Una
tranquilla
serata al cinema 2: il ritorno.
Il direttore del cinema di Port
Angels guardò con orrore il giorno segnato da un cerchio
rosso sul calendario.
“è
arrivato…” mormorò nel
silenzio.
Guardò con apprensione la
squadra di buttafuori che aveva assoldato quell’anno. Erano
tutti degli ex
soldati, pluridecorati, e persone che non avevano mai provato paura in
vita
loro.
Uscì da dietro il bancone,
spingendo un carrello pieno di fucili. I buttafuori strabuzzarono gli
occhi
quando li videro.
“Attenti!” ordinò il
direttore e
i soldati si misero subito in riga, in attesa delle istruzioni.
“Come potete
vedere…” continuò
il direttore passeggiando davanti a loro, “ questi fucili
sono le nuove armi
che il governo ha appena fabbricato. Nessuno sa della loro esistenza, a
parte
loro e noi”.
“Scusi, signor direttore! Posso
porle una domanda?” chiese il capo dei buttafuori.
“Chiedi, soldato” rispose il
direttore incrociando dietro la schiena, le mani.
“Come ha fatto a procurarseli,
signor direttore?”
“Li ho comprati su E-bay” disse
il direttore alzando le spalle. Era stato anche un ottimo affare, venti
fucili
a prezzo bassissimo con proiettili in omaggio.
“Su E-bay?” ripeté
il capo dei
buttafuori.
“Sì. Potevo anche comprare le
granate, ma non mi bastavano i soldi. Stavo dicendo, questi fucili vi
aiuteranno
contro il peggior esercito mai esistito sulla faccia del
pianeta!”. Il
direttore si fermò un momento, solo pronunciare quel nome
gli faceva venire il
latte alle ginocchia.
I buttafuori cominciarono a
preoccuparsi e si guardarono tra di loro incuriositi.
Il direttore fece un respiro
profondo e pronunciò quel nome che gli procurava dei
terribili incubi da
qualche mese.
“L’esercito delle
Twilighters!”
Gli ex soldati spalancarono la
bocca e alcuni di loro iniziarono a piangere.
“No! Tutti, ma loro no!” disse
il buttafuori più giovane.
“Su, caro ragazzo. Voi non
farete la fine dei buttafuori dell’anno scorso” lo
consolò il direttore
dandogli con affetto una pacca sulla spalla.
“Perché? Che cosa gli
è
successo?”
Il direttore serrò le labbra e
impallidì.
“Sono scomparsi. Quando le
Twilighters hanno sfondato i cancelli, sono scappati e da quel giorno
non si
hanno più notizia di loro”.
“Perché non ho fatto
testamento?” piagnucolò il capo dei buttafuori.
“Non ti preoccupare, soldato. I
fucili hanno un mirino a infrarossi e i proiettili sono dei potenti
sedativi.
Basta che le sfiorano e cadranno addormentate
all’istante” disse il direttore,
soddisfatto del suo acquisto.
“Siete pronti?”
domandò, dopo
aver armato ciascun buttafuori.
“No…” sussurrarono
all’unisono.
“Troppo tardi…”
borbottò il
direttore, guidando il suo esercito fuori dal cinema.
Nel frattempo, in strada, le
Twilighters erano stranamente silenziose. Non parlavano, non piangevano
dalla
gioia, non si scambiavano pettegolezzi sugli attori.
“Ma perché non
parlano?” chiese
il buttafuori più giovane.
“Sono in lutto…”
rispose un suo
collega, mentre si stava sistemando il passamontagna sulla faccia.
“è morta la
scrittrice?”
“Peggio”.
“Peggio?”.
“Sì. Edward non ci
sarà per tre
quarti del film”.
“Oh…”
borbottò il buttafuori e,
non visto da nessuno, si fece il segno della croce.
In quel momento, da dietro
l’angolo, spuntò una folla vociante. Quelle
ragazze erano felicissime e una di
loro sosteneva una bandiera con sopra scritto: Team Jacob.
