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Autore: vannagio    22/01/2010    6 recensioni
Ero riuscita a lasciarmi Edward Cullen alle spalle e adesso, vederlo aggirarsi tra i corridoi della scuola, in compagnia di Bella Swan, non mi faceva né caldo né freddo. È inutile che mi guardate con quell’aria scettica: sto dicendo la verità!
No, signori! Non ero più innamorata di Edward Cullen, ma questo non vuol dire che fossi diventata cieca… Com’è che si dice? “Si guarda ma non si tocca!”.
Ancora una volta, le vicende di Edward e Bella narrate dal punto di vista di una loro compagna di scuola, ma non solo…
Buona lettura!
[Seguito della mia precedente fanfiction “Twilight: la storia dal mio punto di vista”]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lauren Mallory, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Paul Lahote, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Twilight Saga: la saga dal mio punto di vista'
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Per la serie...
"Quando vannagio vaneggia!"



by Lea__91



Prologo


Salve a tutti.

Mi chiamo Yvonne Brown.

Un modo semplice per capire chi sono?

Prendete la vostra bellissima copia di Twil…

Come dite?

No, non è una replica, perché?

Ho usato le stesse parole della prima storia?

Beh… lo so! Pensavo che i nuovi arrivati avessero il diritto di sapere chi fossi…

Avete ragione: non posso raccontare tutto da capo, altrimenti facciamo notte!!

Ho un’idea!

Per chi volesse saperne di più sul mio conto, cliccando qui, può trovare il “Prologo” della prima parte della mia storia. Capisco che leggere ventidue capitoli, tutti in una volta, sarebbe un po’ difficile e tedioso, ma consiglio di leggere al meno il prologo, in modo che possiate farvi un’idea di chi io sia…

Bene.

Cominciamo!

La mia vita aveva preso una piega inaspettata dal giorno in cui Manuel era venuto al Ballo di Fine Anno. Era cominciato un altro anno scolastico ed io lo avevo affrontato con grande entusiasmo. Ero riuscita a lasciarmi Edward Cullen alle spalle e…

Che cosa c’è, adesso?

Voi della prima fila! Si, dico proprio a voi.

Solo perché avete già ascoltato la prima parte della storia, questo non vi dà il diritto di fare i saputelli, capito?

Come dite?

Parlate uno per volta, per favore.

Secondo voi dovrei fare un rapido riassunto?

D’accordo… non è una cattiva idea…

I novellini devono sapere che io ho frequentato il liceo di Forks, insieme a Edward Cullen, Bella Swan e tutti gli altri personaggi della saga. Come quasi la stragrande maggioranza delle ragazze, ero follemente innamorata del buon vampiro dai capelli ramati (non corrisposta, ovviamente!).

Per una serie di circostanze, che sono narrate nel prologo della prima parte della storia, avevo scoperto il segreto dei Cullen. In poche parole, ero l’unica umana, a parte Bella, a sapere che i Cullen fossero dei vampiri.

Non vi nascondo che ho svolto un ruolo tutt’altro che marginale nella storia, che tutti voi conoscete come Twilight, rischiando addirittura di lasciarci le penne. Dopo qualche anno, ho incontrato Stephenie Meyer e le ho raccontato tutto. Senza farsi alcuno scrupolo, la scrittrice ha eliminato il mio personaggio, per dare spazio solo a Edward e Bella.

Razza di ingrata!!!

Fortunatamente, con il tempo sono riuscita a guarire da quella patologia, che io stessa ho chiamato “Mal di Cullen”.

Adesso sto insieme ad un ragazzo, di nome Manuel Smith. Lui è uno studente universitario, fa parte di una band e vive a Seattle. Lo avevo conosciuto su internet in una chat e lo consideravo il mio migliore amico. Dopo le mie acrobatiche avventure, grazie anche all’intervento dei Cullen, Manuel ed io ci siamo accorti di provare qualcosa di più della semplice amicizia…

La mia migliore amica è la famosissima Lauren Mallory, ossia mia cugina da parte materna. Inizialmente non ci guardavamo neanche in faccia, ma la comune antipatia verso Bella Swan ha creato un’unione indissolubile tra noi.

