Giulio si
rimette in fretta e dopo qualche giorno lo trasferiscono dalla rianimazione al
reparto di ortopedia, dove dovrà rimanere ancora un po'.
Quando lo
andiamo a trovare nella sua nuova stanza ci accoglie dicendo: - Bhe, non avete
portato niente per brindare?-
- Come no,
risponde Nico, un bel bicchierone d’acqua...bolle o no?-.
- Ma io ho
voglia di far festa- protesta lui.
- Dai, Giulio,
appena torni a casa io e Gaia ti organizziamo una festa che non te la
dimentichi più !-
Scoppia a
ridere:- tu e Gaia? Allora esistono i
miracoli! Lo sanno tutti che non ti può vedere!-
- Amore, non
sottolineiamo in continuazione questo punto!- interviene lei.
- Ma Gaia,è
vero...sei gelosa marcia di Valeria!-
- E vabbè, dai,
ho cambiato idea! -
Io, Nico e
Giulio, stile coretto: "Ed era ora!", segue risata collettiva.
Si sta facendo
tardi, tra poco finirà l'orario di visite, ce ne dobbiamo proprio andare ora,
salutiamo Giulio e scendiamo nel parcheggio dell'ospedale.
- Gaia, sali in
macchina con noi...ti porto in un posto!- la invito.
- Dove andiamo?
- chiede lei.
- Mai sentito
parlare di Bluemoon? -
Nico si agita: -
Al Bluemoon? Andiamo al Bluemoon? Ma ci metteremo tre ore e non sappiamo
nemmeno se è aperto...non possiamo... -
Mi metto una
mano in tasca, ne estraggo un mazzo di chiavi e le faccio ciondolare davanti al
naso di Nico. Le riconosce.
- Come ce le
hai? -
- E' mio adesso!
-
Lo lascio
letteralmente senza parole.
Guido a lungo
con Nico a fianco che ogni tanto mi guarda e scuote la testa e Gaia addormenta
su sedile posteriore.
- Perché hai
portato anche lei? - chiede Nico sottovoce, quando siamo ormai quasi arrivati.
- Volevo
renderla partecipe, insomma è parte della nostra vita...la aiuterà a capire un
po' di cose...
- Ma sono io che
non capisco...-
Voce assonnata alle
mie spalle: - Io invece ho capito abbastanza bene!-
Non ne ho dubbi,
sicuramente ha compreso le mie intenzioni: farle conoscere i nostri luoghi
perchè comprenda il nostro rapporto e inizi a viverlo, se ne ha voglia.
- Siamo
arrivati! - li informo.
-Siamo a casa!-
mi dice Nico.E' emozionatissimo, trema.
Gaia non capisce
perchè essere lì sia così bello e strano per noi, dopotutto è solo un locale in
riva al mare, un posto dove far festa d'estate e ballare a piedi nudi sulla
sabbia...ed ora è chiuso e non è nemmeno estate.
Non può
immaginare che qui abbiamo praticamente vissuto per anni.
Entriamo e Nico
sottolinea come tutto sia identico a com'era...c'è persino il libro di Lara
aperto sul tavolo!
- Non ho avuto
coraggio di spostarlo - rispondo.
- Chi è Lara?-
chiede Gaia.
Nico mi guarda
come chiedendomi di non dire ma so che non sarebbe giusto...vista la situazione
non posso ignorare le domande che Gaia mi pone.
- Lara è.. era
il quarto uomo...seconda donna sarebbe meglio dire...uscivamo sempre in
quattro: io e Nico, Lara e Giulio.
- Stavano
insieme?
Risponde Nico
questa volta: - Ci sono stato fidanzato io, ma era solo perchè lui era
fidanzato con Vale...ed io innamorato di lei. Poi, dopo qualche mese si sono
lasciati e le carte si sono mischiate...
- Forte...ma non
vi siete odiati?
- Tutt'altro, ci
siamo legati ancora di più!
Nico sta
diventando loquace, sarà anche il Lambrusco che abbiamo stappato, ma la
situazione sta iniziando a piacergli.
- Un ultima cosa
non mi è chiara...Perchè Giulio non mi ha mai parlato di lei? Perché non me l'ha fatta conoscere? Perché
non è venuta a trovarlo?
- Vedi, Gaia, è
una storia dolorosa per noi, per questo cerchiamo di evitare di parlarne...Lara
si è suicidata un sabato sera a barbiturici e rum, Giulio se la sarebbe sposata
se le cose non fossero andate così.
- Ora lo
capisco... deve esserci stato davvero molto male...
- Oh si, eravamo
tutti a pezzi!
Restiamo lì
tutta la notte a chiacchierare e bere, seduti a terra davanti al caminetto
spento, lanciando mozziconi di sigarette sopra al cumulo di cenere.
Alle prime luci
dell'alba ci rimettiamo in macchina e facciamo ritorno all'ospedale. Solo una
breve tappa dal fornaio per comperare pane caldo e Nutella per tutti...con il
caffè delle macchinette sarà una splendida colazione da consumare insieme a
Giulio…. ok, splendida magari no, ma migliore di quella che gli offrirebbe la
mensa ospedaliera.
Piacevolmente
sorpreso dalla visita alquanto mattiniera, Giulio non si risparmia di notare
che siamo vestiti come il giorno prima e ce ne domanda il motivo.
Nico proprio non
si trattiene e, con l'entusiasmo di un bambino che descrive un gioco nuovo, gli
racconta che ho comprato il Bluemoon e che siamo stati lì tutta la notte.
- Che stai
dicendo? Vale, è vero? -
- Sì è
vero...doveva essere una sorpresa...volevo dirvelo in maniera diversa, ma tutto
sommato va bene anche così! -
- E cos'avete
fatto tutta la notte? -
- Parlato di una
persona - risponde Gaia.
Gli occhi gli si
fanno lucidi...il nome si compone in un sussurro...Lara.
Poi si rivolge a
me: - ma che casino mi hai combinato?-
Gaia prende le
mie difese:- nessun casino, Giulio, ti capisco sai...se non me ne hai parlato,
voglio dire...devi averla amata tanto...l'ami ancora forse! Le persone che ci
lasciano così non si cancellano più!-
- L'amo ancora,
sì...e non sai i sensi di colpa perchè
non trovavo la forza di dirtelo! -
- Avrei
capito... -
- Ora lo so! -
Poi si scusa: -
He, Vale, ti devo dare nuovamente ragione...inizio ad odiare l'intuito
femminile! -
Dopo qualche
altra battuta di quel genere ci congediamo e ci avviamo verso la nostra
automobile...vogliamo lasciarli soli.
In ascensore
Nico mi prende la testa tra le mani e mi bacia sulla bocca ed io per lo stupore
mi metto a ridere.
- Dimmi,cos'è ?
Carenza affettiva o effetto del vino?-
- E' nostalgia,
e che mi sei mancata...è che ti amo ancora!-
D'improvviso
torno seria.
- Se scherzi
dimmelo, prima che mi preoccupi! -
- Non scherzo
mai su queste cose, soprattutto con te! -
A quel punto un
infermiere ci invita a non sostare oltre all'interno dell'ascensore, che è
arrivato da un po'.
E' veramente una scena assurda, tanto che, una volta fuori, dico a Nico: - Mi
rimetterei con te solo perchè ti sei dichiarato nell'ascensore di un ospedale!
-
- Rimettiti con
me! - ribatte lui.
- Andiamo a casa!
-
- Ma prometti
che ci penserai! -
- Prometto. -
Sale in auto e
torniamo a casa.