Peach
corner:
Ciao a
tutti miei cari! Innanzitutto buone feste!!! Spero che ve le stiate
godendo!
Poi,
avete visto? Sono tornata! Hehe, questo capitolo è stato
abbastanza difficile
da scrivere ma alla fine ce l’ho fatta, spero che vi piaccia!
Le città
che sentirete nominare sappiate che esistono veramente =) mi sono
divertita a
cercarle sulla cartina e ad immaginarmi un itinerario XD.
Mi scuso
fin da ora per gli errori di battitura e di scrittura che sicuramente
ci
saranno.
Come
ultima cosa, ma non meno importante, vorrei ringraziare tantissimo i 23
preferiti e le 15 seguite!! Grazie mille ragazziiiii!!!
Bacioni a
tutti!! Peach
Barbarak: Grazie mille
per aver recensito!
Sono contenta che la storia ti piaccia!! E grazie anche per avermi
messo tra
gli autori preferiti!! È stata una piacevole sorpresa!
Ciaoo! Baci! Peach
Anna96: Grazie mille
per la recensione!
Mi fa piacere sapere che la storia ti piaccia! Poi a me ha sempre
affascinato
il medioevo, poi concordo con te, chi non vorrebbe avere Draco come
re?? XD
Baci!! Peach
Chiacchia21: Ma chi si
vuole liberare di te??
Io no di certo!! XD Quello che passa per la testolina del nostro bel
Draco lo
scoprirai in questo capitolo! Per stare al posto di Hermione scusa ma
dei
metterti in fila, ci sono prima io!! XD scherzo! Bacioni! Peach
TheKira: Wow! Grazie
mille!!! Sei davvero
troppo gentile ^\\\\\^ ma sono contenta che la mia storia ti piaccia!
Che ne
dici di questo chap? Un bacio! Peach
Morkia94: Grazie
mille! Sono contenta che
la storia ti piaccia, davvero! Cosa ne dici di questo chap? Spero di
non
deludere le aspettative! Baci! Peach
Ellie_Lovegood: Ti ringrazio
dei complimenti! Sei
davvero troppo gentile ^\\\\\^ mi fa piacere sapere che con la mia
storia
riesco a rendere bene l’epoca di cui parlo! Baci!! Peach.
Sam05: Wow, sono
davvero contenta che mi
seguirai fino alla fine! I piani di Draco su Hermione saranno svelati
in questo
capitolo, e hai proprio ragione, nemmeno io mi lamenterei se fossi in
Hermione!
Non c’è dubbio! XD Ti ringrazio davvero per i
complimenti, spero di
meritarmeli! Baci!
“Hermione…
Hermione svegliati, tra un'ora si parte” disse una voce
allegra.
La ragazza
aprì lentamente gli occhi e, dopo essersi stiracchiata, si
mise a sedere sul
giaciglio di paglia dove aveva dormito.
Le ci
volle un po’ per riconoscere il posto in cui era e per
ricordare cos’era
successo ma, quando vide il principe Malfoy che la guardava sorridendo
beffardo,
ogni cosa le ritornò in mente.
“Signor
Malfoy… buon giorno…” disse lei con la
voce impastata dal sonno.
“Buon
giorno a te Hermione” rispose il principe, che era seduto
accanto a lei.
La riccia
guardò fuori dalla tenda attraverso la fessura che fungeva
da porta e vide che
la luce del sole era ancora fioca, così disse: “Ma
non è presto per mettersi in
viaggio signore?”.
“Beh, il
sole è già sorto, ti avevo avvisato che saremmo
partiti presto”.
“Ah, sì,
è vero…” disse la ragazza ancora
intontita dal sonno.
“Ora
alzati, forza, ci sono delle tende da smontare qua fuori e non
pretenderai che
lo faccia io vero?” esclamò ironicamente il biondo
principe mentre si alzava.
“Non
sarebbe una cattiva idea…” rispose sarcastica
Hermione, “comunque dove siamo
diretti?” chiese alzandosi.
Draco,
che era visibilmente contento di poter tornare alla sua patria, rispose
in tono
allegro: “Siamo diretti al porto di Wicklow, da li prenderemo
una nave che ci
porterà a Caernafron e una volta attraccati andremo
finalmente nel mio castello
che si trova nella città di Chester” detto
ciò il ragazzo iniziò a prendere dei
vestiti per potersi cambiare.
La
riccia, vedendo che il principe stava per togliersi gli abiti che aveva
addosso,
si voltò e disse: “Beh… io allora vado
ad aiutare gli altri servi a smontare le
tende…”.
