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Autore: Sasu61mito    19/02/2010    4 recensioni
Naruto è un giovane americano che viene in Giappone alla ricerca di notizie sulla morte del padre..... Ma sulla sua strada incontrerà Sasuke, e questo incontro cambierà tutto... tutto quanto...
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Sabaku no Gaara , Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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2 - QUANDO GUARDO NEI TUOI OCCHI...





Sasuke fissava Naruto e Naruto fissava Sasuke.
Immobili, in piedi nello squallido bagno della scuola, si scrutavano in attesa, come bestie feroci sul punto di attaccare. Chi dei due avrebbe parlato per primo? E soprattutto, cosa avrebbe detto?
- Non dovresti essere in classe?
 Naruto sussultò, sentendo la voce di Sasuke, e si lasciò andare a una risatina nervosa.
- Dovevo andare in bagno... - spiegò a mezza voce, fissando intensamente una piastrella sul pavimento. - Ma adesso rientro subito, lo prometto!
 Sasuke non staccò gli occhi dai suoi.
Il nuovo arrivato sembrava nervoso, quasi come se avesse fatto qualcosa di sbagliato. Non poteva essere solo perché era in bagno, ma allora...?
Quasi sussultò, quando un pensiero gli attraversò la mente. Che Naruto lo avesse visto con Neji?!
A quella prospettiva il suo cuore accelerò forsennato nel petto, e dovette trattenersi dallo sbattere Naruto contro il muro e fargli confessare cosa aveva sentito.
Calma...” si disse, sentendo il sudore sulla fronte. “Non è detto che ci abbia per forza sentiti! Magari ha combinato qualcosa d’altro, magari voleva marinare la prossima lezione... Lui non può... Non deve... Non è possibile!”
Strinse i pugni, sforzandosi di trattenere il nervosismo, e si costrinse a pensare in fretta. Forse il biondino era abbastanza ingenuo da essere solo spaventato da lui... ma doveva accertarsene.
- Tu hai... - iniziò, facendo un minaccioso passo avanti, ma in quel momento Naruto non resse alla tensione.
- Scusa scusa scusa, non volevo! - gridò, coprendosi il viso con le mani. - Sono capitato per caso, lo giuro, e non avevo intenzione di vedervi...
Sasuke sentì il cuore congelarsi nel petto, e poi sciogliersi per la rabbia traboccante. D’impulso afferrò Naruto per il colletto e lo sbatté violentemente contro la parete, sentendolo gemere per l’urto.
- Cos’hai visto?! - gridò contro il suo viso, fuori di sé dalla rabbia.
- N-Niente, davvero! - ansimò lui, senza fiato. - C’eravate solo tu e un altro ra-ragazzo... ma non ho sentito cosa vi dicevate! L-Lo giuro!
- Cosa hai visto esattamente?! - insisté Sasuke, senza controllo.
- Niente! - urlò Naruto, con gli occhi umidi di lacrime per la paura e la carenza d’ossigeno. - Niente, lo giuro, ho visto solo due secondi, non so nemmeno chi è l’altro ragazzo!!
Sasuke all’improvviso si accorse delle lacrime nei suoi occhi, e si pietrificò per lo stupore. Vivendo in Giappone non aveva mai incontrato un blu tanto intenso quando guardava qualcuno... E le lacrime lo rendevano ancora più stupefacente. Gli occhi di quel Naruto erano qualcosa di indescrivibile... così belli che per un attimo gli fecero dimenticare ogni cosa...
- T-Ti prego... - sussurrò Naruto a quel punto, facendolo trasalire.
Sasuke lo lasciò di scatto, e lui cadde sulle ginocchia, tenendosi la gola e tossendo.
- Non... Non devi dire a nessuno quello che hai visto... - balbettò il moretto, riacquistando l’autocontrollo. - A nessuno, hai capito?
- Non avevo già intenzione di farlo... - rispose Naruto, alzando la testa e asciugandosi le lacrime. - Non sono fatti miei, e poi... da dove vengo io, certe cose non sono strane...
- Che stai dicendo? - scattò Sasuke, corrucciato.
- Sto dicendo che anche se vi amate, da dove vengo io le relazioni gay non sono un problema – rispose Naruto fieramente, alzandosi in piedi. - Non è giusto che due persone che si amano debbano stare lontane l’una dall’altra, solo perché Dio gli ha fatto lo scherzo di farli nascere con lo stesso sesso. Se sono anime gemelle destinate ad incontrarsi, devono stare insieme!
Sasuke restò spiazzato dal discorso di Naruto, e lo fissò ad occhi sbarrati.
Anime gemelle... gay... persino Dio... Ma questo ragazzo dove credeva di essere? Di cosa parlava? Forse pensava di trovarsi ancora in America...
Era tanto assurdo che quasi quasi gli veniva da ridere... e fu quello che fece. Scoppiò a ridere, di una risata folle e per niente divertente, una risata disperata e derisoria, e Naruto arrossì, sentendosi preso in giro.
- Cosa ho detto di tanto divertente? - chiese, offeso.
- Ma tu ti rendi conto di dove sei? - chiese Sasuke, ancora tra le risate. - Guarda che l’America è lontana, questo è il Giappone, qui ci sono cose che puoi e cose che non puoi dire...
- Allora in Giappone non posso parlare dell’amore?! - esplose Naruto, con le guance arrossate per la rabbia. - Solo perché è tra due maschi non posso parlarne?!
Sasuke fu colpito dal suo fervore, e le risate scomparvero improvvisamente, lasciando il posto a un grave serietà.
- Uzumaki, faresti bene a stare attento a quello che fai... In Giappone e soprattutto in questa scuola. Le cose non sono come in America, qui tutto è molto più difficile e cattivo. Lo dico per il tuo bene, se vuoi sopravvivere vedi di dimenticarti tutti i tuoi bei discorsi sull’amore e sulla libertà... Qui vige la legge del più forte. E i più forti sono quelli che non si lasciano incantare, chiaro?
Naruto aprì la bocca per ribattere, ma si rese conto che non sapeva cosa dire. Gli occhi di Sasuke sembravano così determinati mentre gli diceva quelle cose... ma anche così neri, bui, e profondi. Così disperati che gli si strinse il cuore. Strinse i pugni, e lo fissò intensamente.
- Sasuke. Giuro che non tradirò mai il tuo segreto – disse, tutto serio. - Non dirò mai a nessuno di te e quel ragazzo, dalla mia bocca non uscirà mezza parola, nemmeno sotto tortura!
Sasuke lo fissò, impassibile e impenetrabile, finché con uno sbuffo non si piazzò le mani sui fianchi.
- Baka. Io e Neji non abbiamo il genere di rapporto che tu credi. Le ragioni per cui non mi piace che si sappia che ci frequentiamo sono altre... Quindi, anche se non è per una nobile causa d’amore, ti chiedo il favore di non parlarne con nessuno.
- Cosa? Voi due non...?
- Le storielle d’amore tra gay lasciale per l’America, eh – troncò Sasuke, a disagio.
- Oh... - fece Naruto, quasi deluso.
Nel profondo, per un attimo, aveva sperato di trovare anche in Giappone qualcosa in comune con l’America... Laggiù l’amore tra uomini era una cosa normale, all’ordine del giorno, e, dato che lui era gay, non trovare traccia di cose simili in Giappone lo abbatteva profondamente. Mai come in quei momenti sentiva la mancanza di casa... dei suoi genitori, che avevano accettato che lui amasse un altro ragazzo senza fare storie... e poi di lui... che aveva dovuto lasciare per trasferirsi...
- Forza, dobbiamo tornare in classe – lo chiamò Sasuke all’improvviso, già sulla porta dei bagni. - La campana è suonata da un po’, il professore non sarà contento se tardiamo ancora, e tu sei un novellino, devi fare buona impressione...
Naruto corse a raggiungerlo, ricordandosi improvvisamente della scuola e di quanto fosse importante, ma sulla soglia Sasuke lo fermò, schioccando la lingua.
- Guarda come ti ho ridotto... - mormorò, e con un gesto improvviso gli sistemò il colletto tutto stropicciato della camicia.
Naruto arrossì di colpo, sentendo le mani fredde di Sasuke che gli sfioravano il mento, e poi avvertì anche il leggero profumo che emanava, così forte e fresco... Ebbe un leggero capogiro, e si fece indietro bruscamente.
- S-Scusa, ma va bene così! - balbettò imbarazzato.
- Uh? ah, come vuoi...
Sasuke si strinse nelle spalle, e gli diede le spalle.
Naruto si portò una mano alla camicia, e sentì il cuore battere forte sotto la stoffa.
‘‘M...Ma che cosa...?’’ si chiese, confuso.

