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Autore: ChiaraBella    23/02/2010    5 recensioni
Per la mia prima fan fiction ho scelto la mia coppia preferita: Edward e Bella. In pratica loro si incontreranno e diventeranno amici, però in una città in cui sono entrambi momentaneamente. Non sanno però che una serie di intrecci li lega indiscutibilmente. Dal secondo capitolo: Solo allora mi accorsi di non conoscere il suo nome. "Ehm, come ti chiami?" chiesi titubante. "Isabella" "Edward" e ci stingemmo la mano. Nel momento stesso del contatto sentì una scossa percorrere il braccio e sembrava arrivare dritto al cuore. Sono tutti umani. Avviso: sospensione causa esami
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!

Oggi sono malata, quindi niente scuola.

Il capitolo era già pronto, quindi il prossimo lo scriverò quando mi rimetto. Penso di postare giovedì.


 

Ringrazio le sei recensioni:


 

Bella Elena Cullen Gilbert: Ireeeeeeeee! Tesoro grazie mille! Come si sta senza di me? BACIONI


 

Volpessa22:Biancaaaaaaaa! Grazie ancora per avermi detto dell'errore! Spero che ti piaccia il capitolo. Baci.


 

Reussiii: Grazie di aver risposto alla mia domanda. Comuqneuhai ragione rguardo a Bella! Ciao, Chiara.


 

simply_io: Merci, so di essere ripetitiva ma apprezzo moltissimo il sostegno di tutte voi! Sono contenta che ti piaccia, davvero. (Ti ho salutato in una lingua che neanche studio, ma pazienza)


 

Fracullen: Tanks, so much! (non so più come dirlo) spero ti piaccia anche questo capitolo.


 

Giova71: Gracias, questa lingua la parlo davvero! Se non capisci guarda i due ringraziamenti sopra. Vero che sono tenerissimi? Un bacioneeeeeee.


 

Ringrazio i seguiti (18) e i (6) preferiti

Ringrazio anche i tre autori preferiti


 


 

GRAZIE MILLE A TUTTE!

In particolare alla mia amica Irene, che mi ha commentato ieri.


 


 

New York New York


 

Vicini ma... lontani


 


 

Pov Bella


 

Oh. Mio. Dio.

Non ci potevo credere, mi aveva dato un bacio. Ok, sulla guancia ma non potevo credere di avere sentito tutte quelle scosse solo con un semplice contatto. Un contatto insignificante per quanto semplice e innocuo. E allora perché mi sforavo ancora la pelle, proprio dove aveva appoggiato le labbra?

Sarà solo per l'effetto che mi ha fatto: mi ripetevo questo per convincermi.

Sentii la porta aprirsi e le ragazze che continuavano a parlottare, uscii dalla porta della nostra stanza per andare nell'altra e mi appoggiai con la spalla allo stipite della porta, incrociando la braccia sullo stomaco.

-Oh Bella, peccato che tu non sia venuta. Sai che ho dovuto inventare una balla per la tua assenza? Comunque tuo cugino è proprio carino!- disse una Angela, visibilmente più disinibita.

L'incontro le aveva fatto bene, evidentemente.

-Alice, come mai Edward- ed ebbi un tuffo al cuore alla sola pronuncia di quel nome- non c'era?- chiese Rosalie, tanto per informazione.

-Emm ha detto che aveva mal di testa, anche se ieri non mi avevano accennato niente.

Smisero di parlare, ognuna sembrava assorta nei propri pensieri, incurante di quello che le succedeva intorno.

Raggiunsi il bagno e mi feci una doccia rilassante, prima di andare a dormire.

Vidi lo schermo del cellulare illuminarsi, lo presi in mano.

Mi era arrivato un messaggio, era... Edward!

Sullo schermo c'era una frase che, per quanto piccola, mi scaldò il cuore.

-Buonanotte, ci sentiamo domani! Edward.

Tum. Tum. Tum.

Non potevo credere che una piccolezza del genere potesse rendermi così felice.

Non mi ci dovevo affezionare altrimenti avremmo sofferto troppo, entrambi. Avevamo ancora solo cinque giorni. Non potevamo diventare così amici.

Riposi al messaggio altrettanto brevemente me con più ardore, per quanto se ne possa esprimere tramite sms.

Il giorno seguente arrivò in fretta e i professori i richiamarono all'ordine.

