Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: J a z z    05/01/2010    5 recensioni
[dal capitolo Uno]...era proprio da suo padre, ogni anno la stessa frase “stai lontano da Malfoy”, come se fosse stato necessario ricordarglielo, non c’era alcuna possibilità che Rose e quell’essere potessero essere qualcosa di più che rivali, ormai era così da sei anni, perché stavolta doveva essere diverso?
altra mia fanfic! dateci un'occhiata!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il Principe delle Serpi e la Rosa Rossa
salve gente! come andiamo? 
lo so che molti di voi mi ammazzeranno visto che ho altre due fanfic in corso e un'altra che dovrei postare...ma siccome mi ha sempre affascinato la coppia RosexScorp non ho saputo resistere!
i personaggi come l'ambientazione appartengono a quella santa donna di J.K. Rowling.
buona lettura! fatemi sapere cosa ne pensate!!

Il Principe delle Serpi e la Rosa Rossa

http://i837.photobucket.com/albums/zz294/jazz211_photods/rosexscorp1.jpg?t=1262697024


Capitolo uno.

 
King’s Cross era un caos quel giorno. Sembrava essere stata presa sotto assedio. I vapori, provenienti dalla locomotiva che se ne stata sulle rotaie sbuffando paziente, aleggiavano densi lungo tutto il binario e creavano ancora più confusione come se non bastasse quella già presente.
Le urla del capostazione erano quasi inudibili, malgrado la voce non gli mancasse, ovunque qualcuno buttasse lo sguardo poteva vedere genitori disperati che abbracciavano in modo spasmodico i figli non volendoli lasciar andare, ragazzi di undici anni che osservano con timore la baraonda generale e adolescenti allegri di differenti età che si abbracciavano, ridevano gridavano.
Senza contare l’ammasso di gente che aspettava impaziente di mettere i propri bagagli in carrozza, gufi, gatti, rane che miagolavano, gufano, gracidavano ansiosi.
 
Rose Weasley avanzava lenta e sicura, per lei quel caos non esisteva o meglio da sei anni a quella parte si era abituata, ormai lo trovava quasi rassicurante. Cercava apparentemente distratta qualcuno tra la folla e per poco non venne travolta da un ragazzino del secondo anno, ma sei anni a districarsi tra gli studenti e i corridoi scolastici, le avevano conferito una non comune prontezza di riflessi e agilità, quindi slittò a sinistra un istante prima che il ragazzo passasse di corsa.
“Rose!” gridò una ragazza che dimostrava di più dei suoi quattordici anni.
“Lily!” urlò di rimando facendo un gran sorriso. In pochi attimi la ragazza si ritrovò letteralmente la cugina addosso mentre la stringeva in un abbraccio soffocante.
“ma dove sono Hugo e gli zii?” chiese cercando con lo sguardo oltre la spalla di Rose.
“Papà stava sistemando i bagagli, penso che li troveremo lì” rispose scuotendosi la chioma ondulata. Le due ragazze strette mano nella mano per paura di perdersi – e poi chi si ritrovava più?- avanzarono non senza qualche difficoltà, rischiando più di una volta di essere coinvolte in un incidente fra carrelli, alla meta tanto agognata e ritrovarono oltre i che genitori di Rose anche l’intera famiglia Potter.  
 
