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Autore: La Evans    07/01/2010    8 recensioni
Hey ragazzi,rieccomi con una nuova storia,voglio solo annunciare che "fiamma blu" non l'ho lasciata. Beh lasciata la piovosa Forks e venite con me nella soleggiata New York,più precisamente a Manatthan nell'Upper East Site. Qui troviamo la solita Bella,figlia del capo della polizia e ricca. Lei è cintura nera nelle arti marziali e judo,frequenta la Saint Jude School e i suoi migliori amici sono AngelaWeber e il suo fidanzato Ben,Alice e Emmet Cullen. Lei ama i gialli e aiuta molto spesso suo padre con il suo lavoro,tanto che un giorno Charlie le dice di essere il generale della pattuglia dell' F.B.I di Washington. Bella fin da piccola aveva desidersto diventre un agente dell'F.B.I.e proprio quel giorno Charlie le chiede se ne vuole far parte e la nostra beniamina prontamente acetta,qui conosce la sua collea Rosalie e sua futura amica. Bella sarà divisa tra lavoro,scuola e segreti per svelare l'identità di malviventi di una famiglia da noi molto conosciuta... Qui troveremo un Edward un pò diverso da quello che conosciamo,e tra lui e Bella non arà subito tutto rosa e fiorni,ma questo bisogna scoprirlo leggendo... Spero vi piaccia un bacione TanyaCullen.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volevo dedicare questo capitolo a tutte voi certamente che leggete sperando vi piaccia e sperando anche in una vostra recensione,ma in particolare lo dedico ad Adry91,la mia beta che è sempre presente e mi aiuta in tutto.

GRAZIE DAVVERO,anche se mi hai espressamente vietato di non dirlo ^^ xDxD

Vi consiglio tutte le ff di : Adry91 e Alchimista(Chià ti adoro troppo)

Buona Lettura.     

 

 

 

                                                 3.Incontri

 

POV Bella.

Uno strano suono si dispargeva per la stanza e infastì le mie orecchie,o meglio il mio carissimo sonno che purtroppo stava volando via insieme a quella stupida musichetta.

Ci vollero cinque minuti pieni per capire che il suono proveniva dalla sveglia appoggiata sul mio comodino.

Erano appena le 6,30 e io dovevo alzarmi per forza,Rosalie sarebbe passata a prendermi alle 7,50 per vedere il risultato del mio lavoro estetico.

A mala voglia mi alzai dal letto e scesi giù in cucina dove era già pronta la colazione e stranamente anche mio padre era lì.

-Bells come mai così mattiniera?- chiese curioso bevendo il suo caffè nero.

-Rosalie,mi ha costretta a svegliarmi presto per potermi preparare a dovere- risposi sbuffando sonoramente.

-Vedo che la lezione ti è servita,devi cercare di prendere anche uno stile più elegante- mi canzonò scherzoso.

Roteai gli occhi scocciata e mi sedetti bevendo del cappuccino e mangiando una brioche al cioccolato.

Verso le 7 salì in bagno e mi lavai con cura adoperando tutte le creme che Rose mi aveva “ordinato” di usare,mi sistemai con cura i capelli,mi truccai lievemente ma con stile,indossai la mia solita divisa che però vista in questo modo sembrava addirittura diversa e infine,come tocco finale,non indossai le mia amate All Star,ma dei decoltè neri lucidi con la punta rotonda (l’immagine qui -> http://scagliedivetro.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/135329/1032_1.jpg ).

In complesso doveva andare bene.

-Wow Bella,sembri…sembri più bella e diversa- commentò mio padre osservandomi bene.

-Grazie papà- ringraziai rossa di vergogna.

Alle 7,30 mio padre andò a lavoro e come da consueto arrivò Rosalie.

-Buongiorno Bella- mi salutò allegra,poi mi osservò con cura e sul suo viso si dipense un sorriso compiaciuto :- vedo che mi hai presa in parola,buon per te-.

- Sai com’è mi hai quaso minacciata- le risposi socchiudendo gli occhi irritata.

-Beh vogliamo andare? Devi fare la tua entrata trionfale- strillò esultante,sarebbe di sicuro andata d’accordo con Alice.

-Io odio stare al centro dell’attenzione-sussurai tra me e me.

Poco doco salimmo sulla sua fantastica BMW rosso fuoco e ci avviamo a scuola.

In 10 minuti arrivammo e la folla di studenti pareva essere aumentata,come se mi stesse aspettando.

-Vai,noi ci vediamo dopo,devo dirti delle cose- mi informò solenne.

-Mi devo preoccupare?- le domandai insicura,quasi per perdere del tempo rimandando la mia entrata.

