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Autore: Lilyan    19/07/2005    4 recensioni
Se vi capitasse di dover essere costretti a passare del tempo con chi proprio non sopportate...come reagireste? E se poi scopriste che.... Non vi anticipo niente... leggete!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami Invisibili

Legami Invisibili

di Lilyan

 

17. Rinchiusi

 

… Ancora quel corridoio buio e freddo…

… Ancora quelle torce appese alla parete di roccia…

… Scendeva lungo una ripida scalinata, fino a quando un fascio di luce non lo avvolgeva e lo scaraventava lontano contro le pietre…

… Quella voce… ancora quella voce fastidiosa che gli ripeteva in continuazione che Voldemort lo voleva e che presto sarebbe stato suo…

E poi, come al solito, prima di essere colpito, si svegliò tutto sudato, trattenendo a fatica un grido e stringendo con forza tra le mani la coperta che aveva usato per riscaldarsi durante la notte.

Ci volle poco ad Harry per capire dove si trovasse e perché non fosse nel proprio letto.

Si ricordava perfettamente della serata precedente… la festa, Andromeda… la corsa fatta per parlare con Malfoy…

Lo sguardo del Grifondoro andò autonomamente a posarsi, su quella che per un istante credette fosse la sua immagine allo specchio… peccato che quelli che incontrò, furono occhi color del ghiaccio.

Malfoy era sveglio.

Era seduto sul letto, gli occhi sbarrati, che lo fissavano increduli e quasi spaventati.

Anche il Serpeverde, constatò Harry, stringeva la coperta che proprio il Grifondoro aveva fatto apparire per coprirlo. Non poteva giurarlo, ma gli sembrò che Draco stesse quasi tremando.

Infine il Serpeverde si diede un contegno e stiracchiandosi allontanò da se la coperta e fissò Harry deciso e con aria di sfida. – Che ci fai qui, Potter? Che succede stamattina? San Potter che ci fa visita? Cos’è? Non avevi una stanza dove dormire, forse? Magari i tuoi amichetti ti hanno sfrattato? Oppure… no, non dirmi! Ti mancavamo così tanto? – E pronunciando le ultime parole, diede una rapida occhiata ad Hermione che sentendo il vociare si stava svegliando.

Harry se ne accorse subito, ed arrossì vistosamente all’idea che Malfoy stesse lì per spifferare tutto.

- Buongiorno, Harry! Ma che ci fai tu qui? – Hermione sbadigliò ancora assonnata e si mise seduta sul letto osservando incredula il ragazzo.

Il grifondoro aveva sì e no dormito tre ore. Si era svegliato un sacco di volte quella notte, i pensieri nella sua testa continuavano a vorticare senza lasciarlo in pace, ma non aveva voluto tornare alla torre per poter restare lì accanto a lei. Aveva riflettuto a lungo, e ora era tempo di fare chiarezza una volta per tutte su quell’assurda situazione.

- Buongiorno! – Rispose Harry sorridendo.

Hermione annuì, ma continuava a fissarlo aspettando da lui una risposta più esauriente.

- Beh, ieri vi stavo cercando, volevo parlare con Malfoy… ma poi vi ho visti qui addormentati e non ho voluto svegliarvi! -.

- Come mai volevi parlare con LUI? – Chiese lei più che curiosa, scoccando allo stesso tempo un’occhiataccia al Serpeverde.

- Hem… niente di importante, mi sono solo ricordato di una cosa ieri sera! – Rispose fin troppo evasivo, sperando che il biondino gli reggesse il palco. Gli costava tantissimo doverle mentire… ma per il momento non poteva fare di meglio! Dopo la chiacchierata con Andromeda doveva a tutti i costi avere delle risposte, e solo Malfoy avrebbe potuto fornirgliele!

- E da quando te ne staresti una notte intera, seduto su una poltrona, per parlare con Malfoy? – Indagò ancora Hermione che non era per niente convinta dalle parole di Harry.

