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Autore: PikkolaCullen    26/12/2009    2 recensioni
Un Edward Umano alle prese con una dolce vampira di nome Bella. "Ma sapevo che qualcosa in lei era diverso, non mi guardava più con quell'odio che le faceva luccichare gli occhi come la prima volta che ci eravamo visti. Adesso mi guardava con uno sguardo strano come se avesse paura oppure si stesse trattenendo, rimasi incantato da come muoveva compulsivamente le mani nei capelli segno del suo nervosismo, o come catturava il suo labbro inferiore fra i denti così forte che, per un mometo, ebbi paura che se avesse continuato così se lo sarebbe fatto a sangue. Forse la mia compagna di banco intercetto il mio sguardo e mi parlo per allegerire la densione < Ciao tu devi essere Edward piacere, e scusa se l'altra settimana non mi sono presentata a modo, io sono Bella, Bella Cullen > e mi sorrise timidamente, sapevo che d'ora in avanti non avrei più potuto ignorarla"
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!!! Rieccomi qui a postare il ! Cappy di questa fic... Volevo chidere scusa tutti xk è a un pò che non posto più ma ho avuto dei problemi...

Oggi è il 26 Dicembre quindi.. Auguriii di Buon Natale!!!anche se in ritardo spero che l'abbiate passato Benissimo! Adesso posterò!!

 

Capitolo non betato…. Mi scuso x gli errori…

Titolo: Angelo Splendente
Titolo del capitolo: Arrivo                                                                                                                                                                                                                                                 Personaggi: Edward Cullen, Bella Swan, un po’ tutti                                                                                                        

Angelo Splendente

< Aяяινσ >

 

Era da ore che ero in volo, e le hostess ci avevano appena avvisato di allacciare le cinture di sicurezza perché stavamo atterrando.

E io non vedevo l’ora di scendere, un po’ perché mi stavo annoiando e un po’ perché non c’è la facevo più delle occhiate maliziose e languide delle hostess che ci provavano in maniera molto evidente.

Ero in volo perché mi stavo trasferendo in una piccola città da dove, molto probabilmente, non me ne sarei andato fino a quando non avrei preso il diploma.

Andavo a vivere da mio padre, capitano della piccola stazione di polizia di quella cittadina.

I miei sono separati da ormai 16 anni, ed è inutile dire che se non ami più la persona che ti sta affianco e la tradisci (come nel caso dei miei genitori) è inutile rimanere e farla soffrire di più, ma questo mia madre l’ha capito moolto tardi.

Mia madre andò via da Forks (così si chiama la città) e mi aveva portato con lei quando avevo ancora un anno.

Da quel giorno i miei genitori non si parlavano granché e io ero costretto ad andare a stare da mio padre 2 settimane l’anno e qualche volta anche delle feste.

Prima vivevo a Phoenix una città molto calda della Florida, una cosa molto positiva di quel posto.

Amava il sole e odiava la pioggia e anch’io, ancora non riuscivo a capire il perché della mia decisione di trasferirmi nella città più piovosa di (forse) tutta l’America.

Poi guardando una foto che avevo nel telefono mi ricordai il perché di quella stupida decisione.

Mia madre si era risposata a Settembre con un giocatore di baseball di serie minore, e quindi viaggiava molto e per non far decidere mia madre tra me e suo marito decisi di trascorrere il resto dell’anno da mio padre.

E così mi ritrovo qui con la mia valigia in cerca di mio padre nel casino dell’aeroporto.

Charlie Swan mi aspettava all’uscita per accompagnarmi nella mia prossima prigione.

-Ciao figliolo come sei cresciuto- mi disse. Ovvio che ero cresciuto ormai non ci vedevamo da un anno è più.