Giunsero a pochi metri
dall’altra fazione delle Twilighters e un pesante silenzio
scese su quella
strada. Le persone che abitavano in quella via cominciarono a sprangare
le
finestre, i bambini iniziarono a piangere e i loro genitori decisero
che non
avrebbero fatto mai leggere, ai loro figli, quei maledetti libri che
stavano
rovinando loro la vita.
“Voi!” gridò una
ragazza che
indossava una maglietta con sopra stampata la faccia di Robert
Pattinson.
“Mettete giù quella bandiera!”.
“Se no? Che cosa farai?” chiese
la ragazza portabandiera.
“La brucerò!”
urlò la
Twilighters.
Il Team Jacob scoppiò a ridere e
il Team Edward cominciò a innervosirsi.
“Figurarsi se voi amanti del
succhiasangue avreste il coraggio di mettervi contro di noi!”
le schernì la
portabandiera.
“Ragazze!” tuonò la
fan di
Edward, “all’attacco!”.
E così la seconda battaglia
davanti al piccolo cinema di Port Angels ebbe inizio.
“Forse si faranno fuori tra di
loro?” disse speranzoso il buttafuori giovane.
“Speriamo!” esclamarono gli
altri davanti alle porte del cinema, ma le speranze si dissolsero nello
stesso
istante che videro la paladina delle Twilighters.
Quell’anno era vestita di nero e
sulla maglietta era scritto: le
Twilighters regnano! Il mantello svolazzava alle sue spalle e
un sorriso si
formò sulle sue labbra, quando il suo popolo si accorse di
lei.
“Mie care!” disse la paladina
alzando le braccia.
“Guardate! La nostra
comandante!” gridarono alcune sanguinanti e piene di lividi.
“Non staremo mica combattendo
per vedere se è meglio Edward o Jacob?”
Le Twilighters abbassarono lo
sguardo, sentendosi in colpa.
“Forza, fate la pace. Perché
noi
abbiamo una missione!” ordinò la paladina.
“Che missione?” chiesero.
“Diffondere il Twilightesimo.
Già molte ragazze sono state convertite dopo
l’uscita di Twilight, ma noi
possiamo conquistare il mondo! Volete conquistare il mondo?”
“Sì” urlarono e,
come l’anno
scorso, s’issarono sulle loro spalle la paladina.
Iniziarono a marciare verso il
cinema e il direttore ordinò ai suoi buttafuori di
schierarsi.
“Voglio la mamma” disse il
buttafuori più giovane.
“In posizione”
ordinò il
direttore, nascondendosi dietro di loro. “ Pronti?
SEDATELE!”
Ma sembrava di combattere contro
un esercito di androidi. I proiettili rimbalzavano sui corpi delle
Twilighters,
andando a colpire i buttafuori.
Il direttore si rese conto che
non ce l’avrebbero mai fatta e si diede alla fuga, seguito
dai buttafuori
ancora svegli.
Un gruppetto di persone,
nascoste dietro ai cespugli, vestiti con delle tute mimetiche,
sbucò sulla
strada e si avviarono circospetti verso il cinema.
“Io non capisco. Potevamo
scaricarcelo” borbottò Emmett.
“Ma non lo sai che la pirateria
è un reato?” domandò Esme.
“Cosa?” fece Emmett.
“Hai mai rubato
un’auto?”.
“Io, sì!”
esclamò Alice. “ Ah,
la mia bella Porche gialla!”
“Hai mai rubato una borsa?”
continuò Esme ignorando sua figlia.
“Anche!” sbottò
Alice. “ Era
l’ultima rimasta e l’aveva presa quella tizia che
era un insulto alla moda!”.
“Hai mai rubato un televisore?”
chiese Esme.
“Quello l’ho fatto
io!” esclamò
Jasper. “ Quando Edward ha distrutto il nostro bel televisore
al plasma!”.
“Ah, quel televisore. C’ero
affezionato!” disse Carlisle assumendo un tono sofferente.