- Cosa?... Io… sì, insomma… era tardi e io ero stanco morto, mi devo essere addormentato qui senza accorgermene… - Mentì ancora, arrampicandosi sugli specchi.

Hermione, all’udire quelle vaghe parole, si ricordò della conversazione avuta con Draco e si rabbuiò all’istante. “ Chissà che cosa dovrà dirgli? E perché non vuole più confidarsi con me?” Si chiedeva tristemente la ragazza che vedeva Harry allontanarsi da lei e dagli altri amici sempre di più.

Harry si accorse immediatamente dell’espressione corrucciata dell’amica, ma non volle chiedere nulla, per evitare di dover fornire a sua volta ulteriori spiegazioni. Peccato che così, tra i tre, calò un imbarazzante silenzio.

Fu infine Hermione che, per rompere quel disagio e agevolare Harry in quello che sembrava dovesse fare, decise di andare a farsi una doccia e a cambiarsi, notando solo in quel momento di indossare ancora gli abiti della sera prima.

Harry e Draco rimasero soli ben presto, ma stettero a lungo senza parlare.

- Sei stato tu? – Chiese ad un tratto il Serpeverde, facendo un cenno riferito alla coperta che aveva ancora al suo fianco.

Harry annuì.

- Grazie! -.

- Prego! -.

Ancora silenzio.

Nel frattempo, con un colpo di bacchetta, Draco si preparò all’istante. Ormai per lui questo era quasi una prassi. Lavato, pettinato e con la divisa in perfetto ordine si sedette poi nuovamente sul letto e guardò fisso Harry.

- Come mai sei qui Potter? E’ per controllare lei? – Chiese beffardamente sapendo di provocare il moretto.

- No, veramente sono qui per te! – Rispose Harry deciso, sfidando lo sguardo fiero del Serpeverde.

- Per me? Che onore! Cos’ho fatto per guadagnarmi l’attenzione del grande Potter? – La voce di Draco tradiva una certa amarezza.

- Non sto scherzando Malfoy! Sono davvero qui per parlare con te! -.

- Non scherzo nemmeno io, Potter! Che cosa ci sarà mai di così importante, perché tu ti scomodi a parlare con me? -.

Era stata davvero una buona idea? Si chiese Harry che ormai era in ballo…

- Volevo solo poter discutere con te di quello che è successo… - Esordì cautamente il Grifondoro, sperando di non scontrarsi contro il solito muro.

- Spiegati Potter! Cos’è successo QUANDO? Ci sono tante cose che sono accadute negli ultimi giorni, persino mesi e anni, se vogliamo… allora… a cosa ti riferisci? – Il tono tagliente con cui parlava, fece capire ad Harry che il ragazzo che aveva di fronte era parecchio risentito e se avesse voluto cavargli fuori delle informazioni, doveva andarci coi piedi di piombo.

- Le anime affini… - Sussurrò appena il moro attendendosi da un momento all’altro una sfuriata dal suo interlocutore.

- Me lo aspettavo che prima o poi saresti arrivato! Cos’è, Silente ti manda da me per fare quattro chiacchiere? -.

- No, Silente non centra affatto! E’ stata una mia idea! Sono stanco di dover aspettare che gli altri decidano cosa devo o non devo sapere!–

Draco fu piacevolmente colpito da quelle parole, ma non lo diede a vedere. O almeno così credé, dato che Harry notò una stana, nuova luce nei suoi occhi.

- E sentiamo, cosa vorresti sapere da me? – Ora la sua voce era più pacata. Draco si mise seduto più comodamente in attesa della risposta.

Harry raccolse tutto il coraggio che aveva e chiuse “in cantina” il proprio orgoglio, prima di cominciare a parlare.

- Vorrei sapere cosa diavolo significa essere anime affini… ma non voglio le solite belle parole sul destino… quello credo di averlo già compreso… vorrei sapere cosa implica per una persona, come ci si sente e come ci si deve comportare… cosa dovremmo fare adesso che l’ho scoperto anch’io? Non faccio che pensarci da quel giorno nello studio di Silente… ma non sono riuscito a trovare nessuna risposta e nessuno sembra potermele dare… alla fine mi sei rimasto solo tu… - Si accorse, solo dopo aver espresso i propri pensieri, dell’infelice finale usato per il suo monologo.

