Ragazzina
Sono due settimane che non si
fa vivo. Non lo vedo da troppo tempo.
Ho paura che non mi parli più.
Ho paura di perdere quel poco che mi ha dato.
Sto andando al concerto di
una band locale e poco conosciuta. Ci saranno mille ragazzi ubriachi che
balleranno il rock-alternative sotto le stelle, sotto gli alberi secolari del
parco.
Sarà fantastico.
Indosso l’abitino bordeaux
più corto che ho e allaccio le All Star blu ai piedi. Un po’ di schiuma ai
capelli lunghi e un filo di matita blu agli occhi.
Esco
di casa senza nemmeno salutare e salgo sul motore. Mi aspetta Alice.
Riesco a malapena a trovare
un posto per lo scoter. Si sente già da qui la musica assordante e le urla di
ragazzine stupide.
“Aliceeeee!!” urlo
sbracciandomi tra la folla scatenata.
“Bellaaaaaaa!!” cinguetta
prima di saltarmi addosso.
“Forks è rinata!! Wooooow!!”
dice e poi ricomincia a ballare come una pazza.
Avrà bevuto vodka, ne sono
sicura. Le fa sballare la testa in un secondo.
Mi guardo attorno un po’ spaesata.
Non riconosco nessuno, perciò mi unisco ad Alice. Ballare è fantastico.
Ancheggio i fianchi e scuoto i capelli velocemente, poi ridacchio insieme alla
mia amica.
Mi fermo solo qualche volta
per abbassare il mini-vestito che è arrivato ai glutei e ricomincio.
In qualche minuto ci
accerchiano dei ragazzi. Sono fatti ed hanno circa diciassette anni.
Cominciano a strusciarsi
addosso a noi e lancio un occhiata ad Alice.
Tutt’e due ci spostiamo ma
niente da fare, ci hanno accerchiate.
E’ fastidiosissimo. Ti
guardano come se volessero mangiarti e attirano a loro prendendoci per i
fianchi. Uno arriva addirittura a toccarmi il sedere ed io mi fermo e mi giro
verso di lui.
“che problema hai?” urlo ma
la musica è così alta da soffocarmi.
Alice si ferma irritatissima
e mi affianca.
Il ragazzo smette di ballare
e mi urla un “scherzavo bambola!”.
Fa per attirarmi di nuovo a sé
con fare viscido ma prima che possa fermarlo spunta Edward dalla folla.
“lasciala stare” sibila. Il
ragazzo ed i suoi quattro amici indietreggiano un po’.
“che problema hai amico?” chiede
uno improvvisandosi sfacciato ma Edward non risponde.
Il ragazzo ha paura, lo si
legge negli occhi. Anch’io ce l’avrei. Edward è più alto e muscoloso, ha
diciannove anni ed è famoso per le sue risse… sempre vinte.
Spuntano accanto a lui Emmett,
mio fratello e Jasper, suo amico.
Edward mi sposta con un
braccio e si mette al mio posto, faccia a faccia con il mio disturbatore.
“avvicinati di nuovo a lei e
sei morto” dice.
Sembra anche che voglia
dargli un pugno ma non lo fa. Forse per Emmett.
“tranquillo fratello, ce ne
andiamo. James!” richiama un ragazzo e colui che sembra chiamarsi James
indietreggia per poi scomparire con i suoi amici tra la folla.
Il braccio di Edward sfiora
ancora la mia spalla, convulsivamente.
Poi si rilassa.
“scusa” dico.
Ma lui non risponde. Forse
non mi ha sentito. Infondo c’è davvero troppo baccano.
“ti va di ballare?” chiedo
quando una cover acustica di Te amo si espande in tutto il parco.
Lui annuisce e mi tiene
stretta per i fianchi, abbracciandomi.
Io mi avvicino e intreccio le
mani dietro la sua nuca.
Balliamo questo lento così.
Senza parlare. Attaccati l’uno all’altra.
E’ una bella sensazione
poggiare il capo sul suo petto e sentire il suo respiro caldo nel collo.
Ad un certo momento mi
stupisco. Sento le frasi della canzone sussurrate da Edward ad un orecchio.
Ho i brividi.
“Te amo, te amo, she say's to me.
I hear the pain in her voice.
Then we danced underneath the candleabra, she
takes the lead.
That's when i saw it in her eyes, it's over.
Then she said Te amo, then she put her hand around
me waist.
