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Autore: Eli87    23/02/2010    13 recensioni
Edward è un vampiro, non è come il solito che noi tutte conosciamo, è egoista e sicuro di se, diciamo che la sua filosofia di vita potrebbe definirsi con una semplice parola: divertirsi. Tutto inizia con una scommessa tra Edward e i suoi fratelli! Riuscirà la nostra Bella ha resistere al suo fascino? ...Ma perché legarsi per la vita con una persona quando si possono avere molte ragazze? Nel mio caso tutte le ragazze che si desiderano? Qualunque ragazza io voglia?...
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi finalmente con l’epilogo

Eccomi finalmente con l’epilogo…anche se in realtà più che un epilogo è un capitolo conclusivo…

Mi scuso nuovamente con tutti voi per il ritardo…spero mi perdonerete.

Ora basta chiacchiere vi lascio alla lettura sperando che mi facciate sapere la vostra opinione.

Il capitolo  non è betato. Scusate gli errori di grammatica/ortografia.

 

Ice Heart

Capitolo conclusivo - vita

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[Occhi, guardatela un'ultima volta,

braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio,

o labbra, voi, porta del respiro,

con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte

che porta via ogni cosa]

William Shakespeare ~

 

- Ho la sensazione di aver dato tutta la mia anima a qualcuno che la usa come se fosse un fiore da mettere all'occhiello, una piccola decorazione per gratificare la sua vanità, un ornamento per un giorno d'estate…continua tu –

 

-         Ehm? – mi risponde distratta alzando gli occhi dal volumetto sgualcito. Una delle mie prime copie de “il ritratto di Dorian Graydi Oscar Wilde.

 

Non ha seguito una parola di quello che ho appena letto. È distratta, stranamente.

 

Le lancio uno sguardo eloquente e lei, in tutta risposta, sbuffa contrariata.

 

-         Scusa se non ho avuto l’onore di sconoscere Wilde di persona… - mi lancia una frecciatina e si alza repentina dal letto.

 

-         Non è divertente

 

Sono passati esattamente due mesi e cinque giorni dal giorno della confessione riguardo la mia vera natura. Nei giorni successivi ho risposto a tutti i suoi dubbi, a tutte le sue domande e poi la questione si è definitivamente chiusa.

 

Non più un cenno, neanche il ben che minimo riferimento all’argomento. Niente.

 

È tutto tornato alla normalità, se così possiamo definirla.

 

Andava bene. Insomma, non mi sono mai sentito così bene durante la mia lunga esistenza. Non mi sono mai sentito così umano.

 

Quando sono con lei non devo fingere d’essere quello che non sono. Sono semplicemente me stesso: un vampiro centenario innamorato pazzo di una stupida ragazzina.

 

Certo, il richiamo del suo sangue è sempre presente e costantemente mi stuzzica. Ma ormai sono talmente assuefatto dal suo aroma che, se non lo sentissi – anche solo per qualche ora -, ne sentirei di sicuro la mancanza.

 

Io innamorato?

 

Se me lo avessero detto qualche anno fa sicuramente sarei scoppiato a ridere e avrei continuato per giorni senza mai fermarmi.

 

È così strana la vita…

 

E la mia vita ora è lei.

 

Mi basta sentirla vicina, godere di ogni singolo respiro, accarezzarle i capelli mentre dorme…

 

Adoro osservare le impercettibili espressioni sul suo viso; ho imparato a studiarle per cogliere i suoi pensieri.

 

Adoro quando mi sorride imbarazzata e una piccola fossetta irresistibile le si forma sulla guancia.

 

Amo quando è gelosa degli sguardi adulatori delle altre, lo si vede lontano un miglio, nonostante lei non voglia ammetterlo mai.

 

Mi sembra come se il mio cuore torni a battere ogni volta che mi guarda con quegli occhi color cioccolato che parlano da soli.

 

Sono così felice di starle accanto giorno dopo giorno.

 

Ma oggi sembra strana. Ha un viso triste, indecifrabile...

 

Non ne capisco proprio il motivo. Forse si è stancata della mia continua presenza? Ho paura che sia questo.

 

Il tonfo di un libro che viene chiuso mi riporta alla realtà.

 

-         Che stai facendo? – raccolgo il libro contrariato.

 

-         Domani c’è il compito – Le ricordo. Manca poco al diploma e non voglio che il suo rendimento cali.