Draco, che lo aveva ascoltato attentamente fino in fondo, si accigliò nel sentire le ultime parole del Grifondoro.

- Bene, Potter! Se è stata una fatica per te venire qui a cercarmi e se sono proprio l’ultima persona con cui hai deciso di condividere i tuoi problemi, credo sia il caso di lasciar perdere e per favore non scocciarmi più con questa storia… io sono sei anni che ci convivo, vedrai, prima o poi ce la farai anche tu! – E preso da un attacco di rabbia si alzò di scatto dirigendosi verso il tavolo dei libri, e iniziò nervosamente a preparare la borsa per le lezioni.

- Malfoy… io non intendevo..

- Potter te l’ho già detto! Non parlarmi più di questa storia e ora se non ti dispiace, vattene da qui!!!! – Sbraitò Draco senza nemmeno voltarsi e perdendo il solito freddo autocontrollo.

A Harry si formò un groppo in gola. Non aveva mai sentito Draco urlare a quel modo in tutti i sei anni che lo conosceva. Rimase per qualche istante come paralizzato.

Il Serpeverde, dal canto suo, stava cercando di calmarsi, ma sentiva che il cuore stava battendo all’impazzata e che le lacrime spingevano per arrivare ai suoi occhi dalla rabbia che stava provando.

- Malfoy senti, scusami, io non volevo… stai fraintendendo… lascia che mi spieghi…- Provò un’altra volta Harry, conscio della sciocchezza appena fatta.

Per tutta risposta Draco colpì con un pugno il piano del tavolo. Rimasto senza repliche il Grifondoro tentò di avvicinarsi all’altro ragazzo, ma quando vide che questi stava stringendo i pugni a sangue e che non accennava a smuoversi, si decise, e preso il suo mantello se ne andò dall’infermeria senza aggiungere altro.

- DANNAZIONE!!!! – Urlò Draco scagliando lontano il primo libro che gli passò tra le mani.

Hermione, attirata dalle grida che aveva sentito, uscì di corsa dal bagno con i capelli ancora gocciolanti, proprio nel momento in cui il tomo si schiantava contro una finestra.

- Malfoy che succede? – Chiese preoccupata intuendo che il ragazzo fosse fuori di sé. – Dov’è Harry? -

- Se n’è andato! – Replicò Draco con la voce alterata.

- Che cosa è successo? –

- Niente! –

- Malfoy? –

- Cosa? –

- Cos’è successo? –

- Niente, come al solito! Noi non potremo mai parlare, litighiamo e basta, cavolo! –

- Sembra quasi ti dispiaccia! -.

- Non sono fatti tuoi Granger! –

 

 

- Somnia Inducta! -

- Te l’ho detto anche l’altra volta, Draco, non puoi venire qui con la Granger quando ti pare e pretendere che ogni volta le cancelli la memoria… devi capire che non è come prima! -

- Ma Severus… io avevo bisogno i parlarti… -.

- Lo sai che sono sempre pronto ad aiutarti se posso… ma devi anche capire che le cose adesso sono un po’ diverse e che se si tratta di problemi strettamente personali sarebbe meglio mi mandassi un gufo! – Il professore si sedette sconsolato sulla sua poltrona fissando interrogativo il suo pupillo. – Allora, sentiamo almeno se ne vale la pena… è dire poco che Potter si arrabbierebbe molto se sapesse cosa mi fai fare alla mente della sua amichetta! – Ironizzò Piton conoscendo il pensiero di Harry a riguardo.

Draco, seduto di fronte all’insegnante non disse nulla e si limitò a fissare interessato i lacci delle proprie scarpe.

- Allora Draco? Non ho tempo da perdere lo sai, tra poco iniziano le lezioni! – La voce del professore si fece più dura.

Alla fine il Serpeverde si decise.

