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Autore: ChiaraBella    07/03/2010    3 recensioni
Sono tutti umani. Bella è complicata, più del normale, e ha vissuto una bruttissima esperienza per cui si sente colpevole. Ed è una bravissima cantante, ma non così famosa. Sostanzialmente è sempre la stessa. Una sfida di canto la farà svelare al mondo. Edward rimarrà a guardare? O la aiuterà a separarsi dal suo terrore per il canto? Avviso, la storia è sospesa causa esami
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono sono contenta che a qualcuno sia piaciuta la storia!

Vorrei inoltre ringraziare chi ha recensito:


 

haylin : Ti dico solo che ci saranno dei flash back, e magari capirete qualcosa, ma non subito. Spero recensirai di nuovo. Ciao!

Fortheternity : Ho deciso di continuarla avendo avuto, la storia, un riscontro abbastanza positivo! Per fortuna, direi. Effettivamente è un po' enigmatico come inizio, hai ragione. Alla prossima. Chiara.

Batuffolo : Spero che leggerai anche questo capitolo! E per Bella, come ho detto sopra, si vedrà pian piano. Baci, Chiara.

Eva 17 : Anche a me piacciono quel genere di storia e grazie mille, non so cosa altro dire se non ringraziarti. Un bacio.

Giova71 : Sono contenta che tu legga entrambe le mie storie, davvero. Spero che questo capitolo ti piaccia. Bacioni.


 

E anche i seguiti (9)

Probabilmente lo avrete già sentito da mille autori diversi, ma lo ripeterei all'infinito: GRAZIE del sostegno e di tutto il resto, chi commenta e i lettori silenziosi.


 

DITEMI: vi piace l'immagine? Vi ricordo che tutto nell'immagine centra qualcosa, sia la scritta che il fiore. E poi Ed e Bella, ovviamente!


 


 


 

Hidden Stars


 

Primo giorno: difficile


 

Pov Bella


 

Mi ero appena svegliata e non avevo intenzione di abbandonare il calore delle coperte. Men che meno il dolce torpore mentale che, le poche ore di sonno, interrotti da incubi a sprazzi, mi avevano donato. Purtroppo Charlie si era aggiunto alla mia adorata, si fa per dire, sveglia per buttarmi giù dal letto. Infatti avevo sentito i suoi passi pesanti al di fuori della porta che, a sua volta, si era aperta rivelando la figura assonnata di mio padre che mi avvertiva di scendere a fare colazione.

Ero scesa, mentre ancora ricordavo la mia dolce e svampita mamma...


 

Inizio Flash back

Ero davanti allo specchio della mia camera che rifletteva la mia immagine, immersa in una mega maglietta grigia che usavo come pigiama. Infatti a Phoenix dormivo in maglie gigantesche per colpa del gran caldo, e di sicuro non avevo un pigiama pesante nell'armadio.

I capelli un po' arruffati mi scendevano ribelli sulle spalle e sentii arrivare dalla cucina l'odore di brioche fresche al cioccolato e marmellata. Se conoscevo bene mia madre erano ancora calde e mi avrebbero aperto la giornata nel migliore dei modi. Quanto mi sbagliavo!

Scesi in cucina e mia madre, Reneè, mi accolse con un mega sorriso. Stava succedendo qualcosa.

-Ciao tesoro. Devo dirti una cosa bellissima.- Era entusiasta. Lo si vedeva lontano un chilometro ed io ero felice di vederla contenta, siccome non lo era da un po' per via di Phil. Phil era il suo compagno, o fidanzato, un tipo simpatico. L'unica pecca era l'età, lui era più giovane di lei. Non avevo ben capito cosa era successo di preciso, ma avevano litigato.

-Dimmi, mamma. Cosa ti rende tanto euforica da svegliarti preso, uscire e comprare le brioche calde?- la presi un po' in giro. Non era una persona granchè mattiniera, per questo mi divertivo a scrollarla giù dal letto.

-Tre sera fa, quando hai cantato a quel compleanno, te lo ricordi, no? Comunque, uno degli zii della ragazza è un produttore discografico e mi ha chiesto di parlarti perchè vorrebbe lanciarti nel mondo della musica!

In quel momento la mia mente era completamente vuota, ricordavo solo le parole “produttore discografico” e “lanciarti... mondo della musica”. Era un specie di sogno per me. Avevo sempre sperato che qualcuno si accorgesse di me. Ed io amavo con tutta me stessa il canto, non sarei sopravvissuta senza.

