Legami Invisibili
di Lilyan
17. Rinchiusi
…
… Ancora quel corridoio buio e freddo…
… Ancora quelle torce appese alla parete di roccia…
… Scendeva lungo una ripida scalinata, fino a
quando un fascio di luce non lo avvolgeva e lo scaraventava lontano contro le
pietre…
… Quella voce… ancora quella voce fastidiosa che
gli ripeteva in continuazione che Voldemort lo voleva e che presto sarebbe
stato suo…
…
E poi, come al solito,
prima di essere colpito, si svegliò tutto sudato, trattenendo a fatica un grido
e stringendo con forza tra le mani la coperta che aveva usato per riscaldarsi
durante la notte.
Ci volle poco ad Harry per
capire dove si trovasse e perché non fosse nel proprio letto.
Si ricordava perfettamente della serata precedente…
la festa, Andromeda… la corsa fatta per parlare con Malfoy…
Lo sguardo del Grifondoro andò autonomamente a
posarsi, su quella che per un istante credette fosse
la sua immagine allo specchio… peccato che quelli che incontrò, furono occhi
color del ghiaccio.
Malfoy era sveglio.
Era seduto sul letto, gli occhi sbarrati, che lo
fissavano increduli e quasi spaventati.
Anche il Serpeverde, constatò
Harry, stringeva la coperta che proprio il Grifondoro aveva fatto apparire per
coprirlo. Non poteva giurarlo, ma gli sembrò che Draco stesse quasi tremando.
Infine il Serpeverde si diede un contegno e
stiracchiandosi allontanò da se la coperta e fissò Harry deciso e con aria di
sfida. – Che ci fai qui, Potter? Che
succede stamattina? San Potter che ci fa visita? Cos’è? Non avevi una stanza
dove dormire, forse? Magari i tuoi amichetti ti hanno sfrattato? Oppure… no, non dirmi! Ti mancavamo così tanto? – E
pronunciando le ultime parole, diede una rapida occhiata ad
Hermione che sentendo il vociare si stava svegliando.
Harry se ne accorse subito,
ed arrossì vistosamente all’idea che Malfoy stesse lì lì
per spifferare tutto.
- Buongiorno, Harry! Ma
che ci fai tu qui? – Hermione sbadigliò ancora assonnata e si mise seduta sul
letto osservando incredula il ragazzo.
Il grifondoro aveva sì e no
dormito tre ore. Si era svegliato un sacco di volte quella notte, i pensieri
nella sua testa continuavano a vorticare senza lasciarlo in pace, ma non aveva voluto tornare alla torre per poter restare lì accanto
a lei. Aveva riflettuto a lungo, e ora era tempo di fare chiarezza una volta per tutte su quell’assurda situazione.
- Buongiorno! – Rispose Harry sorridendo.
Hermione annuì, ma continuava a fissarlo aspettando
da lui una risposta più esauriente.
- Beh, ieri vi stavo cercando, volevo parlare con
Malfoy… ma poi vi ho visti qui addormentati e non ho
voluto svegliarvi! -.
- Come mai volevi parlare con LUI? – Chiese lei più
che curiosa, scoccando allo stesso tempo un’occhiataccia
al Serpeverde.
- Hem… niente di importante, mi sono solo ricordato di una cosa ieri sera!
– Rispose fin troppo evasivo, sperando che il biondino gli reggesse il palco.
Gli costava tantissimo doverle mentire… ma per il momento non poteva fare di
meglio! Dopo la chiacchierata con Andromeda doveva a tutti i costi avere delle
risposte, e solo Malfoy avrebbe potuto fornirgliele!
- E da quando te ne
staresti una notte intera, seduto su una poltrona, per parlare con Malfoy? – Indagò
ancora Hermione che non era per niente convinta dalle parole di Harry.
- Cosa?... Io… sì,
insomma… era tardi e io ero stanco morto, mi devo essere addormentato qui senza
accorgermene… - Mentì ancora, arrampicandosi sugli specchi.