- E’ la solita storia! Non lo sopporto e lui non sopporta me! Perché cercare di andare d’accordo con un idiota simile? – Sparò fuori tutto, incrociando le braccia e mettendo il broncio come un bambino piccolo.

- E dimmi, si può sapere di chi stai parlando? – Chiese distrattamente Piton già sapendo la risposta.

- E’ ovvio di chi sto parlando… POTTER, e chi se no, sempre lui! L’onnipresente Potter, il più amato da tutti, il salvatore del mondo… devo continuare? –.

- N-no credo di aver capito… e di che si tratta? – Chiese Piton non del tutto stupito dalla reazione di Draco.

- Si è presentato stamattina per parlare con me… voleva che gli spiegassi come ci si sente sapendo di avere un’anima affine… -.

- Non vedo cosa ci sia di male. Avresti potuto spiegarglielo, dopotutto sarebbe stata una buona occasione per cercare di appianare alcune delle vostre divergenze! – Sentenziò Piton immaginando divertito il suo studente cacciare a male parole il giovane Potter.

- Ma io glielo avrei anche spiegato se solo lui … - Draco si bloccò pensando alla sfuriata di quella mattina.

- Se solo lui, cosa? – Chiese curioso il professore

- Se lui… se lui non fosse così… Potter! Ma dico io, non poteva chiedere e basta? Non poteva per una volta far finta di nulla? NOOOO! Perché lui è Harry Potter, e deve dire tutto quello che gli passa per la testa! Persino che io sono l’ultima persona a cui ha chiesto aiuto perché non gli restava nessun altro! – Draco si era proprio sfogato questa volta.

Piton trattenne a stento un sorrisino – Allora è tutto qui? -.

- Come “è tutto qui”?-.

- Non vedo il problema… perché te la prendi tanto, dopotutto è andata così per anni… non vi siete mai sopportati… e se non sbaglio sei stato proprio tu a volere che andasse così. Perché proprio oggi ti da così fastidio?  – Infierì il professore di pozioni ben consapevole di ferire il ragazzo.

- Io non ho scelto, sai bene come è andata! Non potevo fare altrimenti! –

- Veramente non direi… comunque ora è tardi per desiderare che le cose cambino dal giorno alla notte! Dovevate entrambi pensarci prima, quando ancora ne avevate l’occasione, o quando qualche settimana fa vi si è ripresentata una nuova opportunità! Io non posso fare proprio niente per aiutarvi e tu lo sai bene… siete voi a dover trovare la strada e se questo non avverrà… beh significa che il vostro destino era questo. E adesso scusami ma ho una lezione con il terzo anno -. Detto questo Piton si alzò dalla poltrona avviandosi verso la porta e lasciando di sasso Draco.

- Da quando Hermione si sveglierà ricordati che hai due minuti per portarla fuori di qui senza che si ricordi nulla – Poi, si sentì solo uno schiocco di dita e la porta che si chiudeva.

 

 

- Maledizione! Con tutti i maghi che ci sono al mondo proprio Malfoy… quello stronzo, viziato e borioso! Cos’ho fatto di male? Eh Ron? – Durante la lezione della professoressa Sprite Harry, ancora tutto agitato, trafficava con un’orchidea carnivora che non ne voleva proprio sapere di essere rinvasata.

- Niente Harry, ma ora calmati… te lo avevo detto di stare attento… Malfoy è sempre lo stesso e sarà sempre lo stesso. Non cambierà, e tu non ci puoi far niente! -.

- Ma lui è la mia anima affine… in fin dei conti non credi che dovremmo almeno cercare di comunicare in qualche modo? Insomma non dico amici, no… quello sarebbe impossibile… ma cercare una convivenza civile non mi sembra una richiesta insensata? Credi stia impazzendo Ron? -.

- Non stai impazzendo Harry, solo secondo me te la stai prendendo un po’ troppo ultimamente. Sembri ossessionato da questa storia e soprattutto da Malfoy! – Ron concluse fissando l’amico che sembrava non lo avesse nemmeno ascoltato, tanto era impegnato a far sì che la pianta carnivora risputasse il guanto da giardinaggio che gli aveva appena strappato.

