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Autore: DirtyCharity    28/01/2010    1 recensioni
Tutta quella storia era un'enorme seccatura. La donna era una seccatura, quel vestito era una seccatura, quel ballo era una seccatura
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Ah! Ma allora non facevi parte dell’arredamento. Stavo giusto pensando che fosse squisito se non fosse stato per quella massa informe blu e rossa!” La voce profonda e ironica, quella donna era proprio come l’aveva immaginata. Dannatamente seccante. E bella. “Avete bisogno di qualcosa?” Il suo istinto gli diceva che quella sarebbe stata un gran seccatura, E il suo istinto non sbagliava mai. “Come siamo scortesi, non ci si comporta così con un ospite” Gli rispose lei, l’accento caldo e orientale. “Mi perdoni, Signora. Cosa posso fare per lei?” Calcò sul signora avendo notato che lei doveva avere qualche anno più di lui. Lei sembrò non gradire. “ Per farti perdonare, Bambino, potresti invitarmi a ballare..” Proprio in quell’istante le note di un lento conquistarono la sala. Lui guardò male l’orchestra, come se un’occhiata potesse farli smettere. Poi rispostò lo sguardo su di lei e rispose: “Magari no, non sono molto bravo. In più guarda quanti bavosi vecchietti ballerebbero con te. O forse –un sorriso ironico gli salì in volto- nessuno ti vuole invitare. Probabilmente pesteresti i piedi anche al più agile ballerino”Lei alzò il mento risentita e scoccandogli un’occhiata lo rimbeccò: “ No, ho una fila di cuori infranti. Pensavo di far da samaritana, salvando quel povero sfigato, fermo e immobile in un angolo, senza uno straccio di ragazza che lo invitasse. O magari è solo perché pesteresti i piedi anche alla più leggiadra ballerina” Punto sull’orgoglio, non sia mai che una donna lo possa battere, e consapevole di firmare la sua condanna disse: “So ballare discretamente, solo che non ho voglia di tornar  a casa coi piedi pieni di lividi e vesciche” “O povero cucciolo- a queste parole lui arrossì appena- ti prometto che non ti pesterò mai i piedi! Ne va del mio onore” Sorriso sicuro e deciso. Era certa di quel che diceva. Stranamente il ragazzo raccolse la sfida, solo per poterle poi rinfacciare i suoi piedi pesanti. 

Ma si dovette ricredere. 

Era dannato, fottutamente dannato. Raggiunta la pista da ballo lei posò una mano sulla spalla di lui, e l’altra nella mano forte di lui. Il giovane avvertì una scarica elettrica che gli arrivò al cuore, un caldo fuoco partire dal basso ventre ed espandersi attorno. Poi le posò la mano libera sul fianco tornito. Quei dannati pantaloni mettevano troppo in mostra, delineavano più del dovuto quelle curve. Guardò un attimo la camicia e lo sguardo fu pilotato sul seno pieno e tondo. Deglutì e pregò che il suo corpo rimanesse pigro anche in quel momento. Lei si schiarì la gola e si guardarono negli occhi, lui arrossì pesantemente, colto in flagrante. Quella donna era una strega. Per non smentire i suoi pensieri lei si avvicinò maliziosa a lui. Iniziarono così a ballare. Entrambi si sorpresero dell’abilità del partner. “Non ti facevo così bravo, pigrone” “Non ti facevo così agile a schivare i miei piedi, seccatura” lei scoppiò in una risata allegra. “Mi spiegheresti una cosa, bimbo?” Seccato del nome affibbiatogli grugnì affermativamente. “Perché non chiedi di ballare alla biondina sexy? E’ tutta la serata che non le levi gli occhi di dosso” Shikamaru si irrigidì un secondo e la sua mente iniziò a  macinare una risposta, dopo essere rimasto imbambolato. “Per caso non sei stata  tu a non togliermi gli occhi di dosso? Gelosa per caso?” L’attacco è la miglior difesa. Sempre. Casualmente lo stivale col tacco di lei incontrò violentemente il piede poco protetto di lui, che con un sommesso ‘Ahi’ fece finta di niente per non dar spettacolo e non darle soddisfazioni. “Chi io? Gelosa di te? Scherzi? Piuttosto cambiamo argomento.. toglieresti gentilmente la tua mano dal mio sedere?-allo scatto veloce e imbarazzato del ragazzo, lei rispose divertita con un: “Grazie gelosone” Continuarono a ballare rimbeccandosi continuamente. Nel frattempo il giovane lanciava occhiatacce agli sguardi vogliosi e libidinosi degli invitati che spogliavano con l’immaginazione la donna tra le sue braccia. Poi si rabbuiò, accorgendosi della possessività che provava verso quella ragazza. Erano si e no dieci minuti che ballava, parlava, litigava con lei, e lui faceva già certi pensieri. Lei notando il cambio di umore disse: “Cosa c’è pigrone? Se vuoi puoi rimettere la mano più giù, se mi diventi triste per così poco, dopo non c’è più gusto a prenderti in giro!” Poi ghignò, consapevole di metterlo in imbarazzo. Lui stanco di incassare l’ironia della bionda seccante, spostò la mano sul sedere di lei, stringendolo un po’. Lei sbarrò gli occhi, più sorpresa che offesa dall’avventato gesto. “Non sai con chi hai a che fare” soffiò lei, sguardo minaccioso e gote arrossate. “Dimmelo tu” le respirò sul volto di rimando. Il suo cervello mandò ripetuti inviti ad abbandonare la sala, per poi prendersi a schiaffi in un angolo buio. Ma maledizione a lei lo attirava. Tutto lo teneva stretto a lei. La voce, i modi scorbutici ma invitanti, quel seno prorompente che chiedeva solo di essere venerato. E quegli occhi,che promettevano solo gioie e infinite seccature. Tutto il suo essere tendeva a lei. Nel susseguirsi delle canzoni si erano stretti sempre più. Il naso di lui inspirava dal collo di lei il suo profumo inebriante. Nessuna fragranza particolare, solo l’odore della sua pelle. Probabilmente era colpa del troppo spumante in circolo, colpa di Choji che portandogli cibo e bevande finiva per spazzolare tutto dal piatto, lasciandolo solo con un bicchiere pieno di qualche bibita non meglio identificata. O forse era colpa di lei. Lo aveva stregato, lanciandogli un sortilegio della peggior specie. Infatti sentiva l’irrefrenabile bisogno di stringerla a se.

