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Autore: NovemberRain    08/01/2010    4 recensioni
Era diversa dalla regina delle stelle che aveva conosciuto l’altra sera. Gli stessi capelli che si erano sparsi sul suo petto come rivoli di passione adesso erano più chiari,niente onde solo piastrati e tenuti indietro da un cerchietto nero. La canotta azzurra si sposava perfettamente con la canagione abbronzata e i pantaloncini neri intonati col cerchietto. Era bella certo,ma in quel momento si accorse che la stava guardando con occhi diversi,sotto un nuovo punto di vista completamente diverso da come era abituato prima a vedere una donna. Era il punto di vista di un padre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Another part of me - Saga'
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2. Bring me to life (take me down to the paradise city)

11 luglio 2009

Axl si alzò controvoglia dal divano dove ormai dormiva da 3 giorni. Dopo che Stephanie lo aveva visto con Annie ed era sparito non voleva più dormire con lui;che ora si trovava con la schiena distrutta.

Il bello è che il giorno prima aveva chiamato Annie e quando lei lo aveva scoperto era scoppiata in lacrime talmente forte che per calmarla c’erano volute due camomille.

-Annie sono io,Axl- aveva detto appena lei aveva risposto

-Ehi! Allora? La ragazza non mi ha detto di averti incontrato!-

-Infatti…mi stavo chiedendo se non mi fosse sfuggita…magari si vergogna sai com’è…-

-No,lei non è così,e poi non lo sa nemmeno che suo padre sei tu!-

-Ok allora pensavo se volevate venire domani mattina a casa mia…per conoscerci-

-Va benissimo alle 10 allora!-

-Ok ciao Annie!-

-Ciao Axl…-

Stephanie entrò nel salotto vestita di tutto punto

-Amore sei ancora arrabbiata?-

-Si. E siccome oggi viene quella lì io vado a fare un giro…- annunciò. Axl aveva accuratamente evitato di dirle che aveva una figlia e che stavolta aveva intenzione di stare con lei come un vero padre.

-Ma no dai…te l’ho detto siamo solo amici…-

-Si si certo,ovvio. Io vado che è meglio- e uscì. Il cantante si alzò sconsolato versandosi una tazzina di caffè. Si vestì con cura scegliendo un paia di jeans e una t-shirt bianca,si legò i capelli in una coda e aspettò.

Credeva che Yana gli avesse dato buco quando alle 10.40 ecco il campanello.

L’incontro decisivo. Axl respirò profondamente poi aprì la porta della villetta.

Restò scioccato,gli mancò il respiro,il cuore gli cadde sottoterra. Stava per mettersi a piangere.

Dall’altra di certo la ragazza non stava meglio. Ecco suo padre. Inforcò gli occhiali da sole per non far vedere la lacrima che silenziosa stava rigandole una guancia. Voleva correre più lontano possibile e non fare più ritorno.

E tra di loro Annie felice più che mai di mostrare al padre quello splendore di figlia che aveva tirato su

-Ecco…Axl lei è Kleopatra,tesoro lui è Axl,tuo padre- disse la donna senza riuscire a smettere di sorridere.

Tutto sembrò tacere. Persino l’oceano dove affacciava la maestosa villa sembrò bloccare il flusso delle sue onde.

Axl prese in mano la situazione si sistemerà tutto pensava continuamente. Sorrise sforzandosi di sembrare il più naturale possibile poi disse

-Kleopatra…un nome splendido. Sono sicuro che con il tempo avremo un ottimo rapporto,vedrai- lei annuì mentre si abbracciavano. Axl non era del tutto sicuro che ciò che aveva detto fosse vero,ma almeno aveva bisogno di crederci.

-Venite,fate come se fosse a casa vostra- disse poi facendole accomodare nell’ampia sala arredata in stile moderno. Le portò da bere poi si sedette di fronte a sua figlia.

Era diversa dalla regina delle stelle che aveva conosciuto l’altra sera. Gli stessi capelli che si erano sparsi sul suo petto come rivoli di passione adesso erano più chiari,niente onde solo piastrati e tenuti indietro da un cerchietto nero. La canotta azzurra si sposava perfettamente con la canagione abbronzata e i pantaloncini neri intonati col cerchietto. Era bella certo,ma in quel momento si accorse che la stava guardando con occhi diversi,sotto un nuovo punto di vista completamente diverso da come era abituato prima a vedere una donna. Era il punto di vista di un padre,si stava rendendo conto piano piano che quella creatura era venuta da lui e se ne sentiva orgoglioso.

Annie cominciò a chiacchierare affabilmente con Axl. Parlavano del più e del meno,si raccontarono tutte le vicende passate in questi anni di lontananza.

Nel frattempo Kleopatra abbassò lo sguardo e il capo lasciando che i capelli rossi le invadessero il viso oscurandolo. Pianse in silenzio,quell’uomo che sognava tutte le notti era suo padre. Un incubo:era innamorata di suo padre.

Mandò un messaggio a Lucy la sua migliore amica:quel pomeriggio si serebbe fermata da lei.

