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Autore: Hepona    12/07/2005    1 recensioni
Artemide e Minerva sono le discendenti delle più potenti famiglie magiche e insieme vogliono riportare Hogwarts all' antico splendore dei loro Padri. Harry e Draco erano veramente accerrimi nemici? E che cosa c' entrano le Amazzoni e le Sacerdotesse? Tra mostri, sentimenti futuri e passati, incomprensioni e un pizzico d' amore si svolgerà la mia storia
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Voldemort nel passato, Harry nel futuro (cap29)


Minerva si era sempre ritenuta una persona seria dalla mente acuta. Non si era mai smentita e non l' avrebbe fatto nemmeno questa volta, dopotutto era una Malfoy.

L'aveva trovato. Dopo ricerche insistenti finalmente l' aveva trovato, il modo per poter comunicare con i compagni.

Camminava sotto il portico che dava al giardino interno del castello; teneva tra le braccia un libro fine dall' aspetto delicato e l' euforia si rifletteva nel brillo dei suoi occhi.

"Minerva!" la voce di Artemìs la raggiunse prima della sua proprietaria. La ragazza bionda si volse verso quella che secondo i terzi doveva essere sua sorella gemella. Silente poteva inventarsi una copertura migliore. Da qualsiasi punto le si guardasse non non si assomigliavano in nessun modo.

"Artemìs, cercavo proprio te" disse la bionda e guardò dietro alla sorella "Dov' è Marcus? Riguarda anche lui"

"E' dal Preside," disse Artemìs un po' col fiatone prendendo Minerva per un braccio e senza nemmeno riprendere fiato si avviò verso le scale che portavano al gargoyle di pietra a guardia dell' ufficio del Preside.

"Ma- Artemìs che stai facendo?" esclamò la Gran Sacerdotessa in borghese.

"Presto Minni devi venire - ti ho cercata per tutto il castello, ho persino chiesto aiuto a Mirtilla Malcontenta" Artemìs represse un brivido "Mai più! Non voglio vedere mai più quella fantasma finché campo!"

"Hai chiesto aiuto a Mirtilla?" Minerva quasi non ci credeva, poi, immaginandosi la scena nascose un sorriso nascente con il libro che portava con la mano sinistra, dato che la destra era nella morsa ferrea di Artemìs.

La prima volta che Mirtilla Malcontenta aveva visto Artemìs l' aveva scambiata per niente popodimeno che.... Harry. Certo che ce ne voleva per fare un errore simile. Mirtilla dopo lo schock iniziale aveva praticamente cominciato a riversare la sua ovvia infatuazione per Harry su Artemìs. La povera amazzone aveva dovuto attaccarsi a Marcus in modo particolarmente divertente, dal punto di vista di Minerva, finchè Mirtilla non si era rassegnata ad un semplice amore platonico. Minerva era sicura che non appena Harry Potter sarebbe tornato avrebbe avuto il suo bel da fare per evitare il fantasma dei gabinetti.

Artemìs si rese conto del divertimento della sua gemella e si scurì ulteriormente "Non è divertente!"

Minerva alzò un sopraccigliò divertita, ma la sua espressione cambiò con la velocità di un battito quando vide dove stavano effettivamente andando.

"Perchè Silente ci chiama? E' successo qualcosa?"

Artemìs annuì grave. "Marcus è già lì. Sembra che Voldemort abbia attacco di nuovo. Pare abbia percepito l' assenza di Harry tramite quello strane legame che li lega. Anche se non ho ancora capito perché ha chiamato noi"

Arrivate davanti al gargoyle di pietra pronunciarono la parola d' ordine, salirono la scala a chiocciola e entrarono nell' ufficio del Preside.

Marcus era ad un angolo accarezzando distrattamente la fenice Fanny. Appena entrarono si affiancò ad Artemìs e Minerva.

Albus Silente entrò subito dopo seguito dalla proffessoressa McGranitt e dal professor Piton, che si misero ai fianchi del Preside dall' altra parte della scrivania rispetto ai ragazzi.