 

Ancora non lo sa, ma ho già presentato domanda a nome suo per le migliori Università.

 

-         A che serve studiare quando c’è il mio compagno che mi suggerisce tutto ?? –

 

-         Sbagliato! – Le sorrido come sono solito fare, sghembo.

 

-         Si dia il caso che domani Alice abbia previsto sole per tutta la giornata… –

 

Ovviamente sto mentendo, non voglio che si adagi troppo sugli allori.

 

-         Nooo -  si porta entrambe le mani nei capelli con fare disperato.

 

Ha una faccia troppo buffa e non riesco a trattenere una risata.

 

Svogliatamente riapre il libro ad una pagina qualsiasi e, nonostante il suo sguardo sia fisso sul foglio, sono sicuro che non stia leggendo. Sembra più immersa nei suoi pensieri. Pensieri, che purtroppo non riesco ancora a sentire.

 

-         Isabella – Sposto il libro con una mano per guardarla dritto negli occhi.

 

-         Devi dirmi qualcosa? – non posso più aspettare, devo sapere cosa la turba e, soprattutto, devo sapere se quel qualcosa sono io.

 

-         Che ne dici di fare due passi ?  - Chiede con voce piatta e spenta, lanciando cadere il libro ai piedi del letto.

 

Rimango completamente paralizzato, una pietra ha certamente più espressività di me in questo momento. Non ho mai sentito quel tono nella sua voce.

 

Mi volto ad osservare attraverso la finestra della sua camera: il cielo è nuvoloso e i raggi solari non raggiungono il suolo. Posso uscire senza problemi.

 

-         D’accordo – sospiro alzandomi mollemente dal letto.

 

In silenzio, l’uno affianco all’altro, continuiamo a camminare lungo il sentiero che porta nel bosco.

 

Le afferro una mano e le sue dita si intrecciano automaticamente alle mie creando un intreccio indissolubile. Ho bisogno di sentirla vicino.

 

L’aria di primavera fresca accarezza i suoi capelli sciolti e alcune ciocche danzano seguendo la direzione del vento.

 

Il suo dolce profumo si avverte, come mai prima, in questa stagione. Come un fiore di pesco, sembra sbocciare e fiorire ogni giorno di più.

 

La sua espressione non è cambiata. Il suo viso continua ad essere serio, duro, i suoi occhi vitrei.

 

-         Di cosa volevi parlarmi ? -  Rompo il silenzio. La mia voce, nonostante l’apparenza da duro che voglio mantenere, appare leggermente tremolante al mio udito.

 

Si maltratta le dita e il labbro inferiore con i denti segno che è molto nervosa.

 

Le lascio tutto il tempo che le serve, anche se, in realtà, ogni minuto che passa mi logora dentro; sto fremendo dall’attesa.

 

-         Hai mai paura che io muoia? – pronuncia poi questa domanda a bruciapelo.

 

-         Ma che razza di idee ti vengono in mente? – Non voglio neanche sentirle certe cose.

 

-         Rispondi – insiste più seria che mai.

 

Osservo ogni singolo dettaglio. Le sue labbra sono serrate e il suo sguardo è severo. Attende una risposta.

 

-         Ogni santo giorno – le rispondo. Voleva la verità e io gliel’ho data.

 

È rimasta immobile per qualche minuto, forse a elaborare la risposta che ho appena pronunciato. I suoi occhi sono lucidi e credo si stia trattenendo dal non piangere, perciò mi affretto a continuare prima ancora che lei possa parlare.

 

-  Non morirai. Alice tiene il tuo futuro costantemente monitorato – le rivelo.

 

- Alice non può vedere tutto – ecco che le lacrime sono scese senza alcun controllo e non accennano a volersi placare.

 

-         Stai tranquilla – sospiro – Ci sono io, non ti succederà mai niente –

 

La stringo in un abbraccio.

 

Dio solo sa quanta paura io abbia di perderla.

 

-         Non ho paura che possa succedermi qualcosa… – riesce a dire tra le lacrime.

 

-         Allora cosa? –

 

-         Ho paura di perdere te – solleva il suo sguardo incollando i suoi occhi ai miei.

 

 

Cerco di capire cosa intendi dire. Le menti degli umani, per quanto semplici che siano, a volte, si perdono in ragionamenti contorti, senza un apparente logicità.