---

Quando tornò a casa da scuola, quel giorno, Naruto si sentì più esausto del solito.
Dopo essere rientrato in classe con Sasuke, pensava che sarebbe stato coperto di fischi e frasette oscene, come sarebbe successo in America; invece nessuno aveva detto nulla, e Sasuke aveva spiegato al professore che lo aveva accompagnato in infermeria perché non si era sentito tanto bene. Lui, Naruto, che aveva sempre avuto una salute di ferro... Per fortuna era ancora abbastanza scombussolato da Sasuke da sembrare malato!
Il problema era che per tutto il resto della lezione non era riuscito a calmarsi. La vicinanza di Sasuke si era fatta improvvisamente pesante, difficile da sostenere. Avevano passato ore e ore senza degnarsi di uno sguardo, ma quel giorno, all’improvviso, Naruto non riusciva a staccargli gli occhi di dosso... né a calmare il battito del suo cuore.
E così era arrivato a casa distrutto, rifiutando l’invito di Kiba e Choji ad andare in sala giochi.
Non appena fu entrato nel suo appartamento, si stese sul letto, e si lasciò andare a un sospiro profondo. Era difficile essere lontani da casa... Quando era tanto stanco, gli piaceva sentire la mano di sua madre che gli carezzava la testa, o anche quella di un’altra persona... Ma entrambe erano lontane. E lui non poteva...
PIRIRIIII-PIRI-PIRI-RIIII (ok, è uno stupido tentativo di imitazione di suoneria, non fateci caso! ^^’ Nda)
Si alzò di scatto e frugò nella borsa alla ricerca del cellulare. Lo prese un attimo prima che smettesse di squillare e schiacciò in fretta il tasto di risposta, senza neanche guardare il mittente.
- Hello? - disse in fretta.
E quando sentì la voce dall’altra parte della cornetta, il suo cuore mancò un battito.
- It’s... It’s you...? (trad: sei... sei tu...?) - fu tutto ciò che riuscì a balbettare...
---