-No,ma adesso muoviti,io ti guarderò da qui-.

Affranta e rassegnata aprì lo sportello,uscì e come da consueto gli occhi di tutti mi furono addosso.

Chi mi guardava adorante,qualcuno addirittura sbavando,altre,le solite oche,mi lanciavano occhiate di fuoco.

Con passo svelto mi avviai ai miei amici,non lontani dall’entrata, e vidi i loro occhi spalancati dalla sopresa.

-Bellina sei tu?- mi domandò Emm toccandomi un braccio come  per accettarsi che fossi vera.

-Certo che sono io,chi se no?- gli risposi ridendo nervosa.

-Chi sei tu? E che ne hai fatto di Bella?- gridò Alice starnazzando.

-Hey,sono sempre io,ho solo deciso di cambiare- mi giustificai sperando che mi credesse,ma da consueto non ci cascò e infatti assotigliò gli occhi incerta.

-Chi? Chi ti ha aiutato? Io non di certo- disse risentita e mi sentì sprofondai,era da quando ci conoscevamo che cercava di farmi entrare nel mondo della moda, ma avevo sempre rifiutato.

-E’ stata Rosali,una mia amica di infanzia, è tornata ieri dall’esetero e mi ha totalmente trascinata con lei- inventai a momento.

- E perché non me ne hai mai parlato? E poi di sera? Così tardi ti ha trascinata nei centri commerciali?- si infuriò ancora di più pronunciando quelle parole e io deglutii di paura.

-Si me la sono trovata a casa e ha voluto per forza fare come voleva lei-.

-Perché lei si e io no? Si vede che lei è più speciale di me- gridò con le lacrime agli occhi guardando Rosalie dal finestrino della macchina che se ne stava immobile.

Alice corse via verso l’aula dove si sarebbe tenuta la prima lezione.

Intanto tutti gli altri erano rimasti in religioso silenzio,scioccati.

-Bella non ti preoccupare si risolverà tutto- mi rassicurò Angela,ma la lasciai perdere e guardai Rosalie prima di andare da Alice,senza rendermi conto che non ero l’unica che la stava guardando…

Corsi a perdifiato sulle scale e tra i corridoi per arrivare prima in classe per potermi scusare con Alice,ma quei stupidi tacchi mi rallentavano.

Quando raggiunsi l’aula il mio cuore si strinse vedendo una Alice rannichiata sulla sedia a piangere.

Senza pensarci due volte mi precipitai da lei e l’abbraciai,si dimenava ma dopo un po’ si lasciò coccolare piangendo disperatamente e io con lei.

-Alice scusami,davvero lei non è più importante di te,tu sei unica e il bene che ti voglio è immenso,nessuno può sostituirlo,credimi davvero,sono stata una stupida,ti giuro che da ora in poi avrai il diritto di rifarmi anche tu il guardaroba ecc..- le dissi tra le lacrime,lei si staccò dall’abraccio e mi guardò con felicità.

-Scusami tu,è solo che mi sono sentita messa da parte,credevo che qualcuno mi avesse sostituita,sono stata una stupida. Ma davvero mi farai fare il tuo guardarona?- mi chiese gioiosa e a quell’espressione non avrei mai saputo dire di no.

-Certo Alice-le risposi asciugandomi le lacrime.

-Guarda ti sei tolata tutto il trucco,adesso te lo rimetto io- e la lasciai fare, felice di aver risolto tutto in meglio,fino a quando la stanza non si riempì di altri studenti e la professoressa fece il suo ingresso.

Alla fine delle lezioni mi recai al mio armadietto per sistemare i libri.

-Bella- mi soffiò qualcuno all’orecchio con voce estremamente schifosa.

Mi girai e mio malgrado vidi un biondo dagli occhi azzuri,completamente rincitrullito.

Mike Newton,mio spaisimante dalle medie e dopo non so quanti rifiuti si ostinava sempre di più nel conquistami,non capendo che proprio non aveva speranze.

-Sei una meraviglia oggi- mi sussurò all’orecchio cercando di imitare una voce seducente,ma naturalmente ebbe l’effetto contrario,sembrava un serpente a cui gli si era incastrata la lingua fra i denti.

-Grazire-risposi impassibile.

-Ti va se domani sera usciamo insieme?- disse allungando  una mano sul mio fianco,ma prontamente la scansai.

-Non so ancora quante volte dovrò ripetertelo,sembra quasi che ti piacciano i miei pali e per la tua gioia te ne do un altro,no non voglio uscire con te,né domani,né dopodomani,in pratica mai- risposi inviperita,beh quando ci vuole ci vuole.