 

Credo che stia cercando di dirmi che lei non ha paura della morte ma che, se dovesse succederle qualcosa, andandosene, mi perderebbe per sempre, credo.

 

-         Ho una fottutissima paura che un giorno, presto o tardi che sia, io morirò e ti lascerò per sempre… –

 

Alzo gli occhi al cielo.

 

-         Non ci lasceremo anche allora – rispondo con uno dei miei soliti sorrisi.

 

Se solo avessi un anima

 

Ma subito considero di essere un illuso. Anche se possedessi realmente un anima, come ne è convito Carlisle, la mia sarebbe condannata all’inferno mentre la sua varcherebbe senza alcuna reticenza il cancello del paradiso. Divisi anche nella morte.

 

È confusa da questa mia affermazione. Le sue labbra soccombono alla ricerca disperata d’ossigeno.

 

Sono un pazzo, o forse, un patetico innamorato o meglio: entrambe – me ne rendo conto – ma ho già preso la mia decisione. Sono irremovibile.

 

Quando lei non ci sarà più – cosa che prego avvenga il più tardi possibile – anche io porrò fine alla mia esistenza.

 

Non posso neanche pensare di esistere in un mondo in cui lei non c’è più.

 

Potrei continuare ad esistere senza più sentire il suono della sua voce?

 

Potrei continuare ad esistere senza poter guardare i suoi occhi?

 

No.

 

-         Non posso permettertelo – urla non appena ha capito il significato delle mie parole.

 

-         Non credo potrai fermarmi, comunque – alzo le spalle.

 

Sorride sardonica e, questo suo cambiamento di umore, mi mette quasi i brividi.

 

-         I tuoi familiari non lo permetteranno – afferma con sicurezza.

 

Forse è meglio farle credere che sarà così. In fondo, la capisco: neanche io – a ruoli invertiti – vorrei che lei si sacrificasse per me e farei di tutto perché ciò non avvenisse. Non sa che Alice ne è già a conoscenza, ha già visto quest’eventualità in una delle sue visioni. Non ha cercato di persuadermi in questo. Per giorni ho letto la sua silenziosa sofferenza per questa mia decisione e ho patito i suoi sguardi intrisi di tristezza. Ma, alla fine, ha compreso tutto. È bastato, per un solo singolo attimo,  immaginarsi senza il suo compagno di vita: Jasper per giustificare e supportare appieno la mia scelta.

 

Quando Isabella non ci sarà più, non avrò uno scopo nella vita. Anche se, per assurdo, continuassi ad esistere sarebbe in ogni caso, come morire per la seconda volta, definitivamente.

 

-         Già – rispondo poi, sperando che non colga quell’attimo di tentennamento nella mia voce. Dopotutto anni e anni di allenamento nel mentire devono pur essere serviti a qualcosa.

-          

Osserva qualcosa ai suoi piedi, silenziosa. Non riesco a cogliere il suo sguardo sotto le folte ciglia nere.

 

-         Mi sottovaluti – afferma divertita e le sue parole sono seguite da una risata isterica.

 

-         Pensi davvero che io non ti conosca? Che sia così stupida da credere alla tue parole? –

 

-         Sai cosa mi fa più male in assoluto?- Domanda retorica alzando leggermente le spalle – Non le tue misere bugie, no…la cosa che più mi ferisce è che non ti è mai sfiorato di mente che forse un’altra soluzione a tutto questo ci sarebbe...e sarebbe anche la più semplice, in quanto non comporterebbe la morte di nessuno dei due… - parla con risolutezza come se ci avesse pensato molto prima di oggi.

 

-         Comporterebbe la tua morte – sottolineo con rammarico abbassando lo sguardo comprendendo esattamente dove vuole arrivare. Come può non capirlo? Ci ho riflettuto più spesso di quanto possa immaginare. Forse è vero, sarebbe la via più semplice da percorrere, ma come posso chiedere,come posso pretendere una cosa del genere? 

 

-         Credi che m’importi qualcosa? Pensi che non abbia pensato a tutte le mille conseguenze che questo comporterebbe? – Sorride aspra.

 

 

-         Ho stilato una tabella con tutti i pro e tutti i contro, la tengo ancora in camera, in un posto in cui, ero certa, tu non avresti guardato. E sai a che conclusione sono arrivata?Voi davvero sapere cosa è risultato? – Dice tra le lacrime che ancora scorrono copiose sulle sue gote.

