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Autore: Ernil    24/01/2010    9 recensioni
Fra il 9 gennaio 1960 e un indeterminato giorno di quasi estate del 1998, Severus Snape è riuscito a infilare una delle vite più meravigliose che siano mai state raccontate.
Questa è la sua storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Severus Piton, Voldemort
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Severus non aveva tenuto un calendario; non aveva fatto un conto alla rovescia tracciando una barra sui numeri man mano che passavano; non aveva saltellato per la casa in preda all’euforia.

Ma silenziosamente, nella sua mente, aveva cominciato a segnare quel giorno come il giorno. E ogni ora che passava lo aveva avvicinato sempre di più a quel giorno, e dietro le sue labbra chiuse e la sua cortina di capelli, Severus sorrideva in continuazione.

L’unica a sapere dei suoi sorrisi era Lily. Ma Lily non era lì, la mattina del primo settembre, a sedere con lui nel soggiorno, in attesa che il litigio dei suoi genitori, al piano di sopra, cessasse.

« Se solo tu mi avessi dato ascolto quando te l’ ho detto... »

Sua madre, questa. Eileen Prince. Ma il resto delle parole – in una voce lacrimosa e insieme arrabbiata - fu coperto da una voce profonda come un tuono.

Severus non chiuse neanche gli occhi. Si limitò a chinare un po’ di più la testa, guardando le assi grigie del pavimento fra le sue gambe.

L’immagine di suo padre che gridava contro sua madre era ancora nitida. Era scappato di sotto. Non abbastanza veloce da non vedere l’uomo alzare una mano, o da non sentire il singhiozzo di sua madre.

« ...e tu quanto lui! Non sei altro che una... »

Un pezzo di frase lo raggiunse.

Sulla fronte di Severus si formò una leggera linea verticale. Ma ignorare le grida era diventato sempre più facile, negli anni. E specie negli ultimi mesi.

Le voci venivano esiliate lontane, lontane. Oltre la barriera dei sensi, e Severus sapeva che non lo avrebbero più disturbato, mentre si ripeteva distrattamente che di lì a qualche ora sarebbe stato sul treno.

« Non puoi negare la sua natura... »

« Allora negherò lui! »

E io negherò te, fu il pensiero di Severus, così istintivo e spontaneo che andò perso un attimo dopo. E l’attimo dopo ancora, ci furono precipitosi passi sulle scale, e il tutto avvenne così velocemente che Severus avrebbe sempre fatto fatica a ricordare come precisamente successe.

La porta delle scale si spalancò e sua madre ne uscì di fretta – quasi di corsa. Severus scattò in piedi nell’attimo in cui si accorse che sua madre era, in realtà, in fuga.

E mentre la voce di suo padre (« Torna immediatamente qui! ») e i suoi passi pesanti si faceva udire, Eileen afferrò il braccio magro di Severus, e nell’altra mano prese la piccola valigia di suo figlio.

« Che cosa... » cominciò Severus, ma sua madre lo interruppe. Ansimava appena, e disse solo:

« Severus, non lasciare la mia mano. D’accordo? » aggiunse, con urgenza. « Non lasciare la mia mano! »

Severus annuì. Il cuore gli rimbombava nel petto come una campana impazzita, e Severus sapeva che, qualsiasi cosa stesse accadendo, gli avrebbe cambiato la vita.

Nel momento in cui lo pensava – questo cambierà tutto – suo padre comparve sulla soglia della porta. Severus ebbe solo un attimo di tempo per vederlo, prima di sentirsi comprimere nell’aria, e, anche se lo avrebbe rivisto ancora, non avrebbe mai pensato a Tobias Snape in un modo diverso da come lo vide in quel momento, con i capelli lunghi e sporchi che si incollavano alla faccia e il petto ansimante.

Poi, quando aprì un’altra volta gli occhi, l’aria era piena di fumo; centinaia di bambini si muovevano al seguito dei loro genitori, che portavano carrelli e trascinavano valige.

Severus sentì un piccolo colpo al cuore quando si rese conto di essere atterrato al Binario Nove e Tre Quarti – e quello davanti a lui, rosso e sbuffante, era l’Espresso per Hogwarts.