Quando alzò gli occhi sul mobile bianco difronte a sè si accorse che i suoi genitori non parlavano più ma la osservavano. Guardò sua madre. Quanto era contenta? Non poteva rovinare la sua felicità,gli occhi grigi brillavano nella loro bellezza argentea particolarissima. Poi si volse verso di lui,in quel momento i loro occhi apparivano identici in tutto,persino nello sgomento e nel rimorso che si concretizzava nella stessa lacrima cristallina pronta per scendere appena nessuno avrebbe guardato

-Kleopatra se vuoi vai in terrazza,si vede il mare da lì…- disse lui sorridendo. Un sorriso stanco,eppure bello. Anche lei notò la differenza rispetto a quella dannata sera,adesso Axl era più dolce,paziente. Aveva perso quell’aura di sensualità travolgente,sostituendola con una stanchezza e una saggezza non da lui

-Vado…forse è meglio stare sola che stare qui a nascondermi- disse piano. La madre la guardò interrogativa mentre Axl abbassò lo sguardo. Sentiva che sarebbe scoppiato a piangere tra non molto tempo.

Annie si andò a sedere sull’altro divano dove c’era Axl. Osservarono la tenda bianca che oscurava in parte la balconata che dava sulla spiaggia,il sole illuminava le rosse treccioline del cantante sfumando nella loro scia dorata. La donna gli poggiò timidamente una mano sulla gamba

-Cosa c’è che non va? Sembri preoccupato…-

-Sono confuso…che cos’è questo?- chiese guardando finalmente negli occhi argentei di lei che lo osservava attenta. Conosceva quello sguardo,era tipico di quando indagava su qualcosa e lo squadrava da capo a piedi come per cercare l’indizio addosso a lui.

-Questo cosa Axl?-

-Tutto questo…questo ritorno al passato e nello stesso tempo un cambiamento! Prima vivevo felicemente poi arrivi tu,i ragazzi e…e lei. Ma la cosa più strana è che anzicchè sbattervi tutti via mi sono lasciato travolgere. Ieri sono mancato alle prove,ho litigato con Stephanie…- il viso di Annie divenne triste e ritrasse la mano dalla gamba di Axl

-Noi credevamo di farti piacere…ora lo dirò ai ragazzi,ce ne torniamo al posto nostro hai ragione è stato un colpo basso per te…- stavolta fu lui a prenderle la mano

-No…è solo che…-

-Che non stavi bene con te stesso ecco perché è bastato poco a farti vacillare così pericolosamente- rispose una voce sicura e profonda. Axl si voltò e scorse Kleopatra venire fuori da dietro la tenda,i rossi capelli mossi dal vento,l’i-pod in una mano dal quale venivano fuori alti gli accordi di Paradise City.

Non potè trattenersi dal notare quanto fosse inquietante quella ragazza.

-Già..- ammise abbassando lo sguardo

-E così hai ascoltato tutto il discorso!- sbottò la madre come per rimproverarla

-Lasciala stare,non fa niente che ha sentito…- la difese stancamente suo padre. Kleopatra fece un palloncino con la cicca che stava masticando poi disse

-Però,bella casa…posso venire ogni tanto a fare un bagno in piscina?- lui sorrise e si alzò poi disse

-Anche adesso se vuoi-

-Ma non ho il costume!- precisò lei

-Allora sarà per un’altra volta…vieni quando vuoi-

-Grazie…- Axl le fece una carezza quando si accorse che aveva una guancia bagnata. Si sentì investito da un dispiacere immenso. La avvicinò a sé e le sussurrò in un orecchio

-Perché hai pianto?-

-Dovresti saperlo…comunque mi dispiace per l’altra sera è stata tutta colpa mia…- disse lei mentre piangeva sulla spalla di Axl,che le prese il viso tra le mani specchiandosi nel verde chiaro dei suoi occhi

-Non è colpa tua,chiaro? Non devi sentirti in colpa,lo dirò io a tua madre-

-No non dire niente…ti ammazzarà-

-Tranquilla…- lei pianse più forte e lui la abbracciò strizzando gli occhi per evitare alle lacrime di uscire.

Take me down to the paradise city…

Annie li guardò senza capire come potessero parlarsi così sentitamente nonostante si conoscessero da pochissimo tempo;ma sorrise,era un buon segno.

-Kleopatra vuoi restare un altro po’ qui con tuo padre o vieni via?- chiese sorridente

-Vai già?- chiese il rosso un po’ dispiaciuto

-Si Axl devo andare ho un sacco di cose da fare…-

-ah..-

-Io mamma vengo con te che devo sbrigare delle cose,qui tornerò un’altra volta…- si intromise la ragazza

-Come vuoi io però sarò sempre qui,quando hai bisogno- disse Axl apparentemente sicuro quando dentro di sé si sentiva tutt’altro che la sicurezza.

-Va bene- lei lo baciò su una guancia e uscì seguita dalla madre che lo salutò allo stesso modo.

Non appena la porta si chiuse Axl scoppiò in un pianto diperato.

Take me down to the paradise city…

 

Salve a tutti…

Eccoci qua con un capitolo nuovo…in realtà erano due ma li ho spezzati…

Comunque adesso Axl e sua figlia finalmente si sono incontrati,ma quella che era solo una notte di sesso si è trasformata in una tragedia per entrambi.

Riusciranno a superarla??

Vedremo…

Intanto do un bacio a tutti quelli che hanno letto il capitolo precedente ma in particolare a:

Funny_lady_ : Figliolaaaaaaaaa!! XD grazie per i complimenti…

Eh quanti vantaggi ad avere una mamma scrittrice!!!

Ahah baci <3

S3cr3tS_Myr3 : Myreeeeeeee grazie di essere passata e di avermi aiutata a postareeeeee ahah l’impedita qui presente nn ci sarebbe mai riuscita xD

Comunque spero ti sia piaciuto questo chappy ^^

Baci alla prossima

 

   
 
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