 

Non nascondo che se potessi piangere lo farei anche io in questo preciso istante.

 

-         Dal lato sinistro, quello dei contro, ci sono un’infinità di motivazioni che mi porterebbero a desistere dal farlo… dall’altro c’è solo un'unica cosa – M’incenerisce con le sue ragioni.

 

Non sono mai stato così in difficoltà. Paradossalmente mi sento come se mi mancasse l’aria nei polmoni e mi accorgo solo in questo preciso istante che il mio corpo è percosso da singhiozzi, unici segnali delle lacrime che non posso versare. Cado sulle ginocchia continuando a fissare la mia amata negli occhi.

 

-         L’unica ragione sei tu, Edward

 

Accosta il suo corpo al mio, stringendomi il viso tra le sue mani calde. Sta ancora piangendo. Alcune gocce di lacrima scendono sul mio viso, le faccio mie illudendomi di riuscire così a dissipare il dolore che, come una morsa, mi stringe il cuore.

 

-         E sai qual è la cosa più buffa in assoluto? – Solleva il mio viso in modo che i nostri occhi s’incontrino e quasi mi pare di vedere l’accenno di un sorriso sul suo viso.

 

-         Che ogni singola motivazione, per quanto importante, rilevante e vitale che sia, non vale neanche la metà di quell’unico e isolato fattore posto dall’altro lato

 

Non posso ancora credere a quello che mi ha appena confessato.

 

Sono stato così preso dai sentimenti che provo per lei, finora, da non rendermi nemmeno conto di quanto amore lei provi per me. Solo adesso mi accorgo quanto sono stato egoista e meschino.

 

Lei mi ama, mi desidera, mi vuole almeno quanto io ami, desideri e voglia lei.

 

-         Io la mia scelta l’ho già fatta. Ora tu devi fare la tua – dice con una risolutezza che non le ho mai visto possedere.

 

Finalmente trovo la forza di rialzarmi sulle mie gambe e l’abbraccio stretta al mio corpo.

 

-         La mia scelta l’ho fatta tempo fa, quando i tuoi occhi si sono posati per la prima volta nei miei, quando ancora credevo d’essere immune ai sentimenti, quando credevo di essere primo di amore… - La bacio delicatamente sulle labbra che hanno quel sapore salato di lacrime.

 

Le prendo il viso tra le mani.

 

-         Isabella io voglio stare con te ora e per sempre…che tu sia umana, vampira o qualsiasi altra cosa … -

 

Mi guarda con uno sguardo pieno d’amore. Lo stesso sguardo che per anni avevo invidiato nei miei familiari.

 

-         Vorrei fossi tu a farlo – sussurra sulla mia pelle.

 

Desidera che sia io l’artefice della sua trasformazione. Non sarà per nulla facile resistere al sapore del suo sangue ma sono convinto che non potrei mai farle del male.

 

- Te lo prometto – le sussurrò all’orecchio.

 

-         Per ora e per sempre. Insieme –

 

 

E così si conclude questa fic

Sarà un finale pure scontato e banale ma non riesco proprio a vederla diversamente. Loro si amano ed è giusto che siano insieme (sono fondamentalmente per i lieto fine)

Voi che ne pensate?

Ringrazio di cuore le 234 persone che hanno inserito questa storia nei preferiti e le 242 che l’hanno inserita nei seguiti…spero che altrettante persone l’abbiano inserita nelle storie da ricordare e spero che dopo questo finale non la cancellerete. Anche perché, non appena concluse le altre ff aperte, ho deciso di fare un Restyling completo di questa storia soffermandomi di più sui personaggi e sui loro sentimenti.

Purtroppo non riesco neanche a rispondere ai vostri commenti ç___ç ma non potete neanche immaginare quanto mi abbiano fatto piacere. GRAZIE.

 

Se avete domande io rimango comunque a disposizione. Potete lasciare un commento qui al quale risponderò aggiungendo la risposta in questo capitolo oppure potete contattarmi privatamente alla e-mail che trovate nel mio profilo.

Se riesco nei prossimi giorni risponderò anche agli scorsi commenti sempre in quest’area.

 

Aspetto le vostre opinioni, please *O*

 

GRAZIE

 

   
 
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