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Autore: Mia_hp    13/01/2010    5 recensioni
Rose è stata lasciata dal suo ragazzo a causa della sua poca femminilità. Lei, stanca delle persone che si lamentano del suo aspetto fisico si rivolge a Scorpius chiedendogli aiuto. E' determinata a riconquistare il suo ex. Come si evolverà la situazione? Leggete per scoprirlo!
Dall'ultimo capitolo: -Io e te- gli dissi dolcemente –Insieme-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Parlami d’Amore

 

Erano le otto. Avevo passato tre ore in compagnia della Serpe platinata ed il tempo, tra battutine acide e prove di scarpe varie, era passato troppo velocemente per i miei gusti. Avevamo appuntamento l’indomani sempre alla solita ora e nel suo dormitorio. Tutto sommato mi stavo divertendo molto a conoscere Scorpius; in cinque anni trascorsi in questa scuola tra noi due c’era sempre stata l’indifferenza totale o quasi, ci limitavamo a salutarci tanto per educazione dato che molte nostre lezioni erano in comune. Senza guardarmi intorno entrai nella sala comune puntando dritto verso una poltrona di velluto rosso davanti al caminetto. Stavo congelando e quel fuoco che scoppiettava allegro sembrava urlare il mio nome; ma i miei cugini mi sbarrarono improvvisamente la strada. Avevano tutti e due le mani sui fianchi e in viso un cipiglio severo.

-Cugina! Ma dove sei stata?- mi domandò Albus mentre un ragazzino prendeva posto sulla mia poltrona tanto desiderata.

-E non dire “in biblioteca”, perché non ci crediamo! Siamo stati lì tre ore per finire quella dannatissima ricerca di Pozioni!- si intromise Dominique, splendida come al solito, al suo fianco.

Oh merda e ora che li racconto?, pensai. Ero sempre stata una frana nel raccontare bugie, in particolare a loro due che oltre ad essere miei cugini erano i miei migliori amici e di conseguenza mi conoscevano meglio delle loro tasche. Uffa!

-Sono stata da Hagrid- risposi, assumendo un tono, che a me era parso, convincente.

Dominique inarcò un perfetto sopracciglio dorato –Tre ore?- chiese scettica.

-Mi ha chiesto di dargli una mano nel preparare una lezione per gli alunni del terzo anno dato che nella sua materia vado eccellentemente- inventai di sana pianta. Sinceramente? Ho sempre odiato questa materia, Hagrid non aveva perso il vizio di portare a lezione delle creature disgustose e pericolose perciò la studiavo solo per fare un favore a Mamma e Papà.

Loro annuirono per niente convinti. –Non ci starai nascondendo qualcosa, vero Rose?- mi domandò con tono leggermente accusatorio Albus,

Che sapessero qualcosa? Naaa, impossibile! Scossi il capo, fingendomi offesa per quell’insinuazione –Siete i miei migliori amici! Non potrei mai!- esclamai sorridendo.

-In giro, però, girano certe voci…chiacchiere di corridoio, sicuramente- disse Albus –Dominique diglielo tu, avanti! Ma prima sediamoci!-. Mio cugino mi prese per mano e mi trascinò su una sedia vicino ad una delle tante finestre della sala. Dominique ci seguì sbuffando. Lei odiava tutti questi giri di parole, proprio come me. Si appoggiò al davanzale con i gomiti e puntò i suoi occhi verdi su di me, studiandomi.

-Premettendo che io non ho creduto neanche per un attimo a queste parole ma…- prese un respiro –Benjamin Nott  ha detto ai quattro venti che tu e…Malfoy…ve la spassate in gran segreto nei dormitori delle Serpi- mi spiegò rapida.

Albus iniziò a ridacchiare –Veramente ha detto, testuali parole, che tu e Malfoy scopate in gran segreto e che oggi sei stata chiusa nel dormitorio dei Serpeverde per ben tre volte ore- precisò Albus tornando a ridere.

-Essere così volgari non è nel mio stile, Al- lo rimbeccò Dominique guardandolo storto.

Io rimasi zitta, sconvolta da quelle parole. Pensando solamente “Oh cazzo!”.

-Chi tace acconsente!- canticchiò Albus.

Lo incenerì con lo sguardo –Ti conviene stare zitto se non vuoi essere preso a calci nel sedere seduta stante!- esclamai –Io quel deficiente di Nott lo ammazzo! Come diavolo si permette di mettere in giro queste voci? Falsissime, ve lo assicuro!- ringhiai.

