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Autore: Vegetina ssj 94    11/03/2010    5 recensioni
Bella va a Forks in vacanza, senza sapere che la sua vita sta per cambiare... *ESTRATTO DAL CAPITOLO* Agnello indifeso e stupido, scappa! Tu ami il tuo vampiro. Loro sono esseri della notte. Loro bevono sangue. Non ti importa, tu non li vedi come mostri. Lui vuole il tuo sangue. Lo sai e non riesci ad averne paura. Che esseri strani sono i vampiri... ...avvolti nella leggenda... ...fredda e dura come il marmo è la loro pelle... ...freddi e duri i loro cuori... nonostante questo loro possono amare ..lui può amarti. Tu puoi amarlo, per sempre
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo il bastone, ecco la carota.

Ma allora ci siete! E io che pensavo che leggessero i fantasmi!

A questo punto non posso che ringraziarvi per il sostegno datemi =)

Colore, colore, colore

Pov Bella

Per tre giorni ho avuto la febbre, oggi finalmente sto meglio, togliendo il mal di testa e il raffreddore. Dopo giovedì, giorno in cui ha nevicato, non ho più visto Edward, solo una volta mi ha mandato un messaggio a cui ho risposto con un -ho ancora la febbre.- poi mi ha lasciata riposare.

Essendo domenica mio padre è andato a pescare con un suo amico della riserva.

Aveva insistito per rimanere, considerando le mie condizioni, ma io ho insistito perché andasse.

Prendo il cellulare e seleziono il numero di Edward nella rubrica.

-Pronto.-

-Ciao, Edward. Sono Bella.-

-Ciao Bella.-

-Che fai?-

-Sono con una mia quasi parente.-

-Ah, ti richiamo.-

-No, posso parlare.-

Edward insomma chi è? Non sarà mica la tua ragazza?

-No. Ti richiamo.-

Non so perché ma mi sono alquanto infastidita dal sentire la voce stridula di quella quasi parente, che ci scommetterei non è affatto una parente, ma piuttosto la ragazza o l'amante, il che non sarebbe neanche tanto strano dato che non ne ha una, e io non ho nessun diritto di considerarlo più di un amico, né di esserne gelosa.

Mi butto sul cuscino e fisso il soffitto. Dovrei ritingere questa camera, magari di violetto e bianco, sarebbe carina.


Pov Edward

Domani arriverà il clan di Denali.

Stamattina ho già mandato un messaggio a Bella, ha ancora la febbre.

Ne approfitto per aiutare Alice ed Esme nei preparativi, mentre Rosalie ed Emmett preparano le valigie per l'imminente partenza per il nord Africa. Faranno la decima luna di miele.


-Buongiorno!-

In un attimo Tanya mi è addosso. Ha sempre avuto un debole per me, nonostante i miei continui rifiuti. Lei ha sempre tentato di farmi capire che avrei dovuto avere una ragazza prima o poi, e che lei era disponibile, fin troppo.

-Tanya, che piacere rivederti.-

Non me la riesco a staccare di dosso, è forte!

Mi squilla il cellulare, subito lo afferro sperando che sia lei. Si, è lei. Sul mio volto compare un sorriso ebete e Tanya se ne accorge iniziando a fissarmi con occhio omicida.

-Pronto.-

-Ciao, Edward. Sono Bella.-

-Ciao Bella.-

-Che fai?-

Questa domanda mi coglie impreparato. Cosa posso dirle che sono con una ninfomane che se non gliela do è probabile che mi stupra?

-Sono con una mia quasi parente.-

-Ah, ti richiamo.-

-No, posso parlare.- O almeno spero che Tanya me ne dia la possibilità, e ad una rapida occhiata non mi sembra.

-Edward insomma chi è? Non sarà mica la tua ragazza?- L'ha detto ad alta voce, in modo che anche lei sentisse...

-No. Ti richiamo.-

...ed ha sentito.

-No...-Troppo tardi ha già chiuso la telefonata...

-Grazie Tanya, grazie mille!-

-Chi era?-

-Non sono affari tuoi!-

-Certo che lo sono! Hai una ragazza e non me l'hai detto?-

-Non è la mia ragazza-anche se lo desidero-e in ogni caso non devo dare conto e ragione a te di ciò che faccio!-


-Ehi Tanya!- Emmett mi libera dalla scomoda situazione.

-Ciao Em! Allora fratello orso che si fa?-

-Caccia?-

-Si!- Urla il folletto. -Purtroppo Edward non potrà venire...ma noi andiamo subito! Torneremo stasera. Ciao Ed!-

Esce come un uragano, trascinandosi dietro i miei fratelli e il clan di Denali. Devo ammettere che a volte mi fa paura, non so mai bene cosa ha in mente e questo per uno che legge nel pensiero è grave, molto!

Nonostante le mie incertezze sull'innocenza delle sue idee, le sono grato per avermi lasciato da solo, cosicchè io possa andare da Bella. Abbiamo chiuso la telefonata in modo brusco e, pensandoci, non conosco le sue attuali condizioni di salute.

Vado a casa sua, ma non c'è nessuno. Decido di aspettare.

Dopo una buona mezz'ora sento il rumore del suo pick-up. Scende dal superato veicolo e sembra non vedermi, ma quanto è distratta la mia Bella?

-Ehi Bella!-

Sussulta, l'ho colta di sorpresa. Strizza gli occhi, e finalmente mette a fuoco.

-Ciao.-

La sua voce però è acida.

-Devi tinteggiare casa?- Le chiedo vedendo i barattoli di vernice e sperando di capire il perché del suo cipiglio.

