-Ciao ragazzi-,dissi amichevolmente. -Che fate?-

Jared mi fissò senza parlare mentre Paul lasciò la presa ferrea in cui stringeva i pugni e mi afferrò per le spalle. -Non devi andare nella foresta! Mai più,capito?! E non devi nemmeno frequentare quella feccia dei Cullen!-,urlò,dandomi un violento scossone. In un primo momento rimasi senza parole,poi reagii d’istinto e un secondo dopo Paul si trovava disteso a terra,dopo aver ricevuto un calcio in pieno stomaco da parte mia. A quel punto entrò in azione Jared:afferrò Paul per le braccia,lo tirò su e cominciò a trascinarlo verso la foresta. Prima di scomparire definitivamente tra gli alberi si girò e mi lanciò un’occhiata. -Dagli ascolto,Shiver. Non tornare nella foresta e lascia perdere la figlia dei Cullen-. Poi anche lui si voltò e scomparve nel folto della foresta.

Per un attimo rimasi senza parole,cercando di dare un senso a ciò che era appena successo. Per la seconda volta avevo dimostrato una forza inaudita,sbattendo Paul a terra. Forse dovrei aggiungere che Paul è alto un metro e novanta.

Cominciai a camminare lentamente verso la striscia di sabbia lunga un miglio di First Beach e quando arrivai al piccolo molo mi fermai a guardare l’oceano plumbeo. Le nuvole basse erano scure e cariche di pioggia,mentre le onde si agitavano abbattendosi violente contro gli scogli.

Osservai i gabbiani che galleggiavano tranquilli sull’acqua,poi,in lontananza,vidi un’aquila testa bianca tuffarsi nell’acqua e riemergere con un grosso pesce tra gli artigli.

Mentre la guardavo volare via respirai profondamente e cercai di concentrarmi. Volevo assolutamente scoprire che cosa era successo; non era affatto da me picchiare qualcuno e non riuscivo a spiegarmi perché avessi colpito Paul. Dopotutto mi aveva solo scossa per le spalle,perché avevo reagito in quel modo? Tante domande si affollavano nella mia testa,ma non riuscivo a trovare una risposta a nessuna di esse. Ciò che più mi premeva sapere era che cosa fossero gli animali enormi che avevo visto nella foresta. Conoscevo a memoria tutte le specie di lupo esistenti sul pianeta,ma naturalmente non avevo mai sentito parlare di lupi alti come cavalli e possenti come orsi.

Per evitare di impazzire con tutte quelle domande,decisi di ritornare a casa. Il cielo cominciava a farsi scuro,ed io avevo promesso a mia madre che sarei tornata per cena.

Mentre camminavo lungo la salita che portava alla scogliera,mi sentii improvvisamente osservata. Il sentiero passava accanto ad un tratto di foresta e mi voltai istintivamente da quella parte. Rimasi senza fiato. Nell’oscurità,un paio di occhi scuri mi osservavano.

Li riconobbi all’istante:erano gli occhi del lupo rossiccio. Vagliai le alternative:meglio scappare a gambe levate,oppure indietreggiare lentamente? Per quel che ne sapevo poteva aggredirmi da un momento all’altro e non ero sicura che la forza prodigiosa che avevo mostrato nella foresta tornasse a scorrere dentro di me. All’improvviso un bagliore candido attirò la mia attenzione e un ringhio cupo venne dalla foresta. Mi voltai e vidi che ai piedi della salita c’erano Jared,Paul e stavolta anche Quil ed Embry,sempre amici di Jake,che mi fissavano torvi.

Guardai nuovamente nella foresta,ma rimasi delusa vedendo che il lupo se n’era andato. Lanciai anche io un’occhiataccia ai ragazzi che erano rimasti immobili e poi corsi verso casa. Mi fermai ansimando solo quando entrai nella veranda di casa mia. Mi lascia cadere sulla sedia di vimini che si trovava lì e poggiai i piedi sul tavolino basso accanto a me. Cercai di scrollare di dosso la sensazione quasi di panico che avevo provato quando avevo visto i ragazzi guardarmi. Eppure eravamo sempre stati in buoni rapporti:certo,non li conoscevo come Jake,ma comunque non avevano mai dimostrato di odiarmi. E adesso quell’aggressione così improvvisa mi aveva lasciata completamente spiazzata. Per di più la cosa che più mi aveva sorpreso era stato l’ordine di non frequentare i Cullen. Non potevo credere che dei ragazzi come loro potessero davvero credere alle leggende sui freddi… oppure sì? In quel momento non volevo neanche pensarci. Non quando il sole calava e io mi trovavo nella mia veranda,da sola,con la foresta a pochi passi da me.

Nonostante avessi sempre vissuto con facilità accanto alla foresta benché sapessi perfettamente che era abitata dai lupi,adesso il pensiero che tra i suoi alberi tetri vivessero creature come quelle che avevo incontrato nel pomeriggio mi faceva sudare freddo.

Con un ultimo sguardo agli alberi,mi rialzai dalla poltrona ed entrai lentamente in casa. Ad accogliermi,i rumori confortanti di mia madre che cucinava e mio padre che guardava il telegiornale.

-Ciao,tesoro. Visto qualcosa di interessante oggi?-,mi chiese mie madre dalla cucina. Cercai di mandare giù il nodo che avevo in gola e risposi con il tono più normale che riuscii a simulare:

-No,le solite cose,niente di nuovo. Vado un po’ in camera-. E mi avviai su per le scale,per non dover sentire addosso lo sguardo inquisitorio dei miei genitori.

