Pov Bella
I suoi occhi,
la sua faccia, il suo sorriso, lui che mi chiamava, lui che urlava, lui
che mi
diceva che tutto si sarebbe sistemato, lui, lui sempre lui, come vorrei
che
fosse qui per consigliarmi, per dirmi che mi vuole bene, anche se lo
ucciso.
Mi sveglio tutta sudata era solo un sogno, lo stesso di sempre, quello
che mi
fa mettere sempre paura, lui è li, che mi vuole dire
qualcosa, ma non lo fa
sorride e aspetta e mi dice che tutto si sistemerà, ma come
può dirlo, <
VORREI CHE FOSSI QUIIII >, urlo, < allora sia parlare
veramente >, mi
giro di botto e vedo Alice sulla soglia della mia stanza, la guardo ma
non
parlo, < vuoi sapere come mai sono qui giusto? >,
annuisco, < bhe ieri
mi è molto dispiaciuto che te ne sei andata senza avermi
salutato, mi hai anche
vista che stavo venendo da te, ma tu niente, te ne sei andata, lo so
che c'è
qualcosa che ti rende triste e che non ti fa avere un rapporto con
qualcuno, so
che ora è difficile, ma di me e degli altri ti puoi fidare,
credimi, sei nostra
amica, sai perché? perché sei diversa da tutti
>, la guardo so che mi posso
fidare, ma voglio essere davvero convinta di ciò, voglio
capire che persone
sono, quindi mi limito a guardarla, < ho capito, ma ero venuta
qui per
chiederti se volevi venire con me a scuola >, mi disse, ma mente
la
guardavo, vedo mio cugino dietro di lei, che mi sorride e annuisce,
voleva che
io andassi con lei, quindi mi limito ad annuire, < brava, su
coraggio vatti
a vestire, ti aspetto giù >, esce dalla mia stanza.
< brava cuginetta, sono fiero di te, > lo
guardo,
< non puoi esserlo, io ti ho ucciso >, e dopo aver detto
quella frase
sento delle lacrime uscire dai miei occhi
< non dare retta a nessuno, tu non mi hai ucciso, tu mi
hai salvato,
pensa che adesso sto meglio, non devo più subire tutte
quelle cose >,
già lui veniva sempre picchiato dal padre, lui si ribellava,
lui mi salvava da
tutti, lui, lui era lui,
< come mai sei qui, perché non riesco a dimenticarmi
di te PERCHE’?? >,
< sono qui perché tu mi vuoi,mi vuoi, sono
frutto della tua
immaginazione, e poi non mi potrai mai dimenticare, sono sempre tuo
cugino, ho
fatto parte del tuo passato, faccio parte del tuo presente, e
farò parte nel
tuo cuore nel futuro, ma tu devi essere forte, devi superare questa
cosa, non
dar retta mia madre, non dar retta a tua madre o a tuo padre, loro non
possono
capire quanto ci stai male >.
Già mia zia, la donna più importante dopo mia
madre e mio cugino, colei che era
come una seconda madre, lei che mi aveva imparato a parlare, che mi
aveva
insegnato le tabelline quando ero piccola, lei che ora dopo la morte di
mio
cugino, non mi parla, fa finta di non vedermi, è come se non
fossi mai esistita
per la mia famiglia dopo quello che è successo, sarebbe
stato meglio se fossi
morta.
< cuginetta io per adesso vado ma sappi che per
qualunque cosa,basta
che guardi le stelle io sono
lì, ci sono sempre.>,
< si ma io non ti vedo >
< se guardi meglio vedrai che ci sono, sono li credimi >.
Dopo che se ne era andato via, mi vesto e scendo giù, vedo
Alice che mi sorride,
< andiamo? >, mi chiede sempre con quel sorrido,
annuisco, appena usciamo
da casa mia, vedo in macchina anche gli altri, < hey Bellina,
c'è ne hai
messo di tempo, >, ecco Emmett, gli sorrido, come non posso
volergli bene a
quell'orso, < allora come stai oggi? >, mi chiede Rosalie
con voce dolce,
e gentile, mi sembra che parli con una figlia, < meglio?