Hermione, all’udire quelle vaghe parole, si ricordò
della conversazione avuta con Draco e si rabbuiò all’istante. “ Chissà che cosa
dovrà dirgli? E perché non vuole più confidarsi con
me?” Si chiedeva tristemente la ragazza che vedeva Harry allontanarsi da lei e
dagli altri amici sempre di più.
Harry si accorse immediatamente dell’espressione
corrucciata dell’amica, ma non volle chiedere nulla, per evitare di dover
fornire a sua volta ulteriori spiegazioni. Peccato che
così, tra i tre, calò un imbarazzante silenzio.
Fu infine Hermione che, per rompere quel disagio e
agevolare Harry in quello che sembrava dovesse fare, decise di andare a farsi
una doccia e a cambiarsi, notando solo in quel momento di indossare ancora gli
abiti della sera prima.
Harry e Draco rimasero soli ben presto, ma stettero
a lungo senza parlare.
- Sei stato tu? – Chiese ad un tratto il Serpeverde,
facendo un cenno riferito alla coperta che aveva ancora al suo fianco.
Harry annuì.
- Grazie! -.
- Prego! -.
Ancora silenzio.
Nel frattempo, con un colpo di bacchetta, Draco si
preparò all’istante. Ormai per lui questo era quasi una prassi. Lavato,
pettinato e con la divisa in perfetto ordine si sedette poi nuovamente sul
letto e guardò fisso Harry.
- Come mai sei qui Potter? E’ per controllare lei?
– Chiese beffardamente sapendo di provocare il moretto.
- No, veramente sono qui per te! – Rispose Harry
deciso, sfidando lo sguardo fiero del Serpeverde.
- Per me? Che onore! Cos’ho fatto per guadagnarmi l’attenzione del grande Potter? –
La voce di Draco tradiva una certa amarezza.
- Non sto scherzando Malfoy! Sono davvero qui per
parlare con te! -.
- Non scherzo nemmeno io, Potter! Che cosa ci sarà mai di così importante, perché tu ti
scomodi a parlare con me? -.
Era stata davvero una buona idea?
Si chiese Harry che ormai era in ballo…
- Volevo solo poter discutere con te di quello che
è successo… - Esordì cautamente il Grifondoro, sperando di non scontrarsi
contro il solito muro.
- Spiegati Potter! Cos’è successo
QUANDO? Ci sono tante cose che sono accadute negli ultimi giorni, persino mesi
e anni, se vogliamo… allora… a cosa ti riferisci? – Il tono tagliente con cui
parlava, fece capire ad Harry che il ragazzo che aveva
di fronte era parecchio risentito e se avesse voluto cavargli fuori delle
informazioni, doveva andarci coi piedi di piombo.
- Le anime affini… - Sussurrò appena il moro
attendendosi da un momento all’altro una sfuriata dal suo interlocutore.
- Me lo aspettavo che prima o poi
saresti arrivato! Cos’è, Silente ti manda da me per
fare quattro chiacchiere? -.
- No, Silente non centra affatto! E’ stata una mia
idea! Sono stanco di dover aspettare che gli altri decidano cosa devo o non
devo sapere!–
Draco fu piacevolmente colpito da quelle parole, ma
non lo diede a vedere. O almeno così credé, dato che
Harry notò una stana, nuova luce nei suoi occhi.
- E sentiamo, cosa
vorresti sapere da me? – Ora la sua voce era più pacata.
Draco si mise seduto più comodamente in attesa della
risposta.
Harry raccolse tutto il coraggio che aveva e chiuse “in cantina” il proprio orgoglio, prima di cominciare
a parlare.
- Vorrei sapere cosa diavolo significa essere anime
affini… ma non voglio le solite belle parole sul destino… quello
credo di averlo già compreso… vorrei sapere cosa implica per una persona, come
ci si sente e come ci si deve comportare… cosa dovremmo fare adesso che l’ho
scoperto anch’io? Non faccio che pensarci da quel giorno nello studio di
Silente… ma non sono riuscito a trovare nessuna risposta e nessuno sembra
potermele dare… alla fine mi sei rimasto solo tu… - Si accorse,
solo dopo aver espresso i propri pensieri, dell’infelice finale usato per il
suo monologo.
