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Autore: RulerOfTheUniverse    04/01/2010    10 recensioni
"Voi siete Isabella Swan, non vero?" domandò la guardia.
"Sì, sono io." risposi, senza lasciare la mano di Charlie.
"Congratulazioni, signorina. Siete stata scelta, insieme ad altre diciannove gentildonne, come nuova intrattenitrice del Principe. Seguitemi, vi prego."
(Edward/Bella)
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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<< I crawled out of the world, and you said I shouldn’t stay. I crawled out of the world, can I make it right, can I spend the night…alone? >>

 

Dal diario di Isabella Swan, un giorno imprecisato di Febbraio 1834

<< Voi siete Isabella Swan, non vero? >> aveva domandato la guardia, impassibile.
<< Sì, sono io.>> avevo risposto, senza lasciare la mano di Charlie.
<< Congratulazioni, signorina. Siete stata scelta, insieme ad altre diciannove gentildonne, come nuova intrattenitrice del Principe. Seguitemi, vi prego. >>

Così era successo, semplicemente. Avevo aperto la porta, e una guardia nella brillante uniforme cremisi che li contraddistigueva mi aveva salutata con la sua presenza. La sua pelle diafana spiccava come un faro nel nero della notte senza luna, così come i suoi occhi del colore dell’uniforme erano due tizzoni ardenti e famelici.

Charlie mi aveva preso la mano, e poi c’era stato il breve scambio di battute con il Freddo. Pochi istanti dopo, le mani di due altre guardie mi avevano afferrata da entrambi i lati e mi avevano scortata fino a un carro, sotto lo sguardo disperato di Charlie. Credo che a un certo punto mio padre si sia persino scagliato contro una guardia, ma che speranze aveva di sopraffarli? Non mi avevano concesso di voltarmi, ma il rantolo disperato dell’uomo che mi aveva cresciuto era valso come una pugnalata nello stomaco. Non avevo paura di quello che avrei potuto subire, ma sentire la sua sofferenza, la sua disperazione, era devastante.

Credo che mentre il carro partiva, una lacrima mi sia sfuggita dagli occhi. Ma non ne sono certa.

Ancora adesso sono qui, raggomitolata su questo carro cercando di non rimanere troppo senza a fiato ad ogni sobbalzo del veicolo. Stiamo percorrendo da ore una strada accidentata, e gli scossoni sono violenti.  

Credo di udire ancora il gorgoglìo dell’acqua. Forse abbiamo costeggiato il fiume tutto il tempo, ma non saprei dirlo con certezza; siamo in viaggio da diversi giorni, e sto perdendo la cognizione del tempo e dello spazio.

Non ho avuto l'opportunità di consegnare a qualcuno la lettera per Angela. Spero solo di averne occasione, o che, nel caso io non ci riesca, che Mike e Jacob non facciano nulla di avventato: sono due ragazzi forti e intelligenti, ma un po’ troppo impulsivi e temo che i sentimenti di Jacob per me e di Mike per Jessica possano offuscare le loro capacità di giudizio. Mi auguro che tutto vada per il meglio.

Il carro si sta fermando. Siamo forse arrivati, o i cavalli si devono riposare?

<< Prendi l’intrattenitrice >> dice una guardia, da fuori dal carro, ad uno dei suoi compagni. Ancora quella parola. Intrattenitrice. Detesto quel termine, anche perché è così palesemente falso.

Loro dicono “intrattenitrice”, ma quello che intendono, che tutti intendiamo, è “vittima”. Un futile sacrificio per il sostentamento del Principe Edward. Il ruolo che avrò nella sua corte sarà quanto di più lontano da una dama di compagnia ci si possa immaginare.

Una guardia sta scostando il tendone. Stanno venendo a prendermi.

 

 ***

 

Isabella venne spintonata malamente attraverso il pesante portone di legno e metallo del castello, mentre le guardie richiudevano quet’ultimo alle sue spalle.

Fu condotta giù per un corridoio angusto e per una scala ripida, e per tutto il tragitto le guardie non proferirono parola, mantenendo il loro impassibile contegno.

Poi la condussero verso le segrete, spalancarono la porta di una cella e le diedero una spinta, facendola cadere al suolo nella prigione.