-Come volevasi dimostrare- disse tranquilla quella santa ragazza di mia cugina –Non ti preoccupare Rose, l’ho già sistemato io, quel cretino –mi rassicurò con un sorrisino sul volto.

-Cioè?- domandai interessata.

-Se te lo dicessi come prefetto dovrai togliermi qualche punto…ma non credo che riaprirà bocca tanto facilmente comunque-

-Questo però –si intromise pungente Albus –Non spiega perché questo pomeriggio hai trascorso TRE ore con Malfoy, mentendoci!-

Sbuffai, ma cos’era questo terzo grado? Non avevo mica ucciso nessuno!

-Beh…se proprio volete saperlo…prendo ripetizioni di Astronomia da Malfoy- dissi tutto d’un fiato. Le espressioni di stupore che si dipinsero sul volto di Albus e Dominique furono perfettamente uguali e se la situazione non fosse stata così tragica mi sarei messa a ridere.

-Non ci credo!- dissero all’unisono sconvolti.

-L’infallibile Rose Weasley non è poi così infallibile! Prende ripetizioni!- esclamò deluso Albus –Quasi quasi preferivo che andassi a letto con Malfoy!

-La distruzione di un mito- gli diede man forte Dominique

-Mi ha spiegato solo un concetto microscopico! Niente di cui preoccuparsi- cercai di tranquillizzarli, pentendomi subito della balla che avevo rifilato loro.

Perché il destino ce l’aveva tanto con me?

-Ora scusatemi ma ho ancora da finire quella ricerca di Pozioni- mentii dato che l’avevo terminata il pomeriggio stessa che ci era stata assegnata. Stampai un bacio sulla guancia a tutti e due e frettolosamente corsi verso il dormitorio.

 

Il giorno seguente mi svegliai come sempre in anticipo rispetto alle altre sette ragazze che dividevano il dormitorio con me –inclusa Dominique- per fare una doccia. Odiavo trovare il bagno in disordine o il pavimento allagato dove correvi il rischio di slogarti una caviglia.

Neanche l’acqua bollente riusciva a scacciare i mille pensieri che mi tormentavano sapendo cosa mi aspettava da li a poche ore: Scorpius aveva deciso –senza ovviamente chiedere il mio parere- che quel pomeriggio ci saremmo occupati dei miei nuovi vestiti. Ovviamente non stavo nella pelle, ero troppo curiosa di conoscere quale sarebbe stato il mio nuovo look, ma mi preoccupava da pazzi il pensiero di come avremmo fatto a procurarci i vestiti dato che non era prevista nessuna gita a Hosmeade quel giorno; e a meno che Scorpius non sapesse far comparire vestiti dal nulla da un capello a cilindro, nel suo fantastico piano vedevo una falla grande quanto Hogwarts. Conoscendo il cervellino bacato di Scorpius quella falla sarebbe stata riparata con qualcosa di illegale.

Illegale voleva dire infrangere le regole. Infrangere le regole poteva portare solo guai. Guai significava correre il rischio di essere scoperti e di conseguenza espulsi!  Essere espulsi equivaleva a non avere un titolo di studi e perciò sarei rimasta senza lavoro e la mia vita sarebbe andata in rovina se, naturalmente, i miei non mi avessero ucciso prima. Mamma e Papà naturalmente finirebbero in cella a vita e Ugo sarebbe stato costretto a vivere in un orfanotrofio dove l’avrebbero preso in giro per le sue lentiggini e capelli rossi. Lui si sarebbe drogato uscendo fuori di testa e diventando il nuovo mago Oscuro di tutti i tempi e sarebbe morto prima dei vent’ anni facendo scoppiare Nonna Molly dal dolore. Nonno Arthur

Una serie di violenti colpi alla porta mi distrassero dai miei pensieri. Che tu sia benedetto…benedetto! Chiunque tu sia!

Uscì dalla doccia velocemente, indossando il morbido accappatoio rosa.

-ROSE! Anche noi dovremmo usare il bagno!- gridò Katie da dietro la porta.

-Se finisci  tutta l’acqua calda ti ammazzo!- urlò Dominique.

Se il buongiorno si vede dal mattino…forse è meglio che torni a dormire!