-Ciao pà come va?- chiesi per non essere scortese

-Sto bene. come sta Reneé?- lo sapevo che me lo chiedeva, Charlie amava ancora mia madre anche dopo tanti anni e sapendo anche che si era risposata di nuovo

-Mamma sta bene non ti preoccupare-gli dissi con un lieve sorriso

In quel momento Charlie diventò rosso per l’imbarazzo, era un tipo molto silenzioso e solitario, il lavoro era la sua vita, ed era una cosa buona visto che non sapevo davvero di cosa parlare con lui

-Beh vieni Ed così andiamo a casa devi essere stanco-  

-Si sono stanco andiamo- e così salendo in macchina scoprii con orrore che mi avrebbe dovuto scarrozzare da tutte le parti con l’auto della polizia. Oh cazzo, no cos’ darei più nell’occhio dovrei comprare una macchina o meglio una moto.

-Papà mi devo comprare una moto non posso usufruire della tua macchina e così posso andare anche a scuola senza chiederti niente- gli dico innocentemente, la faccia da bravo ragazzo la dovevo tenere sempre davanti a lui.

-Non lo so poi vediamo per il momento ti tieni la Volvo che ho comprato da Billy, ti ricordi di lui vive nella riserva sai è finito sulla sedia a rotelle e visto che non gli serve più la venduta a me come regalo di benvenuto- Ah meglio per me così non giravo con quel coso che si doveva chiamare macchina della polizia

-Grazie papà anche se non dovevi-

-Non c’è di che figurati- e cos’ si concluse la nostra conversazione, per il resto del viaggio il silenzio è interrotto solo dal mio canticchiare le canzoni che passavano alla radio.

La casa di Charlie è sempre uguale a come la ricordavo, una casa di medie proporzioni a due piani, nel viale era parcheggiata una macchina che a esclusione dovrebbe essere la mia macchina, beh devo dire che è proprio bella escluso a parte che è usata.

-Grazie pà la macchina è bella- e così entrai in casa, anche dentro è sempre uguale stesso divano, stesso tavolo, stesse pareti con i medesimi quadri

-Beh sai dov’è la camera se hai qualche problema sono nella camera affianco- e così dicendo entro nella mia camere.

Anche lì e sempre uguale, il mio letto ad una piazza e mezza, la scrivania dove c’era un portatile appoggiato sopra, e i libri ed i Cd che avevo già mandato da Phoenix, ero davvero stanco così non disfai nemmeno le valige, e dopo una doccia calda mi misi a letto e sfinito chiamai mia madre.

-Pronto-  mi rispose una voce famigliare

-Ciao mamma come stai-

-Sto bene tesoro e tu? Il volo?- chiese agitata

-Tutto bene, stancante ma bene, pensa domani vado a scuola che fortuna- risposi con un tono sarcastico che a Renèe non sfuggì.

-Vedrai che ti troverai bene, dai non pensare subito male-

-Ok beh io vado a dormire che sono stanco ci sentiamo presto. Ciao mamma- gli dissi

-Ciao amore- e così chiuse anche lei.

Ero veramente stanco e così senza neanche mangiare mi addormentai con un unico pensiero in mente:

La Scuola

 

 

 

 

Buon pomeriggio ragazze come va? Spero bene...

Spero vi piaccia e se avete qualche suggerimento sarò lieta di accoglierle...

< Baci < Bacini < Bacetti  

 

 

luna89

Costance_Fry

leanis87

Spero che continuerete a recensire e mi fa piacere ch la storia vi piaccia.

E ringrazio sopratutto anche i lettori silenziosi (*.*)

"-.-PikkoloAngolo-.-"

Ed ecco la fine del capitolo spero vi sia piaciuto e aspetto le vostre recensioni che non sono MAI sgradite

E adesso i ringraziamenti

Ringrazio chi mi ha messo tra le preferite ( 3 *.*

Ringrazio anche chi ha messo la storia tra le seguite ( 8 *.*

Ringrazio chi ha recensito ( 3 *.*)

 

 

 

 

 

<3 ..Angolo Fashion.. <3

Vorrei informarvi del fatto che mi sono creata un blog dove scriverò avvisi, spoiler e metterò Set e anticipazioni di tutte le mie ff spero che andiate a vederlo, vi lascio il sito

http://pikkolacullenmylittleworld.blogspot.com/

 

 

 

Ci Vedimo al prossimo aggiornamento

(¯`·._.·[ ριккσℓα-¢υℓℓєи ]·._.·´¯)

  
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