“Allora pronti per partire?” chiese Harry Potter guardandoli con profondi occhi verdi. Si poteva sentire una nota di nostalgia nella sua voce calda.
“Altroché...quest’anno inizieremo subito con gli allenamenti, non succederà come l’anno scorso!” disse il maggiore dei fratelli Potter. James Sirius frequentava il settimo anno, era alto ed atletico, petto ampio e spalle larghe, giocava come Cacciatore nella squadra di Quidditch oltre che esserne il capitano. Suo padre diceva sempre che assomigliava al nonno, zazzera ribelle corvina, occhi scuri che ti scrutavano con sguardo divertito ed occhiali storti. Nella top ten di ragazzi più belli di Hogwarts occupava sicuramente il terzo posto.
“James quest’anno hai i MAGO! Non essere come tuo padre non esiste solo il Quidditch nella vita...” lo rimproverò con voce a metà fra l’esasperato e il divertito Ginny Potter.
“io darei ascolto alla mamma James, dopo la figura che hai fatto l’anno scorso...” disse beffardo una voce alle spalle del gruppetto.
Rose si voltò e fece un ampio sorriso alla vista di suo cugino Al, alias il suo migliore amico. Se al terzo posto c’era James il secondo posto era occupato sicuramente da Albus Severus Potter.
Il mediano dei tre fratelli era capitato a Serpeverde – una scelta avventata, ma chi conosceva bene Albus Potter sapeva che nessuna casa era più adatta a lui – era alto anche se meno rispetto al fratello e più magro ma comunque ben piazzato, dal padre aveva ereditato gli occhi verdi intensi e imperscrutabili e gli stessi capelli corvini ribelli.
Rose stava quasi per saltargli al collo se la vista di lui non le avesse fatto venire i nervi a fior di pelle. Accanto ad Albus se ne stava con lo sguardo irriverente fisso su Rose e la bocca stirata in un ghigno, il migliore amico di Al, alias il nemico per eccellenza di Rose Weasley: Scorpius Hyperion Malfoy.
Un metro e novanta di pura bellezza Purosangue. Scorpius capitano della squadra di Serpeverde nonché Prefetto era il più bel ragazzo in circolazione e – anche se Rose non l’avrebbe mai ammesso – conquistava la prima posizione della top ten dei ragazzi più attraenti.
Aveva pettorali da urlo e addominali scolpiti che si potevano intravedere anche dalla camicia, braccia e gambe tornite che erano perfettamente proporzionate al resto del corpo, i capelli biondo platino, così chiari che sembravano emanare bagliori argentei erano accuratamente spettinati e lasciati andare ovunque volessero, ed alcune ciocche ricadevano in maniera estremamente sexy sul viso pallido d’angelo dai tratti aristocratici e dritti, dove erano incastonati due occhi il cui colore era uno scontro perfetto tra ghiaccio e luna, il cui sguardo arrogante e freddo riusciva sempre a celare i propri pensieri. Le labbra erano sottili ma ben disegnate per cui qualsiasi ragazza – eccetto Rose Weasley – avrebbe fatto follie pur di sfiorare.
“Scorpius” sibilò fra i denti fulminandolo con lo sguardo.
“Rose...” disse lui con un sorriso sornione per niente preoccupato per le continue occhiate torve che Rose gli stava lanciando.
“scusa fratellino non ho capito cosa hai detto...” chiese guardandolo torvo James.
“hai sentito bene...meglio che ti metti a studiare perché non hai speranze di batterci quest’anno!”
“ti ricordo cugino caro, che l’hanno scorso abbiamo perso solo di dieci punti, ed il boccino l’avevamo preso noi!” disse in tono altezzoso Rose, anche lei giocava nella stessa squadra di Quidditch di James e Lily nel ruolo di Cacciatore.
“ma sta di fatto che avete perso,so che tu sei abituata ad essere la migliore in tutto ma è meglio che cominci ad abituarti Weasley!” ghignò Scorpius, Rose lo incenerì con lo sguardo, digrignando i denti mentre osservava la regale figura di Scorpius Malfoy svanire tra i vapori della stazione.
“Io...io...che nervi!!!” disse sbattendo con forza un piede per terra, facendo sobbalzare l’intero gruppo.
“dai Rosie! Lascialo in pace...” disse Al mentre dava un buffetto affettuoso alla cugina rossa in volto per l’irritazione.
“io vado, ci vediamo dopo ragazzi!” disse James dopo aver salutato zii e genitori ed infilandosi in una carrozza, dove evidentemente aveva avvistato i suoi amici e seguito a ruota da Albus che cercava di ritrovare Malfoy.
“dai Rose meglio che andiamo, sicuramente Mary e Dominique ci staranno cercando! Ciao ma’ ciao Pa’!” disse allegra Lily baciando frettolosamente i genitori e trascinando la cugina per la manica.
Rose sospirò affranta ed abbracciò affettuosamente la madre e il padre, ma prima che potesse seguire la cugina Ron la fermò.
Rose aveva preso quasi tutto dal padre: lo stesso fisico sottile e slanciato che le permetteva di mangiare per venti senza ingrassare di un grammo – l’appetito era proprio di casa Weasley – gli stessi occhi blu mare, profondi ed espressivi, e i capelli. Rossi carichi di sfumature che variavano dal viola al rame che scendevano in onde perfette lungo tutta la schiena. L’unica cosa che aveva ereditato dalla madre, Hermione, era oltre all’intelligenza straordinaria, le fattezze del viso: a forma di cuore dai tratti delicati, dalla carnagione chiara e magro, il naso all’insù punteggiato da piccole efelidi e le labbra carnose color vermiglio. Anche se Rose non se ne rendeva conto rientrava sicuramente fra le ragazza più belle di Hogwarts insieme alle cugine Dominique e Lily.
“ascolta principessa, non dare ascolto a quell’idiota...” “Ronald!” lo rimproverò Hermione “scusa cara...”disse velocemente Ron “...tu sei la migliore, hai il cervello di tua madre! Ricordati noi tifiamo per te!”  disse facendole un gran sorriso incoraggiante, mentre Hermione lo fissava sconsolata. La rossa sorrise di rimando e si precipitò insieme a Lily nella carrozza.
 