>, continua, io
annuisco, sa che non riesco a parlare, e sanno che ho qualcosa che non
va ma
che è ancora presto per aprimi, e per questo gli sono grata.
Arrivati a scuola, tutti i ragazzi ci guardano, tutti compreso lui, che
mi
trafigge con il suo sguardo, poi dopo aver guardato me guarda i suoi
fratelli,
e così incomincia ad avvicinarsi a noi, era molto
arrabbiato si vedeva
dalla camminata,
< mi avete lasciato a piedi per questa qui >, e mentre
dice questa qui mi
indica con lo sguardo,
< Edward calmati >, dice Alice
< no non mi calmo, cos’è siete diventati
buoni ora, fate parte della
comunità fate bene fratelli, lei non è e non
sarà mai come noi >, a quella
parola, scoppio a piangere, mi avvicino a lui e lo guardo negli occhi,
< ti odio, ti ODIOOOO >, gli urlo picchiando il suo
petto, lui non mi
ferma rimane immobile, non mi parla, si è ammutolito,
così mi stacco da lui e
scappo via, corro, quella frase lei non sarà mai
come noi , i
miei vecchi amici me lo dicevano dopo aver saputo dell'incidente,
nessuno mi
diceva che gli dispiaceva, nessuno mi ha mai chiesto come stavo,
nessuno ha mai
fatto niente ne per me, ne per il dolore, tanto sapevano che il mio
cuore si
era sgretolato con una sola affermazione...
Flash back
Mi sveglio dal coma, durato anche troppo tempo, la stanza è
bianca, non ci sono
fiori, ne niente, nessuno mi ha pensato, nessuno si è
chiesto come stavo,
nessuno mi vuole bene tranne mio cugino, ma ora dov'è
perché non è qui, vedo
passare un dottore, < mi scusi, hey mi scusi >, lui mi
guarda e mi
sorride, < dove la persona che era con me, mio cugino
dov'è? >, lui mi
guarda e il suo sorriso si spegne, < suo cugino è...
è... morto >, lui è
morto, lui è morto, ed io sono qui.
Le settimane passano in ospedale senza che nessuno venga a
trovarmi,
tranne mia madre e mio padre, che però sono freddi, so che
c'è l'hanno con me,
ma tanto cosa ne faccio del loro odio, se mi odio da sola. Quando torno
a casa
le mie amiche non mi chiamano a scuola è come se fossi una
sconosciuta,
un'assassina, le persone dicevano che io ero diversa e che non potevo
mai
essere come loro perché avevo ucciso mio cugino.
Fine flash back
Così passarono le ore, non vidi nessuno, l'ora
della mensa arrivò, ed io
ero li con il vassoio in mano, mi girai da una parte e vidi Edward con
un
occhio nero, e lo zigomo gonfio, poi mi voltai dal lato dei 4 miei
amici, e
vidi Emmett meno gonfio ma con un labbro rotto, avevano fatto a botte,
perché?
Cosa era successo, mi avvicinai a loro, e guardai Emmett, mi avvicinai
a lui e
gli accarezzai la guancia gonfia e il labbro rotto, lui mi prese la
mano e mi
sorrise, < Bella ci sono cose che non mi vanno giù,
ed una di queste è
vedere te piangere per colpa di mio fratello, lo so è
stupido è da un giorno
che ci conosciamo, ma ti vedo come una sorellina da proteggere, io ti
voglio
bene Bella e te ne vorrò sempre ricordatelo, qualsiasi cosa
ti è successo
fidati di me anzi di noi >, mi disse, li guardai a uno a uno e
tutti mi
sorrisero, scoppiai a piangere, < no Bella non devi piangere,
mai più per
nessuno, perché nessuno merita le tue lacrime, quando vorrai
e se vorrai ti
confiderai >, così finimmo di mangiare, suono la
campanella ed io avevo
l'ora con Edward l'ora di biologia, ora cosa sarebbe successo?.