 

Alzai gli occhi dalla pergamena, sbuffando rumorosamente. Mi girai dietro per controllare…come previsto i miei compagni di classe mi stavano guardando. Possibile che quel deficiente di Nott avesse già spiattellato la sua versione, totalmente sbagliata, della mia permanenza nel dormitorio Serpeverde? Io a letto con Malfoy…mah! Cose da pazzi. Scorpius seduto in ultima fila sembrava indifferente alle occhiate e alle voci che circolavano su di lui e continuava a chiacchierare con un altra Serpe…pagherei oro per avere la sua stessa tranquillità, ma come diavolo faceva? Immaginavo la faccia del suo piccolo “flirt” biondo…mi avrebbe cercato per spezzarmi le gambe, sicuramente. Sentii dei borbotti alle mie spalle e afferrai quel che bastò per farmi perdere la pazienza. Mi girai verso Dominique che seduta alla mia destra come un angelo custode, disegnava sulla pergamena piccoli scarabocchi invece di prendere appunti, ma quel giorno non ero in vena di rimproveri –Ti prego, dimmi che nessuno mi sta guardando- le dissi.

Alzò lo sguardo dal foglio –Nessuno ti sta guardando, osservano solamente il grosso brufolo della Garret- mi annunciò ubbidiente.

Cugina te l’ho già detto che ti adoro?

Facile…devo solo convincermi che le parole di Dominique sono vere, come se fosse facile!

Albus, seduto alla mia sinistra smise per un attimo di infastidire la ragazza seduta davanti a noi –Peccato che la Garret non abbia nessun brufolo e che la classe stia guardando te, Rose! Accettalo… sei diventata la notizia del giorno…o dovrei dire della settimana?-

Cugino te l’ho già detto che ti odio?

Incenerì Albus con lo sguardo, non che se ne accorse naturalmente era già tornato a rompere le scatole alla povera ragazza che cercava di seguire la lezione.

Mike Parker, seduto dietro di me, mi chiamò consegnandomi un bigliettino stropicciato. Lo aprì incuriosita cercando di non farmi notare dai miei cugini. Sbirciai Dominique che continuava a disegnare imperterrita e con una mano aprì il foglietto lisciandolo con l’altra. Perfetto era di Scorpius…se mi scriveva durante le lezioni che avrebbero pensato gli altri? Ma soprattutto che avrebbe pensato Thomas se mai p’avesse saputo? Che situazione di merda.

Cambio di programma: appena finisce questa lezione troviamoci al secondo piano, vicino all’arazzo di Sir Hamilton e le vecchie armature. Salteremo l’ultima ora di lezione. Fingi un mal di testa. Ci daremo allo shopping sfrenato. Non lagnarti come tuo solito e fai come ti ho detto.

S.M.

Oh cielo! Malfoy era un pazzo! Mi voltai leggermente verso di lui e vidi che mi osservava, mi fece l’occhiolino accompagnato dal suo solito ghigno e poi tornò a parlare con il suo amico. Avrei voluto strozzarlo! Shopping sfrenato? Preoccupante! E come avremmo fatto? Decisi di fidarmi di Scorpius…in fin dei conti ero stata io ad andare da lui per chiedere aiuto. E Scorpius gentilmente (già proprio gentile!) aveva accettato senza chiedere nulla in cambio. Guardai l’orologio mancava poco meno di dieci minuti alla fine della lezione…cioè io avevo soltanto DIECI minuti…adesso nove e novantasette secondi… per prepararmi psicologicamente alla balla che avrei dovuto dire ai miei cugini. Mal di testa? Che scusa idiota! Neanche un po’ di fantasia…Malfoy mi deludeva. Pensa Rose, pensa…una bella scusa che nessuno avrebbe potuto mettere in discussione. Eureka! Mi girai verso Dominique assumendo un aria sofferente.

-Dom – sussurrai, non volevo che Albus mi sentisse o sarebbe stato ancora più difficile –Non credo che verrò a Trasfigurazione-

-E perché?- mi domandò, spostandosi un ciuffo di capelli che le ricadeva sugli occhi.

-Ho un fortissimo mal di pancia…sindrome premestruale-

Lei annuì, consapevole –Ok, non ti preoccupare-

-Mi raccomanda segna tutti i compiti e prendi appunti- mi raccomandai.

-Certo…farò la tua segreteria! –sorrise -Se hai bisogno di qualche antidolorifico cerca nel mio baule-

Ben, era andata! La scusa del ciclo funzionava sempre. La usava spesso Victorie quando aveva un appuntamento con Teddy…sono o no un genio?

