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Autore: Tenori Taiga    06/01/2010    1 recensioni
Salve! Ho iniziato a scrivere questa storia.. ehm.. diciamo qualche (pun bel po'! XD) anno fa e ammetto che, soprattutto durante le fasi iniziali, la sintassi è orrida. XD Dopo qualche tempo la pubblicai sullo stupido-Blog-che-ogni-tanto-ricordo-di-avere perchè alcuni amici eran curiosi sapere come avevo conosciuto il mio Danna-sama; ma visto che contrariamente alle aspettative è piacicchiata, ho deciso di provare a postarla anche qui, tanto per passare tempo. Quella che vi apprestate a leggere, ammesso che vogliate DAVVERO farlo, è una sorta di "Fanfic autobiografica", nel senso che molto prende dagli accadimenti da me vissuti. Alcuni personaggi sono stati modificati (chi più, chi meno XD) per enfatizzare la narrazione, così come ho leggermente cambiato la cronologia di certi avvenimenti per renderli adatti alla narrazione velocizzata che ho dovuto adottare. Quindi, per quanto io abbia preso spunto dalla mia vita reale, dichiaro che nessuno dei personaggi presenti in questo racconto è reale. (Non aspettatevi troppo, è solo la stupida storia di due stupide persone e il loro gruppo di stupidi amici. XD) Spero vi divertiate almeno un po', leggendola. ^___^ Post Scriptum: ho tolto alcune parti e cercato di sistemare un po'.. tutto. Ovviamente non ci son riuscita, avrei dovuto riscriverla completamente. ^^'
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva freschino la sera, sulla Punta.
Ma non era il freddo a darmi fastidio, quanto lo sguardo di ghiaccio di lui su di me.
Eravamo seduti sugli scogli, esposti al venticello rinfrescante estivo, alle piccole onde che s'increspavano, inumidendo i nostri capelli più di quanto già non facesse l'umidità; nell'aria, quel sapore salmastro che ancora oggi mi ricorda quel bel periodo della mia vita.
Lui mi fissava.
Io, voltata verso il mare con cipiglio fermo, ancora mi ostinavo a non guardarlo finchè non fu lui a romper il rumore del mare. .
Quell'esitazione appena percettibile, mi fece voltare incosciamente, i miei occhi assoggettati ai suoi.
me ne uscii con un fil di voce, quasi non mi riconoscevo.
Il motivo di cotanta tenzione nei suoi confronti era da ricondursi alla voglia di parlare con ME, in QUEL posto ed a QUELLA dannata ora. Di solito questa era l'ora delle coppiette. . Ma. . Strano, lo notai solo allora, non c'è nessuno in vista. .
Solo i bambini che giocan sugli scalini che conducono al mare, poco più in là.
 
Il silenzio era assordante.
Ricordo che pensai: -Bene, inizia lui. . Anche perchè io non ho proprio niente da dire.-
Ero scocciata. Non volevo starlo a sentire. Non volevo sapere cosa diamine avesse in testa.
Ero pur sempre una bambina di 13 anni!
Ma lo interruppi, alzandomi di scatto, decisa.
 
Lui mi guardò, sorpreso.
Non avevo mai tenuto questo atteggiamento, non con lui; solo con suo cugino, l'IDIOTA, ero solita tenere un simile comportamento.
Di solito lo canzonavo, potevo arrivare a dargli qualche pacca un po' più forte (questo si chiama malmenare, mi sa. .) o magari tirargli qualcosa per farlo star zitto (Dittatura?), ma era sempre tutto molto amichevole; stavolta no. Lo fissavo con astio.
Ma io non volevo davvero sentire.
Era già capitata, una situazione simile e non avevo la minima intenzione di perdere un amico solo per una stupida dichiarazione.
Non me ne importava nulla, nemmeno lo volevo un fidanzato!
 