Draco, che lo aveva ascoltato attentamente fino in
fondo, si accigliò nel sentire le ultime parole del Grifondoro.
- Bene, Potter! Se è stata una fatica per te venire
qui a cercarmi e se sono proprio l’ultima persona con
cui hai deciso di condividere i tuoi problemi, credo sia il caso di lasciar
perdere e per favore non scocciarmi più con questa storia… io sono sei anni che
ci convivo, vedrai, prima o poi ce la farai anche tu! – E
preso da un attacco di rabbia si alzò di scatto dirigendosi verso il tavolo dei
libri, e iniziò nervosamente a preparare la borsa per le lezioni.
- Malfoy… io non intendevo..
–
- Potter te l’ho già detto! Non parlarmi più di
questa storia e ora se non ti dispiace, vattene
da qui!!!! – Sbraitò Draco senza nemmeno
voltarsi e perdendo il solito freddo autocontrollo.
A Harry si formò un groppo in gola. Non aveva mai
sentito Draco urlare a quel modo in tutti i sei anni che lo conosceva. Rimase
per qualche istante come paralizzato.
Il Serpeverde, dal canto suo, stava cercando di
calmarsi, ma sentiva che il cuore stava battendo all’impazzata e che le lacrime
spingevano per arrivare ai suoi occhi dalla rabbia che stava provando.
- Malfoy senti, scusami, io non volevo…
stai fraintendendo… lascia che mi spieghi…- Provò un’altra volta Harry, conscio
della sciocchezza appena fatta.
Per tutta risposta Draco colpì con un pugno il
piano del tavolo. Rimasto senza repliche il Grifondoro tentò di avvicinarsi
all’altro ragazzo, ma quando vide che questi stava stringendo i pugni a sangue
e che non accennava a smuoversi, si decise, e preso il suo mantello se ne andò dall’infermeria senza aggiungere altro.
- DANNAZIONE!!!! – Urlò Draco scagliando lontano il
primo libro che gli passò tra le mani.
Hermione, attirata dalle grida che aveva sentito,
uscì di corsa dal bagno con i capelli ancora gocciolanti, proprio nel momento
in cui il tomo si schiantava contro una finestra.
- Malfoy che succede? – Chiese preoccupata intuendo
che il ragazzo fosse fuori di sé. – Dov’è
Harry? -
- Se n’è andato! – Replicò
Draco con la voce alterata.
- Che cosa è successo? –
- Niente! –
- Malfoy? –
- Cosa? –
- Cos’è successo? –
- Niente, come al solito!
Noi non potremo mai parlare, litighiamo e basta,
cavolo! –
- Sembra quasi ti dispiaccia! -.
- Non sono fatti tuoi Granger! –
- Somnia Inducta! -
…
- Te l’ho detto anche l’altra volta, Draco, non
puoi venire qui con la Granger quando ti pare e
pretendere che ogni volta le cancelli la memoria… devi capire che non è come
prima! -
- Ma Severus… io avevo
bisogno i parlarti… -.
- Lo sai che sono sempre pronto ad aiutarti se
posso… ma devi anche capire che le cose adesso sono un po’ diverse e che se si
tratta di problemi strettamente personali sarebbe
meglio mi mandassi un gufo! – Il professore si sedette sconsolato sulla sua
poltrona fissando interrogativo il suo pupillo. – Allora, sentiamo almeno se ne
vale la pena… è dire poco che Potter si arrabbierebbe molto se sapesse cosa mi
fai fare alla mente della sua amichetta! – Ironizzò
Piton conoscendo il pensiero di Harry a riguardo.
Draco, seduto di fronte all’insegnante non disse
nulla e si limitò a fissare interessato i lacci delle proprie scarpe.
- Allora Draco? Non ho tempo da
perdere lo sai, tra poco iniziano le lezioni! – La voce del professore
si fece più dura.
Alla fine il Serpeverde si decise.
- E’ la solita storia! Non lo sopporto e lui non
sopporta me! Perché cercare di andare d’accordo con un
idiota simile? – Sparò fuori tutto, incrociando le braccia e mettendo il
broncio come un bambino piccolo.