Appena la campanella suonò, mi guardai intorno per cercare Scorpius ma non vedendolo capii che era già andato via. Schizzai anche io fuori dall’aula in un baleno…se Albus mi avesse rivolto qualche domanda gli avrei confessato tutto!

 

Arrivai al secondo piano trafelata e con una fitta al fianco dolorante, avevo fatto una corsa pazzesca per non essere scoperta dal vecchio Custode o per non incontrare Pix. Mi appoggiai ad un armatura respirando profondamente e cercando di nascondermi…dove diavolo era Scorpius? Se qualche professore fosse passato da lì scoprendomi, cosa mai avrei potuto dire?

-Weasley!- sentii chiamarmi a poca distanza da me. Spiai il corridoio: era deserto. Benissimo! Sentivo anche voci inesistenti! Forse stavo impazzendo…frequentare Malfoy mi aveva portato alla pazzia. Incredibile!

-Weasley!-

Dovevo andare da Madama Chips…sisi. Sporsi il capo per controllare nuovamente, ma colpii con la fronte qualcosa di duro provocandomi un acuto dolore. Cosa stava succedendo? Mi portai una mano in testa, quando all’improvviso vidi Scorpius spuntare dal nulla, anche lui teneva una mano stretta sulla fronte.

Ero pazza, fuori come un balcone.

-Weasley, sei proprio un’idiota! Cazzo che dolore!- esclamò furibondo.

-Scorpius? Ma che diamine..?- domandai, non stavo capendo veramente nulla di quella situazione pazzesca.

-Merlino, che cretina! Ho un mantello dell’invisibilità! Me l’ha regalato mio padre. - mi spiegò, sventolami davanti agli occhi un mantello molto simile a quello di James e Albus. Anche se il loro era speciale ed unico nel suo genere; quello di Scorpius doveva essere una specie di imitazione dell’originale.

-Ahh! E dirlo prima no?- domandai acidamente.

-Bando alle ciance Rose, sei una mentecatta rassegnati. Ora se vogliamo andare…a causa tua abbiamo già perso troppo tempo- mi accusò ingiustamente –Il nostro piano è quello di scappare da qui senza essere visti, per andare a Hosmeade. Ci rimangono solamente cinque ore per comprare tutto l’occorrente- , mi buttò sopra il mantello e prendendomi per un braccio mi trascinò lamentandosi della mia testa dura e del suo dolore in fronte -Se mi si gonfia giuro che ti uccido- mi minacciò.

-Ed io ti denuncio- risposi mentre lui mi trascinava come un cagnolino obbediente al guinzaglio a spasso per la scuola. Stava cercando di uscire dal portone principale.

-Ma se sei morta come fai a denunciarmi?- mi domandò, inutile dirlo, ghignando.

-Un modo lo …-

-Zitta!- mi interruppe, fermandosi di botto.

-Cosa? Tu a me zitt…- ma non riuscii a completare la frase perché il biondastro al mio fianco mi portò una mano sulla bocca soffocando le mie proteste;  poi fece aderire il suo corpo al mio e si strinse al muro. Proprio in quel momento il vecchio custode con un’energia che non si addiceva alla sua tarda età passò affianco a noi.

-Tesoro andiamo –disse rivolgendosi alla sua gatta Mrs Purr Terza, che lo seguiva come un’ombra dopo la brutta disavventura con James –Dobbiamo ancora controllare il terzo piano- annunciò mentre quel felino diabolico guardava nella nostra direzione. Poteva vederci? Sfortunatamente non lo sapevo, il mio cuore aumentò i battiti.

Sentivo la mano calda di Scorpius premere ancora sulla mia bocca. Credevo che la sua pelle fosse fredda come il ghiaccio ma mi sbagliavo, totalmente. Era morbida nonostante i duri allenamenti di Quiddich. Il suo capo si poggiava sui miei capelli, la mia testa contro il suo petto, i nostri corpi spiaccicati l’uno sull’altro in un contatto troppo intimi per i miei gusti. Respirai il suo profumo: era buono, dolce. Un odore che mai mi sarei aspettato appartenesse ad un tipo come lui. Anche se Gazza aveva salito le scale sparendo alla nostra vista, lui rimaneva stretto  a me. Alzai lo sguardo mentre lui lentamente liberò la mia bocca lasciando cadere il braccio lungo il corpo.

-Se n’è andato- gli feci notare.

