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Autore: Stateira    06/02/2010    4 recensioni
La storia di Diez Drake e di Basil Hawkins è come un romanzo scritto nel mare.
"Tu per cosa diventeresti pirata?"
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Supernova
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Capitano Hawkins

2.

 

 

 

 

 

- Capitano Hawkins! –

- Capitano! Le vele sono ingovernabili! –

- Capitano, cosa facciamo? –

Era paradossale.

Il capitano Hawkins sembrava sordo ai richiami dei suoi uomini, immobile com’era sulla prua della sua nave che annaspava fra un’onda e l’altra. Il mare ruggiva, squassato dalla coda di una tempesta che li aveva colti alla sprovvista, e proprio nel momento peggiore. Per ironia della sorte, il sole che fino a quel momento li aveva guidati era diventato un faro troppo abbagliante, dietro alle spesse nubi grigiastre e gonfie di elettricità che sparavano i suoi riflessi ovunque in un gioco che accecava gli occhi.

E poi, c’era la Marina.

Erano stati proprio quei cani a spingerli verso l’uragano, senza pensare che una strategia del genere non avrebbe giovato a nessuno. Era una nave sola, ma era maledettamente più grande della loro, e poco ci mancava che avesse bocche di cannone persino sull’ancora. Se li avesse raggiunti, non avrebbe nemmeno avuto bisogno di dare l’assalto: sarebbero bastati un paio di colpi da quelle bestie di ferro per farli colare a picco in mare aperto, loro e tutti i loro sogni.

 

- Capitano, che cosa facciamo? –

Era il suo Nostromo. Ansimava, aveva le vene del collo gonfie per il pulsare forsennato del suo giovane cuore che non voleva morire ancora. Hawkins lo squadrò con quella sua mite, sottile insofferenza, come se lo avesse interrotto durante un pasto.

 

- Calate una scialuppa. Scenderò. –

- Scenderete, Capitano? –

 

Fu difficile per lui comprendere la sua confusione, subito. Il perché lo guardasse come se la sua richiesta di calare quattro assi di legno nella furia del mare fosse una richiesta assurda. Certe volte Basil Hawkins dimenticava che cosa si provasse a non sapere.

 

- Andrà tutto bene. – anticipò. Solo in quel momento il Nostromo si accorse del movimento impercettibile e svelto del polso, con cui stava rimettendo in ordine le sue carte dentro alla manica, al riparo dagli spruzzi d’acqua. Un senso di sollievo gli informicolì le mani prima che avesse avuto il tempo di darsi dello stupido. – La Marina vuole me. Se mi consegnerò, desisteranno dall’inseguirvi, con il mare in queste condizioni. –

- Ma voi, Capitano… -

- Io riuscirò a cavarmela. Aspettatemi prima della Reverse Mountain, vi raggiungerò. –

- E’ troppo rischioso! –

 

La nave diede un sussulto che costrinse entrambi ad aggrapparsi ad appigli di fortuna per evitare di essere sbalzati fuori bordo. Quanto a Hawkins, lo prese come un segnale di far presto, e gli bastò uno sguardo spazientito al suo sottoposto, per trasmettergli la stessa sensazione.

La scialuppa fu calata, fra le proteste dell’equipaggio. Una così fragile barchetta, salvare tutti loro e il capitano? Non avrebbe resistito a più di un’onda, senza contare che sarebbe stata in completa balìa del veliero della Marina. Un insetto schiacciato dallo zoccolo di un cavallo imbizzarrito che, anche se avesse voluto, avrebbe fatto molta più fatica ad evitarlo che non a travolgerlo.

Il capitano Hawkins sembrava così piccolo. Mai come in quel momento l’impressione che la sua figura fosse fragile era stata più netta. Mai come in quel momento era stata più falsa.

Le onde se lo portarono via in un baleno, calamitandolo lontano dalla sua nave, e presto tutto ciò che i suoi uomini riuscirono ad intuire di lui fu che la nave della marina aveva smesso di ansimare sui loro colli.

Non restava che obbedire ai suoi ordini, quindi. La Reverse Mountain non distava molto.

 

Chiuse gli occhi.

La scialuppa aveva resistito con stoica ostinazione alla bufera, anche più di ciò che si fosse aspettato. Poi, si era spezzata in due come un tozzo di pane secco di giorni, scaraventandolo in mare.

Ma nonostante l’acqua lo opprimesse e gli risucchiasse via ogni energia, non aveva paura.

Le carte avevano parlato chiaro.

Anche la mancanza di ossigeno parlava chiaro, certo.

Ma con l’ossigeno si poteva combattere un duello di ostinazione che, per caparbio che fosse l’avversario, aveva un risultato già segnato negli enigmatici disegni di un mazzo di carte che, a quanto sembrava, conoscevano la vita di Basil Hawkins meglio di lui.

Una mano gli fuggì verso l’alto, galleggiando per inerzia, e qualcosa l’afferrò con inaudita forza. A Hawkins sembrò, nella confusione della semincoscienza, l’artiglio di qualche creatura mostruosa, ma quando socchiuse gli occhi, con le poche forse che gli restavano, intravide una semplice mano umana, offuscata dall’agitarsi torbido di acqua e schiuma.

Un istante dopo, i suoi polmoni ispirarono dolorosamente e con foga l’aria umida ed odorosa di alghe.

X Drake, il Contrammiraglio Drake, dondolava aggrappato ad una fune che si era legata attorno al polso. Pendeva dal parapetto della nave ed era tenuta, per ulteriore sicurezza, da un paio di massicci uomini in divisa. Lui era a petto nudo, per non essere intralciato nei movimenti. Evidentemente, aveva voluto rischiare il collo in prima persona per il suo prigioniero di lusso, che ora sorreggeva per un braccio, certo della sua totale innocuità come solo qualcuno che aveva provato sulla propria pelle di possessore del Frutto l’effetto dell’acqua di mare poteva essere.

 

- Hawkins. – raspò, schiacciando con la sua sola autorità il muggito del mare. Si sarebbe detto che l’avesse voluto scuotere. – Non ti lascio morire così facilmente. Non prima di averti arrestato. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLINO!

 

Ed eccoci all’inizio vero e proprio della storia.

Non chiedetemi perché, ma l’immagine di Drake appeso a questa corda mi fa morire. La sua monoespressione applicata allo sforzo fisico è qualcosa di impagabile, davvero.

 

Red Queen: Addirittura da Alexander, quanta strada fatta! XD mi fa molto piacere che ti ricordi ancora, e sono molto felice che questa storia ti appassioni, anche se i temerari protagonisti non sono fra i personaggi più popolari, in effetti. Ma meritano tanto, puccini belli loro! çOç

 

Fujiima: ma ti pareva che potessi lasciare Law fuori dai giochi? Ti posso garantire che il maledetto ricopre un ruolo notevole, invece. Ti ringrazio tantissimo e spero che continuerai a seguire le avventure dei nostri prodi! Kidd e i Kiss stanno arrivando, e credimi, mi viene da piangere al solo pensare quanto sia surreale e demenziale ciò che sto scrivendo in proposito…

  
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