“Hai mai rubato un film?”.
“Quello l’ha fatto Quil!
L’ha
rubato dalla camera di Billy” rispose Jacob, sentendo la
domanda di Esme.
“Comunque, Emmett non si devono
scaricare film da internet!” concluse Esme. “ Per
cui sei in punizione! Niente
orsi per una settimana!”.
“Ma mamma! Siamo circondati da
ladri e metti in punizione me?” si lamentò Emmett,
indicando Jacob, Alice e
Jasper.
“La pirateria è come
rubare!”
confermò Esme e lasciò Emmett solo e disperato.
“Dai, amore. Non è la fine del
mondo” lo consolò Rosalie, ma in quel momento
passarono Alice, Jasper e Jacob
che gli risero in faccia.
Entrarono nel cinema e Edward si
diresse prontamente verso la cassa. Nel frattempo, Bella stava
ammirando i
poster di quell’anno e, come al solito, notò che
Kristen Stewart aveva sempre
la stessa espressione.
“Meyer…”
sibilò.
“Ehi, amore. Guarda! Ho il
poster!” esclamò Jacob, fiondandosi davanti alla
gigantografia di Taylor
Lautner.
Renesmee lo seguì e, quando vide
quel gran pezzo di ragazzo, si dimenticò
all’istante di Jacob.
“Però…”
mormorò arrossendo.
Jacob guardò in tralice prima
lei e poi il poster.
“Nessie?” la chiamò.
“Eh?”
“Guarda che lui fa me!”
spiegò
Jacob sorridendo.
“Ah, lo so. Ma è
così… così…”
“Così, come?”
indagò Jacob,
rabbuiandosi.
“Forse è meglio che tu non lo
scopra, cucciolo!” rispose Edward.
Era senza i biglietti e gli altri
lo guardarono con tanto d’occhi.
“Non c’è
posto!” spiegò
sorridendo in maniera sghemba.
“E adesso?” chiese Rosalie.
“Possiamo scaricarlo da
internet!” propose Emmett.
“Due settimane di punizione!”
affermò Esme fulminandolo.
“Ma mamma…”
“Silenzio!” fece Carlisle.
“ Com’è
possibile che non ci sia posto? Capisco che è un film molto
atteso, ma…”
“Carlisle, questo film
sbancherà
tutti i botteghini!” disse Alice.
“Ma io voglio vederlo! Ci sono
io!” esclamò Jacob, lanciando occhiate minacciose
al suo poster. L’aveva tanto
desiderato e, adesso, quel ragazzino stava facendo più colpo
di lui.
“Possiamo entrare di
straforo…”
suggerì Renesmee.
“Brava la mia nipotina!” disse
Esme, ed Emmett si accigliò ancora di più.
“Qualcuno deve distrarre il
ragazzo all’ingresso della sala”
continuò la mezza vampira.
“Ci penso io!” disse Edward e
si
esercitò nel suo sorriso sghembo.
“Ehm, Edward, non è meglio
mandare Rosalie?” domandò Bella.
“Bella, io posso accedere a
molte informazioni!” e si picchettò la fronte con
un dito.
Osservarono Edward camminare
verso il ragazzo.
“Beh, è fatta!”
affermò Alice e
gli altri si voltarono verso di lei. “ Anch’io
posso accedere a delle
informazioni!”
“Cosa molto utile visto che ti
sei comprata la casa cinematografica del film”
scherzò Jasper.
“Che cosa?” chiese Bella.
“Eh, sì. Secondo te, chi ha
avuto l’idea di fare tutti quei gadget? Ho fatto una montagna
di soldi!”
rispose Alice.
“Questo è poco ma sicuro.
Dannazione, avrei dovuto chiedere i diritti!”
sbottò Bella.
Edward fece cenno a loro di
raggiungerlo e si sedettero agli stessi posti dell’anno
precedente.
Le ragazze in sala erano in
trepida attesa e, quando il titolo cominciò a comparire
all’incontrario,
iniziarono a urlare.