"Prego sedetevi" disse Silente sedendosi e indicando le sedie davanti alla scrivania. I ragazzi presero posto senza fiatare.

"Silente, resto dell' opinione che non dovremmo-" cominciò la McGranitt, ma Silente la interruppe con la mano. "Minerva, sono convinto che desiderano sapere che le cose sono diventate più rischiose del previsto" disse il vecchio uomo senza distogliere lo sguardo dai tre giovani davanti a sé.

I tre guardavano i due professori ai lati del Preside senza espressione, non sicuri di cosa pensare della situazione. Silente venne loro incontro "Non preoccupatevi, sanno già della vostra particolare situazione, anche se è sempre buona educazione presentarsi" disse con il solito scintilliò neglio occhi azzurri.

"Se sanno già della nostra situazione non è insensato presentarsi di nuovo?" chiese Marcus educatamente, era una cosa stupida presentarsi a persona che già ti conoscono.

Silente sorrise bonario "Ho lasciato questa parte per adesso, l' ho ritenuto più opportuno."

L' alunno Tassorosso lo guardò e poi alzò le spalle "Marcus Bellasorte" e qui niente di nuovo dato che era il suo vero nome.

Fu la volta della ragazza accanto a lui "Artemìs Isabell Potter, Regine delle Amazzoni" alla sola pronuncia del nome 'Potter' si era potuto vedere una reazione naturale di disgusto dipinta negli occhi di Piton. Peccato, Artemìs era brava in pozioni ed era l' unica studente Grifondoro a cui Piton non aveva ancora tolto punti, con questa rivelazione probabilmente era finito il suo periodo d'oro con il professore di pozioni.

"Minerva Malfoy, Gran Sacerdotessa" disse la supposta gemella Twister.

E con questo il colpo di grazia era stato dato alla McGranitt che, non si sa come, aveva preso in simpatia Minerva e più di una volta avevano fatto lunghe chiaccerate sui metodi di Trasfigurazione. La professoressa nonostante fosse rimasta shokkata, si era velocemente ripresa, ma si capiva chiaramente che si sentiva tradita. Minerva lo notò "Professoressa-" provò a dire, ma fu interrota dall' adulta "Non adesso signorina Malfoy, ascolti quello che ha dire il Preside" e si velse verso l' interpellato.

Silente si dispiaceva, sapeva che la rivelazione dei loro veri nomi avrebbe portato di nuovo a galla certi pregiudizzi da parte dei professori, ma questo avrebbe fatto capire -e aprire gli occhi - che il nome non è tutto, sperava che il professor Piton e la professoressa McGranitt capissero e non cambiassero la loro attitudine nei confronti dei loro studenti. Fanny si avvicinò al suo padrone cantando leggera la sua canzone. Finalmente si decise a parlare.

"Per essere chiaro vi dirò subito che Voldemort si è di nuovo mosso, e temo che abbia percepito la strana assenza di Harry nel loro legame. Speravo che l' Occlumanzia praticata da Harry gli avrebbe causato più problemi per percepirne la mancanza, ma a quanto pare non è stato sufficiente." fece una pausa e accarezzò assente il magico uccello rosso-dorato.

"Non capisco cosa possiamo centrare noi?" chiese Marcus; veramente non capiva il punto della situazione. Il problema era che Voldemort aveva capito che Harry non era più presente nel loro legame... e allora?

"Dove ha attaccato Voldemort?" chiese Artemìs per curiosità, non sapeva perchè ma le sembrava un particolare importante.

"Una cittadella a sud dell' Irlanda, molto piccola; in verità un paesino" disse la Professoressa McGranitt, la voce il più possibile controllata.

Artemìs alzò un sopracciglio in un modo che ricordava troppo il cipiglio Malfoy quando Minerva trovava qualcosa strano.

