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Autore: Fuffy91    11/03/2010    1 recensioni
Quando la portiera del guidatore si spalancò e ne fuoriuscì Carlisle in persona, i capelli biondi brillanti alla luce del sole, ora oscurato da nuvole gonfie di pioggia, il viso incredulo e teso, in paradosso con l’accentuarsi del sorriso cortese del vampiro sconosciuto, che avvertii due braccia familiari e decise, scostarmi al mio fianco ed imprigionarmi protettive. Mi voltai e, se avesse potuto, il mio cuore avrebbe avuto sicuramente un tuffo... Cosa succede??? Da cosa è causato lo sgomento di Carlisle, e Bella, come mai è così tesa??? Se volete saperne di più, cliccate e vi assicuro che non ve ne pentirete!!! Baci baci, Fuffy91!!!^-*
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di donne...di vampire!^^'
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Capitolo 9

Diana.

 

Mi trovavo lì, in quella raduna, stretta nell’abbraccio gelato del vento del primo sole, ormai libero dalla prigione di vapore grigiastro delle nuvole, che si divertivano a giocare con i suoi raggi dispettose, celandolo prima ancora che potesse far risplendere la mia pelle di mille e innaturali brillanti.

Quando l’ombra del cielo, nuovamente coperto, inondò l’area circostante, accompagnata da un vento pungente, ispirato dalle fronde degli alberi rigogliosi, arruffando i miei capelli, le cui ciocche ondulate, coprirono per un attimo il mio volto, celandomi l’immagine oscura del vampiro che, oggettivamente, mi aveva rapito e che ora, inspiegabilmente, mi invitava a fuggire.

Vidi, con la coda nell’occhio, mentre ravviavo la ciocca di capelli ribelle, dietro l’orecchio destro, che oltre a non perdere ogni mio minimo movimento con lo sguardo brillante, anche al buio delle ampie foglie del faggio in cui si era rifugiato, come le iridi luccicanti di un gatto selvatico, che anche i suoi capelli, di quel colore così simile al caramello più dolce e caldo, venivano scossi dal venticello dispettoso, conferendogli un’aria selvaggia che, mi sorpresi a constatare, gli si addiceva perfettamente.

Era il momento propizio per assecondarlo ma, prima di ogni altra cosa, approfittare della mia razionalità che mi urlava di correre il più lontano possibile da quel luogo inesplorato della foresta, isolato per giunta, popolato unicamente da noi due, privo dei tipici animali ed insetti, nascosti fra i ciuffi di erba smeraldina o fra i cespugli spinosi di more sanguinee, evidentemente, intimoriti da due dei predatori più pericolosi.

Eppure, stranamente, non riuscivo a muovermi. Le mie gambe si rifiutavano di condurmi verso il varco che scorgevo alla mia sinistra. Era come se un qualche incantesimo arcano, mi avesse pietrificato. Oppure, erano quegli occhi vispi ed intensi a costringermi a rimanere sul posto?

Mi sentivo turbata, incerta, insicura come non mi ero sentita mai, in tutta la mia nuova esistenza immortale. E la cosa più irritante, era l’incapacità di carpire alla radice, la causa dei sussulti del mio animo dannato.

“ Non fuggi?”

A quella domanda soffiata nel vento, nelle tenebre provocate dall’ombra del faggio imponente, un sussulto maggiore, mi provocò una cascata di brividi lungo la spina dorsale, scuotendo i miei nervi, con una scarica elettrica irresistibile.

Beh, forse non ero, poi, così incapace di identificarne il motivo scatenante.

Quei pensieri mi confusero e sconvolsero ancora di più, cercando di evitare quello sguardo insistente, che sembrava essere capace di sondarmi dentro.

“ Allora? Non vuoi ritornare al castello?”

Mi chiese ancora il vampiro, accostandosi al tronco rugoso del faggio.

Sospirai inconsapevole, cercando di ritrovare la mia normale lucidità e di non lasciarmi sopraffare da quelle emozioni, fino ad allora, ignote. Alzai lo sguardo, che avevo provvisoriamente, abbassato al suolo, pregando che nei miei occhi, si leggesse la sfida che volevo lanciargli.

