- salve gente! come andiamo?
- lo so che molti di voi mi ammazzeranno visto che ho altre due
fanfic in corso e un'altra che dovrei postare...ma siccome mi ha sempre
affascinato la coppia RosexScorp non ho saputo resistere!
- i personaggi come l'ambientazione appartengono a quella santa
donna di J.K. Rowling.
- buona lettura! fatemi sapere cosa ne pensate!!
♠Il Principe delle Serpi e
la Rosa Rossa♠
♥Capitolo uno.♥
- King’s Cross era un caos quel giorno. Sembrava
essere stata presa sotto assedio. I vapori, provenienti dalla locomotiva che se
ne stata sulle rotaie sbuffando paziente, aleggiavano densi lungo tutto il
binario e creavano ancora più confusione come se non bastasse quella già
presente.
- Le urla del capostazione erano quasi inudibili,
malgrado la voce non gli mancasse, ovunque qualcuno buttasse lo sguardo poteva
vedere genitori disperati che abbracciavano in modo spasmodico i figli non
volendoli lasciar andare, ragazzi di undici anni che osservano con timore la
baraonda generale e adolescenti allegri di differenti età che si abbracciavano,
ridevano gridavano.
- Senza contare l’ammasso di gente che aspettava
impaziente di mettere i propri bagagli in carrozza, gufi, gatti, rane che
miagolavano, gufano, gracidavano ansiosi.
- Rose Weasley avanzava lenta e sicura, per lei
quel caos non esisteva o meglio da sei anni a quella parte si era abituata,
ormai lo trovava quasi rassicurante. Cercava apparentemente distratta qualcuno
tra la folla e per poco non venne travolta da un ragazzino del secondo anno, ma
sei anni a districarsi tra gli studenti e i corridoi scolastici, le avevano
conferito una non comune prontezza di riflessi e agilità, quindi slittò a
sinistra un istante prima che il ragazzo passasse di corsa.
- “Rose!” gridò una ragazza che dimostrava di più
dei suoi quattordici anni.
- “Lily!” urlò di rimando facendo un gran sorriso.
In pochi attimi la ragazza si ritrovò letteralmente la cugina addosso mentre la
stringeva in un abbraccio soffocante.
- “ma dove sono Hugo e gli zii?” chiese cercando
con lo sguardo oltre la spalla di Rose.
- “Papà stava sistemando i bagagli, penso che li
troveremo lì” rispose scuotendosi la chioma ondulata. Le due ragazze strette
mano nella mano per paura di perdersi – e poi chi si ritrovava più?- avanzarono
non senza qualche difficoltà, rischiando più di una volta di essere coinvolte
in un incidente fra carrelli, alla meta tanto agognata e ritrovarono oltre i
che genitori di Rose anche l’intera famiglia Potter.
- “Allora pronti per partire?” chiese Harry Potter
guardandoli con profondi occhi verdi. Si poteva sentire una nota di nostalgia
nella sua voce calda.
- “Altroché...quest’anno inizieremo subito con gli
allenamenti, non succederà come l’anno scorso!” disse il maggiore dei fratelli
Potter. James Sirius frequentava il settimo anno, era alto ed atletico, petto
ampio e spalle larghe, giocava come Cacciatore nella squadra di Quidditch oltre
che esserne il capitano. Suo padre diceva sempre che assomigliava al nonno,
zazzera ribelle corvina, occhi scuri che ti scrutavano con sguardo divertito ed
occhiali storti. Nella top ten di ragazzi più belli di Hogwarts occupava
sicuramente il terzo posto.
- “James quest’anno hai i MAGO! Non essere come tuo
padre non esiste solo il Quidditch nella vita...” lo rimproverò con voce a metà
fra l’esasperato e il divertito Ginny Potter.
- “io darei ascolto alla mamma James, dopo la
figura che hai fatto l’anno scorso...” disse beffardo una voce alle spalle del
gruppetto.
- Rose si voltò e fece un ampio sorriso alla vista
di suo cugino Al, alias il suo migliore amico. Se al terzo posto c’era James il
secondo posto era occupato sicuramente da Albus Severus Potter.
- Il mediano dei tre fratelli era capitato a
Serpeverde – una scelta avventata, ma chi conosceva bene Albus Potter sapeva
che nessuna casa era più adatta a lui – era alto anche se meno rispetto al
fratello e più magro ma comunque ben piazzato, dal padre aveva ereditato gli
occhi verdi intensi e imperscrutabili e gli stessi capelli corvini ribelli.