So, che le cose potrebbero sembrarvi un tantino confuse, ma vi prometto che, andando avanti con la narrazione, cercherò di essere più chiara.

Ok… adesso posso cominciare, o ci sono altre obbiezioni?

Silenzio di tomba.

Bene!!!

Stavo dicendo?

La mia vita aveva preso una piega inaspettata dal giorno in cui Manuel era venuto al Ballo di Fine Anno. Era cominciato un altro anno scolastico ed io lo avevo affrontato con grande entusiasmo. Ero riuscita a lasciarmi Edward Cullen alle spalle e adesso, vederlo aggirarsi tra i corridoi della scuola, in compagnia di Bella Swan, non mi faceva né caldo né freddo.

È inutile che mi guardate con quell’aria scettica: sto dicendo la verità!

È chiaro che, come ogni normale essere femminile, dotato di occhi e di ormoni facilmente eccitabili, non potevo ignorare la sua innaturale bellezza e il suo indiscutibile fascino. Questo non significa, però, che ne fossi ancora innamorata. Se ammirare un bel ragazzo vuol dire esserne innamorata, allora dovrei essere innamorata anche di Jasper (a mio parere il più bello, dopo Edward), di Emmett, del Dottor Cullen, e di qualsiasi maschio, vampiro e non, di bell’aspetto esistente sul pianeta!

No, signori! Non ero più innamorata di Edward Cullen, ma questo non vuol dire che fossi diventata cieca…

Com’è che si dice?

“Si guarda ma non si tocca!”

“Per caso, ho detto che lo volevo toccare? Mi sembra di no” rispondo io.

Ritornando al discorso…

Bella non sapeva nulla del mio coinvolgimento nelle vicende della primavera precedente, quindi i Cullen ed io ci ignoravamo a vicenda. A dire il vero, i fratelli Cullen che trovavo più simpatici, cioè Rosalie, Emmett e Jasper, non frequentavano più il liceo di Forks, poiché si erano diplomati l’anno prima. Ufficialmente, frequentavano il college a Dartmouth.

Ero felice, non mi sentivo più la sfigata della scuola. Possedevo tutto ciò di cui avevo bisogno: un’amica sincera e fedele, un ragazzo stupendo e una mamma, che lentamente cercava di abituarsi al fatto, che la sua unica figlioletta avesse intavolato una relazione a distanza con un musicista rock, pieno di piercing e tatuaggi.

C’era solo un problema: un’unica nota amara a guastare quell’idillio che era diventato la mia vita.

La lontananza da Manuel.

Adesso che avevo scoperto le gioie di un amore corrisposto, era difficile farsi bastare una chattata o una telefonata! Purtroppo non potevo andare a Seattle, ogni volta che lo desideravo, per via della scuola e non potevo pretendere che Manuel spendesse i suoi pochi risparmi, ogni volta che andavo in crisi di astinenza!

Un altro problema era la gelosia.

Durante l’estate, ero andata a trovare Manuel a Seattle e avevo assistito ad alcune sue esibizioni nei locali e nei pub. Vi assicuro che, vedere tutte quelle ragazze universitarie super fighe, strusciarsi contro di lui come delle gatte in calore, non era il massimo per una liceale (quindi pressappoco una bambina agli occhi di quelle streghe), la cui autostima era già compromessa e che portava ancora l’apparecchio.

Già, proprio così! Non ero ancora riuscita a liberarmi da quell’orrendo strumento di tortura!

Inoltre, essendo stata per parecchi anni la migliore amica e confidente di Manuel, praticamente sapevo tutto di lui, così come lui sapeva tutto di me. Manuel conosceva il mio passato da sfigata, costellato da cotte e scottature; io conoscevo a memoria i nomi di tutte le ragazze, con cui aveva avuto delle storielle, più o meno brevi.