-Mmm mmm.-

E' buffa: ha in mano le borse contenenti i barattoli e i pennelli, la borsa tenuta precariamente in bilico sul ginocchio e le chiavi del pick-up in bocca nella disperata ricerca di quelle di casa.

Con la velocità tipica di quelli della mia specie prendo le chiavi da sotto il tappetino e nel contempo afferro le borse con le vernici, provocando di fatto la sua perdita di equilibrio. Poso le chiavi, e afferro lei. I suoi occhi sono spalancati, è evidentemente confusa. I suoi sensi non le hanno permesso di percepire tutti i miei movimenti, e probabilmente questo l'ha anche spaventata. Le sorrido. Lei mi fissa, biascica un grazie impercettibile per le orecchie umane. Allargo il sorriso e la invito a precedermi.

Non devo più fare cose del genere, non vorrei traumatizzarla ulteriormente.

-Allora cosa dobbiamo tinteggiare?-

-Dobbiamo?-

-Non ti serve il mio aiuto?- Faccio la faccia da cucciolo bastonato, sperando che la convinca a stare con me.

-Se vuoi, ma ci sporcheremo.-

-No problem.-

-La mia stanza. Non mi piace più quel colore.-

-Il bianco non ti piace?-

-No, la voglio colorata.-

-Ok, mettiamoci all'opera.-

Passiamo il pomeriggio a portare fuori i mobili, operazione per la quale la mia super forza si rivela utile. Poi copriamo con giornali e teloni in plastica quelli che non siamo riusciti a togliere, per esempio le mensole.

Quando finiamo le operazioni di imballaggio ci rendiamo conto che è tardi, e che Bella dormirà nel corridoio, dato che è lì che si trova il suo letto.

Per tutto il pomeriggio è rimasta non dico acida, ma prevenuta, infastidita ecco.

-Allora abbiamo fatto un bel lavoro!-

-Sisi. Domani potremo tinteggiare!-

-Ah finalmente includi me. Ammettilo siamo una coppia perfetta.- Mi pento immediatamente di ciò che ho detto, lei abbassa lo sguardo e arrossisce. Mi do dello stupido, anche perché non so come rimediare.

-Chi c'era oggi con te?-

-Come?-

-Quando ti ho chiamato. C'era una ragazza...-

-Tanya. Una specie di cugina di Denali.- Quindi è sempre stato questo il problema? La telefonata?

-Cugina.-

Non è una domanda, più che altro una sconsolata affermazione. Pensa che le stia mentendo? Pensa che tra me e Tanya potrebbe mai esserci qualcosa? Odio non poter ancora leggere nella sua mente!

-Si, solo una cugina.-

-Capisco.-

-Bella?-

-Cosa?-

-Veramente è solo mia cugina.-

-Certo. In ogni caso sono affari tuoi. Saresti libero di avere una ragazza, ovviamente.-

-Qualsiasi?-

-Si.-

-Anche umana?- Non so neanche io dove voglia andare a parare. So che il mio cervello si è momentaneamente scollegato, la ragione mi ha del tutto abbandonato.

-Tanya è umana?-

-No.-

-Non capisco.-

-Tu sei umana.- Edward Cullen sei ufficialmente un coglione patentato!

-Si, io sono umana. E questo cosa c'entra?-

-Hai detto tu che potrei avere una ragazza, anche umana.-

Ha lo sguardo basso. Ho sbagliato.

-Anche tu.-

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico; ed io da bravo essere del male persevero, affondo la lama ancora più in profondità, masochisticamente finirò per lacerarmi l'ultima parte di cuore che mi è rimasta e tutto per un semplice “no”, il no che mi aspetto che dirà di qui a poco.

Non risponde e l'attesa mi lacera dentro.

-Anche io?-

E' un sussurro. Un'impercettibile sussurro. Non sembra arrabbiata, neppure felice.

-Scusa.-

Edward Cullen hai appena rovinato tutto, ti faccio i miei più sinceri complimenti.

Faccio l'ultima cosa che mi rimane da fare, andarmene, zitto e con la coda tra le gambe, dandomi dello stupido e pregando che mi perdoni.

Qualcosa di caldo mi afferra il braccio: la sua mano. Mi fermo, ma non mi giro, non voglio vedere il suo viso. Mi spaventa ciò che potrei leggervi.

-Edward.-

La sua voce è calma, ma allo stesso tempo trema. Ha paura? Paura di me? Se mi girassi leggerei questo nei suoi occhi?

-Edward.-

Mi chiama di nuovo. Questa volta è più decisa.

Mi gira attorno e si piazza di fronte a me. E' un attimo e mi bacia. Un bacio a fior di labbra, appena accennato, timido, insicuro, pericoloso. Il mostro si risveglia, lo metto a tacere, o almeno ci provo. Non voglio rovinare questo momento. Ha detto sì. Questo è un sì.

Quando ci stacchiamo è rossa in viso, abbassa gli occhi imbarazzata. Piccola la mia Bella.

La stringo a me, e di nuovo, sprezzante del pericolo, appoggio la testa sull'incavo del suo collo. Dovrò ricordarmi di non prendermela più con mia sorella se propone un'attività innocua come una lotta con le palle di neve.

Restiamo così, io lei e il mostro, fino a quando non sento la macchina di Charlie avvicinarsi.

-Bella, sta arrivando tuo padre.-

Lei mi guarda con gli occhi da cerbiatto -Si, dovrò anche spiegargli il manicomio che abbiamo fatto.-

-Non lo sapeva?-

-No- Alla mia sorpresa corrisponde la sua risata. -Per fortuna che non abbiamo ancora tinteggiato!-

  
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