Il capostazione fischiò e chiuse tutte le porte delle carrozze, era il momento di mettersi in viaggio.
“Rose!” gridò Ron, la rossa aprì il finestrino e sporse la testa confusa.
“vinci anche per noi! E stai attenta a Hugo...” le urlò e lei rise divertita “...e stai lontana da quel Malfoy!”.
 
La ragazza rise nuovamente, era proprio da suo padre, ogni anno la stessa frase “stai lontano da Malfoy”, come se fosse stato necessario ricordarglielo, non c’era alcuna possibilità che Rose e quell’essere potessero essere qualcosa di più che rivali, ormai era così da sei anni, perché stavolta doveva essere diverso?
“Certo che zio Ron non si smentisce mai! Vero Rosie?” disse ridacchiando una ragazza che indossava una minigonna a pieghe nere, la camicia bianca e la cravatta con i colori di Corvonero, era alta e magra almeno quanto la cugina, aveva lunghi capelli color oro lisci e morbidi che le si fermavano all’altezza del seno e due occhi da cerbiatto blu notte contornati da ciglia lunghe ed arcuate che si stagliavano sul suo viso piccolo ed angelico.
“hai proprio ragione Dom! ti dirò che è snervante sentirselo dire tutti gli anni!io e lui, non c’è bisogno di nessun tipo di raccomandazione!” disse Rose rivolta a Dominique.
“Vinci anche per noi? Si stava riferendo al campionato di Quidditch?”
“Già, l’anno scorso abbiamo perso per un soffio! Ma stavolta!” disse la rossa battendo il pugno contro la propria mano “Vinceremo con enorme distacco dai Serpeverde! Non è così Lily?” dichiarò riferita alla ragazza dai lunghi capelli lisci color rame seduta accanto alla cugina.
“Esatto cugina! Hai sentito James! Non ha fatto altro che pensare strategie e schemi di gioco per battere i Serpe!”
“Tutti con questo Quidditch! Secondo me è un gioco stupido che non fa altro che alimentare la rivalità fra case!” osservò contrariata la ragazza con i capelli neri a caschetto.
“Mio dio, mi sembra di sentir parlare mia madre, Mary!” rise Rose “tale e quale! È uno sport divertente ed inoltre aumenta lo spirito di squadra e di collaborazione!”
“...di competitività, forse!” insisté Mary.
“Mary sei la mia migliore amica ma in fatto di Quidditch meglio che lasci perdere.” Mary sbuffò, come al solito quando Rose Weasley si metteva in testa una cosa era quella punto e basta. Testarda peggio di un mulo.
“Eddai Mary! Fammi un sorriso!” supplicò la rossa avvicinandosi con sguardo furbetto verso l’amica, la quale cercò di indietreggiare spaventata dallo sguardo pericoloso dell’altra.
“Rose! Non ci provare...non...” non finì la frase che la rossa aveva cominciato a farle il solletico sui fianchi, il suo punto debole.
“Ok! Ok! Rose ti faccio un sorriso, te lo faccio!” disse in preda a risolini isterici Rose, Lily e Dominique risero assieme divertite finché la porta non fu aperta con violenza tutte e quattro le ragazze trasalirono colte di sorpresa.
 