Verso la fine dell’ennesimo ballo, la bionda cowgirl tentò una debole ritirata, alludendo all’afa e alla sete. Ma quel ballo era l’unica scusa che aveva per tenerla avvinta a sé, così fece finta di non sentirla, fingendosi concentrato sulle note da seguire. Le mute proteste di lei morirono nell’istante in cui lui le avvicinò la bocca all’orecchio e con voce roca le sussurrò. “Aspetta la fine del ballo, poi potrai andartene” Lei sentì sciogliersi qualcosa dentro e con un sospiro tremulo adagiò la testa sulla sua spalla. Per quanto non conoscesse e capisse le donne, comprese che lei era stata rapita dallo stesso incantesimo. La musica si arrestò, e come rimasta scottata lei si staccò di scatto dal suo accompagnatore. Sentirono freddo e uno strano senso di vuoto. Lei si girò verso il tavolo del buffet. Aveva una gran sete e doveva riprendersi da quella situazione decisamente imprevista. Quel ragazzino l’aveva spiazzata. Da predatrice era diventata preda. Non era abituata a questo cambio di posizioni. Confusa decise di allontanarsi in fretta dalla fonte delle sue preoccupazioni.

Ma una mano lesta la fermò, venne tirata indietro costringendo la schiena di lei a sbattere contro il petto caldo di Shikamaru. “Forse- disse lui- forse abbiamo bisogno di un po’ d’aria” La tensione crebbe esponenzialmente quando lei incerta annuì. E incuranti degli ospiti presenti in sala,raggiunsero il freddo terrazzo. L’umidità era scesa da qualche ora e la settimana di pioggia torrenziale aveva reso il clima gelido e ostile. Ma loro non ci fecero caso più di tanto. La bionda si appoggiò alla balaustra di marmo, alla ricerca di ristoro per le sue membra infuocate. Lo sguardo fisso sul roseto, cercava di far ordine fra le sue idee. La luna non era ancora piena, ma finalmente libera dalla coltre di nubi, illuminava il paesaggio circostante. Il ragazzo si portò una mano alla testa grattandosela, alla ricerca di un modo per portare avanti una conversazione inesistente.

