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Autore: ghirigoro    07/03/2010    3 recensioni
Cosa succederebbe se, appena orfana, arrivasse da New York la nipote di Slash? -FOTTITIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!- gli urlai. Lo zio era...scandalizzato? -Signorinella! Ma chi ti ha insegnato queste parole?!- -Tu.- Dall'altro capo della stanza, Duff disse, rivolto ad Axl:-50 dollari sulla bimba.-
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dear Uncle Slash'
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Eccolo!!! Axl e il suo cavallo... verde lime? Vabbè... Comunque, eccolo!!! Sta venendo per portarmi via! Via dallo zio-mago! Via dai capelli strangolatori biondo platino di Duff! Via dalle camicie a brandelli di Izzy!!! Apre la bocca, sta per dire qualcosa... -WEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEOW!!!!!- Mi svegliai di soprassalto. -Ma che cazzo...?- Vidi lo zio con una chitarra elettrica in mano. -Ma che cazzo!- -Bestia ragazzina come sei isterica!- mi disse. Lo guardai con istinti omicidi. Credetemi, essere svegliate con un riff non è bello. C'era qualcosa che non andava. Non stava fumando. No, non solo quello...Wow, si era dimenticato il cilindro. Il coniglio avrà preteso il week-end libero. -Piaciuta la sveglia?- mi chiese con un sorriso ebete. -ADESSO TI SVEGLIO IO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- gli urlai lanciandogli addosso la prima cosa che vidi. Sbarrai gli occhi vedendo la massa verde pisello (non fraintendete, pervertiti) sulla sua faccia. Oh. Mio. Dio. Erano le mie mutande. -Che cavolo sono queste?- disse lui togliendosele dalla faccia. -NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO NON TOGLIERTELEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!- urlai terrorizzata. -Oh! Mutande.- disse lui sorridendo. -Che? Ma che razza di pervertito sei?! Ridammi le mie mutande!!!!!- -Tranzolla, bimba! Ormai sono abituato! Ai concerti le pupe non mi lanciano fiori, preferiscono l'intimo. E' più... diretto. Fa capire al volo ciò che vogliono.- Rabbrividii al pensiero di una cicciona cessa che tira allo zio le sue mutande e lui che le prende e le sventola per poi mettersele in testa. Sì, ho una fervida fantasia. -Non hai fame?- mi chiese. "Ho fame di vendetta" pensai. -Alfred ha preparato...- "Il set di coltelli perchè è mio complice" -...delle uova strapazzate...- "Ti strapazzo io così tanto che ti escono le budella dal naso" -...e del bacon...- "Bacon? Meglio Saul arrosto." -...e del succo.- "Sto per spremerti come un'arancia." -Ci saranno anche i ragazzi!- -Oh Dio no ti prego!- pensai ad alta voce. -Perchè? Non lo conosci ancora bene, sono sicuro che tra un po' ti andranno a genio!- Fece per uscire, ma poi si girò ricordandosi di una cosa. -Ah, è passato Axl per lasciarti un pacchetto. Avrei voluto aprirlo, perchè in fondo Axl è un mio amico e lo conosco e hai solo quin...- -Certo che non l'hai aperto.- -Bè...- mi guardò con un'aria da cane bastonato. -Oh! Mio! Dio! T'ammazzo se trovo un solo pezzo di scotch fuori posto!!!!!- Mi catapultai giù per le scale con tanto di scia di polvere dietro (Alfred si era dimenticato camera mia...) e arrestai la mia corsa sfrenata in cucina, dove un pacco semiaperto troneggiava sul tavolo. "L'ha aperto. Cazzo. L'ha. Aperto. Io. Lo. Ammazzo." pensai. Ma in quel momento escogitare un piano per farla pagare allo zio non serviva, il bisogno di sapere cosa c'era dentro quel pacco premeva nella mia mente. (Potrei scrivere un libro...Samantha Carwell non stona con scrittrice) -Hey! Guarda chi c'è!- urlò Duff facendomi sobbalzare. -Oh. Ciao Duff.- dissi disinteressata. -Sarai arrabbiatissima con Slash! Gliel'ho detto che non doveva aprirlo, ma non mi ha ascoltato, diceva tipo"Ha 15 anni, cazzo! Axl è capace di regalare a un'undicenne un completino da infermiera sexy!" ma io gli ho detto tipo "No, stai tranqui, Axl non è così pervertito, cazzo! E poi cazzo se le ha regalato una roba del genere puoi sempre gonfiarlo di botte", ma lui diceva tipo "Non lo conosci come lo...- -Ma se l'hai aiutato ad aprirlo, cazzo! Che bugiardo! Bastardo!- rise Izzy, comparendo da dietro il muro. "Io li ammazzo tutti." -Signorina, spero che abbia dormito bene!- mi salutò Alfred comparendo con un grembiule metà a pallini rosa e bianchi e metà a righe rosa e fucsia sopra uno smoking. -Sì, grazie, Alfred.- risposi. "Lui lo risparmio." pensai. Guardai finalmente nel pacco. Sotto uno spesso strato di cuoricini di polistirolo trovai un piccolo coniglio di pezza grigio-azzurro. Ero senza parole. Stavo quasi per piangere. Attaccata al collo, con un nastrino, penzolava una letterina azzurro pastello. La lessi, senza smettere di stringere il coniglietto. "Hey ciao! Sono sicuro che non sarai la prima a leggere questa lettera, l'avrà gà letta Slash. Non importa, hai visto che non ti ho regalato niente di sconcio. L'ho trovato in soffitta, era il mio coniglio, da piccolo, e quando sono morti i nonni e la zia era con lui che mi sfogavo. Spero possa ascoltare te come ha fatto con me. PS: spero che tu non sia allergica alla polvere, ne è strapieno! Su con il morale, Axl" -Wah, che sdolcinato!