-Già-. Si spostò completamente lasciandomi sopra una strana sensazione. Scorpius si strofinò una mano sopra il mantello disgustato (al contrario di me lui non indossava la divisa), -Che schifo Weasley, ho la mano infettata dalla tua saliva-.

Annuì solamente. La mano con cui mi aveva tappato le labbra era l’altra. Ma non glielo dissi, capivo le sue sensazioni, erano identiche alle mie.

-Si sta facendo tardi, sbrighiamoci o non finiremo in tempo- mi disse prendendo a camminare velocemente. Io lo seguì in silenzio, riflettendo.

Il tragitto per arrivare a Hosmeade non durò molto o a me, almeno, parve così, ero totalmente persa nei miei pensieri. Immaginavo Thomas quando mi avrebbe visto con i miei nuovi vestiti. Sarebbe corso da me ed io finalmente potevo tornare ad essere felice. Sarei diventata come lui mi voleva. Come tutti mi volevano.

-Allora –iniziò Scorpius appena entrati nel paese, guardandosi intorno –Inizieremo prima con i vestiti. Naturalmente ci serve tutto: dagli abiti per ogni giorno a quelli per le feste. Nuovi completi intimi per le notti che non passerai da sola, se mai ci saranno…-

-Ci saranno, Scorpius, puoi scommetterci…- lo interruppi.

-Vedremo…poi scarpe: sia con il tacco che non,  acquisteremo gli accessori fondamentali come borse, cerchietti e quant’altro e per finire cosmetici e trucchi-

-D’accordo! Sono pronta!- esclamai sorridendo.

E lo ero veramente!

Imboccammo una stradina che ci portò lontano dai luoghi che di solito frequentavo come I Tre Manici Di Scopa o la Libreria del paese.

-Qui siamo al sicuro, possiamo toglierci il mantello- mi disse Malfoy –I proprietari di quel negozio –e mi indicò un alto palazzo che non avevo mai notato prima o che forse avevo semplicemente ignorato –Sono amici di famiglia, non ci saranno problemi- mi spiegò.

 

Mi guardai nello specchio, appeso nel piccolo camerino del negozio, con sguardo critico. Indossavo un abito rosso in tinta unita, molto corto, in maglina di seta, aderente con maniche lunghe e accollato davanti.

Se l’abito è corto non deve avere una profonda scollatura, mi aveva detto Scorpius, all’uomo piace immaginare.

Tirai la pesante tenda dal camerino e feci una piccola sfilata per lui, che seduto su una poltroncina bianca, mi diceva il suo parere su ogni cosa io indossassi. Avevo già provato un’infinità di magliette e una montagna di jeans che senza esitazione Scorpius aveva messo da parte per acquistarle. Di vestitini ne avevo già provati  sette, e tutti naturalmente erano già in attesa di essere comprati.

-Questo è sicuramente il mio preferito- mi disse, squadrandomi.

Iniziai a mangiucchiarmi un’unghia –Sicuro? Non mi fa il sedere troppo grande?- domandai, preoccupata.

Si alzò, mi girò intorno e mi guardò il fondoschiena –Naa, a me sembra tutto perfetto…- annunciò sorridendo.

-Porco- sbottai, dandogli un leggero schiaffo sul braccio –Credo di aver abbastanza vestiti per un anno intero, che ne dici di finirla qui?- domandai.

-Ti sei già stancata?- mi chiese, non rispondendo alla mia domanda.

-No, certo che no- gli assicurai.

Questa volta , stranamente, me la diede vinta –Vai a cambiarti, io ti aspetto qui. Naturalmente questo rosso lo compriamo.

Mentre ci dirigevamo alla cassa per pagare, vidi su di un manichino una splendida polo rossa a maniche lunghe con una piccola riga bianca ai bordi  delle maniche e del colletto. Mi fermai di botto –Scorpius, devi assolutamente prendere quella maglietta! E’ identica ad una delle mie- esclamai eccitata come una bambina piccola davanti ad un regalo. Lo presi per un braccio lo trascinai verso il reparto uomini. Individua velocemente la polo su uno dei tanti scaffali, lo guardai bene e scelsi la taglia che mi sembrava più adatta a lui.

-Siamo qui per te!- cercò di opporsi.

Ma ormai ero andata. –Siamo qui per me è vero, ma se tu non compri niente potrei sentirmi in colpa!- e mettendogli in mano la maglietta lo spinsi nel camerino più vicino, tirando la tenda.