Se da un lato, non avevamo segreti l’uno per l’altra, dall’altro lato mi sentivo perennemente minacciata…

Certo, Manuel era un ragazzo fantastico e non mi dava alcun motivo per dubitare di lui, ma come dice spesso mia madre…

“Tesoro! Mi fido di te. Sono le altre persone a non ispirarmi fiducia!” ripetevo all’infinito, imitando la melodiosa voce di mia madre. A quel punto, solitamente, Manuel scoppiava a ridere e cominciava a prendermi in giro…

Nonostante questo, proprio come Bella, avevo trascorso l’estate più bella della mia vita. Non mi ero fermata un attimo: ero andata a Phoenix per due settimane dalla mia adorata prozia Yvonne; tre settimane a Seattle da Manuel; due settimane in California con Manuel, in occasione del concerto dei Green Day; nelle poche settimane trascorse a Forks, era stato Manuel a farmi visita.

E adesso dovevo resistere fino a Natale, prima di rivederlo… che rabbia!!!!

Che cosa?

Volete sapere quando, esattamente, Manuel ed io ci siamo messi insieme?

Non so se mi va di raccontarlo… sono cose private!

Siete proprio dei gran ficcanaso…

D’accordo, d’accordo, non vi scaldate!!!!

Come molti di voi già sanno, Manuel era venuto a Forks in occasione del Ballo di Fine Anno, decidendo di rimanere per una settimana. Ci divertimmo molto insieme, nonostante Forks non fosse proprio il paese dei balocchi, in materia di svaghi. Non accadde nulla tra noi: eravamo solo due grandi amici, felici di essersi finalmente incontrati e di poter passare del tempo insieme.

Prima di ritornare a Seattle, Manuel mi fece promettere, che sarei andata a fargli visita.

Dovetti litigare per giorni con mia madre per ottenere il permesso, ma alla fine la convinsi. A tranquillizzare mia madre furono soprattutto i genitori di Manuel, i quali, nonostante il figlio scapestrato, le fecero una buona impressione.

Sarei dovuta rimanere a Seattle per una settimana, ma le cose mi sfuggirono completamente di mano…

Luglio del 2005.

Uscimmo ogni sera, andando in giro per locali, insieme ai membri del gruppo di Manuel: Alex il cantante, Tom il chitarrista, Fred il bassista.

Il più delle volte loro si esibivano ed io li ascoltavo, approfittando delle consumazioni gratis che, in quanto amica di un membro del gruppo, mi spettavano di diritto.

Manuel suonava la batteria in maniera eccezionale.

Probabilmente fu proprio durante quelle numerose esibizioni, che mi accorsi di cosa Manuel fosse in realtà: un ragazzo… un ragazzo molto carino… un ragazzo che mi capiva e mi conosceva meglio di chiunque altro e che sapeva come mettermi di buon umore, anche nelle giornate storte.

Stargli accanto mi entusiasmava più del lecito e quando, durante le esibizioni, mi faceva l’occhiolino o mi rivolgeva un rapido sorriso, il mio cuore saltava in aria, come se qualcuno lo avesse svegliato all’improvviso. Parlavamo tanto, di ogni genere di cosa: di quello che avevamo in comune, ma anche di ciò che ci divideva e che spesso ci portava a discutere animatamente. Approfittavamo di quei pochi giorni a nostra disposizione come meglio potevamo, ma più trascorrevo il tempo in sua compagnia, più capivo che qualcosa era cambiato, al meno per me…

All’inizio cercai di non far caso a quei pensieri e di metterli da parte: Manuel era il mio migliore amico e non volevo rovinare il forte legame che ci univa, per delle sensazioni, che non riuscivo a spiegare nemmeno a me stessa. Non capivo quando fosse iniziato tutto ciò. La mia memoria andava a ritroso, analizzando tutte le giornate passate insieme e tentando di trovare una spiegazione a quel rapido cambiamento dei miei sentimenti…

Poi la sera prima del mio ritorno a Forks, tutto cambiò.

