La solitudine di Matsuri
Intanto
sul mondo molto tempo era trascorso.
Matsuri diventava sempre più
bella ma da ciò non ne traeva nessun vantaggio,
perché nessuno, non
un re, non un principe, nemmeno un plebeo veniva a chiederla in
sposa, tutti si limitavano a guardarla e a lodarla.
Le
sorelle, la cui bellezza era sempre passata inosservata, si erano
sposate con due principi dei regni vicini, quindi la povera ragazza
era rimasta vergine e sola, nel magnifico castello paterno,
lì trascorreva le giornate a struggersi nel dolore e non
trovava pace,
se non quando si recava sulle sponde del fiume, dove incontrava Delia
la sua adorata cerva albina, nonché animale sacro di Venere.
§_.·* *·.¸ (¯`·.¸*. × (¯`*´¯) × .*¸.·´¯) ¸.·* *·._§
Il
padre della sfortunata fanciulla, non riuscendo a spiegarsi il
perché
di tanta solitudine e temendo l’ira degli dei andò
a consultare
l’oracolo Neji, uomo dai poteri straordinari, grazie agli
occhi
capaci di vedere il futuro e comunicare con gli dei, Venere compresa.
Il
vecchio re dovette offrirgli svariati doni, tra i quali: oro,
gioielli, cibi squisiti, e non contento, molte vittime, solo allora
l’oracolo, dopo un rito
propiziatorio, disse al re:
<< Fra
tre giorni vesti la tua figliola con abiti nuziali e ponila sulla cima
della montagna più alta del regno, non aspettarti
un genero di umana
stirpe, ma un drago, talmente crudele e malvagio a essere temuto da
Giove stesso, e sappi che le nozze di tua figlia non saranno
felici…
ma nozze di morte >>
Il
re, con le lacrime agli occhi, si recò nel suo castello e
riferì
tutto alla sua regina e poi, omettendo molti particolari, anche alla
sventurata figliola, per tutti e tre i giorni i due poveri genitori
non fecero che piangere e lamentarsi.
Allo
scadere del terzo giorno, la madre della povera Matsuri, in lacrime,
le fece indossare un magnifico abito bianco, ma la coprì con
un velo
nero, con il cuore pieno di tristezza, i tre si diressero verso il
monte più alto del regno, accompagnati dal lugubre suono dei
flauti
e dei tamburi.
Tutto il regno era in religioso silenzio, molti
piangevano per la perdita di tale meraviglia …
Arrivati nel punto scelto, Matsuri s’incamminò verso quello che in realtà era il suo funerale, il padre le diede un delicato bacio sulla fronte, mentre la madre la strinse saldamente a se urlando.
<< NO
NON LO ACCETTO! OH DEI MISERICORDIOSI E POTENTI, PRENDETE ME AL SUO
POSTO!!! >>
Fu la stessa Matsuri a rassicurarli, racchiudendo le mani della madre tra le sue.
<< Madre,
ascolta la mia supplica, perché vuoi prolungare la mia vita
infelice? E perché rendere ancora più terribile
la vostra
vecchiaia? Questo è il premio per la mia bellezza e, se
questo è il
volere divino, io non posso far altro se non accettarlo, quindi vi
prego, non vi angustiate e siate felici >>
I
genitori piangenti la lodarono per la sua maturità, poi se
ne
andarono lasciandola sola.
La
povera Matsuri, dall’alto, poteva vedere l’intero
regno che
pregava per lei, nonostante questo, si sentiva mostruosamente sola,
strinse le braccia al petto e, scacciando via un’amara
lacrima,
attese.
§_.·* *·.¸ (¯`·.¸*. × (¯`*´¯) × .*¸.·´¯) ¸.·* *·._§
Intanto,
non molto lontano da lì, Cupido aveva già
preparato la freccia,
quando vide la fanciulla coperta dal velo attese il momento propizio:
strinse meglio l’impugnatura nella mano sinistra, mentre con
la
destra aveva già teso l’arco, avvicinò
la freccia al viso e
chiuse un occhio mentre con l’altro prendeva la mira.
Matsuri
continuava a guardarsi intorno spaesata, tremava come una foglia, un
soffio di vento gelido la fece voltare, portandosi via il velo scuro,
lei alzò gli occhi al cielo nel tentativo di recuperarlo, ma
ormai
la stoffa era andata perduta.
Gaara
si bloccò spalancando occhi e bocca, il vento le aveva
portato via
il velo e ora potava vedere quella ragazza in tutta la sua
magnificenza: sguardo spaesato, guance imporporate dal freddo,
movenze eleganti …
Abbassò
l’arco continuando a guardarla, poi si ricordò
della sua missione
ed osservò quello che avrebbe dovuto averla come moglie, lo
guardò
con astio: capelli corti dietro e lunghi davanti neri, faccia bianca
da pesce lesso, occhi del medesimo colore dei capelli e quel nome che
gli faceva venire la nausea: Sasuke.
No
quella ragazza meritava molto di più, la voleva, DOVEVA
essere sua…
Il suo più stuzzicante capriccio
Matsuri continuava a tremare come una foglia, tutto il regno era tornato nelle loro case, e ora anche i genitori si stavano allontanando, scoppiò in un pianto disperato finché Temari, la dea dei venti, non inviò lo Zefiro a cullarla e a conciliarle il sonno, mentre il vento delicatamente, la trasportava in una bellissima valle fiorita poggiandola su petali di rose e di violette.
Ringraziamenti
preferite (o.O ma di già?)
2 - RuNami 4 ever
3 - Samirina
seguite
1 - Dark Gaara
2 - GreedFan
3 - VaMpIrA89
recenzioni
Dark Gaara: spero di continuare su questa strada ^^... grazie a me? GRAZIE 1000 A TE che hai realizzato 1 capolavoro con pochissimo preavviso! grazie grazie grazie!!!
martychanfantasy: eeeh se non faccio qualche errore non sono io!!! vediamo di rimediare... comunque grazie della rece, fammi sapere come ti pare questo capitolo.. ciau^^
VeggyILoveyou: XP come ti ho già detto Matsuri non è 1 dea... purtroppo pre lei (IO TI ODIO è_é ND Matsu) ^^''' eddai non te la prendere.... comunque grazie della rece, spero di non averti delusa ciai ciao!
Samirina: grazie Samy... e non preoccuparti se non noti qualche aggiornamento, capita! ciui!