 

 

- Signori eccoci arrivati, questa sarà l’aula che utilizzeremo d’ora in poi per le vostre lezioni di occlumanzia – Silente si era fermato davanti ad un grosso portone di legno intarsiato che sembrava essere molto antico. E soprattutto sembrava che non fosse stato aperto da molto tempo!

- Ma siamo sempre stati nello studio del professor Piton! Come mai dobbiamo cambiare, non vorrà dire che sarà lei a impartirci le nuove lezioni? – Chiese Draco al preside sbiancando ancor più del normale.

Silente sorrise divertito. – Non starà scherzando vero signor Malfoy? Alla mia età non trovo più interessante come una volta scrutare le menti di voi giovani… credo che il professor Piton si divertirà di certo più di me. Che ne dici Severus? -.

- Sì, come no! – Borbottò scocciato l’insegnante di pozioni.

- Allora, senza perdere altro tempo, prego, entrate! -. Silente con un colpo di bacchetta spalancò il pesante portone e fece segno a Harry e Draco di entrare nella stanza che vi si nascondeva dietro.

Non appena i due giovani misero piede nella stanza, un centinaio di candele si accesero, volteggiando nell’aria come accadeva a Natale nella Sala Grande, mostrando quello che sembrava un piccolo e modesto salottino.

Quando Hermione a sua volta fece per seguire i ragazzi, venne prontamente trattenuta dal professor Piton, mentre Silente con un incantesimo sigillava la porta.

- Mi spiace signorina Granger, ma lo facciamo per il loro bene! – La anticipò Silente vedendo l’espressione contrariata nata sul suo volto.

- Come può dire una cosa del genere? Lei non sa cos’è successo anche stamattina… hanno litigato ancora e se li lascerete da soli finiranno per farsi del male! –

- Lo sappiamo… Non si preoccupi, là dentro non potranno fare alcuna magia! -.

- E non avete pensato che senza magia potrebbero prendersi a pugni? Non sarebbe la prima volta! -.

- Granger, il preside sa quello che fa, quindi non insista… piuttosto, veniamo a lei, beva questa! – Piton le porse una fialetta con del liquido verde che faceva a dir poco ribrezzo.

- Non ho intenzione di prendere altre pozioni o di essere ancora addormentata per cancellare la mia memoria. Nelle ultime settimane ho perso ore intere della mia vita… e non le riavrò mai più! Ora BASTA! – Urlò con tutto il fiato Hermione.

Tranquillamente Silente si avvicinò e presa la boccetta dalle mani di Piton la porse a sua volta alla ragazza. – Appunto per questo lo deve bere. Abbiamo finalmente trovato il modo di sciogliere l’incantesimo che la lega al Signor Malfoy, ora che sono giorni che la magia lanciata da Paciock sembra indebolita -.

- Davvero? – Chiese Hermione incredula e con le lacrime agli occhi.

- Non mi crede forse? – Disse Silente sorridendo.

Hermione senza farselo ripetere prese la pozione e la trangugiò tutta d’un fiato.

Passarono alcuni istanti in cui le sembrò che il mondo avesse iniziato a ruotare vorticosamente attorno a lei. Poi fu accompagnata con sua grande gioia di nuovo alla torre dei Grifondoro… finalmente era libera!

 

- Che diavolo succede? SE E’ UNO SCHERZO NON E’ AFFATTO DIVERTENTE!!!! – Urlava Draco sbattendo i pugni contro il portone che si era richiuso dietro le loro spalle. – Potter, invece di non fare nulla, perché non mi aiuti e cerchiamo di aprire questa stupida porta? -.

- Harry non sembrava particolarmente a disagio e si guardava attorno curioso di capire dove erano stati rinchiusi. Il mobilio era molto spartano; due poltroncine, un tavolino, una piccola libreria alla parete con dei libri che di certo non venivano letti da secoli da quanto erano impolverati… Nient’altro se non loro ad arricchire l’arredamento spoglio di quel luogo.

