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Autore: BaBa88    16/02/2010    4 recensioni
Può un amore superare la barriera tra la vita e la morte? Edward ama Bella più di ogni altra cosa. Proprio per questo, prima di morire, le promette che non l'avrebbe abbandonata...p.s. niente vampiri in questa storia, ma solo un amore che supera ogni confine!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Risposte alle recensioni:

Alexia__18: beh si, Bella diventerà un po’ dipendente ma grazie a questo riuscirà a ricostruirsi una vita..spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacio alla prossima!

ChiaraBella: grazie tantissimo per i tuoi complimenti, mi fa davvero piacere!baci, alla prossima^^.

Air_Chaos: tesorinoooo ti adoro! Grazie di sopportarmi sempre XD xD

Ringrazio chi mi ha messo tra i seguiti e chi tra i preferiti, ma anche a chi solo legge: GRAZIE!!

NOTE:

Alcuni di voi si sono preoccupati del fatto che Edward non ci sia in questa storia, vi sbagliate. Edward sarà sempre presente, ok è morto ma questo non vuol dire che non ci sarà una parte anche per lui : )

Buona lettura e mi raccomando  recensite : )

 

 Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

CAPITOLO 3

 

 

Testo betato da Air_Chaos

 

 

<Sai, Edward, credo di amarti.> disse Bella ad un tratto, smettendo di scrivere.

Stavano studiando a casa sua ormai da ore, ma il pensiero di non riuscire più a mascherare i suoi sentimenti era diventato fonte di distrazione e lavorare accanto a lui non facilitava l’impresa. Erano giorni che pensava a come dichiararsi, non trovando mai il coraggio di esprimere i propri sentimenti e questo la faceva disperare profondamente. Avevano iniziato a frequentarsi da due mesi e la loro amicizia aumentava di giorno in giorno, scaturendo in lei nuovi sentimenti mai provati per un ragazzo in vita sua. Sapeva che non era proprio il momento giusto per dichiararsi così a lui, forse sarebbe stato più carino trovarsi in un ristorante, magari a lume di candela, o trovarsi in circostanze più consone per esprimere tutti i sui sentimenti, ma era diventato tremendamente difficile e il loro momentaneo avvicinamento non la fece ragionare lucidamente.

<Credi?!> Edward rise, guardando il viso di Bella diventare di mille colori.

Lei era ignara dei sentimenti che egli celava. Edward non aveva avuto mai il coraggio di dichiararsi a lei per paura di rovinare l’amicizia che li univa, ma scoprire che il suo amore era ricambiato lo fece tremare di gioia e allo stesso tempo gli fu naturale ridere dell’imbarazzo che Bella aveva scatenato nel confessargli il suo amore.

<Io non credo di essere innamorato di te.> continuò dicendo per prenderla in giro.

Adorava stuzzicarla, ma si rese conto che le sue parole furono fraintese e cercò di rimediare subito al danno commesso.

<Io sono sicuro di amarti.> affermò soddisfatto.

Erano mesi che non vedeva l’ora di dirglielo.

Bella si riprese dallo shock del rifiuto. Era convinta di non essere all’altezza delle sue aspettative, d’altronde era diventato il ragazzo più popolare della Forks High School e le ragazze più ambite sbavavano per avere un suo appuntamento. Lei, invece, era una ragazza dalla bellezza molto comune e non avrebbe mai pensato che proprio questa sua semplicità potesse fare breccia nel suo cuore.

<Mi ami?!> domandò imbarazzata.

Le sembrò sciocco chiedere un’ulteriore conferma, ma era rimasta così spiazzata che stentò a crederci.

<Da sempre.> rispose onesto alla sua ormai futura ragazza.

 

Bella si svegliò nel suo letto da sola, ricordando come fosse stato meraviglioso il momento della sua dichiarazione. Era stato il giorno più bello della sua vita, escludendo quello del matrimonio, e i sentimenti che provò in quella stanza furono immaginabili. Non avrebbe mai creduto che confessare i propri sentimenti l’avrebbe condotta a una vita piena di momenti intensi e bellissimi.

<Mi manchi tanto, Edward.> disse, prendendo il cuscino dalla parte sinistra del letto dove suo marito poggiava sempre la testa.

Era passato un mese dalla sua prima lettera e aveva fatto tutto quello che il marito gli aveva imposto.

La prima cosa che aveva fatto era l’acquisto di una lampada. Una bellissima e costosa lampada! Lei e Alice erano andate un giovedì mattina da Denali&Co., un negozio poco distante casa sua, e, dopo svariate ore, avevano optato per una lampada di metallo cromato color blu scuro che si intonava con i colori della stanza da letto.

Quella stessa sera, Alice la trascinò di peso a un schiuma party, dove con loro si aggiunse anche Rosalie. Il ballare, il bere e lo sporcarsi con l’appiccicosa schiuma, la portò a constatare che alla fine la serata fu un vero spasso e per la prima volta, dopo tanto tempo, si ritrovò a ridere come una pazza.

Il piano di Edward stava funzionando.

I giorni successivi non furono da meno. Ogni sera le sue amiche la portarono in posti diversi e non mancò certamente lo shopping. Alla fine del mese si ritrovò un nuovo guardaroba tutto da sfoggiare, molto diverso dai vestiti che era solita indossare. I desideri di Alice, nel vedere la propria amica in abiti sgargianti e diversi, erano stati esauditi.

Per Bella quel mese passò come una folata di vento e, per quanto il suo dolore fosse ancora immenso, non poté che essere orgogliosa: era riuscita ad adempiere alla volontà di suo marito.