Non sapendo bene da dove gli fosse venuta quella stupida idea, controproducente,seccante e faticosa, le propose un giro turistico nel giardino fiorito. Lei curiosa gli rispose affermativamente. Shikamaru le porse una mano per aiutarla a scendere le scivolose scale, come voleva l’etichetta. Ma di certo non prevedeva che la mano del cavaliere si attardasse più del dovuto in quella della dama. Ovviamente il moro non era mai stato molto devoto all’etichetta, men che meno in quell’occasione. Perciò tenne la presa ferma e sicura, continuando nell’esplorazione notturna mano nella mano. La bionda seguiva il compagno in silenzio, godendosi il profumo dei fiori. Shikamaru nel frattempo era arrivato alla conclusione di essere posseduto da un’altra entità. Non poteva già essersi pentito dell’invito fatto a quel demonio tentatore, che stranamente lo seguiva senza aprir bocca. Da che l’aveva costretto a ballare il suo tanto decantato cervello gli aveva bellamente detto di cavarsela da solo. Era terreno inesplorato per lui e non avrebbe saputo come muoversi. Diede la colpa a lui per i veloci sbalzi d’umore. Guardò la ragazza al suo fianco, ancora non conosceva il suo nome. Almeno avrebbe detto qualcosa. “Ehi, seccatura, come ti chiami?” Lei lo guardò, sorpresa di sentir aprir bocca, poi con un sorriso sghembo rispose “Seccatura, e tu pigrone?” lui sbuffò contrariato e ribatté “D’Artagnan” La cow-girl lo guardò confusa, poi scoppiò a ridere. Il riso le partì dagli occhi che brillarono nel momento stesso in cui capì il riferimento al famoso moschettiere. Poi le gote si arrossarono e le labbra si aprirono mettendo in bella mostra i bianchi denti ordinati. Il suono basso della risata rimescolò le viscere del moro. “Oh al diavolo” sbottò poi. Lei non ebbe tempo di riprendersi dal ghigno che si trovò a sbattere contro il freddo muro del recinto. Le gambe semi-aperte, separate da una coscia dai muscoli contratti, le mani abbandonate lungo i fianchi, tenuti fermi da un braccio forte. L’altra mano del ragazzo appoggiava sulla guancia di lei, facendole sollevare appena il volto. Labbra sottili contro labbra carnose. Occhi socchiusi contro occhi spalancati. Non sapeva nemmeno lui cosa gli era preso. Ero solo certo di doverlo fare. Dopo un iniziale smarrimento della bandita bionda, la ragazza cercò di divincolarsi. Quel ragazzino correva troppo. Lo avrebbe rimesso al suo posto.

Rimase spaesata quando lui, invece di spostarsi vergognosamente e chiederle scusa quasi piangente spostò la mano dai fianchi torniti e la fece scivolare dietro la schiena di lei, stringendola di più a se. Il tutto mantenendo sempre il contatto con le labbra. Vedendo che non intendeva cedere lei decise di rimanere impassibile, per smontare le sue intenzioni. Quel dannato bimbo le aveva rovinato tutti i piani di conquista. Adesso l’avrebbe pagata, si disse malefica. Ma Shikamaru in tutta risposta, credendo che la resa alla lotta fosse un segno di assenso, spinse il capo di lei contro il muro, non lasciandole scampo ed introdusse a tradimento la lingua tra le sue labbra mentre lei stava per lamentarsi. Fece scorrere la mano dalla guancia, lungo il collo, ascoltò il suo battito ed esultò appena quando lo trovò impazzito come il proprio. Non fermò la sua corsa se non quando raggiunse lentamente e timidamente un seno tondo e pieno.

La ragazza si arrese a quella conquista così decisa e passionale. Decisamente inaspettata, ma gradita. Perso il senno e completamente presa dalla forte prestanza fisica, la bionda portò una mano dietro la schiena del giovane attirandolo ancora più vicino a se, l’altra tra i neri capelli, sciogliendo il basso codino. Il bacio si fece sempre più profondo e passionale. Lingue calde, sconosciute si intrecciavano ripetutamente. Eppure stavano ballando come se non avessero fatto altro nella loro vita. Era un ballo estenuante, un continuo tira e molla. Da danza divenne duello, con il crescere del desiderio. Un duello all’ultimo respiro. Il seno di lei venne stretto con foga. Insaziabile lui glielo scoprì, lasciandolo libero dalla camicetta. Lo prese voluttuoso nella mano, stringendo il capezzolo fra due dita e lo stimolò fino a renderlo duro e vibrante. Si staccarono controvoglia dal bacio, solo per riprendere fiato. Lei ne approfittò per sfilargli la veste, gettandola in un angolo lontano. Le mani febbrili toccarono il caldo e muscoloso petto di lui. Shikamaru le prese il volto con due mani la guardò negli occhi, il resto ancora coperto dalla maschera. Entrambi potevano leggere riflesso nelle pupille dell’altro la stessa eccitazione, adrenalina, follia e timore. Paura per quello che sarebbe successo dopo. Entrambi non ci diedero peso. Non potevano fermarsi adesso.