- E dimmi, si può sapere di chi stai
parlando? – Chiese distrattamente Piton già sapendo la risposta.
- E’ ovvio di chi sto parlando… POTTER, e chi se
no, sempre lui! L’onnipresente Potter, il più amato da tutti,
il salvatore del mondo… devo continuare? –.
- N-no credo di aver
capito… e di che si tratta? – Chiese Piton non del tutto stupito dalla reazione
di Draco.
- Si è presentato stamattina per parlare con me… voleva che gli spiegassi come ci si sente sapendo di avere
un’anima affine… -.
- Non vedo cosa ci sia di male. Avresti potuto
spiegarglielo, dopotutto sarebbe stata una buona occasione
per cercare di appianare alcune delle vostre divergenze! – Sentenziò Piton
immaginando divertito il suo studente cacciare a male parole il giovane Potter.
- Ma io glielo avrei anche
spiegato se solo lui … - Draco si bloccò pensando alla sfuriata di quella
mattina.
- Se solo lui, cosa? – Chiese curioso il professore
- Se lui… se lui non fosse
così… Potter! Ma dico io, non poteva chiedere e basta?
Non poteva per una volta far finta di nulla? NOOOO! Perché lui è Harry Potter, e deve dire tutto quello che gli
passa per la testa! Persino che io sono l’ultima persona a cui ha chiesto aiuto
perché non gli restava nessun altro! – Draco si era proprio sfogato questa
volta.
Piton trattenne a stento un
sorrisino – Allora è tutto qui? -.
- Come “è tutto qui”?-.
- Non vedo il problema… perché te la prendi tanto,
dopotutto è andata così per anni… non vi siete mai sopportati… e se non sbaglio
sei stato proprio tu a volere che andasse così. Perché
proprio oggi ti da così fastidio? –
Infierì il professore di pozioni ben consapevole di ferire il ragazzo.
- Io non ho scelto, sai bene come
è andata! Non potevo fare altrimenti! –
- Veramente non direi… comunque
ora è tardi per desiderare che le cose cambino dal giorno alla notte! Dovevate
entrambi pensarci prima, quando ancora ne avevate
l’occasione, o quando qualche settimana fa vi si è ripresentata una nuova opportunità!
Io non posso fare proprio niente per aiutarvi e tu lo sai
bene… siete voi a dover trovare la strada e se questo non avverrà… beh
significa che il vostro destino era questo. E adesso
scusami ma ho una lezione con il terzo anno -. Detto questo Piton si alzò dalla
poltrona avviandosi verso la porta e lasciando di sasso Draco.
- Da quando Hermione si sveglierà ricordati che hai
due minuti per portarla fuori di qui senza che si ricordi nulla – Poi, si sentì
solo uno schiocco di dita e la porta che si chiudeva.
- Maledizione! Con tutti i maghi che ci sono al mondo proprio Malfoy… quello stronzo, viziato e
borioso! Cos’ho fatto di male? Eh Ron? – Durante la
lezione della professoressa Sprite Harry, ancora tutto agitato, trafficava con
un’orchidea carnivora che non ne voleva proprio sapere di essere rinvasata.
- Niente Harry, ma ora calmati… te lo avevo detto
di stare attento… Malfoy è sempre lo stesso e sarà
sempre lo stesso. Non cambierà, e tu non ci puoi far
niente! -.
- Ma lui è la mia anima affine… in fin dei conti
non credi che dovremmo almeno cercare di comunicare in
qualche modo? Insomma non dico amici, no… quello sarebbe
impossibile… ma cercare una convivenza civile non mi sembra una richiesta
insensata? Credi stia impazzendo Ron? -.
- Non stai impazzendo Harry, solo
secondo me te la stai prendendo un po’ troppo ultimamente. Sembri
ossessionato da questa storia e soprattutto da Malfoy! – Ron concluse fissando
l’amico che sembrava non lo avesse nemmeno ascoltato, tanto era
impegnato a far sì che la pianta carnivora risputasse il guanto da
giardinaggio che gli aveva appena strappato.