Giunsi nella mia camera,mi tolsi le scarpe e mi gettai sul letto. Afferrai il primo libro che trovai accanto a me e cominciai a sfogliarne febbrilmente le pagine,anche se non leggevo nessuna delle parole che vi erano scritte sopra. Infine decisi che non bastava concentrarmi su qualcos’altro per ignorare la folla di pensieri che si scontravano nella mia mente. Così mi sedetti alla scrivania e accesi il mio portatile. Era un computer velocissimo,così pochi minuti dopo mi ritrovai a navigare su Internet. Vagai in cerca di un sito attendibile e infine mi fermai davanti ad una pagina che sembrava particolarmente interessante:vi erano elencati tutti gli animali ritenuti mitologici,ma della cui esistenza si avevano prove più o meno certe. Mi bastò leggere le prime righe della pagina per capire che era una colossale demenzialità. Io non volevo prove dell’esistenza delle sirene o del mostro di Loch Ness,volevo solo sapere se esistessero delle creature come quelle che avevo visto io.

Perché non potevo averle sognate. Io le avevo viste. E non sarebbe stato un sito web a farmi credere di essere fuori di testa.

Chiusi il computer innervosita e mi alzai di scatto. Poi andai verso l’armadio e afferrai i primi pantaloni della tuta che trovai. Li infilai in fretta e scesi di sotto per cenare. I miei genitori erano già a tavola,così mi sedetti al mio solito posto e aspettai le domande che sapevo non sarebbero tardate ad arrivare.

-Allora,com’è andato il primo giorno?-,mi chiese mio padre mentre mia madre posava davanti a noi un fumante piatto di spaghetti al ragù.

-Per essere il primo giorno è andato alla grande:ho conosciuto una ragazza molto simpatica,la figlia dei Cullen,Renesmee-. Quando i miei sentirono quel nome si scambiarono un’occhiata,talmente veloce che quasi non la notai. Ma il tono di mia madre mi insospettì ancor di più.

-I Cullen,dici? Ne ho sentito parlare … Non so,non mi sembra il caso che li frequenti … -,disse,balbettando e incespicando nelle sue stesse frasi.

-Dai,non ditemi che anche voi credete a quelle stupide leggende?-,dissi con una risata.

-No,certo che no. È solo che non mi sembrano delle persone affidabili … Il ragazzo dei Cullen,Edward,si è sposato a 18 anni e lui e sua moglie hanno adottato quella bambina,Renesmee-.

Rimasi a bocca aperta sentendo quelle parole. Nessie non mi aveva detto di essere stata adottata. Ma subito pensai che molto probabilmente non era un argomento del quale parlava volentieri. Così decisi di difenderla davanti ai miei. -Renesmee è una ragazza molto simpatica,quindi evitate qualunque commento su di lei e sulla sua famiglia,grazie-.

Poi mi buttai sul mio piatto di pasta e cercai di finirlo il più in fretta possibile,così da poter tornare in camera mia. Quando finalmente mi alzai e posai il mio piatto nel lavandino,mi alzai e mi avviai verso le scale,dando un frettoloso “Buonanotte” ai miei. Quando le passai accanto mia madre mi sfiorò il braccio con una carezza. La ringraziai con un sorriso e infine salii le scale.

All’improvviso mi sentivo stanchissima,così mi lavai in fretta e poi mi infilai sotto le coperte.

Ben presto cominciai a sognare:correvo nella foresta verde e buia,facendomi strada tra le felci umide che coprivano il suolo. All’improvviso notai che non ero sola;accanto a me rividi i due lupi giganteschi. In un istante il sogno cambiò:adesso ero io ad essere un lupo e correvo in mezzo agli alberi spogli della foresta. Ma all’improvviso da un albero spuntò una sagoma bianca che si lanciò su di me. Un istante dopo mi svegliai urlando. Ero sudata,ansimante e non perché il sogno fosse spaventoso. Era stata la sagoma bianca che si lanciava verso di me a farmi andare nel panico. Quella sagoma era Renesmee. Non sapevo perché questo mi avesse particolarmente scossa eppure non riuscii a recuperare la calma neppure dopo una serie di respiri profondi. Guardai la piccola sveglia sul comodino:erano le 4 del mattino. Pensai che non fosse il caso di fare una doccia,per non svegliare i miei genitori. Ma all’improvviso la quiete dell’alba fu rotta dallo squillo del telefono.

I miei uscirono dalla camera e mia madre,avvolta nella vestaglia,si precipitò giù a rispondere.

La sentii parlare per qualche minuto,poi udii i suoi passi strascicati sulle scale.

Quando comparve davanti a me e mio padre ci guardò a lungo. -Era Billy Black. Jacob è scomparso-. Passai qualche minuto ad assimilare quelle parole,ma non riuscivo a capacitarmene.

Jacob,il mio unico amico a LaPush,scomparso? Ma che stava succedendo?

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Angolo autrice

Salve,impavidi che avete letto il secondo capitolo della mia ficcy! Adesso si comincia un po' con l'azione (finalmente ndTutti) xD Spero che l'entrata in scena dei nostri lupacchiotti vi faccia piacere ^^ Ringrazio chi mi ha aggiunta ai preferiti: cesarina89 EdSaKe03 gegge_cullenina InnamorataPerSoffrire e a chi mi ha aggiunta ai seguiti: sinead LuNa1312 e a chi semplicemente legge ^^

Please,commentare e recensite il chap  Grazie!!!!

Al prossimo capitolo ^^ 

   
 
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