- Rose stava quasi per saltargli al collo se la
vista di lui non le avesse fatto
venire i nervi a fior di pelle. Accanto ad Albus se ne stava con lo sguardo
irriverente fisso su Rose e la bocca stirata in un ghigno, il migliore amico di
Al, alias il nemico per eccellenza di Rose Weasley: Scorpius Hyperion Malfoy.
- Un metro e novanta di pura bellezza Purosangue.
Scorpius capitano della squadra di Serpeverde nonché Prefetto era il più bel
ragazzo in circolazione e – anche se Rose non l’avrebbe mai ammesso – conquistava
la prima posizione della top ten dei ragazzi più attraenti.
- Aveva pettorali da urlo e addominali scolpiti che
si potevano intravedere anche dalla camicia, braccia e gambe tornite che erano
perfettamente proporzionate al resto del corpo, i capelli biondo platino, così
chiari che sembravano emanare bagliori argentei erano accuratamente spettinati
e lasciati andare ovunque volessero, ed alcune ciocche ricadevano in maniera
estremamente sexy sul viso pallido d’angelo dai tratti aristocratici e dritti,
dove erano incastonati due occhi il cui colore era uno scontro perfetto tra
ghiaccio e luna, il cui sguardo arrogante e freddo riusciva sempre a celare i propri
pensieri. Le labbra erano sottili ma ben disegnate per cui qualsiasi ragazza –
eccetto Rose Weasley – avrebbe fatto follie pur di sfiorare.
- “Scorpius” sibilò fra i denti fulminandolo con lo
sguardo.
- “Rose...” disse lui con un sorriso sornione per
niente preoccupato per le continue occhiate torve che Rose gli stava lanciando.
- “scusa fratellino non ho capito cosa hai
detto...” chiese guardandolo torvo James.
- “hai sentito bene...meglio che ti metti a
studiare perché non hai speranze di batterci quest’anno!”
- “ti ricordo cugino caro, che l’hanno scorso
abbiamo perso solo di dieci punti, ed il boccino l’avevamo preso noi!” disse in
tono altezzoso Rose, anche lei giocava nella stessa squadra di Quidditch di
James e Lily nel ruolo di Cacciatore.
- “ma sta di fatto che avete perso,so che tu sei
abituata ad essere la migliore in tutto ma è meglio che cominci ad abituarti
Weasley!” ghignò Scorpius, Rose lo incenerì con lo sguardo, digrignando i denti
mentre osservava la regale figura di Scorpius Malfoy svanire tra i vapori della
stazione.
- “Io...io...che nervi!!!” disse sbattendo con
forza un piede per terra, facendo sobbalzare l’intero gruppo.
- “dai Rosie! Lascialo in pace...” disse Al mentre
dava un buffetto affettuoso alla cugina rossa in volto per l’irritazione.
- “io vado, ci vediamo dopo ragazzi!” disse James
dopo aver salutato zii e genitori ed infilandosi in una carrozza, dove
evidentemente aveva avvistato i suoi amici e seguito a ruota da Albus che
cercava di ritrovare Malfoy.
- “dai Rose meglio che andiamo, sicuramente Mary e
Dominique ci staranno cercando! Ciao ma’ ciao Pa’!” disse allegra Lily baciando
frettolosamente i genitori e trascinando la cugina per la manica.
- Rose sospirò affranta ed abbracciò
affettuosamente la madre e il padre, ma prima che potesse seguire la cugina Ron
la fermò.
- Rose aveva preso quasi tutto dal padre: lo stesso
fisico sottile e slanciato che le permetteva di mangiare per venti senza
ingrassare di un grammo – l’appetito era proprio di casa Weasley – gli stessi
occhi blu mare, profondi ed espressivi, e i capelli. Rossi carichi di sfumature
che variavano dal viola al rame che scendevano in onde perfette lungo tutta la
schiena. L’unica cosa che aveva ereditato dalla madre, Hermione, era oltre
all’intelligenza straordinaria, le fattezze del viso: a forma di cuore dai
tratti delicati, dalla carnagione chiara e magro, il naso all’insù punteggiato
da piccole efelidi e le labbra carnose color vermiglio. Anche se Rose non se ne
rendeva conto rientrava sicuramente fra le ragazza più belle di Hogwarts
insieme alle cugine Dominique e Lily.
- “ascolta principessa, non dare ascolto a
quell’idiota...” “Ronald!” lo rimproverò Hermione “scusa cara...”disse
velocemente Ron “...tu sei la migliore, hai il cervello di tua madre! Ricordati
noi tifiamo per te!” disse facendole un
gran sorriso incoraggiante, mentre Hermione lo fissava sconsolata. La rossa
sorrise di rimando e si precipitò insieme a Lily nella carrozza.