- Signori eccoci arrivati, questa sarà l’aula che utilizzeremo d’ora in poi per le vostre lezioni di
occlumanzia – Silente si era fermato davanti ad un grosso portone di legno
intarsiato che sembrava essere molto antico. E
soprattutto sembrava che non fosse stato aperto da molto tempo!
- Ma siamo sempre stati
nello studio del professor Piton! Come mai dobbiamo cambiare, non vorrà dire
che sarà lei a impartirci le nuove lezioni? – Chiese
Draco al preside sbiancando ancor più del normale.
Silente sorrise divertito. – Non starà scherzando
vero signor Malfoy? Alla mia età non trovo più interessante come una volta
scrutare le menti di voi giovani… credo che il professor Piton si divertirà di
certo più di me. Che ne dici Severus? -.
- Sì, come no! – Borbottò scocciato l’insegnante di
pozioni.
- Allora, senza perdere altro tempo, prego,
entrate! -. Silente con un colpo di bacchetta spalancò il pesante portone e fece
segno a Harry e Draco di entrare nella stanza che vi si nascondeva dietro.
Non appena i due giovani misero piede nella stanza,
un centinaio di candele si accesero, volteggiando nell’aria come accadeva a
Natale nella Sala Grande, mostrando quello che sembrava un piccolo e modesto
salottino.
Quando Hermione a sua volta fece per seguire i
ragazzi, venne prontamente trattenuta dal professor
Piton, mentre Silente con un incantesimo sigillava la porta.
- Mi spiace signorina Granger, ma lo facciamo per
il loro bene! – La anticipò Silente vedendo l’espressione contrariata nata sul
suo volto.
- Come può dire una cosa del genere? Lei non sa
cos’è successo anche stamattina… hanno litigato ancora e se li lascerete da
soli finiranno per farsi del male! –
- Lo sappiamo… Non si preoccupi,
là dentro non potranno fare alcuna magia! -.
- E non avete pensato che senza magia potrebbero prendersi a pugni? Non sarebbe la prima volta! -.
- Granger, il preside sa quello che fa, quindi non insista… piuttosto, veniamo a lei, beva questa! – Piton le
porse una fialetta con del liquido verde che faceva a dir poco ribrezzo.
- Non ho intenzione di prendere altre pozioni o di essere ancora addormentata per cancellare la mia memoria.
Nelle ultime settimane ho perso ore intere della mia vita… e non le riavrò mai
più! Ora BASTA! – Urlò con tutto il fiato Hermione.
Tranquillamente Silente si avvicinò e presa la
boccetta dalle mani di Piton la porse a sua volta alla ragazza. – Appunto per
questo lo deve bere. Abbiamo finalmente trovato il modo di sciogliere
l’incantesimo che la lega al Signor Malfoy, ora che sono giorni che la magia
lanciata da Paciock sembra indebolita -.
- Davvero? – Chiese Hermione incredula e con le
lacrime agli occhi.
- Non mi crede forse? – Disse Silente sorridendo.
Hermione senza farselo ripetere prese la pozione e
la trangugiò tutta d’un fiato.
Passarono alcuni istanti in cui le sembrò che il
mondo avesse iniziato a ruotare vorticosamente attorno a lei. Poi fu
accompagnata con sua grande gioia di nuovo alla torre
dei Grifondoro… finalmente era libera!
- Che diavolo succede? SE
E’ UNO SCHERZO NON E’ AFFATTO DIVERTENTE!!!! – Urlava
Draco sbattendo i pugni contro il portone che si era richiuso dietro le loro
spalle. – Potter, invece di non fare nulla, perché non mi aiuti e cerchiamo di
aprire questa stupida porta? -.
- Harry non sembrava particolarmente a disagio e si
guardava attorno curioso di capire dove erano stati
rinchiusi. Il mobilio era molto spartano; due poltroncine, un tavolino, una
piccola libreria alla parete con dei libri che di certo non venivano
letti da secoli da quanto erano impolverati… Nient’altro se non loro ad
arricchire l’arredamento spoglio di quel luogo.
