Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Camelia Jay    02/02/2010    10 recensioni
Jenice, allegra, gentile, riflessiva, con il cuore spezzatole da un ragazzo.
Kyle, freddo, distaccato, misterioso, nessuno che sappia nulla di lui.
Come reagirà Jenice, quando scoprirà la verità sul suo compagno di classe? E cosa farà, quando il suo migliore amico di sempre l'abbandonerà per il successo? Si accorgerà di Kyle, o scoprirà che non può vivere senza l'amico ventiquattrenne?
Adesso conoscevo il colore dei suoi occhi, che ogni giorno sembravano affascinarmi sempre di più, e quelle tristi e profonde occhiaie che aveva sotto di essi erano finalmente scomparse.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lonely'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

{ Lonely }

-

Grazie a chi adesso leggerà, e arriverà fino in fondo, scrivere è una delle mie più grandi passioni e spero che vi piaccia =)

-

-P.S.: mi raccomando, fedeli lettrici, passate di qui e mi farete un gran piacere ;) "Il diario di Belle"

-

Da troppo tempo dentro di me sentivo come un vuoto, come se tutto il mio romanticismo fosse andato perduto. Dopo quel che era successo, avevo deciso di non innamorarmi mai più. In quell’amore avevo dato troppo, e quello che avevo ricevuto in cambio era stata una delusione che mi aveva fatto star male a tal punto di decidere di dimenticare tutti gli eventi di quei mesi.

Mentre camminavo per la strada, tutto mi riportava a lui. La panchina, dove si sedeva con i suoi amici, fino alla gelateria, dove l’avevo visto prendere il gelato e mi ero memorizzata i suoi gusti preferiti: cioccolato e fragola. Era tutto finito, lui si era portato via tutto, insieme a tutti i sentimenti che provavo prima. Forse all’esterno sembravo una ragazza come tutte le altre, il problema era che io mi sentivo diversa, a causa della mia scelta, e per il fatto che non ero romantica come lo erano loro. Mi ero illusa di poter essere qualcosa per lui, ma mi aveva solo delusa profondamente, e così adesso avevo scordato completamente il significato di “amore”. Tuttavia c’erano anche dei lati positivi: ormai non piangevo quasi più, perché quando lo facevo era sempre a causa sua, non ero sempre con la testa tra le nuvole pensando a lui e i miei voti a scuola, che si erano abbassati talmente ero distratta a scuola, erano tornati nella norma. Piano piano mi stavo riabituando alla vita normale, senza un ragazzo da amare, ma mi andava benissimo così, non avrei potuto chiedere di meglio.

 ***

Era una notte buia e tempestosa. No, un momento, in realtà era mattina e il sole splendeva scaldandomi la pelle.

Io, Jenice Ross, mi stavo dirigendo a scuola fantasticando mentre camminavo per la strada. Il paesaggio non era un granché: mi trovavo nella periferia di una città di medie dimensioni, che non godeva del verde degli alberi e la pace della campagna, tutt’altro, le macchine giravano emettendo un frastuono inimmaginabile insieme ad autobus, tram, motociclette e persino con i campanelli delle bici.

In men che non si dica ero già davanti all’entrata della scuola, che ormai, avendola frequentata per un bel po’, conoscevo come le mie tasche. Una volta arrivata davanti alla porta bianca della classe, mi soffermai a guardarla, senza aver trovato nella mia testa una ragione valida per entrare. Le lezioni ancora non erano iniziate, non era nemmeno suonata la campanella. Aprii leggermente la porta, per poi, decisa, spalancarla del tutto. Ero la prima. Mai successo. Di solito c’era sempre almeno un professore in classe ad attendere. Ma non stamattina. Perché non entravo? Sospirai.

Sentii improvvisamente dei passi dietro di me, dei passi in mezzo al silenzio, infine una presenza. Come un fantasma. Mi voltai di scatto, rabbrividii. Mi aveva congelato con lo sguardo facendomi di colpo indietreggiare e mettere da parte per farlo passare. Lo guardai dirigersi verso il banco, come al solito aveva dei ciuffi di capelli neri che gli andavano a coprire gli occhi, di cui in due anni il colore mi era ancora ignoto. Non potevo però rimanere lì a guardarlo come una stupida, anzi che entrare in classe cominciai a tornare indietro, fuori dalla scuola, ad aspettare come la maggior parte degli studenti che la campanella suonasse. Intanto mi misi a riflettere su ciò che mi era appena successo.

Kyle Gray, ragazzo della mia stessa classe, con cui però non avevo mai parlato. Era arrivato da ben due anni scolastici, e non era mai stato uno socievole. A scuola era un tipo intelligentissimo, il massimo dei voti in tutte le materie, eppure non dava per niente l’idea del tipico secchione. Infatti, appena ti guardava ti sembrava di congelare, tanto che ti veniva quasi spontaneo stargli alla larga, perché pareva essere molto superiore di quanto non lo fossimo noi, qualcuno a cui era proibito avvicinarsi. Sarebbe stato anche un ragazzo niente male, se non fosse stato per il suo comportamento. Tuttavia non mi era mai parso che godesse in questo o lo facesse apposta.

Ma di che mi preoccupavo? Dovevo tornare indietro solo perché lui era in classe? Quanti problemi che mi facevo… di nuovo effettuai la marcia indietro verso la classe, quando la campanella suonò.

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Camelia Jay