Appena videro i mantelli rossi,
i Cullen e Jacob, iniziarono a ridere, immaginandosi le reazioni che
avrebbero
avuto i Volturi. Ma poi la scena passò velocemente alla
radura.
Bella vide Kristen Stewart
avanzare tra i fiori, andando incontro a quella vecchina.
“Meno male che sei una vampira,
Bella” borbottò Alice.
“Come?”
“Beh, non saresti invecchiata
molto bene”.
“Grazie, Alice” disse ironica
Bella.
“Per me saresti stata
bellissima” sussurrò Edward baciandole la mano.
“Bugiardo” sbottò
tossendo
Emmett al suo fianco.
Intanto sullo schermo, Kristen
Stewart aveva appena parcheggiato davanti alla scuola e stava parlando
con
quello che faceva Mike Newton.
“Sapete come si chiama
l’attore?” domandò Edward curioso.
“No, perché?”
“è irritante come quello
vero”
rispose Edward scuotendo la testa e stava per continuare, quando Robert
Pattinson arrivò.
Le urla schizzarono alle stelle,
ma il vampiro non era concentrato sul suo doppio.
“Dov’è la mia
Volvo?”
Ma nessuno dei suoi familiari
rispose.
“Dov’è la mia amata
Volvo?”
ripeté sconvolto.
Il cinema si riempì di grida.
Era arrivato Taylor Lautner.
“Però…”
commentarono le donne
Cullen, compresa Bella.
“Quello sì, che è
un taglio di
capelli” borbottò Jacob sollevato.
Renesmee rimase confusa davanti
all’abbraccio che si erano scambiati Taylor e Kristen e
guardò interrogativa
sua madre.
“No, amore. Non siamo mai sta
così espansivi” spiegò Bella.
“All’inizio…”
sussurrarono gli
altri Cullen.
Senza che loro se ne rendessero
conto, il film era già arrivato alla scena del compleanno.
Robert Pattinson stava spiegando
al doppio di Bella il quadro che ritraeva i Volturi insieme a Carlisle.
“Ma come accidenti li hanno
vestiti?”
“Alice, ma per te è una
fissazione!” la sgridò Jasper.
“Non sono stata io a dirlo!”.
I Cullen si voltarono verso
Carlisle, che era alquanto scioccato.
“Ad Aro non piacerà!”
“Ma i vampiri hanno le rughe?”
domandò incuriosito Jacob.
“Eh?” fecero i Cullen.
“Guardate!” e Jacob
indicò lo
schermo. Era la scena dove il doppio di Aro stava frantumando quel
povero
vampiro innocente, dagli occhi rossi molto accessi.
“Ma certo! Jacob sei un genio!”
disse Alice.
“Lo so, ma perché?”
“Crema antirughe Twilght.
Renderà la vostra pelle perfetta come quella dei vostri
vampiri preferiti!”.
Alice ebbe una visione, per poi
ritornare al presente felice come una pasqua. “Altri
soldi!”.
Solo allora si accorsero che in
sala non volava una mosca e, preoccupati, si riconcentrarono sullo
schermo.
Kristen stava aprendo il regalo dei doppi di Carlisle ed Esme.
“Jasper, non guardare” disse
Carlisle al figlio.
“Non ti preoccupare, non sarà
così terribile!” esclamò Jasper
ridacchiando.
Ma smise subito quando vide la
scena.
“No, no… Andiamo…
io non ho
avuto quella reazione. Sì, è vero. Avevo
leggermente esagerato, ma non avevo
quell’espressione da pazzo psicopatico omicida.
Giusto?” domandò Jasper, ma i
suoi parenti stavano parlando di quanto fossero belli i loro vestiti.
Soprattutto Alice, che ad alta voce, affermava che le All Star erano
molto
meglio delle scarpe con i tacchi.
Intanto, sullo schermo Robert
Pattinson stava lasciando Kristen.
“Ma guarda che
stron…” stava per
dire Renesmee, ma s’interruppe cogliendo
l’occhiataccia di suo padre.