I versi di gufi, gatti e rospi si confondevano con le voci degli studenti che chiacchieravano. Severus cercò di riprendere fiato dopo la Smaterializzazione Congiunta: non era la prima volta che sua madre la usava, e forse non era solo per quella che era quasi senza respiro, mentre cercava di cogliere tutto con un solo sguardo, ogni stranezza che non veniva additata né derisa, ogni segno di magia che era normale, non vista come un segno del demonio.

Strizzò gli occhi, cercando di vedere qualcosa attraverso il fumo e i corpi che si spintonavano. La sensazione di affollamento non gli piaceva, né gli piaceva la folla, così viva e turbinosa; ma era magica. Per istinto, si portò un po’ più vicino a sua madre, curvando le spalle. Sapere che stava per lasciare per sempre la merda di quella città Babbana lo rassicurava; Hogwarts sarebbe stata ben diversa.

, nessuno dei suoi poteri lo avrebbe fatto passare per qualcosa di strano. Non là. Saperlo era come se una calda coperta gli fosse gettata sulle spalle, e oltre il trambusto e il vapore, Severus sentì qualcosa di familiare nell’essere lì. Pronto ad andarsene.

Alzò lo sguardo su sua madre: era cupa e non lo guardò. Amareggiato, Severus distolse gli occhi, cercando di penetrare la nebbia alla ricerca di Lily.

Era sicuramente lì da qualche parte. Chissà se aveva avuto problemi ad attraversare la barriera... chissà se era emozionata quanto lui, che si sentiva il cuore pronto a uscirgli dal petto, lì, nell’aria che pareva crepitare di magia e altre, magnifiche possibilità.

E poi la vide. Era insieme alla sua famiglia. Severus ignorò i signori Evans per concentrarsi su di lei. Aveva fatto un passo avanti per andare a salutarla, ma tornò indietro, vicino a sua madre.

Perché con Lily c’era Petunia.

Tuttavia, Lily lo vide e gli fece un cenno di saluto con un sorriso enorme e gioioso. Severus le sorrise di rimando, e per un attimo pensò – sperò – che Lily venisse da lui, ma poi Lily volse la testa verso sua sorella.

Severus era abbastanza vicino per sentire che stavano litigando.

« ...credi che io voglia essere un... un mostro? »

Gli occhi verdi di Lily si riempirono di lacrime, e Severus strinse i pugni.

« Io non sono un mostro. È una cosa orribile da dire ».

« È là che state andando » continuò Petunia, e Severus strinse le labbra. Babbani. Tutti uguali, quella Petunia quanto suo padre, e non avrebbero mai, mai capito...

« Non pensavi che fosse una scuola per mostri quando hai scritto al Preside per supplicarlo di ammetterti ».

Severus avrebbe riso. Lily sarebbe sicuramente finita a Serpeverde. Quello era un colpo veramente ben piazzato, e vedere le guance di Petunia diventare rosse non aveva prezzo.

« Supplicare? Io non l’ ho supplicato! »

« Ho letto la sua risposta » disse Lily, e Severus sorrise fra sé, guardando il profilo dolce del viso di Lily. « Era molto gentile ».

« Non dovevi... Era una cosa personale... come hai potuto...? »

Lily lo guardò – solo un’occhiata veloce, quasi spaventata per quello che stava facendo. Ma fu sufficiente, per Petunia.

« L’ha trovata quel ragazzo! Siete entrati di nascosto in camera mia! »

« No... non di nascosto... Severus ha visto quella busta e non poteva credere che una Babbana avesse preso contatti con Hogwarts, tutto qui! »

Severus ricordava perfettamente quando erano entrati per la seconda volta in camera di Petunia. Solo per vedere; non pensava che davvero avrebbe ricevuto risposta, ma così era stato. C’era stato il sigillo di Hogwarts sulla busta, e non aveva saputo resistere.

Non poteva davvero credere che Albus Dumbledore si fosse speso a dare una risposta a un capriccio di quella Babbana.

« Mostro! » urlò Petunia, e anche se la sua accusa andò persa nel vociare comune, Severus la udì; alzò lo sguardo in tempo per vedere Petunia correre verso i signori Evans, e gli occhi di Lily, spalancati.

Tentò di catturare il suo sguardo, ma Lily andò lentamente verso sua madre; le sue spalle erano abbassate, e Severus poteva vedere la delusione sul suo viso.

