Ritorno alla Realtà?
Anche su Hogwarts il giorno seguente, flebili raggi di un sole più tiepido, filtravano attraverso le finestre di chi, sfortunatamente, si trovava sul versante est
e quindi ne veniva immancabilmente svegliato.
Un raggio in particolare ebbe l’onore di attraversare una di queste finestre e illuminare di vita
uno splendido vestito da sposa bianco, rimasto ormai esanime ai bordi del letto a baldacchino.
La proprietaria di quell’abito meraviglioso, cominciava nel frattempo a chiudere bene a chiave la sua fantasia nel mondo dei sogni, per tornare alla realtà, accennando a svegliarsi.
Come la farfalla piega un ultima volta le ali e si addormenta per sempre
dopo aver vissuto il suo unico giorno di vita,
durante il quale era la più ammirata, oggetto d’invidia di molti,
Così la sera precedente Hermione aveva chiuso le sue ciglia
con movimenti simili a battiti d’ali,
prima di abbandonare il suo giorno,
prima di lasciare la principessa.
Le iridi dorate accoglievano ora la nuova luce del sole.
Le sue labbra assaporarono con fatica l’aria del mattino, ancora sconvolte
dal turbine d’emozioni che le aveva fatte fremere la sera prima.
Guardò il vestito e le scarpe appoggiate sul letto e sorrise malinconicamente, dicendo a se stessa:
< forza, Hermione, si torna alla realtà >
Si preparò con più cura del solito, immersa in mille o più pensieri,
tanto che arrivò alla colazione persino in ritardo.
Fatidico errore.
Sì, perché in quella scuola vi era un'altra persona che invece arrivava apposta in ritardo, per fare la solita entrata trionfale.
Tu-tum
Hermione camminava svelta per il corridoio
Tu-tum
Si chiedeva come poteva non essersi accorta dell’ora tarda
Tu-tum
Svoltò l’angolo: qualcuno arrivava nello stesso momento proprio di fronte a lei.
Tu-tum
Alzò gli occhi e
…
Le Mancò un battito.
Vide Malfoy camminare svogliato e assorto al fianco di Blaise, come ogni mattina.
E nonostante tutto, le paranoie che si era fatta da quando si era alzata, ripetendosi, imponendosi di dimenticare, non erano servite.
Perché se il cervello
aveva ascoltato il cuore non aveva
dimenticato.
Si bloccò involontariamente guardandolo avanzare verso il portone,
quando incrociò gli occhi di Zabini che,
le lanciò un occhiata perplessa,
intuendo cosa stava fissando.
Sconvolto.
Lei, arrossendo, riprese a camminare alla svelta, giungendo per prima al portone ed entrando in sala grande veloce come neanche un fulmine sarebbe stato capace.
Blaise si era fermato perplesso.
Hermione Granger, in ritardo che fissava estasiata Draco Malfoy.
Sbatté le palpebre un
paio di volte
Draco, non trovandolo più al suo fianco, si voltò.
In effetti, pensò Blaise, anche lui era stranamente silenzioso quella mattina.
< tutto bene Bla? >
< si amico, arrivo >
Lo raggiunse affrettandosi, ancora in dubbio.
Tuttavia decise di tenersi per sé la cosa, e cominciò a pensare a ciò che lo aspettava.
Colazione.
Sguardi ammaliati dal suo fascino.
Una brioche alla crema.
Tante fanciulle pronte a servirlo ad ogni schiocco di dita.
Cibo.
Ragazze.
Cibo.
Ragazze.
Si dimenticò all’istante qualunque altro pensiero poco prima avesse solo sfiorato la sua mente.
Quella mattina i due principini di Hogwarts erano parecchio strani.
Il moro aveva un sorriso ebete immerso in chissà quali profondi pensieri.
Mentre il biondo sembrava in un mondo a parte, dubbioso.
Ma alla fine che importava?
Erano stupendi ugualmente.
“Soprattutto il biondo”
Fu questa la frase scaturita inconsapevolmente nella testolina di Hermione.
E rendendosene conto per poco non si strozzò con il succo.
< tutto bene? >
Intervenne Ginny al suo fianco
Lei si riprese.
< poi com’è andata ieri sera? Non ti ho più vista! >
< già ‘Mione chi eri alla fine? Io e Ron non ti abbiamo riconosciuta. >
< allora rimarrà un segreto, comunque mi sono divertita, abbastanza ecco… Voi? >
Ginny mi scrutò da capo a piedi.
Facendomi intuire che il discorso non finiva lì, assolutamente no.