- Allora Potter mi hai sentito? – Draco iniziava a spazientirsi, mentre continuava a prendere a pugni la porta. – E va bene, vuol dire che farò da solo come sempre! Alohomora! –

Non successe nulla.

- Potter! La mia bacchetta non funziona! Non è possibile! -.

- Invece sì. – Disse tranquillamente Harry sedendosi su una delle due poltrone. – Ci ho provato anch’io mentre continuavi ad agitarti, ma qui dentro sembra che la magia non funzioni! -.

- Cosa? E per quale motivo ci avrebbero chiusi qua senza magia!

- Ne so quanto te, ma non risolveremo nulla arrabbiandoci. Secondo me prima o poi verranno a vedere come stiamo, non ci lascerebbero mai morire di fame e di sete… quindi non ci resta che attendere… -.

- Da quando Potter sei così filosofo? – Chiese Draco stravaccandosi a sua volta sull’altra poltrona.

- Pratico, direi. Ci stancheremmo e basta cercando di uscire con la forza. Se ci hanno lasciati senza magia, avranno di certo fatto in modo che nemmeno con le nostre capacità fisiche saremmo potuti uscire, non credi?

Malfoy annuì appena. – Allora che dovremmo fare adesso, secondo te? -.

- Non ne ho idea, credi che quei libri potrebbero essere interessanti? -.

- Ma scherzi? Avranno almeno mille anni… chissà che diavolerie ci troveremmo dentro! -.

- E allora saputello, tu che dici di fare? –

Malfoy ci pensò un attimo.

In fondo sembrava una buona occasione per entrambi trovarsi lì, da soli, e senza l’ausilio della magia. Erano solo Draco e Harry in balia del destino, o comunque in balia delle stravaganti macchinazioni di Silente!

- Potresti raccontarmi qualcosa di te! – Azzardò Harry senza pensare. In fondo era da sempre che voleva sapere qualcosa di più su quel ragazzo.

Malfoy squadrò Harry sospettoso – Che fai Potter, ci provi? – Disse con un ghigno che gli incurvava la bocca. Non resisteva, ormai era un’abitudine per lui prendersi gioco di Potter.

- Spiritoso, Malfoy, peccato che non sei il mio tipo, altrimenti ti sarei già saltato addosso! – Harry continuò sulla strada che aveva iniziato la Serpe.

I due si guardarono seriamente per qualche istante per poi scoppiare a ridere.

- Non stavo scherzando, vorrei davvero che mi raccontassi di te… vorrei anche scusarmi per stamattina, non intendevo dire… sì  insomma non era mia intenzione offenderti -.

- Lascia perdere Potter… -

- No, davvero, voglio che tu capisca! Noi due non abbiamo mai davvero parlato e… a dire la verità a parte qualche insulto… insomma, puoi capire che quando mi avete detto che io e te siamo anime affini… beh tu non sei di certo stata la prima persona a cui mi è venuto in mente di chiedere spiegazioni…

- Questo lo avevo già capito! – Rispose Draco stizzito.

- Lasciami finire, per favore! Io, in verità, mi aspettavo che Silente o Piton, avrebbero fatto qualcosa per spiegarmi o per farmi capire in che modo la mia vita sarebbe cambiata, se mai avesse dovuto! Invece niente! Ho chiesto persino a Ron, ma nemmeno lui ha saputo dirmi nulla al di là di quello che ha mai ascoltato dai racconti… mi sono sentito solo, abbandonato al fato… e ora ho capito, ho sbagliato! C’era una persona, che sapeva di certo cosa si provasse e cosa volesse dire avere un’anima affine… ma quella persona eri tu… il mio nemico di sempre qui ad Hogwarts, non potevo chiedere aiuto a te, il mio orgoglio me lo impediva e il tuo ti avrebbe di certo impedito di aiutarmi! –.

Harry ora guardava Draco attendendosi chissà quale reazione, visti i precedenti della mattinata… ma la tempesta non arrivò.

