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Autore: ryubaka    10/03/2010    2 recensioni
L'introduzione a un lavoro che spero di far evolevere sul filone Yaoi, ma come primo capitolo serve solo da introduzione. Il mio primo lavoro spero vi piaccia
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non Ricordo Con Esattezza Quando Iniziarono a Piacermi i Ragazzi, Sono Sempre Stato Un Ragazzo Normale e non ho mai avuto problemi di questo tipo ma ricordo un ragazzo, Nobu, Così si chiamava, avevo nove forse dieci anni quando ci incontrammo ora a distanza di sette anni, lo ricordo ancora perfettamente.

Lo Incontrai al parco vicino casa mia e quando se ne andò in America per studiare, come uno stupido continuavo ad andare lì per aspettarlo.

Hiro smise di pensare e disteso sul suo letto freddo, iniziò a piangere, perchè doveva ricordarsi di quel ragazzo, perchè nessun altro ragazzo poteva colmare il vuoto lasciato da Nobu.

Il Suo telefonino squillo, con quella rumorosa suoneria

[ wwrrrr .... wrrrrr chocolate disco disco co co ... keisan suru onna no ko  .... kitai shiteru otoko no ko ... wrrrrr .wwrrrr ]

Hiro Balzò Dal Letto e si affrettò a prendere il telefono che alle undici di sera, nella casa sembrava fare un rumore enorme, aprì il cellulare e vide un numero strano impresso sul display certamente non un numero giapponese,

[ Shhhw ... Hello, Hiro? is your number? ... ]

Hiro Non Riusciva a Capire e con quelle poche parole che conosceva di inglese rispose

<< My Name Is Hiro, Who You Are ? >> *l'errore è fatto di proposito*

... Hiro Era stupito di questa strana chiamata e per giunta a quell'ora inconsueta

[ shhw Hiro ? Oh, Ti Sei Dimenticato di Me ? ]

 Disse al telefono quella persona, questa volta parlando in Giapponese.

Hiro era molto confuso non sapeva cosa rispondere così chiuse il telefono, immergendosi nelle sue lacrime per poi abbandonarsi al sonno.

Si Sveglio Il Mattino Seguente, Controllò il Telefono e quella strana persona, che dalla voce sembrava un ragazzo forse poco piu grande di Hiro, non provò a richiamare, Hiro come ogni mattina, si alzò ed andò in bagno, era nel periodo delle vacanze estive quindi non era preoccupato per la scuola e se la prese con molta calma, si vestì fece colazione e prese il cane per portarlo a spasso, uscì dal cancello e si avviò verso il parco, poco distante da casa sua, ogni volta andare lì per Hiro significava ripensare sempre a lui, a Nobu, ma era l'unico posto dove poteva lasciare il cane libero, senza che scappasse.

Hiro Liberò il cane e si sedette su una panchina a caso, ve ne erano diverse sparse per tutto il parco, in legno e ferro, molto resistenti, Hiro si appoggio chiuse gli occhi e preso da quella poca sonnolenza che gli restava si sdraiò sulla panchina, il sole di mattina era sempre forte di quei periodi e Hiro odiava che quella fastidiosa luce gli urtasse gli occhi.

Ma All'improvviso un ombra si avvicinò verso il volto di Hiro, sul nascere della cosa Hiro non ci fece caso ma poi iniziò a sentire qualcosa di strano, aprì gli occhi lentamente, osservò una sagoma, accecato dalla luce, cercò di mettere a fuoco l'immagine; Hiro Disse Quasi Singhiozzando

<< Tu ... >>  la sagoma rispose << Io ... >> sorridendo.

Hiro iniziò a piangere come uno stupido ragazzino e vide una mano, molto liscia, togliergli le lacrime dal viso, lo alzò e gli si sedette vicino,

<< Nobu >>

disse Hiro, vedendo quello splendido ragazzo, per metà americano, era ancora come lo ricordava Hiro, aveva degli splendidi capelli biondi che riflettevano in pieno la luce del sole, lunghi fino al collo, ondulati e ribelli, gli occhi azzurri e bellissimi, Hiro non poteva far altro che piangere in quel momento.

Nobu gli mise la mano sul viso dolcemente e gli tolse via le lacrime che scendevano per il viso, si avvicinò dolcemente e lo baciò ingenuamente, si scostò e sorrise,

<< Mi sei mancato piccolo Hiro >> disse Nobu con la voce bassa, Hiro arrossì in viso e allontanò Nobu

<< Siamo Vicino a Casa Mia, Ti Prego e Poi dopo 7 Anni, Non Puoi Tornare così e ba... >> disse singhiozzando

<< Se non ricordo male, da piccolo prima di partire ti promisi che sarei tornato e che non ti avrei lasciato più >> Replicò tranquillo

<< Ma Perchè Proprio Ora ? >> .... << Sembra che tu debba andare ora >> ...

Il Cane Aveva Finito e si era avvicinato a Hiro senza che lui se ne accorgesse, si guardò intorno e vide che la madre era a stendere i panni, si alzò lentamente prese il cane e si avviò verso casa, si voltò una sola volta, giusto prima di entrare, ma già Nobu non c'era più, forse per Hiro quello era stato soltanto un sogno.


Note : Un Grazie a tutti quelli che hanno letto questo primo capitolo, fatto abbastanza male
  
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