-Sì, sì, sì! Certo che sì!- ed iniziai a saltellare come una bambina ed a battere le mani felice. Mentre mia madre mi veniva ad abbracciare.

Fine flash back


 

La mia mamma, quanto mi mancava. Anche dopo tutto questo tempo. Non che fossero passati anni ma comunque è troppo, più di quello che riuscivo a sopportare.

Lasciando da parte i pensieri negativi e tristi, asciugai una lacrima solitaria che mi bagna il viso.

-Bella, allora io vado. Ti lascio il pick-up per andare a scuola, ma è vicina e se vuoi puoi andare a piedi. Buon giorno, tesoro.

Si era sbilanciato con quel “tesoro” ma gli ero grata, faceva di tutto per mettermi a mio agio ed aiutarmi. Mamma mancava anche a lui, che non l'aveva mai dimenticata del tutto.

All'inizio avevo pensato di andare con il pick-up ma era vecchio, grosso e, probabilmente, con un motore che faceva un suono assordante. Ed io non volevo dare nell'occhio, per questi motivi optai per andare a piedi. Per quello e perchè volevo schiarirmi le idee. Magari l'aria fredda che mi pungeva il viso e la fine pioggerellina avrebbero orientato i miei pensieri su strade meno accidentate. E così fu. Era come se la mia mente venisse purificata dal freddo, anche perchè ora odiavo il caldo. Ma non ci dovevo pensare, per questo ero lì fuori, no?

Arrivai davanti al parcheggio della scuola alle otto meno dieci. Cinque minuti e sarebbe suonata la prima campanella.

Il mio primo giorno di scuola a Foks mi attendeva e, con gli occhi di tutti puntati addosso, attraversai il parcheggio fino ad arrivare alla segreteria.

Un piccolo pannello scorrevole di vetro mi separava dall'ufficio della segreteria, dove risiedeva una solo donna dai capelli rossi e il viso paffuto.

Sally Cope, leggevo il nome della signora su una piccola targhetta metallica, in color oro, che era appuntata sulla maglia rossa che indossava, abbinata ad una gonna beige.

Sembrava simpatica e, grazie ad i miei problemi di equilibrio, l'avrei vista spesso. Essendo il suo ufficio adiacente all'infermeria. Prima non ero così goffa, ma trascurandomi lo sono diventata, io so, o meglio sapevo, ballare, anche. Ma non lo faccevo più dopo quello.

-Ciao, cara. Sei Isabella Swan, vero?- sembrava gentile, la sua voce era affettuosa.

Annuii in risposta e accennai un piccolo sorriso, di circostanza più che altro.

-Allora, questi sono i moduli che ti serviranno. Il primo è l'elenco delle materie, il secondo un piantina della scuola. La Fork High School è divisa in edifici, su ognuno di essi c'è un grosso numero colorato che corrisponde a quello segnato sulla piantina e sull'elenco. E il terzo foglio è da far firmare a tutti i professori che avrai oggi.

-Grazie. Ritornerò a fine giornata.- E mi incamminai verso l'edificio 5, letteratura. Mentre mi voltavo la sentii augurarmi buona giornata.


 

Nel prossimo capitolo arriveranno i Cullen, siete contenti?

Allora, se mi lasciate un commentino riguardo al capitolo mi farebbe piacere, moto piacere.

Anche solo se mi dite che fa schifo, lo accetto. Io credo molto nelle critiche costruttive, quindi se trovaste imperfezioni o altro ditemelo subito!

Visto che domani non penso di postare, almeno non questa storia, voglio fare un augurio speciale: auguri a tutte per la festa della donna.

E, vi volevo dire un'altra cosa...

Faccio un po' di pubblicità all'altra mia storia, sempre su twilight:


 

New York New York


 

Per la mia prima fan fiction ho scelto la mia coppia preferita: Edward e Bella. In pratica loro si incontreranno e diventeranno amici, però in una città in cui sono entrambi momentaneamente. Non sanno però che una serie di intrecci li lega indiscutibilmente. Dal secondo capitolo: Solo allora mi accorsi di non conoscere il suo nome. "Ehm, come ti chiami?" chiesi titubante. "Isabella" "Edward" e ci stingemmo la mano. Nel momento stesso del contatto sentì una scossa percorrere il braccio e sembrava arrivare dritto al cuore. Sono tutti umani.


So che c'è qualcuno che già la legge, ma non fa mai male ricordarlo.

Bacioni a tutti, Chiara.

  
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