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Autore: mery123    20/02/2010    10 recensioni
una bella un po più riservata, per una cosa successa nella sua vita inaspettata, edward stronzo, e niente e nessuno può farlo cambiare o no? Ma se lei fosse muta? lui riuscirebbe a farla parlare?
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Pov Bella

 

I suoi occhi, la sua faccia, il suo sorriso, lui che mi chiamava, lui che urlava, lui che mi diceva che tutto si sarebbe sistemato, lui, lui sempre lui, come vorrei che fosse qui per consigliarmi, per dirmi che mi vuole bene, anche se lo ucciso.

Mi sveglio tutta sudata era solo un sogno, lo stesso di sempre, quello che mi fa mettere sempre paura, lui è li, che mi vuole dire qualcosa, ma non lo fa sorride e aspetta e mi dice che tutto si sistemerà, ma come può dirlo, < VORREI CHE FOSSI QUIIII >, urlo, < allora sia parlare veramente >, mi giro di botto e vedo Alice sulla soglia della mia stanza, la guardo ma non parlo, < vuoi sapere come mai sono qui giusto? >, annuisco, < bhe ieri mi è molto dispiaciuto che te ne sei andata senza avermi salutato, mi hai anche vista che stavo venendo da te, ma tu niente, te ne sei andata, lo so che c'è qualcosa che ti rende triste e che non ti fa avere un rapporto con qualcuno, so che ora è difficile, ma di me e degli altri ti puoi fidare, credimi, sei nostra amica, sai perché? perché sei diversa da tutti >, la guardo so che mi posso fidare, ma voglio essere davvero convinta di ciò, voglio capire che persone sono, quindi mi limito a guardarla, < ho capito, ma ero venuta qui per chiederti se volevi venire con me a scuola >, mi disse, ma mente la guardavo, vedo mio cugino dietro di lei, che mi sorride e annuisce, voleva che io andassi con lei, quindi mi limito ad annuire, < brava, su coraggio vatti a vestire, ti aspetto giù >, esce dalla mia stanza.
< brava cuginetta, sono fiero di te, > lo guardo,
< non puoi esserlo, io ti ho ucciso >, e dopo aver detto quella frase sento delle lacrime uscire dai miei occhi
< non dare retta a nessuno, tu non mi hai ucciso, tu mi hai salvato, pensa che adesso sto meglio, non devo più subire tutte quelle cose >, già lui veniva sempre picchiato dal padre, lui si ribellava, lui mi salvava da tutti, lui, lui era lui,
< come mai sei qui, perché non riesco a dimenticarmi di te PERCHE’?? >,
< sono qui perché tu mi vuoi,mi vuoi, sono frutto della tua immaginazione, e poi non mi potrai mai dimenticare, sono sempre tuo cugino, ho fatto parte del tuo passato, faccio parte del tuo presente, e farò parte nel tuo cuore nel futuro, ma tu devi essere forte, devi superare questa cosa, non dar retta mia madre, non dar retta a tua madre o a tuo padre, loro non possono capire quanto ci stai male >.
Già mia zia, la donna più importante dopo mia madre e mio cugino, colei che era come una seconda madre, lei che mi aveva imparato a parlare, che mi aveva insegnato le tabelline quando ero piccola, lei che ora dopo la morte di mio cugino, non mi parla, fa finta di non vedermi, è come se non fossi mai esistita per la mia famiglia dopo quello che è successo, sarebbe stato meglio se fossi morta.
< cuginetta io per adesso vado ma sappi che per qualunque cosa,basta che  guardi  le stelle io sono lì, ci sono sempre.>,
< si ma io non ti vedo >
< se guardi meglio vedrai che ci sono, sono li credimi >.
Dopo che se ne era andato via, mi vesto e scendo giù, vedo Alice che mi sorride, < andiamo? >, mi chiede sempre con quel sorrido, annuisco, appena usciamo da casa mia, vedo in macchina anche gli altri, < hey Bellina, c'è ne hai messo di tempo, >, ecco Emmett, gli sorrido, come non posso volergli bene a quell'orso, < allora come stai oggi? >, mi chiede Rosalie con voce dolce, e gentile, mi sembra che parli con una figlia, < meglio? >, continua, io annuisco, sa che non riesco a parlare, e sanno che ho qualcosa che non va ma che è ancora presto per aprimi, e per questo gli sono grata.
Arrivati a scuola, tutti i ragazzi ci guardano, tutti compreso lui, che mi trafigge con il suo sguardo, poi dopo aver guardato me guarda i suoi fratelli,  e così incomincia ad avvicinarsi a noi, era molto arrabbiato si vedeva dalla camminata,
< mi avete lasciato a piedi per questa qui >, e mentre dice questa qui mi indica con lo sguardo,
< Edward calmati >, dice Alice
< no non mi calmo, cos’è siete diventati buoni ora, fate parte della comunità fate bene fratelli, lei non è e non sarà mai come noi >, a quella parola, scoppio a piangere, mi avvicino a lui e lo guardo negli occhi,
< ti odio, ti ODIOOOO >, gli urlo picchiando il suo petto, lui non mi ferma rimane immobile, non mi parla, si è ammutolito, così mi stacco da lui e scappo via, corro, quella frase lei non sarà mai come noi , i miei vecchi amici me lo dicevano dopo aver saputo dell'incidente, nessuno mi diceva che gli dispiaceva, nessuno mi ha mai chiesto come stavo, nessuno ha mai fatto niente ne per me, ne per il dolore, tanto sapevano che il mio cuore si era sgretolato con una sola affermazione...