-Non me ne frega niente dei tuoi sensi di colpa!- mi gridò da dietro la tenda.

-Guarda che non uscirai da lì fino a quando non te la sarai provata-.

-La provo soltanto perché mi và!-

 

-Perfetto!- gli dissi una volta che uscito dal camerino mi si parò di fronte.

Me gusta! Eccome!

La maglietta aderiva perfettamente al suo fisico scolpito da cinque anni di allenamento a Quiddich…e poi il rosso…beh gli donava! Eccome se gli donava!

-Lo so. Anche indossando un sacco rimarrei lo stesso un ragazzo affascinante- e senza altre parole rientrò nel camerino per cambiarsi.

Un sorriso comparve subito ad illuminare il mio volto: avevamo una maglietta uguale, troppo fico! Già immaginavo il momento in cui la avremmo indossata, magari insieme! Ok, mi stavo facendo prendere la mano, ma mi divertivo troppo!

 

Poi un pensiero, mi bloccai di nuovo, non ci avevo pensato! Che figura di merda! Lui se n’è accorse –Che c’è? Un’altra maglietta?-domandò sarcasticamente.

Scossi il capo –Non ho i soldi necessari per pagare tutto questo! Non potevo mica immaginare che saremmo fuggiti dal castello per comprare un negozio intero!-

-Quindi? Non vedo nessun problema- disse tranquillo continuando a camminare spedito verso la cassa.

Era pazzo, adesso ne avevo la prova certa.

-Vuoi rubare?- chiesi sconvolta, prendendolo per un braccio per arrestare la sua camminata ma lo feci inutilmente: lui era troppo forte per le mie braccia graciline e ignorando la mia domanda  mi trascinò al bancone. I nostri acquisti erano già stati messi in delle eleganti buste di plastica nere con su scritto il nome del negozio.

Scorpius si rivolse ad uno dei tanti commessi che giravano indaffarati vicino a noi e pronunciò delle parole che mai mi sarei immaginata uscissero dalla sua bocca –Metta tutto sul mio conto-.

Il commesso annuì gentilmente –Grazie, Signor Malfoy e arrivederci- ci salutò poi quando io e lui uscimmo dal negozio.

Mi fermai sulla porta del negozio –Ti ridarò tutto, fino all’ultimo galeone, appena torniamo ad Hogwarts- gli assicurai –E ti pagherò anche quella maglietta che ti ho costretto a comprare-aggiunsi.

-Non voglio i tuoi soldi, Rose- mi disse passandomi metà delle buste che portava in braccio –Pesano- ghignò.

-Non posso e non voglio accettarlo!- esclamai, sbuffando –Non puoi regalarmi vestiti!-

-Certo che posso…se lo voglio. Quindi non lamentarti- mi disse con una nota conclusiva nella voce

Sospirai, discutere con lui era una causa persa –Ok, però la polo te la regalo io! E non accetto un “No” come risposta-

-Certo che sei proprio impossibile eh? Dai andiamo a comprarti qualcosa di sexy!-

E il ghigno che comparì sul suo volto non mi piacque per niente. Help me!

 

-Merlino, Malfoy! Non ho neanche il coraggio di guardarlo immaginiamoci di indossarlo!- piagnucolai.

Eravamo in un negozio di intimo e, cavolo, fare acquisti di questo genere con Scorpius era troppo imbarazzante per me!

-Non riesco neanche a immaginarmi con questo coso sopra- aggiunsi prendendo un perizoma-filo interdentale tra le dita.

-Io ti immagino benissimo-

Come da copione: io arrossì, lui ghignò.

-Che ne dici di questo?- domandò indicandomi una mutandina con una fessura proprio lì. Davanti.

-Porco- sibilai, leggermente irritata. Si prendeva troppo facilmente gioco di me.

Infine dopo vari battibecchi ne comprammo tre: quelli che a mio parere erano i meno eccessivi. Tutti in raso. Il primo era intero, blu notte e con dei piccoli laccetti dietro la schiena. Il secondo era color prugna con delle sottili spalline mentre il terzo era intero, di colore rosa pallido con dei disegni trasparenti sul petto e la mutandina leggermente scosciata.