I told her no she cried Te amo,
i told her i'm not gonna run away, but let me go.
My soul has arrived, without asking why.
I said Te amo, wish somebody would tell me what
she said.
Don't it mean I love you.
I think it means I love you.
Don't it mean I love you”
Non credo a quello che sento. Sembra che tutta la
folla urlante e impazzita sia scomparsa.
Non c’è più nessuno. C’è solo
la voce di Edward. Non mi accorgo nemmeno che la musica è finita e che è meglio
allontanarmi ad Edward.
“Vieni” sussurra e mi prende
per mano. Lo seguo senza fare domande e ritrovo addosso gli occhi di tutti.
Alice ridacchia, Emmett è
serio, Jasper… bhe lui guarda Alice.
Sconosciuti ci fanno spazio e
si sussurrano disprezzi.
Io seguo Edward un po’ imbarazzata.
Passeggiamo in silenzio fino
a ritrovarci ai piedi di un’albero secolare, una quercia forse. E’ imponente e
sono attaccati ai rami delle luci bianche. Attorno a noi buio e silenzio.
Lui si siede e si accende una
sigaretta. Portandola alla bocca noto un tatuaggio alla gola. E’ una scritta in
greco se non sbaglio ma non riesco a decifrarla.
“vuoi sederti?” chiede.
Annuisco e mi fa spazio ai
piedi dell’albero imponente.
Mi chiedo come sia fumare,
come sia baciare un ragazzo che fuma.
"Io non sono un bravo ragazzo, Bella"
afferma tutto d’un tratto e inspira nella sua sigaretta. Rimango stupita dalle
sue parole.
Gira il capo verso la mia figura e continua:
"Lo sai".
Uno sbuffo di fumo.
"Cosa?"
“che ho occhi solo per te”
L’ha detto sul serio?
D’un tratto fissa il mio collo, poi con la sigaretta
ne indica un punto.
"Tu seconda media. Io secondo liceo. Ti ho
regalato quel ciondolo"
"Pensavo te lo fossi dimenticato..."
sospiro e lui ride passando una mano tra i capelli.
“No…” sussurra.
“Non ti avrei mai tagliato fuori dalla mia vita”
“Non ero in me. Ero un povero sbandato”
“e chi mi assicura che non lo sei più?” dico.
Lui ridacchia, poi mi fissa serio.
“Bella ho smesso!”
“fumi come un dannato” borbotto.
“dovrai accettarmi”
“dovrò?!” chiedo altezzosa.
“certo!
Oppure…” dice e in un attimo mi ritrovo tra l’erba del parco, coricata.
Edward
è sopra di me e sigilla i miei polsi.
Mi
dimeno come una matta.
“lasciamiiiiii!”
Lui
se la ride di gusto e lancio un occhiata al vestitino. E’ in pessime condizioni
ed in più si intravede la stoffa delle mutandine.
“No…
il vestito!” e automaticamente il suo sguardo va sul posto. Le sue risate si
fanno ancora più grosse e mi lascia i polsi subito.
Velocemente
sistemo il vestito verso il basso con pochi risultati e guardo male Edward
mentre mi metto in piedi.
“se
gli sguardi potessero uccidere a quest’ora sarei già morto” ridacchia.
“sicuro”
affermo e faccio per andare verso il concerto.
Ma lui
mi ferma con una mano sul fianco e quando mi giro di scatto trovo le sue labbra
sulle mie. Il mio bacino combacia con il suo e la sua lingua cerca la mia. Ci
baciamo lenti ma passionali. Noto con gusto che il fumo danno un buon sapore
alle labbra di Edward. Le mordicchio e le lecco per poi inseguirci di nuovo.
Noto anche che ha un piercing sulla lingua, e mi piace.
Mi stacco da lui quando penso che Alice mi abbia già dato per dispersa e sorrido quando subito mi attira in un altro bacio. Lo accontento con uno a fior di labbra e corro verso il concerto. Edward rimane lì, sorridente e pensieroso.
*SPOILER PROSSIMO CAPITOLO*
(...)"Nooo! Con Jaspeeeer??"
"Si! E' stato troppo sfrenato!!"
(...)"Posso provare a fare una cosa?" e senza dargli il tempo di rispondere mi butto sul letto trascinandolo.
Per qualsiasi domanda o curiosità o dubbio fatevi sentire qui:http://www.formspring.me/domandeconpetit