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Autore: Violetta_    14/02/2010    6 recensioni
§ Buon San Valentino §
« Vi erano in una città un re e una regina. Questi avevano tre bellissime figliole. Ma le due più grandi, quantunque di aspetto leggiadrissimo, pure era possibile celebrarle degnamente con parole umane; mentre la splendida bellezza della minore non si poteva descrivere, e non esistevano parole per lodarla adeguatamente » da Apuleio, scrittore latino del II secolo.
Come avrete capito la storia non è mia, ma è la rivisitazione della favola “Amore e Psiche”.
Lei bellissima, tanto da scatenare le ire di Venere, lui il dio dell’amore, mandato sulla terra dalla madre per farla cadere in disgrazia. Ma…
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matsuri | Coppie: Gaara/Matsuri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Le favole della buona notte'
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Bellezza


Ci fu un tempo, in una splendida città, in cui vi erano un re e una regina. Essi avevano tre figlie bellissime, ma mentre la bellezza dalle prime due si poteva degnamente lodare con parole umane, così non era per la minore, che possedeva una bellezza celeste, tanto che ogni tentativo di descrizione risultava quasi un affronto.
Essa era pura e innocente, con dei splendidi capelli castani e due occhioni neri da cerbiatta, aveva un carattere mite ed ingenuo, ed era curiosa di tutto ciò che la circondava.

Chiunque nel regno, dai poveri contadini ai raffinati nobili, si soffermavano a contemplare tale meraviglia quasi fosse una dea…

I forestieri diedero alito a queste dicerie e presto in tutti i regni, si sparse la voce che quella splendida fanciulla superava in bellezza persino la dea Venere, in poco tempo folle di pellegrini sempre più numerose si attrezzarono per compiere lunghi viaggi, sfidando mari e monti pur di godere della vista di tale meraviglia, nessuno si recava più a Konoha o ad Atene o a Citera per visitare i santuari di Venere, e nessuno faceva più sacrifici in suo onore, i suoi templi erano abbandonati e nessuno celebrava più le sue festività. Ma in compenso, tutti veneravano quella fanciulla al pari di lei.
Quando la vergine usciva innocentemente per le strade, veniva circondata di ghirlande, gioielli e altre delizie, lei ne era contenta, ma, quasi non rendendosi conto della sua bellezza, si comportava sempre con gentilezza e con modi dolci e garbati.
Non passò molto tempo che Venere venne al corrente di tutto, e disgustata da ciò cominciò a lamentarsi.

<< Com’è possibile che io, la Magnifica Karura, conosciuta da tutti i mortali come le Splendida Venere, venga paragonata ad una comune mortale? Come può una mocciosa insignificante competere con la dea della bellezza? >>

Mentre parlava, pensava già a una degna vendetta, a come rendere inoffensiva quella sciocca mortale.
Un ghigno malefico s’impossessò del suo splendido volto, chiamando a gran voce il figlio alato, costui era un cattivo elemento, che, irrispettoso della morale, andava in giro per le case armato di arco e frecce, profanando i letti nuziali e dando vita a unioni sacrileghe, insomma non combinava mai nulla di buono.
Karura gli si avvicinò aizzando il lato più oscuro del suo carattere.

<< Gaara, figlio mio… >>

Se lo strinse al seno fingendosi angosciata.

<< Figlio mio, sangue del mio sangue, ti ho chiamato perché ho un bisogno urgente dei tuoi servigi >>

La dea gli raccontò ogni cosa mentre lui l’ascoltava senza lasciar trasparire nessuna emozione del suo viso.

<< …Quindi ti imploro, figlio mio amato, di vendicare la tua adorata madre, troppa vergogna sta sporcando il nostro buon nome, quindi, se proprio vuoi farmelo questo favore, ti prego di far innamorare questa mortale dell’uomo più brutto e disgraziato della terra, affinché lei ne ricavi solo vergogna e prole guasta >>

Lo staccò dal suo grembo materno baciandolo a lungo. Poi gli porse l’arco e le frecce.

<< La ragazza è conosciuta in tutti i regni col nome Matsuri >>

Lui annuì e dopo un’impercettibile inchino volò oltre i cancelli dell’olimpo.

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La dea della bellezza, soddisfatta del lavoro compiuto, si recò sulle rive del mare, dove ad attenderla c’era una maestosa conchiglia con all’interno la più preziosa tra le perle, la dea poggiò il roseo piede sul guscio per poi adagiarsi sulla perla, mentre il mare, con le sue dolci onde, la copriva con un delicato velo di seta per ripararla dal sole, appena la dea diede l’ordine, la conchiglia si mosse e cullata dal mare si diresse verso l’oceano.




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Il disegno di Amore e Psiche (Gaara x Matsuri version) è di gabychan91 (deviantart) alias Dark Gaara (efp)

(Ho dovuto modificare il disegno x ragioni di capitolo, come avrai visto) (riguardo gli altri 2 disegni li ho trovati in rete)

§ BUON SAN VALENTINO §

   
 
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