 La bionda prese con forza l’attaccatura dei capelli del moro e lo spinse nuovamente verso le sue labbra. Il sapore mascolino e lievemente alcolico si rimischiò a quello femminile e fruttato di lei. Poi lui abbandonò le sue labbra umide e gonfie di baci, con relativo grugnito contrariato, lasciando una scia di piccoli baci  e raggiunse il suo seno. Dapprima la saggiò con una leccata, poi lo prese in bocca, facendole partire una calda scarica elettrica fino al basso ventre. Fu presa da una smania incredibile, non sapeva dove mettere le mani. E mentre lui prendeva l’altro seno per dedicargli le stesse cure tenute al primo, lei chiuse gli occhi godendosi il momento. Quando poco dopo decise di attivarsi anche lei e con una decisa spinta lo fece finire a gambe all’aria e con sguardo provocante gli salì cavalcioni. Iniziò a massaggiargli le spalle, sempre guardandolo in volto, sorriso sornione in volto. Poi scese sul petto, facendo eseguire alla lingua lo stesso percorso delle dita. Giocherellò con un capezzolo,mentre con una mano seguì il verso dei peli, raggiungendo l’ombelico. Maliziosa assaggiò la sua pelle, questa volta vicino al collo, mordicchiando e torturando la carne tenera. Entrambi sapevano che avrebbe lasciato un bel segno violaceo il giorno dopo, ma non se ne curarono. Il respiro caldo di lei, sull’ormai pelle fredda di lui lo fece tremar di piacere. Anche un’altra parte del corpo di lui sembrava apprezzare le attenzioni della giovane. Lei ovviamente se ne accorse e con un sorriso furbo e malandrino tornò a dar attenzioni al capezzolo del ragazzo, spingendo la mano curiosa verso il membro pulsante. Lui fu preso alla sprovvista, non si aspettava un simile sviluppo. Sviluppo molto apprezzato dalla sua virilità tutt’altro che pigra. Mandò la testa indietro, occhi chiusi, e sospirò di piacere. Felice di aver conquistato il controllo , tornò a baciarlo con violenta passione, sdraiandosi su di lui. Stava per sfilarsi la camicetta quando sentirono delle voci avvicinarsi. Velocemente la ragazza si tirò su, ricomponendosi un poco. O almeno ci provò. Maschera storta, vestiti sgualciti, bocca vermiglia, respiro corto. Difficile spiegare tutti quei dettagli ai fratelli. Il ragazzo era un po’ più in difficoltà, non trovava la casacca. La intercettò sotto un albero di rose canine. Senza pensarci due volte, mentre lui era impegnato a duellare con quell’arnese che non ne voleva sapere di infilarsi, lei sgusciò via con il favore delle tenebre. Inutile descrivere la delusione e l’irritazione per quell’abbandono. Si sentì usato e stava quasi per odiarla. Poi ricordò i suoi baci e la sua eccitante dolcezza. Ma soprattutto il fatto che era stato lui a iniziare. Con un sospiro rumoroso guardò in tralice il suo ‘amichetto’ troppo sveglio, si sedette contro il muro e stancamente si accese una sigaretta. “Che seccatura”.

 

 

 