“L’ho fatto per il suo
bene”
disse Edward serio, ma gli sguardi scettici da parte dei suoi parenti
lo
azzittirono.
“Bastardo…”
sbottò Bella
stringendo la mano a Edward con furia.
“Ma pensavo che avessimo
chiarito?” le chiese Edward.
“Oh no, amore. Io mi stavo
riferendo a Robert Pattinson. Non a te!”.
Edward decise di lasciar
perdere.
Con una rapidità sorprendente,
Kristen Stewart era arrivata a La Push con due moto sul pick up.
“Ma dove le ha prese?”
domandò
Jacob.
“Da una discarica?”
continuò
Bella.
“Se non lo sai tu!” fece lui,
continuando a guardare film.
Le moto furono riparate in un
baleno e molto presto Kristen e Taylor erano lungo la strada, dove le
avrebbero
provate.
“Oh, Dio! Taylor Lautner è la
bella copia di McGyver!” esclamò Emmett ridendo.
“Emmett!” lo riprese Carlisle.
“Andiamo, papà. Noi siamo
spariti! Quante scene abbiamo avuto… due, tre?”.
Ma la risposta non venne. Robert
Pattinson era comparso sotto forma di spirito.
“Sono sposata con un fantasma?”
chiese Bella a nessuno in particolare.
“Edward, come sfumi tu, non
sfuma nessuno. Credo che Casper ti citerà per
plagio!” disse Jacob annuendo e
sorridendo.
Quando Kristen si schiantò
contro la roccia, distratta dall’apparizione di Robert
trasparente, molte
ragazze nel cinema mormorarono:
“Ben ti sta!”
Bella dovette reprimere il suo
istinto omicida, ma poi fu distratta da Taylor che si levava la
maglietta.
“Aaaaaaaaaahhhhhhh” si
lasciò
sfuggire l’intero popolo femminile, facendo gongolare Jacob.
“Ma doveva per forza levarsi la
maglietta?” domandò Edward, geloso.
“Colpa della Meyer…”
rispose
Carlisle, scuotendo la testa. Il suo istinto da dottore stava prendendo
il
sopravento. “ Ha bisogno dei punti!”.
“Ha bisogno di una doccia
fredda!” disse Edward ringhiando, notando
l’espressione di completo piacere
stampato sul viso di Kristen Stewart.
Nel susseguirsi delle scene, i
Cullen e Jacob iniziarono a rilassarsi. In confronto a Twilight,
dovevano
ammettere che New Moon era molto fedele al libro, ma quando
arrivò la scena del
cinema Edward, s’infastidì parecchio.
Aveva lasciato correre il fatto
che sia il doppio di Mike e sia Taylor Lautner avevano messo le mani
sui braccioli
della poltrona di Kristen Stewart, ma quando vide come il doppio di
Jacob si
era avvicinato pericolosamente alla ragazza, dopo che erano usciti
dalla sala,
dovette reprimere un ringhio.
“è successo
veramente?” chiese
con voce furiosa.
“No, Edward. Hanno esagerato!
Jacob ed io non siamo mai stati così vicini!”
mentì Bella e lanciò un’occhiata
di avvertimento a Jacob, il quale se la stava ridendo di cuore.
Quando poi Taylor Lautner stava
per staccare la testa al doppio di Mike, senza un motivo plausibile,
Jacob
rimase scioccato.
“Già, non sono molto amato.
Santo cielo, ha fatto la stessa espressione psicopatica di
Jasper!”.
“Ehi!” sbottò
Jasper, che si era
appena ripreso dalla scena del compleanno. La sua autostima era ai
minimi
storici.
“Scusa, succhiasangue. Ma è la
verità!” borbottò Jacob, accucciandosi
addosso a Nessie.
Infatti, non era il solo a
essere rimasto sorpreso per via di quella scena. Anche le ragazze del
Team
Jacob erano confuse.