Albus Potter era appoggiato elegantemente allo stipite della porta dello scompartimento con un sopracciglio alzato visibilmente sconcertato.
“Cosa ci fai da queste parti Al? Come mai non sei con il principino Scorpius?” chiese beffarda la sorella. Mary si era improvvisamente fatta silenziosa e teneva lo sguardo basso.
“E chi lo sa dove s’è andato a cacciare quello là?! Comunque sono venuto a fare un giro per vedere come stava la mia adorabile sorellina e la Prefettina di mia cugina!” disse ridacchiando.
“Non me la conti giusta! Al! Sicuro che sia solo per questo? Non è che i Serpe ti hanno mandato a scovare le nostre tattiche di gioco per il campionato?” chiese divertita Rose.
“Ah ah! Non dirlo due volte! quest’estate James non mi lasciava neppure avvicinare alla sua stanza, perché doveva elaborare le sue stupide strategie!” disse sbuffando Albus.
“Sai com’è James! Per lui il Quidditch è tutto! Ha solo la vittoria in testa, togligli quella e la sua schiera di fan e ti ritroverai un uomo distrutto.” Disse scuotendo il capo la minore dei fratelli Potter.
“Già, hai ragione sorellina, comunque sono venuto a dirti Rose, che fra poco dovrai fare il solito giro di ronda, noi abbiamo già iniziato.”
“quindi è possibile che mi ritrovi il principino ancora fra i piedi?” chiese indispettita la rossa.
“Eddai! È il mio migliore amico! Per una volta potresti evitare di attaccarlo Rosie?” chiese con sguardo supplichevole il cugino.
“Se me lo chiedi tu e con questo tono...vedremo!” rispose mostrando la lingua.
“Mi sa che più di così non puoi chiedere” ridacchiò Lily, Al alzò gli occhi al cielo.
“E se ti provoca potresti evitare di lanciargli una maledizione come l’ultima volta?” disse prima di richiudersi la porta alle spalle. Rose si sedette con le gambe accavallate e un adorabile broncio dipinto sul volto piccolo e tondo.
“Non capisco...” disse Mary, risvegliandosi dal suo insolito mutismo.
“Cosa?” chiese con sguardo interrogativo la rossa.
“voglio dire tu sei amica di Albus che è un Serpeverde, sei stata con Nott che è un Serpeverde, ma non appena si parla di Scorpius Malfoy diventi isterica e nervosa...”
“la domanda?” chiese Rose quasi indispettita.
“la domanda è...perché?”
Concluse semplicemente inchiodando i suoi occhi scuri su quelli blu mare dell’amica. Rose rimase interdetta, era questo che apprezzava in Mary lei diceva le cose in faccia anche se non erano piacevoli, era sincera, comunque era vero, era la migliore amica di suo cugino Albus, che era un Serpeverde con lui non aveva problemi, quel loro rapporto di amore-odio era divertente, ma forse era perché era suo cugino, Nott beh...era stata assieme a lui per quasi un anno, malgrado lui fosse un’idiota era un tipo carismatico ed attraente anche se adesso lei non gli rivolgeva nemmeno la parola, ma con Scorpius c’era qualcosa di più radicato ed antico.
“...è diverso” balbettò.
“dici? A me non sembra, capisco che a livello di test ed esami siate sempre in competizione essendo tra i più bravi del nostro anno e che il Quidditch non fa che aumentare questa rivalità...”
“ecco vedi, ti sei risposta da sola!” disse con voce un po’alterata, poi si voltò verso la finestra. Aveva iniziato a piovere. Con un’insolita tristezza si avviò verso l’uscita.
“Io vado a pattugliare un po’ i corridoi, ci vediamo più tardi”
“Rose io non avevo intenzione...” cominciò Mary.
“Lo so...” sospirò “tranquilla Mary, non sono arrabbiata, ok?” disse sorridendo prima di uscire.
Una volta chiusa la porta alle spalle fece un altro respiro per tranquillizzarsi e poi si diresse a fare il solito giro di pattuglia.
Non prestava molta attenzione a quello che succedeva nei corridoi o nelle carrozze era troppo immersa nei suoi pensieri, le parole della sua migliore amica le ronzavano ancora in testa. Si fermò di colpo davanti ad uno scompartimento che sembrava vuoto e lo aprì di scatto, aveva bisogno di solitudine per riflettere ma non appena volse il suo sguardo all’intero si accorse che non era vuoto, decisamente non era vuoto. Davanti a lei era seduto con lo sguardo rivolto verso il finestrino evidentemente assorto nei propri pensieri l’ultima persona che avrebbe voluto vedere: Scorpius Hyperion Malfoy.
Rose osservo il suo profilo, i suoi lineamenti perfetti, decisi...le scocciava ammetterlo ma Scorpius Malfoy era bello, maledettamente bello.
In quel momento il bel Serpeverde si voltò di scatto, il suo sguardo era quasi colpevole, come se fosse stato sorpreso a fare qualcosa che non doveva, e Rose si sentì quasi a disagio, non sapeva nemmeno lei il perché, era come se avesse visto qualcosa che non doveva vedere, invaso quasi l’intimità del biondo.
“ah. Sei tu.” Disse con voce neutra, i suoi occhi tornati freddi e imperscrutabili.





   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: J a z z