Il giorno seguente, a un’ora indecente (undici del mattino) aveva ricevuto anche troppe telefonate. La prima in assoluto da parte della sua “carissima” amica, Ino. Inviperita per aver infranto la promessa (bè tecnicamente non era tornato a casa..non subito) lo aveva minacciato di una lunga, lenta e dolorosa morte ..se non si fosse fatto perdonare. Sapeva che c’era il trucco. Doveva immaginare che avrebbe badato con la coda dell’occhio i suoi amici, nonostante fosse presa dal moro Uchiha.  Per farsi perdonare voleva sapere chi era la bella bionda con cui era scappato dalla sala. Cosa aveva combinato per farla tornar un’ora dopo ,disastrata. Non la fece finire di parlare che chiuse la chiamata e si rimise a sognare. Sogni prettamente biondi, con sfavillanti occhi verdi e luminose gote rosse. Poco dopo il telefono suonò nuovamente. Fu anche troppo tentato di scaraventare l’apparecchio contro il muro, ma a malincuore rispose. La Regina Tsunade voleva vederlo. Maledì la monarca e sconfitto scostò le coperte. Prima avesse finito con quella bisbetica zitella, prima sarebbe tornato a dormire. Si fece una veloce doccia, lavando di dosso le prove dell’inaspettato incontro/scontro. Si assicurò bene il codino e si avviò verso il castello. Troppo tardi si ricordò del marchio che quella gli aveva lasciato in bella mostra. Alzò il colletto della giacca con non-chalance e proseguì. Venne condotto allo studio di Sua Altezza, annunciato da Lady Shizune ed entrò nella ricca ed elegante stanza. Vide la sovrana seduta dietro la solita scrivania. In piedi, di spalle a lui stava una donna, da quattro singolari codini sparati. Biondi. La postura orgogliosa e fiera. Pregò che non si trattasse di un’altra seccatura. Ne aveva abbastanza di bionde. “Ben arrivato Shikamaru, pensavo che avrei rivisto il tuo culo stanco tra qualche ora ancora” Già la famosa Tsunade non era conosciuta per i suoi modi aggraziati e gentili. Poi lo scrutò attentamente e un sorriso malizioso si formò sul volto. “Bene, noto con piacere che il ballo in maschera ha riservato piacevoli risvolti a qualcuno” Il povero ragazzo arrossì, colpevole. La ragazza non si girò ma intuì che stesse ridendo fra sé. “In ogni modo, sei stato convocato qui perché ti devo presentare l’ambasciatrice del vicino regno di Suna. Il suo nome è Sabaku no Temari. Lui è Nara Shikamaru, il nostro stratega nonché tuo accompagnatore” Fu nell’istante in cui lei si girò per porgergli la mano, come vuole l’educazione, che incontrò due occhi verdi. Aveva imparato a conoscerli bene. ‘Non ci posso credere’ pensò il giovane, sconvolto. Lei rimase sorpresa di rivedere quei magnetici occhi neri, ma rimase esternamente impassibile. Cercò conferma spostando lo sguardo sul collo di lui. Poi un sorriso orgoglioso e malizioso si fece strada sul volto di lei. “E’ un enorme piacere conoscere il famoso stratega di Konoha, Nara. Sono sicura che ci troveremo bene, insieme” Iniziò lei. Lui le rispose ammiccante: “ Il piacere è tutto mio, Sabaku. Se non sbaglio abbiamo un discorso da terminare io e lei, Seccatura..”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco qua la seconda e ultima parte di questa piccola fiction. La seconda parte non mi piace particolarmente, temo di aver perso la caratterizzazione dei personaggi. Ma mi son detta : sono sessualmente attratti, tendono l’uno verso l’altro, si completano e (potrei continuare all’infinito XD) ecc ecc

Ino ovviamente col suo occhio di falco ha tenuto sotto torchio il caro pigrone e curiosa com’è vorrà sapere tutto…e prima o poi lo farà XD

Pooi Temari l’ho fatta troppo passiva e Shika troppo attivo credo..ma..chissene XD dai cavolo sono giovani e sessualmente attivi, facciamoli divertire! (parla quelli che li ha interrotti u,u)

 

Angolo dei ringraziamenti!! (perché senza di voi non sarei così ispirata!)

In primis ringrazio Fallen Star per aver commentato la prima parte. Grazie mille per i complimenti, mi hai aiutato a non archiviare la storia! Spero che ti possa piacere anche questa seconda parte!

Fra: Grazie mille per il commento e per aver letto!!

Ringrazio tantissimo anche Elisa, mhcm, Selene89 (*o*) e VaMpIrA89 per averla aggiunta tra le preferite e mikkabon e Fallen Star (di nuovo XD) per averla aggiunta tra le seguite =3

 

Ringraziamenti per Back in Black

Amaerize: sono contenta che ti abbia fatta ridere! È nata solo per quello in sostanza XD, e si Temari rimane la solita, anche se alle prese con il Mal Rosso!Grazie per il commento^^

 

Ringrazio tantissimo bekka_chan, DebbyUzu, Shikatema76 e VaMpIrA89 per averla messa tra i preferiti ^3^

 

 

Solo per Mosche Nere! (anche se credo che questa ff sia stata letta solo da amanti della coppia ShikaTema)

Faremo un piccolo raduno per amanti shikatema a Cartoomics a Milano dal 26 al 29 marzo (non ricordo dopo, se volete info chiedete pure) con cartelloni e striscioni vari x°D, quindi se vi volete aggregare ne sarei più che lieta!

Purtroppo ho notato un drastico calo di fan fiction ShikaTema.. è così deserto da costringermi (più che volentieri!) a scendere in campo e scrivere qualcosa per riportar in vita questo fandom ._.

 

 Spero vi sia piaciuto! Alla prossima!!!

   
 
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