Adesso, però, si ritrovata persa. Il mese era finito e non c’era traccia di un'altra lettera, né di un misero bigliettino che le indicasse come procedere per i giorni avvenire. Era sciocco pensare come un foglio di carta potesse aiutare a poter andare avanti nella vita, ma per Bella era così e il non sapere la portava alla distruzione.

Edward le mancava sempre di più e il suo “aiuto” le serviva a vivere con serenità. La faceva sentire ancora vicino a lui. 

 

Questa è la segreteria di Bella ed Edward Cullen, per lasciare un messaggio parlare dopo il “bip”.

<Bella, sono Emmett. Che fine hai fatto? Chiamami appena senti il messaggio. So che sei a casa!>

<Bella, sono Rosalie. Ci stai facendo preoccupare. Ti chiamiamo da una settimana e non rispondi, suoniamo alla tua porta e non apri. Sappiamo che stai a casa. Non ci fare preoccupare, richiama!>

<Bella, maledizione, vuoi rispondere! Non puoi fare così. Edward non lo vorrebbe!> la voce di Alice.

Tanti messaggi si susseguirono dopo quest’ultimo e mai una volta Bella fece lo sforzo di rispondere alle persone che si stavano preoccupando per lei.

Era il 10 aprile, precisamente erano passati dieci giorni dall’inizio del mese, dieci giorni senza aver ricevuto nessuna lettera. Bella si era chiusa nel suo guscio chiamato “casa” e non aveva risposto ad anima viva.

Non pianse, né rise, era semplicemente vuota. Il suo corpo non aveva reazioni e questo la portò a chiudersi al mondo esterno: per lei stava crollando tutto.

Mentre si trascinò fino al divano, il telefono cominciò a squillare e, poco dopo, si attivò la segreteria.

<Bella, sono la mamma. Non rispondi ancora? È arrivata un’altra lettera. Credo sia per te, c’è scritto: “Per Monkey”. Non credo proprio che sia per noi…>

Mentre Renée continuò a parlare con la segreteria, sperando che la figlia rispondesse, sul viso di Bella si accese un sorriso che la riportò con i pensieri al passato…

 

Edward e Bella erano andati a fare una gita insieme nei pressi della foresta di Forks. Era una giornata soleggiata e proprio per questo motivo ne approfittarono per passare un pomeriggio diverso dalla solita routine.

<Edward, è bellissimo!> esultò estasiata Bella, osservando i capolavori di madre natura.

Rimase incantata tutto il tempo e dopo un lungo camminare si ritrovarono in una piazzola, dove era situato un piccolo chiosco adatto per uno spuntino.

<Vado a prendere qualcosa da mangiare, aspettami qui.> disse Edward da bravo gentiluomo.

Lo spiazzo era immerso nel verde e attorno erano situati tavoli da pic-nic, per consentire ai turisti di riposarsi -o per mangiare- dopo una lunga camminata.

Bella non riuscì a trattenere la sua euforia e, come una bambina, salì su un albero per ammirare dall’alto la foresta.

<Bella, scendi! Ti puoi fare male.>

Edward era ritornato dal chioschetto, non vedendo più la sua dolce Bella si preoccupò e andò a cercarla da ogni parte. Grazie alla risata della sua ragazza, la trovò seduta sul ramo di un albero, intenta a fare amicizia con un piccolo scoiattolo e, preoccupato che Bella si potesse far male cadendo, la sgridò.

<Edward, guarda che carino!> disse Bella rivolgendosi allo scoiattolo che cercò di scappare.

<Perché non sali anche tu? È così bello vedere il panorama dall’alto.> continuò felice.

Edward scosse la testa: l’altezza gli faceva tremendamente paura.

Con prudenza, Bella scese dall’albero e raggiunse il suo ragazzo.

<Non sapevo che fossi brava ad arrampicarti sugli alberi.> la prese in giro Edward.

Per lui era una vera scoperta, dato che l’equilibrio della ragazza non era mai stato stabile.

<Lo facevo sempre, quando ero piccola.> rispose offesa, facendo la linguaccia.

<Allora da oggi sarai la mia piccola monkey.> disse ridendo.

<Ma io non sono una scimmietta!>

<Sì, sì… Monkey.> replicò Edward divertito.

<Allora tu da oggi sarai soprannominato “il caga sotto”. Il mio caga sotto.> disse Bella, notando come prima aveva reagito alla sua proposta di salire sull’albero.

Dopo il piccolo battibecco, si rincorsero come bambini di due anni; alla fine della corsa il vincitore fu Edward, che la buttò sull’erba fresca e la baciò con dolcezza.

<La gioventù d’oggi.> disse una signora anziana vedendo il loro strano comportamento.

A quella frase scoppiarono in una fragorosa risata. “L’amore ti fa rinascere” pensò Bella, guardando Edward: quella giornata l’avrebbe portata sempre nel cuore.

 

Bella ritornò alla realtà e, notando che la madre continuava a blaterare al telefono, prese al volo l’opportunità e andò a risponderle.

<Mamma, sto venendo a Forks.> annunciò raggiante.

<Va bene, Bella. Stai attenta.> rispose Renée sbigottita, ma al tempo stesso contenta. Era da tanto che non vedeva sua figlia.

Senza perdere altro tempo Bella chiuse la comunicazione e andò a prepararsi. Il messaggio di Edward la stava spettando…

 

 

 

In questo capitolo abbiamo visto il passato dei due piccioncini e ce ne saranno ancora tanti!

Un po’ all’antica la vecchietta eh?

Chissà la mia mente malata cosa escogiterà per il prossimo capitolo… sarà una sorpresa anche per me xD

Spero che sia stato di vostro gradimento questo capitolo (che parolona che ho usato ihihih!)

Ok, l’ora tarda non giova alla mia salute xD

Fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio, alla prossima^^.

  
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