- Allora Potter mi hai sentito? – Draco iniziava a
spazientirsi, mentre continuava a prendere a pugni la porta. – E va bene, vuol dire che farò da solo come sempre! Alohomora! –
Non successe nulla.
- Potter! La mia bacchetta non funziona! Non è
possibile! -.
- Invece sì. – Disse
tranquillamente Harry sedendosi su una delle due poltrone. – Ci ho provato
anch’io mentre continuavi ad agitarti, ma qui dentro sembra che la magia non
funzioni! -.
- Cosa? E per quale motivo
ci avrebbero chiusi qua senza magia! –
- Ne so quanto te, ma non risolveremo nulla
arrabbiandoci. Secondo me prima o poi verranno a
vedere come stiamo, non ci lascerebbero mai morire di fame e di sete… quindi
non ci resta che attendere… -.
- Da quando Potter sei così filosofo? – Chiese
Draco stravaccandosi a sua volta sull’altra poltrona.
- Pratico, direi. Ci stancheremmo e basta cercando
di uscire con la forza. Se ci hanno lasciati senza
magia, avranno di certo fatto in modo che nemmeno con le nostre capacità
fisiche saremmo potuti uscire, non credi? –
Malfoy annuì appena. – Allora che dovremmo fare
adesso, secondo te? -.
- Non ne ho idea, credi che quei libri potrebbero
essere interessanti? -.
- Ma scherzi? Avranno
almeno mille anni… chissà che diavolerie ci troveremmo
dentro! -.
- E allora saputello, tu
che dici di fare? –
Malfoy ci pensò un attimo.
In fondo sembrava una buona occasione
per entrambi trovarsi lì, da soli, e senza l’ausilio della magia. Erano solo
Draco e Harry in balia del destino, o comunque in
balia delle stravaganti macchinazioni di Silente!
- Potresti raccontarmi qualcosa di te! – Azzardò
Harry senza pensare. In fondo era da sempre che voleva sapere qualcosa di più
su quel ragazzo.
Malfoy squadrò Harry sospettoso – Che fai Potter,
ci provi? – Disse con un ghigno che gli incurvava la
bocca. Non resisteva, ormai era un’abitudine per lui
prendersi gioco di Potter.
- Spiritoso, Malfoy, peccato che non sei il mio tipo, altrimenti ti sarei già saltato addosso! –
Harry continuò sulla strada che aveva iniziato la Serpe.
I due si guardarono seriamente per qualche istante
per poi scoppiare a ridere.
- Non stavo scherzando, vorrei
davvero che mi raccontassi di te… vorrei anche scusarmi per stamattina, non
intendevo dire… sì insomma non era mia
intenzione offenderti -.
- Lascia perdere Potter… -
- No, davvero, voglio che tu capisca! Noi due non
abbiamo mai davvero parlato e… a dire la verità a parte qualche insulto…
insomma, puoi capire che quando mi avete detto che io e te siamo anime affini…
beh tu non sei di certo stata la prima persona a cui mi è venuto in mente di
chiedere spiegazioni…
- Questo lo avevo già
capito! – Rispose Draco stizzito.
- Lasciami finire, per favore! Io, in verità, mi
aspettavo che Silente o Piton, avrebbero fatto qualcosa per spiegarmi o per
farmi capire in che modo la mia vita sarebbe cambiata,
se mai avesse dovuto! Invece niente! Ho chiesto persino a Ron, ma nemmeno lui
ha saputo dirmi nulla al di là di quello che ha mai ascoltato
dai racconti… mi sono sentito solo, abbandonato al fato… e ora ho capito, ho
sbagliato! C’era una persona, che sapeva di certo cosa
si provasse e cosa volesse dire avere un’anima affine… ma quella persona eri
tu… il mio nemico di sempre qui ad Hogwarts, non potevo chiedere aiuto a te, il
mio orgoglio me lo impediva e il tuo ti avrebbe di certo impedito di aiutarmi!
–.
Harry ora guardava Draco attendendosi chissà quale
reazione, visti i precedenti della mattinata… ma la tempesta non arrivò.