Flash back

Mi sveglio dal coma, durato anche troppo tempo, la stanza è bianca, non ci sono fiori, ne niente, nessuno mi ha pensato, nessuno si è chiesto come stavo, nessuno mi vuole bene tranne mio cugino, ma ora dov'è perché non è qui, vedo passare un dottore, < mi scusi, hey mi scusi >, lui mi guarda e mi sorride, < dove la persona che era con me, mio cugino dov'è? >, lui mi guarda e il suo sorriso si spegne, < suo cugino è... è... morto >, lui è morto, lui è morto, ed io sono qui.
Le settimane passano in ospedale senza che nessuno venga  a trovarmi, tranne mia madre e mio padre, che però sono freddi, so che c'è l'hanno con me, ma tanto cosa ne faccio del loro odio, se mi odio da sola. Quando torno a casa le mie amiche non mi chiamano a scuola è come se fossi una sconosciuta, un'assassina, le persone dicevano che io ero diversa e che non potevo mai essere come loro perché avevo ucciso mio cugino.

Fine flash back

Così passarono le ore, non vidi nessuno, l'ora della mensa arrivò, ed io ero li con il vassoio in mano, mi girai da una parte e vidi Edward con un occhio nero, e lo zigomo gonfio, poi mi voltai dal lato dei 4 miei amici, e vidi Emmett meno gonfio ma con un labbro rotto, avevano fatto a botte, perché? Cosa era successo, mi avvicinai a loro, e guardai Emmett, mi avvicinai a lui e gli accarezzai la guancia gonfia e il labbro rotto, lui mi prese la mano e mi sorrise, < Bella ci sono cose che non mi vanno giù, ed una di queste è vedere te piangere per colpa di mio fratello, lo so è stupido è da un giorno che ci conosciamo, ma ti vedo come una sorellina da proteggere, io ti voglio bene Bella e te ne vorrò sempre ricordatelo, qualsiasi cosa ti è successo fidati di me anzi di noi >, mi disse, li guardai a uno a uno e tutti mi sorrisero, scoppiai a piangere, < no Bella non devi piangere, mai più per nessuno, perché nessuno merita le tue lacrime, quando vorrai e se vorrai ti confiderai >, così finimmo di mangiare, suono la campanella ed io avevo l'ora con Edward l'ora di biologia, ora cosa sarebbe successo?.

  
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