Strinsi i pugni lungo i fianchi, per infondermi forza, nell’istante in cui gli risposi.

“ No.”

Lo vidi voltare il capo verso la foresta, come per celarmi la sua espressione, visibile, per la mia vista, anche al buio.

“ Non hai paura di me?”

Mi chiese, a quel punto, analizzando mentalmente ogni sua parola e rispondendogli di getto:

“ No, non ho paura di voi.”

Sottolinea l’ultima parola, come per marcare la formalità e la poca familiarità dei miei prossimi rapporti con lui.

Mi osservò, quasi accigliato, per poi incurvare le labbra in un lieve sorriso, con l’angolo destro leggermente più acuto del sinistro, che creava una debole, ma deliziosa fossetta, al lato corrispondente del suo viso longilineo.

Prima che potessi stupirmi delle mie stesse osservazioni e capire quello strano sentimento di familiarità, che mi faceva credere di aver già visto quel mezzo sorriso apparire sul suo volto, lo vidi avanzare a piccoli passi verso di me, come se non volesse spaventarmi con gesti repentini.

Ecco, ora era davvero il momento ideale per fuggire. Ma, a quel punto, lo desideravo davvero? Prima che potessi darmi una risposta, lo trovai a poche spanne dal mio viso, ed ora, con l’aiuto della vicinanza creatasi fra di noi, i suoi occhi rilucevano intensi nei miei, sbarrati per la confusione e la profondità di quel istante.

Le mani nelle tasche dei jeans scoloriti, mi sovrastava con la sua persona, infondendomi un senso improvviso di protezione e calore, che sentii divampare dal centro del mio essere, e propagarsi nelle mie membra rigide, sciogliendole.

Tirai un sospiro profondo, come se avessi trattenuto per troppo a lungo l’aria nei polmoni.

Il vampiro venne distolto dal dischiudersi delle mie labbra, cominciando ad osservarle con insistenza, quasi, ed, inconsapevolmente, vidi il pomo d’Adamo della sua gola liscia e bianca, contrarsi al suo deglutire a vuoto, segno di una sua evidente tensione.

Sentivo le labbra aride e, spinta da una necessità impellente, le inumidii con la punta della lingua, in un gesto involontario, che causò un suo sospiro strozzato.

Prima che potessi rendermene conto, ritrovai il palmo della sua mano destra sulla mia guancia, facendo scorrere, nell’incavo tra l’indice e l’anulare, una ciocca dei miei capelli. Non mi mossi di un millimetro né, inspiegabilmente, mi scostai quando lo vidi declinare, lento e quasi timoroso, il capo verso il mio, colmando la poca distanza creatasi fra i nostri visi, tanto da riuscirne a sentire il suo fresco respiro, infrangersi sulla punta del mio naso e i suoi morbidi capelli, solleticarmi la fronte.

“ Diana.”

Sussurrò il mio nome con quel suo, ormai abituale, timbro tenebroso, ma adulato da una voce suadente, avvolgendo i miei sensi, con l’aroma fruttato del profumo delicato della sua pelle d’avorio.

Non capivo. Cos’erano quelle sensazioni? Perché non mi ribellavo a quel rapimento seducente di mente ed anima incatenata? Che stessi impazzendo? Come potevo essere così attratta da uno sconosciuto?

In un tentativo di ignorare il mio istinto, che mi suggeriva di buttare in un vortice di sabbia le mie ultime resistenze, ed abbandonarmi a quella creatura tentatrice ed ammaliante, voltai il viso, svincolando la sua bocca peccaminosa, già pronta ad accogliere la mia, visto che, al mio scatto inaspettato, si posò, come la carezza di un morbido petalo di rosa, sulla mia guancia sinistra.

Non perdendosi d’animo, il vampiro lasciò che entrambi le mani racchiudessero il mio volto, costringendomi, con delicatezza, ad osservarlo in volto.

Era così bello, con quel ciuffo ribelle e caramellato che sfiorava, titubante, la sua fronte. I suoi occhi erano così lucenti, dalle iridi talmente scure, da sembrare due pozze di petrolio puro.