Rimase a guardarla per ancora un attimo, prima che la mano di sua madre si posasse sulla sua spalla. Sussultò; si era quasi dimenticata che fosse lì. Si voltò a guardarla.

Non gli era mai parsa così magra e provata. Si chiese se fosse malata.

Si chiese se sarebbe mai guarita.

« Sono quasi le undici, Severus » disse piano. Lo sguardo di Severus corse al grosso orologio della stazione. Mancavano solo pochi minuti. Di lì a poco ci sarebbe stata una rivoluzione. Anche se nessuno se ne sarebbe accorto, a parte lui, ci sarebbe stata.

Il pensiero gli strinse la gola. Annuì.

« Ti porto la valigia sul treno » disse sua madre, e prese la valigia invece che la sua mano, e così Severus si diresse dietro di lei verso il treno rosso e antico, che sembrava un modellino ingrandito di quelli elettrici che Severus aveva spesso visto alla pubblicità.

Sua madre usò la bacchetta per mettere la valigia sul treno, anche se non era poi così pesante. Poi si voltò verso Severus. Sorrideva.

« Mi scriverai, vero, Sev? Puoi usare uno dei gufi della scuola ».

Severus guardò gli scalini che portavano alla carrozza del treno, poi tornò a guardare sua madre.

« Certo, mamma ».

Lei lo abbracciò, e anche se fu breve, e anche se non fu morbido, fu stretto e in un qualche modo profumato, e Severus lo avrebbe a lungo ricordato come uno dei suoi ultimi abbracci con sua madre.

Non gli disse nulla come “Fa’ il bravo” (era sempre stato un bambino silenzioso) né “Impegnati” (amava davvero leggere), ma gli sussurrò all’orecchio:

« Diventa grande ».

Poi il treno fischiò per la prima volta e le braccia magre e spigolose di Eileen lo lasciarono; Severus balzò sul treno con tutta l’agilità scattante dei suoi undici anni, e si voltò un’ultima volta verso sua madre. Stava ancora sorridendo; Severus le sorrise di rimando, anche se non un sorriso convinto.

Poi le porte del treno si chiusero sferragliando e il treno partì, e Severus con lui.

 

 

Note dell’Autrice:

Se il capitolo non è betato è solo colpa mia ç___ç

Ma intanto loro vanno a Hogwarts, e io non sto nella pelle! XD (Ok, lo so che non è normale, dato che so già come finisce, ma sono comunque emozionata XD *prende le sue pillole*).

Grazie a tutti (per aver seguito anche oggi il delirio).

 

Lyla, sarebbe da Albus avere un indirizzo Babbano XD Sì, purtroppo questi sono i pochi momenti di felicità di Severus ç__ç L’angst si avvicina! Grazie mille per avermi segnalato gli errori ;) Colpa mia! Un bacio, alla prossima! (BWAH, a domani, cioè XD)

Pudentilla, ciao, eccoti di nuovo ^___^ Sono felice che anche gli altri capitoli ti siano piaciuti (ehm, credo. Non sono sicura di aver capito cosa significava “confusione di emozioni”: vomito? Odio? Nausea profonda? XD). Ho messo Roald Dahl perché anch’io lo leggevo sempre da piccola XD E’ il mio mito! Grazie mille ancora! (Davvero era la moglie di Apuleio? LOL XD)

Lady Lynx, ah, il contatto con Albus, lo aspetto anch’io XD *li slasha* Ah-ehm, dicevamo? Sono felice che ti siano piaciuti *//* Grazie mille! Lavora alla tua raccolta, che anch’io non vedo l’ora di vedere il contatto Snape-Dumbledore nella tua! *lolla* Un bacio!

Alida, grazie, sono felice di avere la tua approvazione *///* Grazie mille! Alla prossima!

Sklupin, whiskey alla mia salute ç__ç Sono commossa! *si soffia il naso e versa altro whiskey* Grazie mille. Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto tanto; e sono felice di avere una lettrice come te *hugga* Un bacio, a domani!

Severus, scusa, ma io continuo a sogghignare quando vedo il tuo nick XD Grazie per tutti questi complimenti *///* Alla prossima!

Piccola Vero, addirittura? *blush* Grazie mille! Un bacio!

   
 
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