'E allora questo cosa c' entra con noi?' stava per dire Artemìs quando capì. Oh-oh, se era come pensava erano problemi veramente, veramente seri. Aprì la bocca sperando che i suoi dubbi venissero tolti quando Minerva, che aveva fissato Silente finché il vecchio mago non le aveva annuito gravemente, cominciò a parlare con voce chiara "No, oh no, no, non esiste." disse alzandosi in piedi (il libro che fino allora le era in grembo scivolò rovinosamente a terra) e appoggiando le mani sulla scrivania del preside mentre la sua voce cresceva d' intensità "Come è venuto a saperlo? Non aveva detto che il legame tra lui e Harry era interrotto? O forse c' è una spia a Hogwarts? Come. Fa. Ha. Saperlo? Ci aveva assicurato la completa sicurezza di questo posto, o devo pensare che le dicerie sulla illusoria inespugnabilità di Hogwarts siano vere?"

Perfino Artemìs e Marcus, che erano rimasti entrambi con la parola in bocca la guardarono allibiti. Quando la Grande Sacerdotessa si arabbiava era meglio portarsi a distanza di sicurezza; più o meno il più lontano possibile.

"Signorina Malfoy si sieda." disse Piton secco. E fissò l' alunna finchè non si sedette, rigida come un busto dalla rabbia.

"Come ha capito la signorina Malfoy, Voldemort ha attaccato quella che in futuro dovrebbe diventare la nuova capitale del Regno Unito. Non sappiamo se ha agito per caso o intenzionalmente, ma posso assicurarvi che il legame tra Harry e Voldemort se non momentaneamente estinto e considerevolmente diminuito-"

"Questo vuol dire che Voldemort può entrare nella mente di Harry mentre è nel futuro?" interruppe Artemìs e si prese uno sguardo di rimprovero da parte della sua Capo Casa.

"Lo credo poco probabile," rispose Silente "il tempo è una distanza difficilmente calcolabile, e l' Occlumenzia praticata da Harry renderebbe l'atto ancora più difficile. Perché ciò avvenga ci sarebbe bisogno di una situazione di volontà accordanti da entrambe le parti"

"Se Potter non si è comportato come suo solito non dovremmo avere questo problema" disse Piton con il suo solito tono e calcando volutamente ogni singola parola.

"Quel ragazzo sembra attirare i guai come le mosche il miele" disse la McGranitt cercando di difendere il Griffondoro.

"Più che attirare i guai se li va sconsideratemente a cercare" ribatté il professore di Pozioni.

Marcus, che fino a quel momento aveva asistito zitto alla scena fece uno strano suono con la bocca che poteva facilmente sembrare un tentativo di camuffare una risata nascente.

I due professori smisero immadiatamente la loro guerra di battute e guardarono il ragazzo seduto dall' altra parte della scrivania.

"Cos' è che trova così esilarante signor Bellasorte?" chiese Piton con lo stesso tono di sempre.

"Particolarmente niente, professore" disse Marcus, cercando disperatamente di non sorridere nemmeno "ma mi siete sembrate esattamente uguali agli studenti che tanto vi creano problemi".

Piton aveva la risposta sulla lingua quandi Silente si alzò, nello sguardo la stessa gravezza di prima, riportà la serietà nella stanza. Marcus non ebbe più nessun problema a non ridere. Il vecchio mago disse "Purtroppo date le circostanze devo chiedervi di metterci in contatto con i vostri compagni appena trovato il modo. Ormai questa guerra non riguarda più solo noi e questo tempo"






Non ci credo, c' è lo fatta, davvero! Finalmente sono riuscita ad arrivare ad uno dei punti più complicati della storia. Ora resta solo un problema la tanto agognata comunicazione tra i due tempi diversi. Giuro che mi ci metterò d' impegno per tirare fuori qualcosa di bello, ho già in mente un paio di idee che ho sparpagliato per i capitoli... chissà chi di voi l' ha capito, è troppo ovvio ^^.

Ditemi cosa ve ne pare di questa discussione tra i professori e gli alunni, sinceramente ho sempre trovato un po' infantile la faida tra Piton e la McGranitt nei confronti non solo di Harry ma anche sulle loro Case in generale.

Rigrazio per i commenti a: giodan grazie per il commento e sì è l' inizio del miracolo.

CIAO ALLA PROSSIMA!!

Hepona

  
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