Mi scansai da lui e mi recai dai miei amici per salutarli prima che Rosalie arivasse.

-Hey ragazzi oggi mi viene a prendere Rosalie,per questo vi saluto,oggi devo uscire con mio padre- mentii spudoratamente,ma la cosa strana fu lo scintillio che vidi negli occhi di Emmet quando pronunciai il nome di Rosalie.

-Come hai detto che si chiama la tua amica?-mi domandò Emmett come estastiato.

-Rosalie- gli risposi incerta,cercando di capire qualcosa,ma lui lo intuì e sfuggì dal mio sguardo.

-Non ti preoccupare Bella,tanto adesso ci viene a prendere E…- ma non la lasciai finire di parlare poiché il clacson dell’auto di Rose suonò,chiaro invito a farmi salire.

-Certo a domani- e corsi da lei entrando nella macchina.

La vidi fissare qualcuno intensamente e quando seguii il suo sguardo capì chi:Emmett.

-Chi è?- mi chiese in un sussurro.

-Emmett,il mio migliore amico- le risposi sempre più confusa da quella situazione.

-E’ carino- affermò con leggerezza.

-Carino?-domandai sopresa,lei definiva un ragazzo più piccolo di lei,per di più mio migliore amico carino? Si era bevuto il cervello?

-Oh vabbè bellissimo- confermò dopo.

-Bellissimo?- gridai impaurita.

-Eh vabbè meraviglioso,queste cose qua-.

Non ci stavamo capendo per niente.

-Rosalie stai definendo un minorenne,di 17 anni,meraviglioso e per di più mio amico-.

I suoi occhi si spalancarono dalla sopresa,non se l’aspettava di certo.

-Ha 17 anni?-.

-Si Rosalie-.

-E come hai detto che si chiama?-.

-Emmett-.

-Ah- e con questo chiudemmo la conversazioni poiché una macchina grigio metalizzata ci sorpassò a una velocità alluncinante.

-Stupido possessore di Volvo metallizzata- disse Rosalie digrignando i denti arrabbiata.

-Possesore di che?- chisei stupita,non avevo capito niente.

-Quel cretino che andava come minimo a 120 all’ora stava su una Volvo,ecco perché stupido possessore di Volvo-mi spiegò come se fossi una bambina di 3 anni.

-Certo,certo-.

-Bella mi ha chiamato tuo padre per informarmi che stasera abbiamo una piccola missione- mi informò Rosalie.

-Quale?- chisi curiosa.

-Hanno rintracciato dei traffici di droga diretti per stasera al Red Lion,è una discoteca,dove di certo potremo trovare degli indizi;per questo stasera verso le 20 vengo a casa tua per preparaci-.

-Dobbiamo andare lì?- chisi sconcertata.

-Si,ci sei arrivata genio- disse ironica.

-E come dobbiamo comportarci?- dissi dubbiosa.

-Faremo finto di essere delle tipe facili,fatti toccare un po’,ma senza esagerare e da loro avrai delle informazioni-.

-Oddio,dobbiamo abbassarci a questo?-.

-Bella è il lavoro- mi rimproverò lei.

Una volta posata a casa,feci i compiti e stetti a leggere qualche libro giallo.

Rosalie alle 20 venne a casa mia e insieme ci preparammo per andare alla discoteca.

Lei indossava un tubino oro con dei sandali dello stesso colore(qui le scarpe e il vestito -> http://img99.imageshack.us/i/fashion191as3.jpg/ ),mentre a me fece indossare un misero tubino a scacchi rossi con in vita una cintura nera e ai piedi dei decoltè dal tacco virtiginoso e altissimo (qui il vestito -> http://i8.ebayimg.com/08/i/001/47/d7/aacb_3.JPG e qui le scarpe ->http://media.photobucket.com/image/decolt%2525C3%2525A8%20nere/vanigliarosa/articoli/fe52_1.jpg ).

Ci truccammo e sistemammo i capelli e quando finalmente fummo pronte ci recammo con la sua macchina alla discoteca.

Si trovava in periferia e vi era disegnato su un insegna un leone rosso.

Rosalie ed io scendemmo dalla macchina e entrammo senza problemi.

L’interno era arredato con gusto,per niente volgare;su dei cubi ballavano delle ballerine più nude che vestite e degli ubrichi le ballavano attorno senza ritegno,sbavando come degli animali in calore.

-Senti io cerco di avere qualche informazione,tu siediti al bacone,ordina qualcosa e cerca di guardare un po’ la situazione-.

Feci esattamente come mi ordinò Rosalie e dissi al barista di darni un Martino Rosato,senza però farmi scappare il suo sguardo affamato sul mio corpo.

