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Autore: Maggie_Lullaby    25/01/2010    7 recensioni
- Ehi, tutto okay? - mi chiede Nick, sfiorandomi la mano.
Mi sento avvampare, mentre annuisco con forza
Perchè non dovrebbe essere tutto okay? Certo, un viaggio a Londra per solo noi due non deve farmi prendere dal panico, non deve assolutamente, figuriamoci!
- Forza, siamo arrivati – continua lui, tenendomi ancora per mano.
Nick e Maggie in una nuova città, nuovi usi, nuove abitudine, ma una cosa uguale a sempre: il loro amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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London.

[Nick]

A Pia, per avermi concesso di usare

la frase del suo dog tags in questo capitolo. <3

Parte II


Guardo Maggie stesa a letto, gli occhi chiusi e il respiro regolare, i capelli sparsi a ventaglio sul cuscino di piume. Una mano è posata sul ventre, sopra le coperte che la avvolgono e l'altra è vicino al viso, che le sfiora la guancia.

È così dolce, lì sdraiata, ha un'aria così innocente, indifesa, mi verrebbe voglia di stringerla e non lasciarla più, per proteggerla da tutto e tutti, anche da sé stessa.

Prendo il biglietto che le ho scritto, questa mattina, e lo rileggo.

Amore mio,

sono sceso a prendere la colazione, se ti sveglierai richiudi gli occhi e quando ti sveglierai sarò lì con te. Ti amo,

Nick

p.s. Il London Eye ci aspetta :)

Lo stracciò e girò con un cucchiaino il suo cappuccino, bevendone un sorso, sempre guardando la mia ragazza, profondamente addormentata.

Sono molto più abituato di lei ai fusi orari e se poi consideriamo che solitamente dormo solo cinque ore a notte, quando sono in tour con Kevin e Joe, gestisco meglio la stanchezza, Maggie invece non si è mai abituata ai nostri orari così mattinieri, anche se tenta di non darlo a vedere e anche un minimo fuso orario la spossa, soprattutto il viaggio, ed è naturale che voglia dormire un po' di più.

Guardo l'orologio, sono appena le dieci, sposto di nuovo il mio sguardo su di lei e le sorrido, abbiamo tutto il tempo che vuole.

Do un morso a una brioche e bevo l'ultimo sorso di cappuccino, dando una breve occhiata al giornale di quella mattina e scrivendo un altro tweet su twitter su cui parlo di questo viaggio, di Maggie che dorme pacificamente.

Ora che ci penso sembriamo una coppia di conviventi noi due, in questo momento; io che leggo il giornale e faccio colazione, lei che dorme e quando si sveglierà mi saluterà con un bacio e mi regalerà un sorriso. Per quel sorriso potrei fare pazzie.

Mi alzo dalla sedia e mi avvicino alla finestra, guardando il paesaggio che si stende di fronte a me. È una tipica giornata londinese, il cielo grigio, le nubi cariche di pioggia e fa freddo, soprattutto rispetto a Los Angeles.

Londra è una città che mi è sempre piaciuta, sarà che dopo mesi e mesi passati nella mia Los Angeles, calda e assolata, un po' di pioggia e freddo mi piace, sarà che è una città accogliente, piena di storia e cultura, affascinante e la Regina Elizabeth è una donna simpatica e piena di grinta, forse è proprio per questo che ho scelto Londra per fra tutti i posti esistenti per il viaggio fra Maggie e me, e non Roma, come mi aveva consigliato Lexi quando aveva saputo del viaggio, o Praga, come aveva invece detto Maryl.

- Ehi... - dice la sua voce, mentre ancora guardo fuori dalla finestra. Mi volto e le sorrido raggiante.

- Ehi – replico, salendo sul letto e avvicinandomi a lei. Maggie mi stampa un bacio sulle labbra e mi sorride felice, come avevo previsto.

- Quanto ho dormito? - mi chiede, tutto a un tratto preoccupata. - Non è troppo tardi, vero?

Scuoto la testa e la vedo tranquillizzarsi.

- Sono le dieci, c'è tempo per tutto – le sussurro in un orecchio. - E ti ho portato la colazione.

Maggie si siede sul letto, stiracchiandosi le braccia e la schiena, mentre io scendo dal letto e le mostro il vassoio che, come nei film, oltre a mostrate un'abbondante colazione, ha anche un piccolo fiore in un vasetto, una margherita bianca.

Mi giro di spalle, mentre le zucchero un cappuccino, due cucchiaini, come piace a lei e la sento alzarsi dal letto, poco dopo le sue braccia mi abbracciano il collo da dietro e Maggie mi bacia ancora, con più passione.

- Grazie - soffia nel mio orecchio.

Le porgo la tazza e la beve, ancora sorridente, dando ogni tanto un morso alla ciambella, lei detesta le brioche.