Eravamo in un pub. Manuel e gli altri avevano appena finito di esibirsi e stavano smontando gli strumenti. Seduta a un tavolo, sorseggiavo una cola e mangiavo patatine fritte, contemplando la maglietta sudata di Manuel, che gli aderiva perfettamente al torace…

Una ragazza, che non avevo mai visto, entrò e si diresse verso di loro. Sembrava Rosalie in versione umana…

Scambiò qualche parola con Manuel: lui aveva un’espressione meravigliata, forse non si aspettava di incontrarla lì. I suoi occhi vagarono fino a me e poi ritornarono rapidi sulla bionda.

Poco dopo i due scomparvero nel retro del locale.

Il mio stomaco cominciò a lamentarsi, ma non per la fame…

Alex, il cantante del gruppo, si avvicinò a me, ignaro del trambusto che la venuta di quella ragazza aveva suscitato in me.

“Per stasera abbiamo finito: aspettiamo Manuel e poi sloggiamo” annunciò, sorridendo gentile, mentre io continuavo a fissare il punto in cui i due erano scomparsi.

Alex era il più simpatico del gruppo: avevo legato subito con lui, quindi non ebbi difficoltà a chiedergli, ostentando indifferenza, “Dove è andato Manuel?”

“Lilian voleva parlargli…” spiegò lui, alzando le spalle.

“Lilian? Quella è Lilian? Ma non si erano lasciati?” domandai, mentre il mio stomaco continuava a contorcersi.

“La ragazza, ogni tanto, torna alla carica…” spiegò lui, accendendosi una sigaretta.

Serrai i pugni e cercai di trattenere uno strano istinto omicida, che avevo provato solo nei confronti di una persona: Bella Swan.

Aspettammo Manuel nella macchina di Alex per una buona mezz’ora, mentre rimuginavo nel mio brodo.

Finalmente Manuel e Lilian uscirono dal pub. Li vidi abbracciarsi affettuosamente. A stento, trattenni un verso, molto simile al ringhiare di un animale inferocito, o peggio, di un vampiro assetato…

Manuel ci raggiunse. Sembrava allegro, rideva e scherzava con i suoi amici. Io rimanevo in silenzio e mi estraniavo dalla loro allegria, confusa dai sentimenti contrastanti che stavo provando.

Meno male che Jasper non era nei paraggi, altrimenti sarebbe impazzito a causa mia…

Ogni tanto Manuel mi lanciava delle occhiate preoccupate. Probabilmente aveva notato il mio insolito mutismo, ma non chiese spiegazioni per tutto il tragitto in auto.

Quando Alex ci accompagnò a casa, Manuel propose “è una bella serata, ti va di chiacchierare un po’ prima di andare a dormire?”

In effetti, si stava proprio bene: c’era caldo e il cielo era limpido e carico di stelle.

“Va bene” risposi, vincendo la battaglia contro il mio orgoglio, che imponeva di mandarlo al diavolo e chiudermi in stanza.

Seduti sulla panchina, guardavamo le stelle in silenzio, come la sera del Ballo di Fine Anno.

“Perché sei così silenziosa stasera? Di solito devo cucirti la bocca per farti stare zitta!” chiese lui, scrutando il mio viso.

“Niente…” risposi senza guardarlo.

“Ok, sputa il rospo” insistette Manuel serio.

Sbuffai.

“Perché non vuoi dirmi qual è il tuo problema?” chiese, risoluto. Non voleva mollare.

“Non c’è alcun problema!” replicai debolmente.

Che cosa potevo dirgli? Ho scoperto improvvisamente che sei un ragazzo, un ragazzo per cui provo qualcosa e che sono gelosa marcia di te!

Neanche in punto di morte avrei ammesso una cosa del genere.

Manuel sospirò, rassegnato e riprese a guardare le stelle.

“Non mi aspettavo di incontrare Lilian stasera” esclamò pensieroso, continuando a fissare il cielo.

Fantastico!

Ecco un argomento di cui avrei fatto volentieri a meno. La gelosia è una brutta bestia e come tale, ringhiava dentro di me: sembrava un cane rabbioso.