- disse una voce dietro la mia spalla. Mi voltai e mi trovai faccia a faccia con Duff, che evidentemente, anzi senza ombra di dubbio, aveva sbirciato la lettera da dietro la mia spalla. -Duff.- -Sì?- mi guardava senza capire. -La lettera. E' indirizzata a me. Non a te.- dissi fredda. -E allora? Noi ci leggiamo la posta a vicenda. E' una sorta di tradizione.- -Sì, senza dubbio. Ma io non faccio parte del noi.- Balbettò qualche scusa e andò a scolarsi una lattina di... succo di ciliegia? Ma che razza di rockettaro è questo? Passai tutto il giorno a disfare le valigie, sotto la cura attenta di Axl, il mio coniglietto di pezza, mentre lo zio, Duff e Izzy suonavano e invitavano gente. L'avevo chiamato così perchè me lo ricordava. Verso sera feci una scoperta terrificante. Entrai in quello che ritenevo il bagno, ma invece mi ritrovai nello sgabuzzino, e vidi... LO ZIO CHE LIMONAVA CON UNA!!!!!!!!!!!!!!! Waaaaaaaargh! Perchè non mi ero accecata prima con il cucchiaio??????Che avevo fatto di male????? -Sa-Samantha!!!!!- urlò sorpreso. -Z-ZIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!- strillai io disgustata. Chiusi la porta facendola sbattere e corsi giù. Mi appoggiai, anzi mi buttai sul ripiano della cucina, finendo quasi con la faccia nel lavandino. -Hey!!!!! Sam!- mi salutò Duff dalla sala piena di gente, la voce semicoperta dala musica. -Hey. Duff.- risposi in modo neutro, forse primo sintomo del trauma subito. -Hai visto Axl? E' arrivato da poco ed è sparito!- "Axl!" pensai felice. Non avevo ancora avuto modo di ringraziarlo per il coniglio. Mi buttai tra la folla e riuscii finalmente ad arrivare ad Izzy, notoriamente più informato di Duff. -Izzy, hai visto dov'è Axl?- gli chiesi. Ci pensò su un attimo, guardandosi attorno e sorseggiando il Martini che teneva tra le dita. -Penso che sia nella stanza di Slash...- la musica coprì qualche parola; -...una bionda.- "Una bionda?" mi chiesi. Nella mia mente aleggiarono le immagini dello zio che si faceva la tipa, e di colpo mi rattristai. Pensavo che almeno Axl fosse diverso dallo zio e gli altri. Percorsi la stanza facendomi largo tra la gente, e andai nel corridoio. Mi sedetti a terra, con la schiena appoggiata al muro. Guardavo fisso il pavimento, incapace di pensare. Poco dopo qualcuno uscì dalla porta a destra. Era Axl, perennemente imbandanato. -Hey, piccola. Che fai?- disse inginocchiandosi di fianco a me e mettendomi una mano sulla testa. -Niente.- dissi io. -Neanche io. Ero di là a farmi una bionda.- Gli mollai un ceffone e gli urlai: -E LO DICI COSI'?!?- -Calmati, porca vacca! Se ne vuoi una anche te basta dirlo, anche se sei un po' troppo giovane!- disse lui massaggiandosi la guancia. -CHE COSA?!- -Calmati, cazzo! Che ho fatto?- -MA TI SEMBRA NORMALE UNO CHE VA A SBANDIERARE IN GIRO CHE ERA DI LA' A SCOPARE?!- urlai fuori di me. -Ma chi scopava?! Ero di là a bere una birra, cazzo!- -A bere... una...birra?- mi sentivo un'idiota. Mi alzai arrabbiatissima e andai verso la sala. -FANCULOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!- urlai ad Izzy, che mi vide e mi salutò. Gli feci un gestaccio e lui, in risposta, mi fece "ok". -Samantha?- mi chiamò una voce dal corridoio. Mi ero quasi dimenticata di Axl. -Oddio, scusami per il ceffone! Avevo capito male!!!!- provai a scusarmi. -Tranquilla, ormai sono abituato... Duff si sbronza spesso...- -Quel cretino di Izzy!- borbottai tra me. -Allora, piaciuto il regalo?- chiese con un sorriso. -Certo, grazie mille!!! E' bellissimo!- -Meno male! Avevo paura che mi dicessi di essere troppo grande!- rise lui. -Ma figurati! E' bellissimo. Veramente.- gli assicurai io. Mi sorrise. Quanto era bello quando sorrideva! -Dio, che mal di testa. Ti dispiace andare da qulache parte lontano da questo chiasso?- -Figurati, andiamo!- risposi io, un po' imbarazzata. Ci recammo nella mia stanza, al piano di sopra, al sicuro dalle note dei Deep Purple. Mi sedetti sul letto, e lui sulla poltroncina a forma di trono, con le gambe e la schiena sui braccioli. Chiaccherammo per circa un'ora, di cose che nemmeno ricordo. Ricordo però che ero con lui, da soli, e questo basta. Ad un certo punto si fermò a fissarmi, serio. Si avvicinò, prendendomi il viso tra le mani, a mi baciò piano. Dopo pochi secondi si staccò, con mia tristezza, mormorò qualche scusa e sparì dietro la porta. Ero rimasta lì, immobile, a bocca aperta. Sia per il bacio, sia per la sua fuga improvvisa.
  
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