- Il capostazione fischiò e chiuse tutte le porte
delle carrozze, era il momento di mettersi in viaggio.
- “Rose!” gridò Ron, la rossa aprì il finestrino e
sporse la testa confusa.
- “vinci anche per noi! E stai attenta a Hugo...”
le urlò e lei rise divertita “...e stai lontana da quel Malfoy!”.
- La ragazza rise nuovamente, era proprio da suo
padre, ogni anno la stessa frase “stai
lontano da Malfoy”, come se fosse stato necessario ricordarglielo, non
c’era alcuna possibilità che Rose e quell’essere potessero essere qualcosa di
più che rivali, ormai era così da sei anni, perché stavolta doveva essere
diverso?
- “Certo che zio Ron non si smentisce mai! Vero
Rosie?” disse ridacchiando una ragazza che indossava una minigonna a pieghe
nere, la camicia bianca e la cravatta con i colori di Corvonero, era alta e
magra almeno quanto la cugina, aveva lunghi capelli color oro lisci e morbidi
che le si fermavano all’altezza del seno e due occhi da cerbiatto blu notte
contornati da ciglia lunghe ed arcuate che si stagliavano sul suo viso piccolo
ed angelico.
- “hai proprio ragione Dom! ti dirò che è snervante
sentirselo dire tutti gli anni!io e lui, non c’è bisogno di nessun tipo di
raccomandazione!” disse Rose rivolta a Dominique.
- “Vinci
anche per noi? Si stava riferendo al campionato di Quidditch?”
- “Già,
l’anno scorso abbiamo perso per un soffio! Ma stavolta!” disse la rossa
battendo il pugno contro la propria mano “Vinceremo con enorme distacco dai
Serpeverde! Non è così Lily?” dichiarò riferita alla ragazza dai lunghi capelli
lisci color rame seduta accanto alla cugina.
- “Esatto cugina! Hai sentito James! Non ha fatto
altro che pensare strategie e schemi di gioco per battere i Serpe!”
- “Tutti con questo Quidditch! Secondo me è un
gioco stupido che non fa altro che alimentare la rivalità fra case!” osservò
contrariata la ragazza con i capelli neri a caschetto.
- “Mio dio, mi sembra di sentir parlare mia madre,
Mary!” rise Rose “tale e quale! È uno sport divertente ed inoltre aumenta lo
spirito di squadra e di collaborazione!”
- “...di competitività, forse!” insisté Mary.
- “Mary sei la mia migliore amica ma in fatto di
Quidditch meglio che lasci perdere.” Mary sbuffò, come al solito quando Rose
Weasley si metteva in testa una cosa era quella punto e basta. Testarda peggio
di un mulo.
- “Eddai Mary! Fammi un sorriso!” supplicò la rossa
avvicinandosi con sguardo furbetto verso l’amica, la quale cercò di
indietreggiare spaventata dallo sguardo pericoloso dell’altra.
- “Rose! Non ci provare...non...” non finì la frase
che la rossa aveva cominciato a farle il solletico sui fianchi, il suo punto
debole.
- “Ok! Ok! Rose ti faccio un sorriso, te lo
faccio!” disse in preda a risolini isterici Rose, Lily e Dominique risero
assieme divertite finché la porta non fu aperta con violenza tutte e quattro le
ragazze trasalirono colte di sorpresa.
- Albus Potter era appoggiato elegantemente allo
stipite della porta dello scompartimento con un sopracciglio alzato
visibilmente sconcertato.
- “Cosa ci fai da queste parti Al? Come mai non sei
con il principino Scorpius?” chiese beffarda la sorella. Mary si era
improvvisamente fatta silenziosa e teneva lo sguardo basso.
- “E chi lo sa dove s’è andato a cacciare quello
là?! Comunque sono venuto a fare un giro per vedere come stava la mia adorabile
sorellina e la Prefettina di mia cugina!” disse ridacchiando.
- “Non me la conti giusta! Al! Sicuro che sia solo
per questo? Non è che i Serpe ti hanno mandato a scovare le nostre tattiche di
gioco per il campionato?” chiese divertita Rose.
- “Ah ah! Non dirlo due volte! quest’estate James
non mi lasciava neppure avvicinare alla sua stanza, perché doveva elaborare le
sue stupide strategie!” disse sbuffando Albus.