Chissà se si nutriva di vite di esseri umani, oppure aveva scelto un’altra via, come me e la famiglia Cullen. Eppure, le leggere occhiaie violacee che affioravano nell’incavo degli occhi, non sembravano ustioni da fame vorace. Che il suo turbamento, raggiungesse il mio stesso livello di sovreccitazione?

Le sue labbra erano così rosse, come se fossero state torturate a furia di baci, intrisi di passione, o magari, passati a pennello, con contorno rosso Tiziano, da un pittore estetico.

Lo vidi così assorto, nel contemplarmi, come io stessa stavo facendo con lui, seppur senza volerlo.

Chissà a cosa stava pensando? A tutto o forse a nulla, data la sua palese intenzione di chinarsi e riprovare a baciarmi. In quel momento, solo una domanda ronzava nella mia testa: avrei avuto la forza di respingerlo?

Con un sospiro lieve, quasi di soddisfazione, le sue labbra toccarono le mie, e sotto le ciglia socchiuse, potei osservarlo serrare gli occhi, quasi nello stesso attimo in cui lo imitai.

No, decisamente ero fin troppo debole per riuscire a respingerlo.

Le sue labbra non pretesero nulla dalle mie, accarezzandole leggere e morbide, come se fossero fatte dello stesso materiale ghiacciato dei cristalli di neve.

La sua bocca si fuse alla mia, senza fretta, permettendomi di gustare il suo sapore di frutti di bosco, così dolce ed irresistibile.

Si staccò solo il tempo di sussurrare, sulla pelle della mia guancia:

“ Hai lo stesso sapore di sempre.”

La sua voce era leggermente arrochita per l’emozione, ma non me ne curai, e lasciai che scivolasse di nuovo sulle mie labbra, impadronendosene con la tenerezza di poco prima.

Non sapevo come comportarmi, data la mia inesperienza in fatto di baci, ma lasciai che l’istinto prevalesse, alzando una mano a stringergli il fianco, non osando di più.

Lui, invece, con un movimento più fluido e disinibito, afferrò con una mano la mia vita, spingendomi leggermente verso il suo corpo, mentre l’altra affondava nella cascata bionda dei miei capelli, stringendomi maggiormente a sé, prolungando il bacio e scatenando in me, una nuova, travolgente, tempesta di emozioni.

“ Diana.”

Pronunciò nuovamente, in un soffio, il mio nome, adulando ancora ed ancora le mie labbra con la morbidezza delle sue.

“ Ti prego, ricordati di me…”

Iniziò, baciandomi la tempia destra, percorrendo il mio profilo, per poi baciarmi l’angolo della bocca socchiusa, ormai resa tumida per i troppi baci ricevuti.

“ Ricordati di noi.”

Mi disse in un soffice sussurro, catturando, quasi disperato, le mie labbra, mordendo delicato il mio labbro superiore, strappandomi un gemito sommesso, non di dolore, ma di sorpreso piacere.

Divenne più audace, modellando il mio corpo, plasmandolo al suo, tanto da riuscire a sentire la ruvidezza del cotone della camicia, sulla pelle del petto, lasciata scoperta dallo scollo leggero del vestito.

La mano destra, artigliata al mio fianco, scivolò sulla mia schiena, parzialmente nuda, accarezzandola con l’intero palmo, disegnando arabeschi immaginari e solcando, con le dita, le pieghe delle scapole tese.

Ricordarlo…ma come potevo, se mi stordiva con la seduzione dei movimenti del suo corpo virile e l’aroma traspirato dalla sua pelle marmorea?

“ Per favore….”

Riuscii ad articolare, sorprendendomi del tono irriconoscibile della mia voce, tanto che mi costrinsi a schiarirla, senza successo.

Lui mi zittì, baciandomi ancora, questa volta accennando qualcosa di più profondo, ma notando la mia titubanza, ritornò sui suoi passi, leccando le mie labbra, in un gesto che non trovai volgare, ma solamente seducente.

“ Per favore…mi lasci andare.”

Il vampiro sembrò irrigidirsi per un attimo, per poi ritornare all’attacco più deciso che mai prima d’ora.