-Questo è il mio preferito- mi annunciò infine dopo un attento studio indicandomi l’ultimo completino –Vorrei vederti…-continuò, ridendo –Che ne dici di questa sera?-

-Te l’ho già detto che sei un porco?-

-Mmm, mi sembra proprio di si-

Successivamente toccò alle scarpe anche se il nome “trampoli” li si addiceva di più. Ne comprammo due paia. Le prime erano delle decolleté di pelle argentata a punta, con un tacco medio mentre le altre –le mie preferite- erano nere, con il plateau e il cinturino alla caviglia. Infine toccò al trucco. Qui la parola d’ordine era semplicità. No ai colori sgargianti, si al nero.  Non sapevo il motivo ma Scorpius di queste cose se ne intendeva davvero bene! O ero io a non capirne niente?

Guardai l’orologio non volevo sforare con l’orario, avevo già abbastanza problemi con Dominique: quando sarebbe tornata al dormitorio e non mi avrebbe trovato sarebbe andata fuori di matto, lo sapevo. Io e Scorpius camminavamo uno affianco l’altro, le buste dei nostri acquisti si urtavano tra di loro. Tra le mani stringevamo un gelato: cioccolato e fior di latte io, nocciola e caffè lui. Dovevamo pur riprendere le forze dopo questo faticoso pomeriggio!

Inaspettatamente Scorpius mi portò un braccio intorno ai fianchi e con un gesto veloce mi attirò a lui, io cercai di ripararmi portando le braccia avanti, non tenendo conto però che nella mano destra avevo il gelato, che gli si spiaccicò sul mantello da viaggio.

-Cazzo, Rose!- sbottò allontanandosi.

-Merda, ma che ti frulla in quella testa, Scorpius?- domandai scocciata guardando il gelato che poco prima stavo gustando con tanta tranquillità a terra.

-Volevo vedere la tua reazione! Devi essere preparata per ogni situazione. E adesso?-

-Semplice…adesso TU mi dai il tuo gelato ed io ti pulisco il mantello-

-Non se ne parla proprio, adesso tu pulisci il mio mantello ed mi mangio il mio gelato in santa pace. Non è colpa mia se sei scema!-

-Si certo…ho solo i riflessi pronti contro ogni “aggressore”!-

-Rimani una scema ugualmente…e questo solo per non scendere nel volgare-specificò.

Presi la bacchetta dalla tasca e mormorando un incantesimo sfiorai il mantello provocandogli un grosso buco. Così imparava, Serpe boriosa che non era altro!

-Weasley sei un’idiota!- esclamò furioso e lasciando cadere le buste a terra si tolse il mantello e me lo buttò addosso –Appena torni a Hogwarts la prima cosa che farai è quella di aggiustarmelo!- disse, iniziando a camminare velocemente –Sbrigati, siamo quasi arrivati e si è fatto anche tardi. Ci perderemo la cena in Sala Grande-

Io inciampando gli corsi dietro. Restammo in silenzio per un po’.

-Se fossi veramente stronzo ti farei entrare nel castello senza Mantello dell’invisibilità e nel tuo dormitorio con tutti le buste, mettendoti così nei guai…- iniziò minaccioso. Pochi metri ormai ci separavamo dal castello.

-Cos…- cominciai.

-Ma- mi interruppe –Sono un ragazzo comprensivo e per questo non lo farò se naturalmente TU mi chiederai scusa-

-Neanche per idea...è solo colpa tua! Se non mi avessi toccata adesso eravamo tutti felici e contenti: io con il mio gelato e tu con il tuo mantello!-

Lui mi portò un dito d’avanti al viso, muovendolo da una parte all’altro in senso di rinnego –Su Rose, basta dire: Scorpius, io ti chiedo scusa-.

-NO!- affermai decisa.

Non mi sarei mai arresa, era una questione di orgoglio, diamine!

-Bene, ciao ciao Weasley. Quando ti espelleranno non disturbarti a venire a salutarmi- mi disse, prendendo da una busta la sua maglietta rossa e lasciando le altre ai miei piedi. Si mise il mantello dell’invisibilità e scomparve dalla mia vista.

Andai subito nel panico più totale…era uno stronzo! Non stava scherzando. Non poteva farmelo. Ni adesso eravamo...amici, no? O almeno credo.

-Scorpius?-

Nessuna risposta. Il cuore mi batteva fortissimo, quasi volesse bucarmi il petto per uscire fuori.

-Malfoy? Su, non scherzare. Esci fuori!-

Ancora silenzio.

La collera mi ribolliva nelle vene. La voglia di ucciderlo era sempre più forte.

-Ok…apri bene le orecchie perché non lo ripeterò più: SCORPIUS, IO TI CHIEDO SCUSA!- gridai forte, chiudendo le mani a pugno per trattenere la mia rabbia.