- “Sai com’è James! Per lui il Quidditch è tutto!
Ha solo la vittoria in testa, togligli quella e la sua schiera di fan e ti
ritroverai un uomo distrutto.” Disse scuotendo il capo la minore dei fratelli
Potter.
- “Già, hai ragione sorellina, comunque sono venuto
a dirti Rose, che fra poco dovrai fare il solito giro di ronda, noi abbiamo già
iniziato.”
- “quindi è possibile che mi ritrovi il principino
ancora fra i piedi?” chiese indispettita la rossa.
- “Eddai! È il mio migliore amico! Per una volta potresti
evitare di attaccarlo Rosie?” chiese con sguardo supplichevole il cugino.
- “Se me lo chiedi tu e con questo tono...vedremo!”
rispose mostrando la lingua.
- “Mi sa che più di così non puoi chiedere”
ridacchiò Lily, Al alzò gli occhi al cielo.
- “E se ti provoca potresti evitare di lanciargli
una maledizione come l’ultima volta?” disse prima di richiudersi la porta alle
spalle. Rose si sedette con le gambe accavallate e un adorabile broncio dipinto
sul volto piccolo e tondo.
- “Non capisco...” disse Mary, risvegliandosi dal
suo insolito mutismo.
- “Cosa?” chiese con sguardo interrogativo la
rossa.
- “voglio dire tu sei amica di Albus che è un
Serpeverde, sei stata con Nott che è un Serpeverde, ma non appena si parla di
Scorpius Malfoy diventi isterica e nervosa...”
- “la domanda?” chiese Rose quasi indispettita.
- “la domanda è...perché?”
- Concluse semplicemente inchiodando i suoi occhi
scuri su quelli blu mare dell’amica. Rose rimase interdetta, era questo che
apprezzava in Mary lei diceva le cose in faccia anche se non erano piacevoli,
era sincera, comunque era vero, era la migliore amica di suo cugino Albus, che
era un Serpeverde con lui non aveva problemi, quel loro rapporto di amore-odio
era divertente, ma forse era perché era suo cugino, Nott beh...era stata assieme
a lui per quasi un anno, malgrado lui fosse un’idiota era un tipo carismatico
ed attraente anche se adesso lei non gli rivolgeva nemmeno la parola, ma con
Scorpius c’era qualcosa di più radicato ed antico.
- “...è diverso” balbettò.
- “dici? A me non sembra, capisco che a livello di
test ed esami siate sempre in competizione essendo tra i più bravi del nostro
anno e che il Quidditch non fa che aumentare questa rivalità...”
- “ecco vedi, ti sei risposta da sola!” disse con
voce un po’alterata, poi si voltò verso la finestra. Aveva iniziato a piovere.
Con un’insolita tristezza si avviò verso l’uscita.
- “Io vado a pattugliare un po’ i corridoi, ci
vediamo più tardi”
- “Rose io non avevo intenzione...” cominciò Mary.
- “Lo so...” sospirò “tranquilla Mary, non sono arrabbiata,
ok?” disse sorridendo prima di uscire.
- Una volta chiusa la porta alle spalle fece un
altro respiro per tranquillizzarsi e poi si diresse a fare il solito giro di
pattuglia.
- Non prestava molta attenzione a quello che
succedeva nei corridoi o nelle carrozze era troppo immersa nei suoi pensieri,
le parole della sua migliore amica le ronzavano ancora in testa. Si fermò di
colpo davanti ad uno scompartimento che sembrava vuoto e lo aprì di scatto,
aveva bisogno di solitudine per riflettere ma non appena volse il suo sguardo
all’intero si accorse che non era vuoto, decisamente non era vuoto. Davanti a
lei era seduto con lo sguardo rivolto verso il finestrino evidentemente assorto
nei propri pensieri l’ultima persona che avrebbe voluto vedere: Scorpius Hyperion
Malfoy.
- Rose osservo il suo profilo, i suoi lineamenti
perfetti, decisi...le scocciava ammetterlo ma Scorpius Malfoy era bello, maledettamente
bello.
- In quel momento il bel Serpeverde si voltò di
scatto, il suo sguardo era quasi colpevole, come se fosse stato sorpreso a fare
qualcosa che non doveva, e Rose si sentì quasi a disagio, non sapeva nemmeno
lei il perché, era come se avesse visto qualcosa che non doveva vedere, invaso
quasi l’intimità del biondo.
- “ah. Sei tu.” Disse con voce neutra, i suoi occhi
tornati freddi e imperscrutabili.