“Ma il nostro Jake non avrebbe
mai fatto una cosa del genere!” sussurrò una
Twilighters alla sua vicina.
“Non m’importa. Ah, non vedo
l’ora che diventi un licantropo, così va in giro
mezzo nudo per tutto il film!”
rispose l’altra, asciugandosi con un fazzolettino la bava.
Meno male che i Cullen avevano i
riflessi pronti, perché Nessie si era lanciata su di loro
con un grido di
guerra, cosa che fece molto piacere al licantropo in questione.
Intanto Kristen Stewart stava
cercando di trovare la soluzione al mistero di Taylor Lautner, sempre
con la
solita espressione in viso.
“Andiamo! Ha il libro di fronte
a lei! Che ci vuole a prenderlo e leggerlo? Per colpa di quello, stava
per
essere aggredita nel primo film!” gridò Bella
indicando lo schermo.
“Non è colpa tua, se il suo
cervello fa fatica a girare” tentò di consolarla
Alice.
“Mi stai dando della stupida?”
Alice preferì non rispondere a
Bella e si riconcentrò sullo schermo, per poi spalancare la
bocca attonita.
“Oh mio Dio! Ma
cos’è successo a
Laurent?” chiese Esme, preoccupata.
“è più
chiaro!” rispose Jacob.
“E gli occhi? Sembrano dei
semafori!” sbottò Jasper.
Ma lo stupore aumentò quando
uscirono i lupi. Sulla sala cadde un silenzio glaciale.
“Oddiooooooooo… che carini!
Chissà se la Trudy farà i peluche?”
gridò una ragazza.
“Come sono tenerosi!” disse
un’altra.
“Sembrano i Cuccioli cerca
Amici!”.
I Cullen scoppiarono a ridere,
ma si fermarono subito quando notarono che la loro fila di poltrone
stava
tremando visibilmente.
“Io li ammazzo! Nessie, ci
vediamo a casa! Io vado a Portland!” affermò Jacob
tentando di calmarsi.
“Vengo anch’io!”
disse Bella.
“Voi due non andate da nessuna
parte! Siete troppo in sintonia per i miei gusti!” fece
Edward, fermandoli.
Bella e Jacob si risedettero,
ansiosi di scoprire cosa sarebbe successo ai loro personaggi. Peggio di così non poteva andare, pensarono
ma poi Kristen Stewart tirò uno schiaffo a Paul e
lì ebbero la conferma. Non
era ancora finita!
“Che strano! Non ti sei rotta la
mano” borbottò Carlisle, pensoso. “
Kristen Stewart è più forte di te!”.
Bella si limitò a rispondergli
con un ringhio cupo.
Finalmente arrivò la scena della
scogliera. Bella era leggermente nervosa, ma sperava che si fosse
capito che
lei non aveva intenzioni suicide quando si era lanciata.
Ma dopo il dialogo tra Kristen e
il fantasma di Edward, dovette reprimere la furia omicida che la stava
per
sopraffare.
In un batter d’occhio, la scena
dell’arrivo di Alice si mostrò davanti ai loro
occhi e la vampira era molto
felice. Aveva più scene rispetto ai suoi familiari.
“Che cosa ha detto?”
domandò
Emmett poco dopo, mentre Taylor Lautner stava per baciare Kristen.
“E che cosa vuoi che ne sappia
io!” disse Jacob, incredulo, voltandosi verso Bella. Ma la
vampira stava
guardando il volto di suo marito.
Infatti, sia Edward e Nessie,
erano impietriti dallo shock.
“Dopo, te ed io parleremo, Jacob
Black!” minacciò il vampiro.
“No, papà. Prima ci sono
io!”
disse Renesmee con tono freddo.
E durante questo brevissimo
scambio di battute, il film era arrivato già al punto, dove
Kristen stava
correndo tra tutti quei ragazzi vestiti di rosso.
“Si capisce che è un film. La
vera Bella, se avesse corso così, sarebbe caduta come minimo
una ventina di
volte” sussurrò Rosalie.