Isabella sospirò,rimanendo stesa a terra. Avrebbe voluto vedere meglio il castello, esplorare il territorio, rendersi conto di in che genere di luogo si trovava, ma i Freddi non le avevano concesso l’occasione. Sarebbe stato più difficile, ora, trovare e uccidere il principe.

Si puntellò sui gomiti e si alzò, tirandosi a sedere.

All’improvviso, udì un gemito provenire dall’altro lato della cella, quello immerso nell’ombra, e si sporse in avanti.

<< C’è qualcuno? >> sussurrò, timorosa.

<< Is-Isy? >> bisbigliò una voce familiare.

<< Jessica? Sei tu? >> domandò Isabella in risposta, strizzando gli occhi nel buio. Iniziò a distinguere una sagoma che si agitava appena, sdraiata sul pavimento. Le sembrò di scorgere una pozza scura, accanto alla ragazza, ma non ne era certa.

<< S-sì… >> rispose debolmente l’altra, e Isabella potè senitre l’accenno di un sorriso nella sua voce flebile. Solo in quel momento si accorse di quanto l’amica suonasse debole.

<< Cos’è successo? >> domandò nervosamente. Era certa che la risposta non le sarebbe piaciuta. Solo in quel momento, si accorse che effettivamente c'era una sorta di liquido sul pavimento accanto alla testa della ragazza. Con lo stomaco che le si rivoltava, Isabella si rese conto di cosa si trattava: sangue.

<< Io… >> iniziò Jessica, ma si interruppe. Isabella tese le orecchie, e le sembrò di sentire il rimbombo di alcuni passi fuori dalla cella. Fece segno all’amica di stare zitta, e questa iniziò a tremare visibilmente. Preoccupata, Isabella le si avvicinò, ma in quel momento la porta della cella si spalancò.

Isabella sgranò gli occhi, allibita. Il primo pensiero che le si affacciò alla mente fu che aveva davanti il più bell’uomo che avesse mai visto, ma quando Jessica parlò, si raggelò.

<< Pri-incipe...vi prego…oggi no-o >> implorò la ragazza, terrorizzata. L’uomo sorrise, mettendo in morsa la sua schiera di denti perfetti, e fece un passo nella cella.

Isabella, senza sapere bene cosa stava facendo, si gettò fra l’amica e il Principe. Si era ripresa dallas orpresa, ed ora si sentiva più combattiva e furente che mai.

<< Hai ragione, Jessica. >> esordì il Principe Edward, con voce vellutata e falsamente soave. << Oggi no. Oggi ci occupiamo della tua intraprendente amica, cosa ne dici? >> proseguì, e tese una mano invitante verso Isabella.

 

 

 

IMPORTANTE: ho bisogno di nomi per i personaggi per alcuni capitoli più avanti! Se volete essere nella storia, ditemelo nella recensione e ditemi chi e come volete essere ^^ Grazie per la collaborazione ^^

Ringrazio tutte le persone che hanno messo questa storia fra le preferite e le seguite, e ringrazio di cuore chi ha commentato.

La citazione all’inizio è tratta dalla canzone “Blue”; di Angie Hart.  

Jessina: sono contenta di averti incuriosita ^^ Grazie di cuore per i complimenti, anche. Non me li merito però  xD Spero che questo capitolo ti sia piaciuto…

 kikinuccia: Ecco qui…in questo ho parlato poco del Principe Edward, ma nei prossimi avrà moooolto spazio ^^ Sono davvero molto contenta che abbia incuriosito anche te!

Elly4ever: wow…quanti complimenti *__*    Grazie! Mi fa molto, molto piacere che il primo capitolo ti sia piaciuto! Spero continuerai a seguirmi…

 Isangel: in effetti il primo capitol o era proprio piccino, ma serviva più da introduzione che altro. Spero davvero che questo ti sia piaciuto, e grazie mille per il commento!

 SybilCullen: Naturalmente, Grazie di cuore anche a te! (Sono un po’ ripetitiva, lo so xD Non ho molta fantasia per rispondere ai commenti, cosa ci posso fare?) Mi fa moltissimo piacere che l’inizio ti abbia resa curiosa…Grazie per la bella recensione!

  
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