Il biondo
ghignando rispose: “Aspetta un secondo, dato che sei qui,
perché non cominci
col mettere in quel sacco di tela la mia armatura?”.
Hermione se
avesse potuto sarebbe uscita da quella tenda all’istante
ignorando quella
richiesta, tuttavia Malfoy era il suo nuovo re e lei non poteva
permettersi di
disobbedirgli, quindi si girò verso di lui, che era a torso
nudo, e con le gote
arrossate per l’imbarazzo rispose: “Ma
certo… signore”, e cercando di non
guardare il fisico marmoreo del ragazzo, formato da anni di allenamento
nell’uso delle armi, iniziò a prendere uno ad uno
i pezzi della sua armatura e
a metterli in un grande sacco di tela che si trovava ai piedi del
giaciglio di
paglia.
Dopo
qualche minuto di silenzio Draco si girò verso di lei e le
disse ghignando:
“Brava Hermione, allora se vuoi gli ordini li sai
eseguire…”.
Hermione
si voltò verso di lui per controbattere, però
vedendo che indossava solo le
brache (così si chiamavano i pantaloni nel medioevo nd
autrice) si rigirò
velocemente cercando di ignorarlo.
Il
principe ghignò ed infilandosi una camicia disse:
“Che c’è Hermione? La mia
bellezza ti ha fatto perdere la tua impertinenza?”.
La
ragazza si voltò di nuovo verso di lui e rispose
ironicamente: “Ma certo signore,
la vostra bellezza è così immensa
che mi fa girare la testa… dall’altra parte
però”.
Draco non
potè fare a meno di ghignare divertito e disse:
“Hermione, non mi piacciono i
bugiardi…”.
“Ma io non
sono bugiarda signor Malfoy” replicò
tranquillamente la riccia.
“Certo…
come dici tu… comunque ti do un consiglio, ti conviene
tenere a freno il tuo
sarcasmo, perlomeno con gli altri aristocratici, potrebbero non
apprezzarlo più
di tanto e ne pagheresti le conseguenze”.
Hermione fece
spallucce e commentò indifferente:
“Vedrò di ricordarmelo… ora se non vi
dispiace io andrei ad aiutare gli altri servi a smontare le tende, a
più tardi
signor Malfoy”.
Il biondo
le fece un cenno e disse: “Ci si vede in giro
Hermione”.
La
ragazza uscì dalla tenda e vide degli uomini già
al lavoro che smontavano pezzi
di tende e li mettevano su dei carri adibiti al trasporto di viveri e
oggetti
vari, ne scorse altri strigliare i cavalli dei loro padroni per poi
sellarli, e
altri ancora girovagare per il campo per controllare che fosse tutto a
posto,
probabilmente quelli erano gli aristocratici.
“Hermione!
Come state?” disse improvvisamente una voce gioiosa.
“Neville!
Sto bene grazie, tu invece?” rispose lei raggiungendo
l’amico.
“Anch’io
sto bene grazie, piuttosto… ieri sera alla fine…
vi hanno fatto del male?”
chiese cautamente il ragazzo.
“No
Neville, stai tranquillo, fortunatamente è intervenuto il
principe Draco Malfoy
e gli ha impedito di farmi qualsiasi cosa, alla fine mi ha portato in
tenda con
lui e ho dormito al suo fianco, per questo non mi hai vista
ritornare” rispose
Hermione per tranquillizzarlo.
“Quindi
non vi è successo nulla? Oh, meno male… sono
stato in pensiero per voi”.
“Non ti
preoccupare Neville, sto bene, e comunque ti prego, dammi del
tu!” disse la
ragazza.
“Oh…
certo Hermione, come vol... vuoi” rispose imbarazzato Neville.
“Bene,
ora andiamo ad aiutare gli altri schiavi dai, così
partiamo” proferì senza
entusiasmo la riccia.
Il
ragazzo annuì e insieme andarono ad aiutare un gruppo di
persone a mettere sui
carri le tende già smontate.
Circa
mezz’ora dopo il principe Malfoy annunciò che era
tutto pronto e che potevano
partire, così i nobili montarono sui loro cavalli, alcuni
soldati si misero
alla guida dei carri e gli altri combattenti si misero in marcia
seguiti dagli
schiavi.
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Hermione
stava ammirando il paesaggio verde e rigoglioso che la circondava, e al
solo
pensiero che non lo avrebbe più rivisto si sentì
stringere il cuore in una
morsa dolorosa, non voleva partire, avrebbe voluto rimanere li per
sempre.