“Non vi siete incontrati per caso: lei è venuta di proposito per parlarti” puntualizzai, guardandolo di traverso. Manuel non sembrò notare l’irritazione nella mia voce.

“È vero… non capisco: quando stavamo insieme, litigavamo continuamente. Adesso che ci siamo lasciati, sembra non avere niente di meglio da fare, che rompere le scatole…” si sfogò lui.

Inarcai il sopraciglio, fissandolo con un’espressione sorpresa e incredula.

Che razza di bugiardo… pensai.

“Perché mi guardi così? Che cosa credevi? Che mi facesse piacere essere perseguitato?”

Manuel era bravo quanto Edward a leggere i miei pensieri.

Risi, fingendo allegria.

“Andiamo… quella tipa sembra una modella! Non dirmi che non ci hai fatto un pensierino, quando stasera l’hai rivista” lo stuzzicai, spinta dal mio innato masochismo.

“No, ti sbagli. Forse prima, quando ancora non la conoscevo, riusciva a stuzzicare la mia fantasia, ma adesso, non sento nessuna attrazione nei suoi confronti” rispose lui. Sembrava sincero, ma non volevo credere alle sue parole.

“Si, certo…” replicai ironica, guadagnandomi un’occhiata furiosa da parte di Manuel.

“Tu dovresti conoscermi…” mi rimproverò.

“Che cosa avete fatto nel retro del locale, allora?” chiesi, incapace di trattenermi. Il mio tono era palesemente accusatorio.

“Abbiamo parlato: le ho spiegato che tra noi è finita e penso che finalmente abbia capito” spiegò lui pazientemente.

“E perché vi siete abbracciati alla fine?” domandai ancora, con voce alterata.

“E tu perché mi stai facendo il terzo grado?” chiese lui di rimando, leggermente irritato.

Distolsi lo sguardo, rossa di rabbia e vergogna.

“Ci stavamo solo salutando…” rispose poi. La sua voce era tornata calma e rassicurante.

Non dissi nulla.

Ero furiosa con me stessa per aver lasciato venir fuori quell’inspiegabile ed improvvisa gelosia.

“Yvonne…?”

Neanche una parola.

Sentì Manuel alzarsi e sedersi più vicino a me. Mi cinse le spalle con un braccio. Il mio cuore cominciò a battere come un matto e fui felice che Manuel non possedesse il super udito di un vampiro.

Continuavo a non guardarlo, spaventata da quello che i miei occhi avrebbero potuto suggerirgli. Il punto era che neanche io sapevo cosa mi stesse succedendo. Ero gelosa, ma non ne avevo motivo. Ero euforica perché lo sentivo così vicino. Desideravo adagiare il capo sul suo petto, ma non osavo farlo. Ciò era assurdo, perché lo avevo fatto molte volte, senza pormi alcun problema.

Non avevo mai pensato a Manuel in quel senso… o forse, mi ero sempre autoimposta a non farlo?

“Yvonne…” sussurrò lui e questa volta fui costretta a voltarmi.

L’intensità del suo sguardo mi spaventò.

“Vuoi sapere perché penso che Lilian non romperà più le scatole?” chiese ed io annuì, troppo incantata dai suoi occhi, per parlare.

“Le ho spiegato che… c’è un’altra… che sono impegnato…”

L’incantesimo si ruppe.

Mi allontanai da lui, ferita ed umiliata.

Ancora una volta mi ero illusa… ero proprio un caso patologico!

Mi alzai di scatto e velocemente raggiunsi la porta d’ingresso, prima che potesse accadere il peggio… scoppiare in lacrime, svegliando tutto il vicinato, ad esempio…

Manuel mi bloccò, afferrandomi per un braccio.

“Lasciami!” gli intimai, ma non mi diede ascolto.

Mi attirò a se e tenendomi stretta a lui, bisbigliò “Sei una stupida Yvonne. Possibile che tu non abbia ancora capito nulla?”

Mi bloccai, cercando di dare un significato alle sue parole. Come al solito, il mio cervello aveva smesso di funzionare.

Gli occhi di Manuel erano fissi sui miei.