- Ti devo dare ragione Potter! Nemmeno io,
riflettendoci, sarei venuto di corsa a cercarti per avere delle risposte,
nemmeno se fossi tu stato l’ultima persona sulla
terra… però su una cosa ti sbagli! Io ti avrei aiutato! -.
Harry lo fissava ipnotizzato.
- Dopo sei anni, credimi, in cui ho dovuto tener
nascosta questa cosa al mondo, ti assicuro che sarei stato
felice di poter togliermi questo peso finalmente con qualcuno… e alla fine
anche tu mi hai tolto questa possibilità -.
- Ma io adesso sono qui, ci siamo tutti e due e io voglio sapere. Le nostre vite sono così
diverse, il nostro futuro è così diverso che non riesco a capire perché noi,
perché anime affini… e soprattutto ora cosa dovremo fare! -.
- Queste risposte io non le ho Potter. Nessuno
sceglie, è il destino che decide. L’unica cosa che ti posso dire e che credo di
aver imparato in tutti questi anni… è che trattandosi di noi… siamo davvero nei
guai! -.
- Guai? –
- Non ci hai davvero ancora pensato? Tu sei Harry
Potter. E la tua vita sarà legata per l’eternità al figlio di Lucius Malfoy… Credi
che la cosa verrà mai accettata dal mondo magico?
Perché io ti assicuro, che per quanto mi riguarda, se mai mio padre dovesse sapere una cosa del genere non ne sarebbe di certo
orgoglioso! – Draco reclinò stancamente all’indietro la testa e chiuse gli
occhi come se dire quelle parole lo avesse stancato a morte.
- Ma cosa possiamo fare
noi? Dopotutto lo ha detto anche Silente, questa è una cosa che alle volte capita ai maghi e nessuno può decidere. Nemmeno tuo padre può farci nulla! –
- Sei proprio ingenuo
Potter! Credi davvero che ne usciremo sani e salvi! Fino ad
adesso ci è andata bene perché siamo protetti da Silente. Non permetterebbe mai
che ti accadesse qualcosa, non almeno finché sarai qui ad
Hogwarts… peccato che tra poco la scuola finirà e allora inizieranno i
problemi… se almeno tu non lo avessi scoperto…-.
- Cosa vuoi dire? Che era meglio se io ne fossi rimasto per sempre all’oscuro?
– Harry non era contento di quelle parole.
- Non necessariamente per sempre, sarebbe bastato
fino alla fine di quest’anno… le nostre strade si sarebbero divise e allora le
probabilità che la cosa si scoprisse sarebbero state molte meno – Draco aveva iniziato a camminare lungo la stanza mentre parlava.
- E tu non lo avresti mai
raccontato a nessuno? -.
- Potter, non l’ho detto ad anima
viva per sei interi anni. Ho faticato, sì, ma di certo sarei stato in grado di gestire la cosa anche in futuro…
peccato che ora anche tu lo sai e Piton e Silente… forse anche Lenticchia,
vero? Quanti altri nei prossimi mesi? -.
Harry arrossì. Forse non era stata una grande idea
raccontare subito tutto a Ron… cominciava solo ora a comprendere le difficoltà
a cui stavano andando in contro.
- Perfetto! Quindi capisci
che ora dovremo decidere cosa fare se non vogliamo morire giovani! Forse non te
ne rendi conto Potter, ma la faccenda si fa davvero seria! – Insinuò seriamente
Draco che ora si era di nuovo seduto di fronte a Harry e lo fissava
imperscrutabile.
*
*
*
Continua
* * * * * *
Scusate, scusate, scusate!!!!
Non
ho altre parole! Sono un disastro, ma non ho avuto proprio modo di scrivere
prima! Infortunio in corso di guarigione!!!!!! Mi sono
praticamente ustionata la mano destra ; _ ;
… e potete ben capire che è stata un’impresa fare anche solo le cose di
tutti i giorni con la sinistra… ora dopo medicazioni e pomate varie va molto
meglio ed eccomi qui!
Spero
che il capitolo sia carino… da qui la storia prenderà
la sua giusta piega!
Thanks a tutti per la pazienza!
Baci.
©
Lilyan ©