Sarebbe continuato dopo in camera, quando sarebbero state sole e
Ginny Weasley avrebbe potuto usare qualsiasi mezzo di tortura, e l’avrebbe fatto.
Le avrebbe tirato fuori informazioni anche ricorrendo a mezzi non troppo leciti.
Harry invece rispose più tranquillo alla domanda di Hermione, ancora troppo assonnato per fare un certo tipo di ragionamenti.
Nel frattempo Ronald Weasley aveva deciso di sfidare le leggi della fisica addormentandosi, evidentemente in apnea, con la testa nella scodella colma di latte.
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Draco Malfoy, quella mattina, buttò giù una buona dose di caffè amaro.
E se Draco Malfoy, come insegna il saggio vecchio Bla, aveva spazzolato tutto quel caffè senza volere neanche un poco di zucchero, allora questo poteva significare solo una cosa.
Draco Malfoy quel mattino era sul nervoso tendente all’incazzato.
Ma il caro vecchio Bla, che come sappiamo lo conosceva bene, decise proprio per questo di concentrarsi su altro.
A cosa stava pensando prima?
Ah ecco!
Cibo.
Ragazze.
Cibo…
Ragazze…
Draco Malfoy in effetti non era proprio dell’umore migliore quel mattino.
Ricordava perfettamente la sera precedente, ricordava altrettanto perfettamente il suo comportamento.
Non era da lui esporsi in quel modo, no.
Non era da lui essere così smielato.
Non era da lui pensare certe cose su una ragazza,
soprattutto se questa non fosse passata da camera sua.
In effetti si era sentito un poco strano la sera precedente; era più che convinto che qualcuno gli avesse fatto bere qualcosa a cena.
Tuttavia Draco Malfoy era anche maledettamente curioso
.
Da ieri si rigirava quell’orecchino tra le dita.
L’immagine di quella ragazza, il profumo, gli occhi,
non gli davano tregua.
Era spaventato Draco Malfoy, perché
quella voglia di ritrovarla,
quella voglia di abbracciarla,
di baciarla di nuovo
non era frutto di nessuna pozione o incantesimo, e questo lo sapeva bene.
Investì d’improvviso tutta la sala con il suo sguardo.
Evitò Serpeverde e Tassorosso.
Rimanevano due opzioni:
Le viziate gallinelle Grifondoro o
Le intelligentissime e squilibrate Corvonero?
Sì disse di non far riferimento a nessun aspetto fisico, se non agli occhi
perché lineamenti e capelli in effetti il giorno precedente potevano anche essere stati modificati.
Ma quegli occhi no.
Troppo perfetti
per essere finti
Troppo belli per essere veri.
Ma quelle ragazze erano troppe.
Si voltò verso Blaise.
< Bla mi serve una mano >
Lui, sentendosi interpellato, riemerse da una brioche alla crema.
< si? >
< devo trovare la ragazza che ieri ha ballato con me >
Blaise spalancò gli occhi.
< ehi, non farti idee strane, le è caduto un orecchino >
Disse mostrando per la prima volta a qualcuno l’oggetto che aveva custodito
fino un attimo prima come un tesoro.
Blaise lo studiò con interesse, poi tornò sull’amico, alzando un sopracciglio.
< certo e tu ti prenderesti tutto questo disturbo, in effetti disturbando anche me, solo per un orecchino ovviamente >
< ovviamente >
Ripeté Draco, più serio che mai.
Blaise sospirò.
< vedrò cosa posso fare >
…..
Mentre uscirono Blaise lanciò un occhiata disinteressata ai tavoli e notò Hermione seguire per la seconda volta Draco con gli occhi.
Un flash gli balenò in mente.
E se fosse lei quella che Draco cercava?
Ma scosse la testa sorridendo da solo e riprendendo a camminare.
< Sarebbe troppo divertente per essere vero >
Sussurrò.
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*Hachi's Space*Lettori e Lettrici Bentornati!! Dopo le recensioni ricevute, viste le varie
richieste, ho deciso di proseguire con questa storia, che cercherò di rendere
alternativa il più possibile, niente OOC... solo piccoli cambiamenti...
come il caro vecchio Blaise che potrebbe avere un ruolo fondamentale.
Insomma per adesso anche io sono un po' allo sbaraglio, ma se vi andrà
continuate a seguirmi!! Cercherò di aggiurnare almeno una volta a settimana!!
Un grazie speciale a chi mi ha messo nei preferiti o seguiti e a chi ha commentato.
Dal prossimo capitolo comincerò anche a rispondere alle recensioni.
Un bacione...
.... a bientôt
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