“ No, finché non avrai ricordato ogni singolo angolo della mia bocca, dei baci che mi pregavi di donarti, le poche volte in cui resistevo alla tentazione della tua, così succosa, morbida e volitiva, del tuo sapore, così inebriante da farmi perdere la ragione.”

Mi rivelò, scioccandomi con le sue parole. Lo avevo davvero pregato di baciarmi? E quante volte, aveva catturato le mie labbra in baci irresistibili come quelli?

Lo trovai inconcepibile, eppure, una piccola parte di me, non ne era poi così sorpresa, anzi, ne sembrava entusiasta. La ignorai, godendomi ancora una volta l’assalto della sua bocca sulla mia, accarezzandola in ogni modo possibile, a piccoli tocchi o a lunghe e prolungate torture delle sue labbra, che mi osavano credere di potergli credere di più.

“ William.”

Sussurrai inconsapevole il suo nome, per la prima volta da quando lo conoscevo, e  fui paralizzata dalla sensazione di calma e di gioia che mi invase vedendolo sorridere felice, baciandomi gli angoli della bocca, le guance ed infine, per una nuova o forse ultima volta, le labbra, visto che, in un moto istintivo o forse dettato dalla ritrovata lucidità, lo scansai dal mio corpo con il mio potere telecinetico, allargando una bolla di magnetismo repulsivo tra di noi, spingendolo il più lontano possibile da me, sostenendo il suo sguardo confuso e sorpreso.

Ci guardammo per attimi eterni, affannati e travolti da troppe emozioni e fin troppo contrastanti fra di loro.

“ Io…io devo andare.”

Esalai inconsapevole, oltrepassandolo veloce, e correndo verso il castello.

Stavo fuggendo da lui, percorrendo il varco fra gli alberi alti della foresta, come avrei dovuto fare fin dall’inizio. Eppure, perché ora sentivo i miei occhi, inspiegabilmente, riempirsi di lacrime, che non potevano sgorgare?

Oh, perché, perché mi ero lasciata trascinare così dall’uragano di emozioni mai provate e così intense da stordirmi?

Come avevo potuto permettergli di baciarmi e stringermi a quel modo? Odiavo terribilmente la mia debolezza.  Chi era quel vampiro? O meglio…

Chi era realmente- tirai un sospiro tremulo, mentre sentivo il vento profumato e pungente dilaniarmi le membra e l’animo in tumulto- William?

 

 

Angolo dell’autrice.

 Salveeeeeeeeeeeeeeeee!!! Scusate il ritardo madornale, ma purtroppo è un periodo per nulla favorevole alla scrittura, ma prometto di aggiornare al più presto, per darvi più chiarezza. XD

Piuttosto, a voi come va??? Spero meglio di me, sicuramente!!!^-^

Vi è piaciuto l’attimo d’amore tra i due piccioncini??? Spero di si!!! Fatemelo sapere al più presto!!!

Ora passiamo ai…

 

Ringraziamenti a:

Albicoccacida: Ciao, alicocchina mia!!!XD Ah, mi dispiace tanto per le pene dell’inferno che ti avrò fatto passare, ma ora è tutto finito, il cap è stato aggiunto!!!XD Cosa ne pensi? Ti è piaciuta la scena romantica fra William e Diana??? Fammelo sapere al più presto!!! Si, Diana è molto pura, ma come vedi le sensazioni che gli scatena dentro William, non mancano di turbarla e di confonderla. Per quanto riguarda ciò che ha scoperto Edward, lo vedrai nei prossimi cap!! Pazienta ancora un po’, e non ne rimarrai delusa!! Bacissimi e a presto, Fuffy91!!! ^__^

Beuzz94: Carissima beuzz, ciao anche a te!!!Xd Allora, cosa mi racconti? Come hai trovato il cap??? Bello, spero!!! Fammelo sapere al più presto! Grazie per i complimenti!!! Sei sempre molto carina! Baci baci, Fuffy91!!^__^

 

Bacissimi a prestissimo, anche a voi, lettori e lettrici misteriose!!! Baci baci, Fuffy91!

^_______________________________^***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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