Una ciocca dei suoi lunghi capelli castani, mossa dalla brezza estiva, solleticò la mia guancia.

Il suo viso era così vicino al mio che i nostri nasi si sfioravano appena.

“Sto per fare una cosa che potrebbe sconvolgerti, quindi se non vuoi, dimmelo adesso che sono ancora in grado di fermarmi” sussurrò serio, senza togliermi gli occhi di dosso.

La sua voce roca mi provocò un piccolo tuffo al cuore e dei brividi in tutto il corpo. I suoi occhi si spostarono sulle mie labbra e il modo in cui Manuel le fissava mi turbò parecchio. Non riuscì a trovare la forza di parlare.

La verità è che non sapevo che cosa volevo…

“Yvonne?” mi incoraggiò lui.

Non risposi: respiravo a fatica e scrutavo la sua espressione seria e risoluta.

“Chi tace, acconsente…”

Il fruscio di una foglia sarebbe stato più rumoroso in confronto alla sua voce.

Chiusi gli occhi, decisa a non oppormi.

Avvertì le sue labbra posarsi sulla mia bocca, timorose, delicate e leggere, come se Manuel temesse di farmi del male.

Riaprì gli occhi, stupita da quel breve e delicato contatto.

Manuel mi stava osservando: cercava di capire che cosa avesse scatenato in me quel piccolo bacio.

Un uragano! Una tempesta emotiva! Questa era la risposta!

Mi teneva ancora stretta a se, con entrambe le mani sulla mia vita.

“Perché ti sei fermato?” chiesi con un filo di voce, meravigliandomi io stessa di quella domanda, mentre una nuova consapevolezza si faceva strada nella mia mente.

“Cosa?” boccheggiò Manuel, stupito almeno quanto me.

Ma ormai mi era tutto chiaro: quel piccolo bacio non mi era bastato… nemmeno l’amicizia di Manuel era sufficiente… desideravo di più…

Sollevai le braccia e le posai sulle sue spalle, avvinghiandomi a lui, come mai avevo fatto con nessun altro.

Senza indugiare oltre, lo baciai.

Manuel rispose immediatamente al bacio, rafforzando la presa sulla mia vita, facendo aderire i nostri corpi e sollevandomi da terra per alcune frazioni di secondo. Nello stesso tempo, mi aggrappai alle sue spalle, intenzionata a non molarlo mai più.

Ancora oggi, non so dire quando l’amicizia si trasformò in amore, ma francamente, non credo che abbia molta importanza.

In quel momento era impossibile concentrarsi su altre cose che non fossero Manuel, le sue labbra e le sue mani.

Non so quanto tempo rimanemmo lì, sul portico, a baciarci, ma sicuramente non sono affari vostri….

Vi posso solo dire, che la mia permanenza a casa Smith venne prolungata di altre due settimane, con grande dispiacere di mia madre e con immenso piacere mio e di Manuel…

Qualche settimana più tardi, ad agosto, partimmo insieme per la California.

Ritorniamo al presente. Siete stati accontentati, non potete lamentarvi!

Che cosa potrei raccontarvi adesso?

Ci sono precisazioni da fare, prima di dare il via alla seconda parte della mia storia?

Non credo…

Per il momento è tutto!

Sperando che anche questa volta ci sia qualcuno disposto ad ascoltare…

…a presto con la prima puntata, Yvonne Brown.

_________

Nota autore:

Precisazione per i nuovi arrivati.

Questa ff è il seguito di un’altra mia ff, intitolata “Twilight: la storia dal mio punto di vista”. Insieme fanno parte di una serie, chiamata “The Twilight Saga: la saga dal mio punto di vista”. Credo che questa ff possa essere letta anche senza conoscere quella precedente, anche perché, se e quando ci saranno dei riferimenti al primo “volume”, cercherò di spiegarli per coloro i quali non conoscono i fatti antecedenti. Se avete dei dubbi, potete chiedere a me e sarò felice di rispondere…

A tutti color che già mi conoscono, non posso far altro che ringraziarli in anticipo per il loro sostegno (sempre che vogliano concedermelo…)!