Lui ricomparve subito, il ghigno da bastardo dipinto sul volto. Era rimasto a poca distanza da me.

-Lodevole Rose, non mi sarei mai aspettato che cedessi così in fretta. Sei sicura di essere una Grifondoro? Il Cappello Parlante sta davvero perdendo colpi ormai- mi disse sarcasticamente –Vieni, torniamo al castello- rimpicciolì la dimensione delle buste e pacchetti vari in modo che potessimo nasconderle senza problemi Mi coprì con il mantello dell’invisibilità per poi circondarmi con una mano i fianchi, avvicinandomi a lui, questa volta lo fece senza nessun secondo fine perché altrimenti sarei rimasta visibile per metà.

Una volta entrati nel castello, ci nascondemmo in un piccolo sgabuzzino pieno di polvere, secchi e detersivi.

-I vestiti li terrai tu. Mi raccomando non usarli…decideremo insieme quando verrà il momento. Ad una festa importante, magari. Cerca di informarti quando i Grifondoro ne organizzeranno una…quel giorno tu entrerai in azione- mi spiegò mentre con un colpo di bacchetta mando via un ragno dalla mia spalla.

Annuì. Mi piaceva quell’idea.

-Naturalmente noi continueremo le nostre lezioni, non sei ancora pronta. Domani gli obbiettivi della nostra lezione saranno trucco e ballo. Sai ballare?- mi domandò, secondo me conosceva già la mia risposta.

-Insomma…me la cavicchio- risposi.

-Domani vedremo. Ora possiamo andare-

Aprì un po’ la porta per controllare se ci fosse via libera –Siamo fortunati, il corridoio è vuoto. Saranno tutti a cena- mi disse, uscendo fuori da quella stanza minuscola. Meno male che non soffro di claustrofobia.

-Domani. Solito posto, stessa ora. E mi raccomando riportami il mio mantello, lo voglio come nuovo. Ah, quasi dimenticavo per Martedì abbiamo una ricerca di Erbologia e due per Antiche Rune…-

-Si, questo lo so-

-Bene…ho trovato il modo per farti sdebitare nei miei confronti-

-Devo farti in compiti? –domandai sconvolta.

Lui annuì compiaciuto.

-Questo è come barare! Non è giusto! Ti farei un torto...e agli esami verrai bocciato!- esclamai.

-Non preoccuparti, Rose. Sono intelligente me la caverò-

Sbuffai –D’accordo…ma solo questa volta! Ci vediamo domani- lo salutai, girai le spalle e presi la strada per il mio dormitorio.

-Weasley –mi gridò dietro lui –Metti in pratica quello che ti ho insegnato ieri-

Mi voltai, inarcando un sopracciglio –Cioè?-

-Cammina decentemente!-

Capii subito cosa intendesse con quelle parole e non rispondendogli tornai a voltargli alle spalle… ancheggiando, e mi sentii una cretina fino in fondo. Anima e corpo. Soprattutto corpo.

Sentii subito la sua risata, -Brava, vedo che impari in fretta!- esclamò.

Sorrisi soddisfatta.

Ero una cretina, senza ombra di dubbio. Ma se non altro ero una cretina soddisfatta.  E cosa più importante…mi sentivo dopo tanto tempo (da quando Thomas mi aveva lasciata lo ero stata ben poco) … felice.

In fin dei conti avevo trascorso una bella giornata, davvero.

 

 

Ciao! Questo capitolo è lungo undici pagine e cinque righi xD ! Mamma mia, è il più lungo che abbia mai scritto fino ad ora per qualunque mia storia. Spero che non vi abbia annoiato…se è così ditemelo che la prossima che scrivo tanto divido il capitolo in due parti.

Devo dire la verità? Sono particolarmente soddisfatta di questo capitolo e spero che piacerà anche a voi.

Ringrazio naturalmente le persone che hanno letto, che hanno inserito la fiction nei preferiti o seguiti e chi ha recensito.

SCUSATE SE NON RINGRAZIO SINGOLARMENTE MA HO INTERNET CHE NON FUNZIONA E PER MIRACOLO ADESSO SI è CONNESSO PERCIO’ DEVO SBRIGARMI ^^””.

Risponderò nel prossimo capitolo che è già pronto! Sorry.

Naturalmente le recensioni –negative o positive che siano –sono sempre gradite!

 

Greta.

 

  
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