Purtroppo
però il suo paese aveva perso la guerra e con essa la sua
libertà, lei doveva
solo rassegnarsi e cercare di adattarsi in fretta a quella situazione
sperando
che andasse tutto bene e che quello che Malfoy aveva in mente per lei
non fosse
qualcosa di brutto.
Intanto
che Hermione era immersa nei suoi pensieri, qualche metro
più indietro il
nostro bel principe, a cavallo del suo destriero nero come la pece,
stava
parlando con il suo conte più fidato, nonché il
suo caro amico Blasie Zabini.
“Allora
signor Malfoy, come è andata con la ragazza di ieri sera?
Avete già trovato una
plausibile schiava?” chiese con curiosità
quest’ultimo.
“A dire
il vero no, anche se Hermione è una ragazza interessante e
indubbiamente bella
averla come serva scatenerebbe la gelosia di madama Parkinson, e non
riuscirei
a sopportare le sue lamentele petulanti” disse Draco.
“Vi
capisco benissimo, la vostra promessa sposa sa essere
molto…fastidiosa delle
volte… quindi cosa avete intenzione di fare con lei?
Perché da come ne avete
parlato prima non credo abbiate intenzione di cederla ad un vostro
soldato”.
“Mi
conosci fin troppo bene Zabini, in effetti ho già in mente
cosa farle fare…”.
“Cioè?”
chiese con curiosità il ragazzo dagli occhi cobalto.
Il biondo
ghignò e disse sarcasticamente: “Siccome io sono molto innamorato della mia futura
sposa…durante la guerra l’ho
pensata spesso e ho deciso di regalarle
un’ancella… capito?”.
“Ma
certo! Per poter conoscere meglio la ragazza, invece di tenerla come
vostra schiava
e scatenare le gelosie della vostra futura sposa, voi la
‘regalate’ a madama
Parkinson come ancella, così lei sarà felice
perché le avrete fatto un regalo e
voi potrete vedere quella Hermione ogni giorno, proprio come se fosse
vostra
schiava”disse Zabini ghignando.
“Esattamente…
e poi sono convinto che Pansy la apprezzerà, nonostante il
carattere un po’
ribelle Hermione ha un certo portamento, insolito per il suo ceto, che
si
addice molto al ruolo di ancella”.
“In
effetti, ora che ci penso, forse è un po’ troppo
insolito per una contadinella…” disse Blasie
“… sapete mio signore, questa
mattina ho avuto modo di osservarla e ho notato che ha un comportamento
singolare rispetto agli altri servi”.
Draco
rispose pensieroso: “Lo so, l’ho notato anche io
ieri sera, è per questo che mi
ha incuriosito”.
“Già…
hey, a proposito di ieri sera, alla fine cos’è
successo quando siete andati
nella vostra tenda?” chiese Zabini.
E mentre
Draco Malfoy raccontava quello che era accaduto con Hermione, la
ragazza continuava
a pensare a suo padre e alla sua famiglia.
Si era
separata dai suoi cari da più di un anno ormai, poco prima
che iniziasse la
guerra, e da allora aveva perso ogni contatto con loro, probabilmente
la
credevano morta.
Un
pizzico di rabbia si fece vivo dentro di lei, l’avevano
mandata lontano da loro
con Neville perché restasse al sicuro, lei aveva
acconsentito seppure a
malincuore, aveva sofferto per la loro lontananza, e tutto questo non
era
servito a niente, difatti ora si ritrovava a camminare in mezzo a dei
soldati e
a degli schiavi con la consapevolezza che presto lo sarebbe diventata
anche
lei.
Nonostante
tutto ciò la ragazza, in un angolo del suo cuore, sperava
che i suoi fratelli,
Harry e Ronald, sbucassero all’improvviso dalla rigogliosa
vegetazione che la
circondava per salvarla e riportarla a casa da suo padre e sua madre,
anche se
sapeva che era impossibile continuava a sperare che tutto tornasse come
prima,
ma la sua ragione le suggeriva che era solo un'illusione.
Passarono
molte ore e ad un certo punto il paesaggio cambiò: la
vegetazione diminuì per
fare spazio a delle piccole casette e a delle stradine fatte da
ciottoli di
pietra, e un pungente profumo di salsedine si espanse
nell’aria.
Erano
finalmente giunti in una piccola cittadina, Hermione riuscì
con un po' di fatica a scorgere in
lontananza il mare, questo voleva dire una sola cosa: erano arrivati al
porto
di Wicklow.