- Vado a vestirmi! - dice, una volta finito, prendendo dei vestiti dalla sua valigia e sparendo bagno.

La imito, prendendo dal mio bagaglio un paio di jeans neri e una camicia bianca, e li indosso dopo essermi lavato il viso.

Mi guardo nella superficie dello specchio e fisso la mia guancia sinistra, percorrendo i nei che vi sono sopra con un dito. Maggie un giorno mi aveva detto con un sorriso che, se uniti, formavano la costellazione dell'Orsa Minore, assolutamente strana come cosa, tant'è che non ci ho creduto subito, ma in questo momento voglio vedere se ha ragione.

Li unisco pian piano, con calma e mi osservo con attenzione.

- Però, ha ragione! - esclamo, metà divertito e l'altra sorpreso.

- Chi? - mi chiede Maggie, comparendo di nuovo alle mie spalle. - Scusa se sono entrata senza bussare, ho visto la porta aperta...

- Non preoccuparti, ho finito tanto – le sorrido. - Comunque dicevo che hai ragione, i miei nei formano la costellazione dell'Orsa Minore.

Ridacchia divertita.

- Sempre detto, mio caro, sempre detto! - ride. Tira su la lampo della felpa viola che indossa e si scosta una ciocca di capelli dal viso allegro. - Secondo te che ore sono in California?

- Mmh, troppo presto, ci sono circa sei ore indietro di fuso orario – rispondo, - però potremmo sempre fare uno scherzo a Joe e Kevin... - rifletto perfido.

- Sei cattivo! - mi accusa, sempre più divertita.

In due passi sono vicino a lei, la prendo per la vita e inizio a farle il solletico dovunque riesco.

- No, ah!, Nick ti prego! - strilla ridendo. - Perdonami!

- Io non sono perfido, Maggie, ricordatelo! - commento ridendo pure io. - Io sono sadico!

- Questo, amore mio, si sapeva! - ed io rido, rido come non ridevo da tempo. Fra tutti i miei fratelli sono quello meno allegro, o almeno così mi dicono gli altri: Joe è quello sempre con la battuta facile e il sorriso sulle labbra, Kevin quello che ride spesso, soprattutto quando sta con Maryl o legge i copioni di JONAS dove fa' la figura dell'idiota e Frankie, beh, lui ha nove anni, quale bambino di questa età non ride spesso? Ed io, solo perchè sono serio, vengo etichettato come non-divertente... beh, si ricrederanno, prima o poi.

Qualche minuto pieno di risate dopo usciamo dall'hotel, sotto gli sguardi maliziosi di inservienti e di qualche altro ospite, probabilmente che ha una suite vicino alla nostra.

Maggie, al sorriso divertito di un ospite che si ricordava di aver visto nel nostro stesso corridoio si copre il viso con le mani, non appena un rossore scuro le tinge il viso.

- Oddio, cosa starà pensando, quello? - chiede, le mani ancora sul viso. - Nick, se i paparazzi lo scoprono sei fregato, chissà cosa penseranno di te... di quello che abbiamo combinato!

Le do una lieve spinta, per farle alzare gli occhi e la stringo a me, accarezzandole la schiena.

- Non preoccuparti, amore, sono sciocchezze – chiarisco.

Lei annuisce e mi regala un altro sorriso.

Passiamo il resto della giornata a camminare per Londra, da una parte all'altra della città: l'ho visitata quasi tutta durante i miei viaggi in questa città, ma devo ammettere che ora che Maggie è con me tutto si fa molto più interessante.

La porto dovunque, dal Big Ben al Parlamento, da Buckingam Palace al London Eye, sul quale Maggie sale con tutta la non voglia di questo mondo e mi si stringe finché finalmente non scendiamo.

Viaggiamo su vari bus londinesi e a piedi, fermandoci a un certo punto in un bar dove entrambi prendiamo il porridge, a nostro rischio e pericolo. Dopo una cucchiaiata ciascuno lo buttiamo e ci facciamo portare un panino, sotto lo sguardo irritato della cameriera.

Siamo seduti su una panchina sul cigno di una strada, mentre aspettiamo che passi il pullman che ci riporti all'hotel, potremmo anche chiamare un taxi, ma finalmente il cielo si è aperto e le stelle brillano sopra di noi. Ormai è sera.

- Guarda, Nick, c'è la tua costellazione! - ride Maggie, indicando l'Orsa Minore nel cielo.

La guardo e sorrido. Se potessi gliela regalerei una costellazione.

Sposto lo sguardo sulla strada, i negozi stanno chiudendo dopo una giornata di lavoro, ma uno in particolare, fra i tanti market e fish and chips attira la mia attenzione.

- Ehm, amore, mi aspetteresti qui un attimo? - chiedo.

Maggie fa un'espressione stranita.

- Certo... tutto bene?

- Sì, devo solo andare in bagno, torno fra poco – la rassicuro. So che è preoccupata per me per tutto quello che è successo circa un mese fa', quando sono stato male durante il concerto.