Prima colazione. Poi a vestirsi. Infine uscita per musei.

Le mie amiche, ancora assonnate, venivano trascinate da me e Angela per la città, fin che non si risvegliarono completamente davanti ad un negozio Gucci.

Camminavamo per strada da un po' quando vidi quello che mi sembrava Edward con altri quattro ragazzi, camminavano disinibiti per la strada e, ovunque guardassi, trovavo ragazzine a sbavargli dietro. Andavano nella nostra stessa direzione solo dal lato opposto della strada.

Ad un certo punto si confusero con la folla, così non li vidi più.

Ora mai eravamo davanti al Metropolitan Museum of Art. Era pieno di gente, con macchine fotografiche, zaini di tutti i colori. Chissà quante persone si erano già perse lì.

Entrammo nel museo dopo l'ennesima conta degli alunni.

Girammo tutte le sale fino a quando vidi una chioma ramata scomparire tra la gente, di nuovo.

Allora mi decisi a mandargli un messaggio.


 

Pov Edward


 

I ragazzi mi avevano letteralmente buttato giù dal letto per andare a vedere la città e girare per i musei.

Ad un certo punto mi ricordai che oggi non avrei potuto vedere lei. Mi dispiacque molto, poi ricordai tutta la felicità, completamente sbagliata, che avevo provato quando avevo letto il suo messaggio. Niente era paragonabile alla paura che avevo avuto, però, ad inviargliene uno per primo io. Alla fine era andata bene.

Ora stavamo andando andando non so dove, sotto consiglio di Jasper e Ben, i più propensi ad organizzare le nostre mete.

Intanto Emmet continuava ad elogiare la sorella di Jasper.

-Era così bella, sembrava una modella. Mi piacerebbe diventare suo amico. Avremo tempo a Forks!

Andò avanti così per un pezzo. Peccato che io non lo ascoltassi da quando avevo visto una chioma mogano vicino all'entrata dell'edificio.

Perfetto, ora me la immaginavo anche!

Non bastava l'ansia che provavo prima di vederla, anche le allucinazioni.

Il mio cellulare vibrò, chiaro segno dell'arrivo di un messaggio.

-Dove sei? Io al Metropolitan Museum of Art. Isabella.

Oddio, allora era tutto vero.

Eravamo vicini, molto vicini. Però ora Ben mi stava trascinando via, dicendo che avevamo visto abbastanza.

Una smorfia di delusione si dipinse sul mio viso. Escluso oggi rimanevano quattro giorni per vederla ancora e poi... puff! Lei sarebbe scomparsa dalla città, così come me.

-Guarda, io sono appena uscito di lì! Peccato che non ci siamo incontrati.

 

Nello stesso momento...


 

Avevo appena ricevuto il messaggio di Edward, non potevo ancora credere che fossimo stato così vicini ma... lontani. Era un concetto complesso però in quel caso veritiero.

Se solo quella notizia mi faceva stare male, quando ci saremmo separati... Cosa avrei fatto?

Era tutto così sbagliato! Non dovevo farmi prendere tanto.


 


 

Lo so, è una capitolo di passaggio. A mio parere anche noioso, però le cose si movimenteranno.

Ho una cosa da proporvi, non c'è niente di sicuro. Sarebbe una nuova storia che mi è venuta in mente ieri mentre la mia testa scoppiava dal mal di testa, quindi potrebbe essere una cavolata. In verità ci ho pensato durante la supplenza, causa del mal di testa. Comunque eccola qui:


 

Due perfetti sconosciuti si incontrano, si baciano. Si affidano al destino per ritrovarsi. Aspetteranno con ansia questo destino … Al contempo i Cullen sono con lui in questa città perché sono fratelli, Alice ed Emmet. Gli Hale, figli di amici di famiglia della ragazza, portano lei con loro per il suo compleanno in Inghilterra. Ai Cullen, viene comunicata la notizia di un trasferimento a Forks. Loro non sanno che in quel paesino incontreranno la loro perfetta metà, già incontrata una volta per caso nella delusione per il pensiero di non ritrovarsi più. I due sconosciuti sono Edward e Bella ovviamente …


 

La storia del compleanno in Inghilterra mi è venuta perché portano me lì per un festa che ho fatto, come regalo.

Ditemi: è proprio da buttare via?

Chiara.

 

 

 

 

 

 

 

  
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