Sasuke rientrò e trovò Itachi insieme a un amico... o era quello che sembrava, almeno. Erano seduti al tavolo della cucina e prendevano un tè, parlando sottovoce.
Facevano uno strano contrasto, l’uno accanto all’altro: il fratello di Sasuke aveva capelli neri e la pelle pallidissima, insieme a occhi di ossidiana, mentre l’altro era biondo, e i suoi occhi erano azzurri, come... quasi come quelli di Naruto.
Forse fu per quella somiglianza che Sasuke si soffermò a fissarlo un po’ più a lungo, inebetito, e loro si accorsero che era arrivato.
- Oh, ecco il principino... - disse Itachi, con un ghigno poco felice. - Dei, ti presento mio fratello Sasuke. Sasuke, questo è Deidara.
Sasuke si riscosse bruscamente, e annuì con aria seria.
- Perdonalo, è socievole quanto un sasso – rise Itachi, e Dediara sorrise, studiando Sasuke.
- Vi assomigliate molto – commentò, sorseggiando il suo caffè nero. - E’ bello quasi quanto te.
A quel commento Sasuke si sentì a disagio, e distolse in fretta lo sguardo.
- Vado nella mia stanza, ho molti compiti – borbottò, e anche se sapeva di risultare scortese, si allontanò in tutta fretta.
- Un tantino asociale, eh? - sentì dire a Deidara, ma poi salì le scale e tagliò fuori ogni altro suono.
Amico, ora gli sembrava una parola molto sbagliata per definire Deidara... e anzi, solo a pensare a che genere di rapporto doveva intrattenere con suo fratello, si sentiva disgustato.
In quel preciso istante, mentre entrava nella stanza, quasi richiamato dalla sua mente arrivò un sms sul suo cellulare. Lo aprì automaticamente, anche se vide che il mittente era lui, e subito sentì la nausea salire dallo stomaco.
Domani, stesso posto, stessa ora. Vedi di non farmi attendere, o non sarà piacevole come sempre...
- Fanculo! - ringhiò Sasuke, tra i denti, scagliando il telefono sul letto. - Fottiti, Hyuuga di merda...
Ma, per quanto imprecasse e lo insultasse, sapeva che era completamente in sua balia...
Si sedette sul letto, con la testa tra le mani. Gli doleva la schiena, e la pancia, e sentiva i lividi sulle spalle pulsare piano.
Quando sarebbe finito tutto quello?
Forse solo nel momento in cui sarebbe finita la sua vita... perché da che aveva memoria, aveva sempre fatto schifo. Mai un momento felice, mai un momento da ricordare con piacere.
I suoi genitori erano morti poco dopo la sua nascita in un incidente d’auto, e lui viveva con Itachi da sempre. Ma non erano fratelli affettuosi che cercavano di andare avanti insieme, erano solo due persone capitate nello stesso luogo per caso, e probabilmente non si sopportavano neppure.
Aveva mai sorriso Sasuke, sorriso davvero?
No. Mai.
E disperava di poterlo fare, un giorno.
Dall’altra stanza sentì la risata dell’amico di Itachi, quel Deidara, e all’improvviso gli venne in mente il suo volto, e quegli occhi, così simili a quelli di Naruto... All’improvviso sentì il cuore calmarsi e la rabbia farsi impercettibile.
Naruto.
Chissà se gli aveva fatto male...
...Ed era davvero strano che, pensando a lui, si tranquillizzasse a quel modo...










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Mamma mia... è passato 1 anno da quando ho aggiornato qst fanfic!!!! L'altro giorno l'ho trovata sul pc e ho pensato di continuarla... Speriamo di finirla!!! Ma devo dire che mi ispira... sìsì, più avanti succedono delle cose...!!!! Chi sarà la xsona con cui parla Naruto??? E che combina Sasuke con neji????? E Itachi con Deidara????
Mille sorprese vi aspettano!!!!
Lasciatemi un commentino, daaaaaai!!!! Almeno x dirmi se devo cambiare qlcosa! :) Vi prego!!!
A proposito, saluto ancora Sere e Stelly!!!! E ryanforever, che ha commentato il primo capitolo! Grazie millissime!!!! >______<
  
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