Lei annuisce e mi segue con lo sguardo finché non svolto un angolo. Appena girato controllo se mi sta guardando ancora, fortunatamente è tornata a guardare le stelle, un sorriso sul viso.

Con un sospiro di sollievo mi infilo in pochi istanti dentro la gioielleria, sotto lo sguardo stranito della commessa.

- Stiamo chiudendo – mi dice, con un marcato accento inglese.

Mi avvicino a lei e poggio le mani sul bancone, tirando fuori il sorriso più seducente che posso.

- Mi dispiace disturbarla, signora – dico suadente, - ma avrei bisogno di commissionarle un'urgenza che mi piacerebbe potesse risolvere subito.

La vedo confusa, che sbatte gli occhi per riprendersi, poi scuote la testa.

- Vedrò se posso accontentarla, mi dica – cede.

Le sorrido ancora e la vedo fare un sorriso emozionato.

- Vede, vorrei chiederle se lei potesse fare un incisione su una collana come questa – rispondo mostrandole il mio dog tags.

La donna fa un'espressione di puro terrore.

- In quanto tempo ha detto? - chiede.

- Il prima possibile – rispondo. - Entro venti minuti sarebbe perfetto.

- Non credo possa farlo, signore, ho bisogno di più tempo... - inizia lei, impanicata.

Scuoto la testa, dispiaciuto.

- Sono solo cinque parole – continuo, insistente, con lo stesso sorriso.

La donna muove le mani concitatamente le mani, poi le lascia cadere lungo il fianco e annuisce.


Avanzo verso Maggie con un sorriso a trentadue, un pacchetto della gioielleria ben nascosto nella tasca interna della giacca.

La vedo fare un sorriso di sollievo e venire verso di me riponendo il cellulare nella tasca dei jeans.

- Ma ti sei perso? - mi chiede, ansiosa. - Non tornavi più!

- Lo so, lo so, scusami – le dico sorridente. - Sono stato trattenuto – invento su due piedi.

Lei fa un'espressione confusa, ma non chiede nulla, sa che se avessi voluto parlargliene le avrei detto tutto.

- Sono passati due autobus nel frattempo – dice, - il prossimo passa fra quindici minuti.

Annuisco e ci sediamo di nuovo sulla panchina, mano nella mano.

- Che bella serata – dice sorridente.

Non faccio altro che sorridere ed annuire.

- Ma che hai? - mi chiede divertita. - Sembri nervosa.

Okay, è ufficiale, ci conosciamo troppo bene noi due.

- Niente, niente – dico scrollando le spalle.

Lei inarca un sopracciglio, ma mi lascia stare e alza di nuovo il capo per osservare le stelle.

Bella, è questa l'unica parola con cui potrei descriverla. Bella, bellissima.

- Ho una cosa per te – le sussurro ad un orecchio e Maggie si volta lentamente verso di me, gli occhi luccicanti.

- Nick – mi rimprovera dolcemente, con un mezzo sorriso.

Non le do retta ed estraggo il pacchetto che tenevo nella tasca, porgendoglielo.

- Lo faccio perchè ti amo – mormoro.

E meno male che soffro il diabete! Con tutto questo zucchero dovrei prendere una dose d'insulina ogni cinque minuti!

Maggie mi bacia dolcemente, sussurrandomi un grazie appena si stacca da me e senza strappare la carta del pacco e lo apre, con un sorriso.

- Nick – dice portandosi una mano alla bocca. - È bellissimo!

Prendo la dog tags fra le mani e la rivolto verso l'incisione.

- Love is on its way – leggo a bassa voce.

Non faccio in tempo a dire nient'altro che Maggie mi abbraccia stretto, stampandomi un bacio su una guancia.

- Grazie – continua a dirmi, - grazie, Nick, è meraviglioso. - Mi regala un sorriso speciale. - Sei unico, amore.

Sì, forse io sarò unico, Maggie, ma sei tu, fra noi due, quella speciale, quella buona, quella dolce, bellissima, intrigante, quella con i sorrisi splendidi. Io sarò unico, tu sei tutto. Ed è per questo che ti amo, e non smetterò mai di farlo, è la mia unica certezza in questa vita.

Finché vivo ti amerò, puoi giurarci, e se anche un giorno penserai che non sia vero, che io non ti ami, che ti ho raccontato solo bugie per tutto questo tempo non crederci, ricorda questo giorno, questo attimo, questo cielo, questa città.

Pensa a noi, qui, ora. Pensaci e i tuoi dubbi svaniranno. Pensaci, amore mio, perchè non potrei vivere senza di te. E se mai un giorno ti dovessi allontanare, da me, dalla tua vita, da tutto, ricorda ancora questo giorno, questo viaggio, leggi l'incisione sulla catenina e ricordami. Io ti aspetterò.

Sempre.


The End

  
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