- Ti devo dare ragione Potter! Nemmeno io, riflettendoci, sarei venuto di corsa a cercarti per avere delle risposte, nemmeno se fossi tu stato l’ultima persona sulla terra… però su una cosa ti sbagli! Io ti avrei aiutato! -.

Harry lo fissava ipnotizzato.

- Dopo sei anni, credimi, in cui ho dovuto tener nascosta questa cosa al mondo, ti assicuro che sarei stato felice di poter togliermi questo peso finalmente con qualcuno… e alla fine anche tu mi hai tolto questa possibilità -.

- Ma io adesso sono qui, ci siamo tutti e due e io voglio sapere. Le nostre vite sono così diverse, il nostro futuro è così diverso che non riesco a capire perché noi, perché anime affini… e soprattutto ora cosa dovremo fare! -.

- Queste risposte io non le ho Potter. Nessuno sceglie, è il destino che decide. L’unica cosa che ti posso dire e che credo di aver imparato in tutti questi anni… è che trattandosi di noi… siamo davvero nei guai! -.

- Guai? –

- Non ci hai davvero ancora pensato? Tu sei Harry Potter. E la tua vita sarà legata per l’eternità al figlio di Lucius Malfoy… Credi che la cosa verrà mai accettata dal mondo magico? Perché io ti assicuro, che per quanto mi riguarda, se mai mio padre dovesse sapere una cosa del genere non ne sarebbe di certo orgoglioso! – Draco reclinò stancamente all’indietro la testa e chiuse gli occhi come se dire quelle parole lo avesse stancato a morte.

- Ma cosa possiamo fare noi? Dopotutto lo ha detto anche Silente, questa è una cosa che alle volte capita ai maghi e nessuno può decidere. Nemmeno tuo padre può farci nulla!

- Sei proprio ingenuo Potter! Credi davvero che ne usciremo sani e salvi! Fino ad adesso ci è andata bene perché siamo protetti da Silente. Non permetterebbe mai che ti accadesse qualcosa, non almeno finché sarai qui ad Hogwarts… peccato che tra poco la scuola finirà e allora inizieranno i problemi… se almeno tu non lo avessi scoperto…-.

- Cosa vuoi dire? Che era meglio se io ne fossi rimasto per sempre all’oscuro? – Harry non era contento di quelle parole.

- Non necessariamente per sempre, sarebbe bastato fino alla fine di quest’anno… le nostre strade si sarebbero divise e allora le probabilità che la cosa si scoprisse sarebbero state molte meno – Draco aveva iniziato a camminare lungo la stanza mentre parlava.

- E tu non lo avresti mai raccontato a nessuno? -.

- Potter, non l’ho detto ad anima viva per sei interi anni. Ho faticato, sì, ma di certo sarei stato in grado di gestire la cosa anche in futuro… peccato che ora anche tu lo sai e Piton e Silente… forse anche Lenticchia, vero? Quanti altri nei prossimi mesi? -.

Harry arrossì. Forse non era stata una grande idea raccontare subito tutto a Ron… cominciava solo ora a comprendere le difficoltà a cui stavano andando in contro.

- Perfetto! Quindi capisci che ora dovremo decidere cosa fare se non vogliamo morire giovani! Forse non te ne rendi conto Potter, ma la faccenda si fa davvero seria! – Insinuò seriamente Draco che ora si era di nuovo seduto di fronte a Harry e lo fissava imperscrutabile.

 

 

*

*

*

Continua

 

* * * * * *

Scusate, scusate, scusate!!!!

Non ho altre parole! Sono un disastro, ma non ho avuto proprio modo di scrivere prima! Infortunio in corso di guarigione!!!!!! Mi sono praticamente ustionata la mano destra ; _ ;  … e potete ben capire che è stata un’impresa fare anche solo le cose di tutti i giorni con la sinistra… ora dopo medicazioni e pomate varie va molto meglio ed eccomi qui!

Spero che il capitolo sia carino… da qui la storia prenderà la sua giusta piega!

Thanks a tutti per la pazienza!

Baci. 

© Lilyan ©

 

 

 

 

 

  
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