Per quanto riguarda il prologo, ha solo un valore introduttivo e volendo ricalcare lo stile del prologo precedente, ho inserito un flash back. Cmq, so che il cambiamento dei sentimenti di Manuel ed Yvonne potrebbe sembrare improvviso, ma ricordate che loro si conoscono da anni. Molto probabilmente se si fossero conosciuti normalmente, sarebbe cominciato tutto prima. Datemi le vostre impressioni!

Come promesso, rispondo qui sotto alle recensioni dell’epilogo…

Per crazyfv: ciao cara. Grazie per i bei complimenti. Sono contenta che la fine ti sia piaciuta! Spero che ti appassionerai anche a questa nuova storia! Baci Vannagio!

Per Tom94: ciao anche a te! Il tuo entusiasmo mi fa davvero piacere! Ti piace Aro? Chiamalo vecchietto!!! Quello ha circa tremila anni!!!! e comunque è già sposato... A quanto pare anche tu hai voglia di unirti al team Manuel... bene, bene!!! Spero di risentirti in questa ff! Bacioni Vannagio! P.S.: forse hai ragione. Il termine "finale" non è molto corretto!!

Per _cory_: grazie anche a te, cara!!! A presto Vannagio!

Per Kumiko_Chan: ti fa strano vedere Yva e Manuel insieme? Cmq anche io mi sono affezionata a Paul, cosa credi? Davvero hai letto le altre ff? Che bello!!! Sono lusingata e commossa! Ti sono piaciute? Fammi sapere... Grazie, grazie mille e per quanto riguarda i tuoi quesiti: basta avere pazienza!!! Baci Vannagio

Per TheDreamerMagic: grazie anche a te per i complimenti. Vedo che la coppia Yva e Manuel ha soddisfatto quasi tutti. meglio così... Spero mi seguirai in questa nuova ff. Per quanto riguarda Lauren... chissà!! Bacioni Vannagio!

Per C4rm3l1nd4: grazie anche a te, cara!!! anche a me piace molto la coppia Yva-Manuel! Bacioni Vannagio!

Per loli89: grazie anche te!!! Baci Vannagio!

Per XoXo_GossipiGirl: grazie cara, spero che seguirai la nuova ff!

Per Frammento: mi ha fatto tanto piacere leggere la tua recensione. Se alla fine hai deciso di lasciarmi un commento, vuol dire che qualcosa di buono ho fatto e ne sono felice. Inoltre riuscire a coinvolgere una persona che non ha letto i libri e che non li apprezza non penso sia facile, quindi, scusarai l'immodestia, se mi definisco orgogliosa del mio lavoro! Sono contenta che Yvonne ti piaccia come personaggio... anch'io sono un po' stufa di tutte queste eroine super donne (non ho mai visto la signora in giallo, ma è vero che disinnesca bombe?). Non è un caso, se alla fine Yvonne non finisce insieme al vampiro, o al licantropo. é ora di dare un po' di importanza anche agli umani!!!! Cmq... grazie ancora per le belle parole!!!! Spero che vorrai seguire anche il seguito... bacioni, Vannagio!

Per SaphyCullen: grazie cara, per i complimenti. Sono contenta che la mia ff ti sia piaciuta e spero che vorrai seguire anche questo seguito. Grazie ancora, Vannagio!

Per Eky_87: ciao! Grazie mille per i complimenti: mi lusingano molto!!! Caspita! Sei andata a dormire alle quattro del mattino? Spero che non dovevi andare a lavorare o studiare l'indomani, altrimenti mi sento in colpa... Sono contenta che la mia ff sia riuscita ad appassionarti e a coinvolgerti! Penso che sia uno degli obbiettivi più importanti da raggiungere, quando si scrive!! Grazie ancora!!! Spero che anche questa ff possa piacerti! Baci, Vannagio! P.S.: anche io sono dell'87!

Se qualcun altro dovesse recensire l'epilogo, risponderò sempre qui.

Grazie ancora a tutti!

A presto, Vannagio!

   
 
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