Ma Bella non la ascoltò. Era
scioccata. Robert e Kristen si stavano giurando amore eterno, ignari
del fatto
che un’orda di vampiri assetati di sangue stava per prenderli.
“Ma non potevano parlare dopo?
Avrebbero fatto in tempo a scappare” commentò
Nessie confusa.
Ma la sua domanda non ottenne
risposta. I Cullen e Jacob scoppiarono a ridere di cuore: erano
arrivati
Demetri e Felix.
“Ai Volturi non
piacerà” ripeté
Carlisle.
Però, all’arrivo di Dakota
Fanning si ammutolirono.
“è una mia impressione ma
Dakota
Fanning fa più paura della vera Jane?
É… è…
terrificante!” disse Esme,
rabbrividendo.
Finalmente, era giunto il
momento dei Volturi.
“Quello sarebbe Aro?” chiese
Bella attonita.
“Ma che voce ha? Sembra che
l’abbiano castrato!” disse Emmett.
“La voce? E della risata, ne
vogliamo parlare? Le iene hanno una risata soave e musicale al
confronto!”.
Intanto, Robert Pattinson le
stava prendendo dal doppio di Demetri.
“Ahia!” disse Edward.
“Edward, hai bisogno di una
ristrutturazione. Sei tutto crepato!” fece Jacob, soffocando
una risata.
“Vogliamo parlare del tuo bel
pelo rossiccio, soffice e morbido?” ribatté il
vampiro.
Jacob si azzittì e riprese a
guardare il film.
Kristen Stewart e Robert
Pattinson stavano correndo in mezzo agli alberi.
“Ah ah ah. I primi vampiri della
storia che corrono lenti!” commentò Emmett.
“Non può essere una mia
visione.
Non li avrei mai permesso di mettere quegli abiti!”
gridò Alice scandalizzata.
“Almeno, non indossa le All
star” le fece notare Jasper, tentando di confortarla.
Alice gli rivolse
un’occhiataccia e suo marito rabbrividì dalla
paura.
Il film si stava avvicinando
alla conclusione. Infatti, c’erano Robert, Kristen e Taylor
che stavano
parlando.
“Ehi, Bella! Potevi dirglielo
più gentilmente, non trovi? Ti ha salvato la vita, ti ha
consolato… “ disse
Jacob risentito, dopo aver sentito la frase di Kristen: io
avrei lo stesso scelto lui.
“Jacob, zitto…” gli
disse
Nessie, che voleva ascoltare le battute finali.
Infatti, anche i suoi genitori
erano ansiosi. Era uno dei ricordi più belli che avessero.
“A una condizione…”
stava
dicendo Robert Pattinson,”… sposami!”.
“Eh?” rispose Kirsten Stewart
con la stessa espressione che aveva avuto per tutto il film.
“Oh, mio Dio! Edward! FERMALA!”
gridò Alice, mentre il film si concludeva così
all’improvviso.
Nessuna delle Twilighters si
accorse del trambusto che stava succedendo in fondo alla sala. Infatti,
erano
troppo impegnate a digerire il finale del film e si lamentavano del
fatto che
avrebbero dovuto aspettare fino a giugno per sapere cosa avrebbe
risposto
Kristen Stewart. Ma poi questo pensiero fu spazzato via immediatamente,
e
iniziarono a parlare di cosa avrebbero fatto non solo ai Cullen, ma
anche al
branco di La Push.
Intanto, sempre nella stessa
grande casa bianca in mezzo alla foresta…
“Ok, ragazzi. Con calma! Jasper
usa il tuo potere” disse Edward, organizzando
l’assalto.
“Ed, sono troppo infuriati! Non
riesco!”.
“Fallo!
Quest’anno…” ma il
vampiro dai capelli bronzei fu interrotto dai ringhi di Bella e Jacob.
“Ehm, fratello…”
fece Emmett,
battendo sulla spalla di Edward.
“Che cosa
c’è?”.
“Guarda fuori dalla finestra!”