Poco dopo mi ritrovavo a sorseggiare la mia bevanda fresca e a guardare i vari spostamenti della gente,sembrava andare tutto normalmente.

-Sola?- mi chiese una voce seducente al massimo,mi girai e trovai accanto a me un ragazzo,il ragazzo più bello che avessi mai visto:aveva i capelli sparati in maniera disordinati ramanti,due occhi verdi e lucenti,era alto e il suo copro era muscoloso al punto giusto,indossava una camvia bianca,dei jeans stretti che fasciavano perfettamente le sue gambe muscolose e adidas bianche.

-Si- risposi flebilmente,poiché ero abbagliata dalla sua bellezza.

I suoi occhi mi guardavano,sembrava mi stesse facendo una radiografia,eppure la sua figura mi era familiare…

-Come mai?- chiese senza staccare mai il suo sguardo dal mio.

-Sto aspettando una persona-risposi vaga,quel ragazzo era terribilmente affascinante,ma incuteva anche un certo timore.

-Oh,allora è fortunato- disse ammicando.

-Certo- confermai dubbiosa.

-Posso offrirti qualcosa?- mi domandò poco dopo.

Io alzai il bicchiere di Martini per fargli vedere che avevo già da bere.

-Già-disse ridendo.

-Non sei di qui? Non ti ho mai vista- riprese a domandare poco dopo ordinando un bicchiere di vodka.

-Si,ma è la prima volta che sono qui- decisi di dirgli la verità,dopo tutto non comprometteva niente.

-Non passi inosservata- ammicò sorridendomi e io arrossì,non ero abituata alla avancence di ragazzi così grandi e soprattutto bellissimi.

-Grazie-.

-Quanti anni hai?- mi chiese subito dopo.

-18- gli risposi guardandolo negli occhi :-Tu?-

-23 fra poco-.

Spostai lo sguardo dal suo poiché era troppo intenso e cadde sull’insegna della discoteca.

-Tu sai come mai questo locale si chiama “Red Lion”?-.

Lui rise come a una battuta clamorosa,che però io non intercettai.

-E’ chiamato così perché il padrone- e enfatizzò quell’ultima parola con fare ironico:- ha i capelli rossicci e si dice sia un leone in qualsiasi cosa,nel senso positivo,è bello ed è il migliore-.

-E anche modesto- aggiunsi poco dopo facendo scoppiare la sua iliarità,la sua risata era cristallina e seducente.

-Beh,così dice-.

-E tu ci credi?- gli domandai dubbiosa.

-Certo- mi rispose sorridendo furbo.

-Bella- mi sentì chiamare poco dopo e mi accorsi che era Rosalie che mi incitava ad andarmene.

-Io devo andare,è stato un piacere- dissi guardandolo in tutta la sua bellezza e alzandomi dalla sedia,ma prima che potessi andarmene lui mi fermò per un braccio.

-Verrai di nuovo?- mi chiese e vidi un barlume di speranza nei suoi occhi.

-Forse- ammicai seducente e me ne andai.

Nella macchina Rose mi spiegò di aver sedotto uno spacciatore e tra uno sguardo e un altro era riuscita a farsi dire che il capo,il vero capo di tutto ciò,era tornato e che si sarebbe probabilmente fatto vedere presto,ma non seppe di più.

Verso le 2.30 rincassi e dopo essermi cambiata crollai nel sonno,con ancora stampato in mente quel ragazzo che non decideva a lasciare i miei pensieri,invadendoli tutti.

 

X adry91: Oh tesoro grazie,i tuoi complimenti mi fanno arrossire ^_^ xD

Spero che questo capitolo ti abbia soddisfatta,anche se le risposte alle domende le hai già avute. Sei o non sei la mia beta? Ti adoro,grzie ancora al prossimo capitolo.( Ops ho detto di nuovo grazie xDxD)

X  volpessa22: beh grazie dei tuoi complimenti,forse sono esagerati,non sono mica così brava eh?

Mi fa piacere immensamente che questa storia ti piaccia,e spero continuerai a seguirle e se ti va a recensirla.

X Gio Clearwater: Grazie il tuo entusiasmo mi ha spinto a continuare,non ti preoccuopare,poche parole possono bastare basta che racchiudano il tuo pensiero,spero a presto.

X rere 18: Heyyy grazie anche a te,sei stata la prima a recensire e sono felice di avere il tuo appoggio,poi ho scoperto che seguo tutte le tue ff,sei più brava tu che io.

 

                                Spero vi sia piaciuto,fatemi sapere un bacio TanyaCullen.

 

 

  
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