Nonostante l'asprezza del tono, nonostante le sprezzanti parole, lui continuò, caparbio.
(Ma qui usò tuttaltra parola), stai zitta ed ascolta, idiota!>
Stavolta, lo ammetto, fui io ad esser sorpresa.
Dove era finito il ragazzo dolce e simpatico?
Come poteva parlarmi così?
Ma era pur vero che quell'irritazione l'avevo provocata io e quindi come potevo adesso sollevare questioni sul suo comportamento?
Mi misi di nuovo seduta, di poco distante da lui, quasi spaventata; davvero, non mi riconoscevo più.
Lo guardai, forse con un po' d'astio; dal canto suo, lui mi sorrise di rimando, divertito.
Silenziosa, gli lancia un'occhiata interrogativa.
Cosa voleva dire?
Chi aveva visto cosa?
Indecisione, insicurezza.
Chieder o non chiedere?
Mi infastidiva tremendamente ammettere di esser talmente idiota da non capire cosa lui dicesse.
Orgoglio, forse?
Non so, non ne ho mai avuto troppo, il giusto; nè più, nè meno.
Perchè continuava a fissarmi divertito?
Mi stava forse prendendo in giro?
-Dannazione, dì qualcosa!-
Irritazione.
Volevo seriamente prenderlo a mazzate.
 
Vinse la parte più matura (sì, aspettala. .).
Accantonando irritazione, indecisione e pseudo-orgoglio mi decisi a parlare.
Lui continuava a ridere, quasi si trovasse dinanzi ad un Pagliaccio.
 
Sospiro. Davvero teatrale. . Era ben più bravo della sottoscritta a recitare, adesso lo so
Wow!
Diretto.
A quel punto, anche l'ustione di terzo grado dell'anno prima (sole maledetto!) poteva sembrare una scemata dinanzi al rossore di quel momento.
Mi sentii avvampare come mai prima di allora e pensai quasi che mi fosse venuta la febbre.
 
[Come avrete notato. . La mia maturità amorosa rasentava la demenza senile. .  U_U'']
 
Ma ovviamente, non era la febbre.
Imbarazzo allo stato puro, la mia timidezza è un dato di fatto anche adesso, sebbene tenti di mascherarla in ogni modo, con eccellenti risultati.
(Magari la mia verve recitativa è migliorata, chissà.. Stavolta potrei fare il nanetto, altro che fiore o albero! *_* LEVEL UP! *___*)
Cosa avrei potuto rispondere ad un cretino che m'invita in Punta in pieno LOVE-TIME, mi fissa incessantemente per minuti che paion ore e poi vien fuori con una domanda simile?
Fosse stato per me, una bella sedia a mezza vita non gliela toglieva nessuno; pregustavo già il momento in cui avrebbe implorato il mio perdono.
Ma pur nell'irrealtà della mia realtà, mi rendevo conto che una cosa del genere non era fattibile: nessuna sedia in giro. U_U
 
[Peccato.]
 
rossa in volto e alterata, tenevo lo sguardo lontano da lui; non volevo certo che mi vedesse. terminai.
sorrisino sornione, proprio il genere che ho sempre odiato. Si divertiva un mondo, anche una scema come me poteva vederlo.
Volevo ucciderlo. *_*
Silenzio.
Stavolta mi girai verso di lui che continuava a fissarmi, adesso serio.
L'istinto omicida che si propaga, mentre cerco di finire la frase sopra citata e poi. .
Non mi lasciò finire neppure la frase.
Stavolta, toccava a me star zitta. Non capivo.
  Risolino divertito ET soffocato
-Figuriamoci. . Vorrei vederti in un bagno di sangue.-
Ma non espressi il desiderio ad alta voce, limitando a chiedere:
Guardandomi, rise con un'espressione veramente sadica e divertita. Sembrava quasi mi considerasse alla stregua di un canarino intento a beccare lo specchio dinanzi a lui.
Li ho sempre odiati i canarini, tra l'altro. .
Mio silenzio e sua pausa, penso calcolatissima. . Davvero un ottimo commediante, confermo.
 
 
. . . .
 
. . . .
 
. . . .
 
 
 
Io? Piacere a quel CRETINO??
 
 
Forse la Primavera avrebbe tardato. . .  DECISAMENTE.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Solo per Voi. . SPECIAL GUEST!
 
°O°'  <-- La mia faccia in quel momento!
 
 

Sono sicura che vi siano punti incomprensibili, ma ripeto che la "stesura" della storia avvenne quasi tre anni fa, quindi.. ok, fa schifo. =_='
Spero attenderete la terza parte e la quarta parte, finita di scrivere proprio ieri. Grazie a tutti per aver letto, in particolare a miss_independent e cino nero per lincoraggiamento. ^^
Alla Prossima con la PART - 3!
  
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