Edward si voltò e vide che nel
giardino era spuntato il branco di Sam.
“Che qualcuno ci aiuti!”
pregò,
ma in quel momento squillò il telefono.
Tutti i Cullen girarono la testa
verso quel suono, sorpresi. Anche Bella e Jacob si erano calmati.
Carlisle si avvicinò al telefono
e alzò la cornetta.
“Pronto?”.
“Carlisle! Mio vecchio amico,
come procede la vita a Forks?”.
“Aro?” chiese il vampiro biondo
stupito e si guardò intorno in cerca di aiuto, ma anche i
presenti erano
scioccati.
“Proprio io! Volevo chiederti un
favore…”
“Che favore?” disse con tono
freddo Carlisle, dopotutto, qualche anno fa, il vampiro italiano voleva
ucciderli tutti.
“So che abbiamo avuto i nostri
contrasti, ma ho bisogno che tu… Puoi aspettare un secondo,
per favore?” sbottò
Aro con voce palesemente seccata.
“Sì,
certo…”
Carlisle e tutti gli altri
sentirono che Aro si allontanava dalla cornetta.
“Per l’amor del cielo. Marcus!
Finiscila di saltellare per la torre! Ok, va bene, hai parlato. Non ti
sembra
una reazione esagerata? E voi due, Demetri e Felix, anche se sembravate
degli
idioti, non c’è nessun bisogno di tenere il
broncio! Caius, aspetta a chiamare
l’intera guardia, sto ancora trattando con
Carlisle… Sì, tranquillo! Partiremo
lo stesso! E tu, mia piccola Jane, tu fai molta, ma molta
più paura rispetto
alla biondina che faceva la tua parte! Quindi, smettila
all’istante di
fulminare tutti con lo sguardo! Ehi, non ti azzardare a guardarmi in
quel modo,
piuttosto dov’è tuo fratello? Come sarebbe a dire
che sta tentando di usare il
suo stesso potere su di lui? Sono io quello che si deve lamentare! Voi
non
sembravate un castrato isterico!”
I presenti nella grande casa
bianca, dopo aver udito la tirata di Aro contro i suoi stessi sudditi,
sentirono che stava riprendendo in mano la cornetta.
“Carlisle, mio vecchio amico,
sei ancora lì?”.
“Sì!” rispose
prontamente il
vampiro.
“Avete sentito tutto,
immagino…”
“Ogni singola parola”
confermò
Carlisle.
Aro sospirò al telefono, per poi
dire:
“è per questo che ti ho
chiamato! Ho
intenzione di mobilitare
l’intera guardia, compresi noi e le nostre mogli, contro
questa scrittrice…
aspetta, mi sono segnato il suo nome…” rispose
Aro, accompagnato dal rumore di
fogli spostati. “ Stephen Moyer… no, scusa.
Stephenie Meyer. Mi chiedevo, se
potevamo fermarci a casa tua. Sai, siamo in tanti…
naturalmente, non cacceremo
sul vostro territorio!” spiegò Aro, speranzoso.
“Non lo so, Aro.
Io…” ma
Carlisle s’interruppe.
Al suo fianco, erano comparsi
Jacob e Bella.
“Passacelo!” dissero
all’unisono, con lo stesso ghigno crudele sulle labbra.
Un uomo e una donna erano seduti
sul divano. A un tratto la donna ebbe un brivido.
“Stephenie, hai freddo?” chiese
l’uomo preoccupato.
“No, però ho avuto una strana
sensazione…” disse la donna, accigliandosi.
“Del tipo?”.
“Non lo so. Ho avuto come la
sensazione che tra poco riceveremo visite…”.
Ciao a tutte!
Mi sembrava giusto scrivere una
FF anche sul film New Moon! Lo ammetto: è stato difficile.
Infatti, ho trovato
il film migliore rispetto al primo. Gli
errori non erano così palesi come quelli in Twilight.
Spero di non avervi offeso e che
sia riuscita a strapparvi qualche risata!
Buona lettura!