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Autore: The_Cow    12/03/2010    7 recensioni
E' la prima volta che scrivo di telefilm, quindi non so cosa ne uscirà fuori! I personaggi di questa ff sono quelli del telefilm più altri di mia invenzione. La storia segue la trama del telefilm, prende spunto da alcni episodi per i particolari ecc. ma è di mia invenzione!
Genere: Sovrannaturale, Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto grazie a jo ste, prima commentatrice!

CAPITOLO 1

“Now, I goin' to Rosedale, Take my rider by my side. Still barrelhouse, If it's on the riverside, yeah” Dean cantava a squarciagola “Travelling Riverside Blues” dei Led Zeppelin insieme alla radio, mentre con suo fratello Sam si stava dirigendo proprio a Rosedale in Ohio, sulla sua Chevrolet Impala nera.

-Dean, vuoi smetterla di urlare?- Sam non era mai riuscito a capire come suo fratello potesse ascoltare quella musica rock anni 70

-Questa è vera musica Sam, non quella robaccia che ascolti tu! I wanna tell you, She's my rider..-continuava -Allora, parlami del caso di Rosedale- cambiò argomento abbassando leggermente il volume della radio

-Potrebbe essere qualcosa che abbiamo già visto, i giornali riportano notizie di strane scomparse- cominciò Sam

-Strane?- chiese Dean inarcando curioso un sopracciglio

-Sì, gente che è uscita di casa per andare al lavoro e non ci è mai arrivata, oppure che ci è arrivata ma è scomparsa improvvisamente!- Sam odiava quando Dean metteva in dubbio “casi” trovati da lui, i suoi sogni premonitori erano scomparsi ormai da tempo, ma le sue sensazioni funzionavano ancora benissimo

-Non credi che questa gente abbia semplicemente voluto… sparire a basta?- insisteva, ancora

-Cinque casi in un mese Dean? E per di più nella stessa cittadina con un minimo sindacale di cittadini?- Sam osservava il fratello stupefatto, si erano occupati di casi meno sospetti altre volte, eppure erano risultati quelli giusti.

-Ok, strane scomparse… cosa pensi che possa essere?- quello di Dean era un modo di mettere alla prova Sammy, non lo faceva con cattiveria, voleva solo assicurarsi che suo fratello sarebbe stato capace di farcela anche senza di lui, nel caso gli fosse successo qualcosa.

-Non lo so, ma ho letto qualcosa sul diario di papà, dove l’hai messo?- chiese Sam deciso.

Il diario di John era tipo un testo sacro per loro.

-Prendilo è nel porta oggetti, potrebbe esserci d’aiuto- rispose immediatamente il fratello

-E questo cos’è?- Sam si stava rigirando tra le mani il vecchio cellulare di Dean, come fosse uno strano oggetto che non aveva mai visto

-E’ il mio vecchio cellulare!- rispose lui dopo una rapida occhiata

-Lo vedo! E perché lo conservi ancora?- Dean non era uno legato alle cose materiali, non poteva esserlo con la vita che faceva, se conservava quel cimelio tra le cianfrusaglie del cruscotto doveva esserci un valido motivo -Dean?- insistette non avendo ricevuto nessuna risposta

-C’è il mio vecchio numero di cellulare dentro- ammise dopo qualche istante, non aveva l’aria colpevole ma sapeva di essere andato contro le regole

-Cosa?- Sam era esterrefatto, dopo il caso del mutaforma* avevano deciso di liberarsi completamente di tutto quello con cui la polizia, avrebbe potuto individuarli -Stai scherzando vero Dean? Avevamo detto…-

-Lo so- lo interruppe il fratello -E’ solo che…- non sapeva come finire la frase, quello era il numero che usava suo padre per chiamarlo, quello delle emergenze.

Era anche capitato più volte che qualcuno lo rintracciasse tramite quel numero, perché glielo aveva dato John, era l’unica maniera in cui riuscivano a tenersi in contatto.

Però ora suo padre era morto, era morto per salvare lui e non poteva dire a Sam che lo teneva, in parte, perché era come tenersi stretto ancora qualcosa che lo legasse a lui.

-Prova a vedere se ci sono messaggi!- esclamò all’improvviso per spezzare il momento di tensione che aleggiava nell’aria

-Cosa?- Sam non poteva credere all’idiozia di suo fratello

-Smettila di ripetere quella parola! Ti ho detto di provare a sentire se ci sono messaggi nella segreteria- sorrideva ma era nervoso, sapeva benissimo che non ci sarebbe stato nessun messaggio, ma per distrarre suo fratello avrebbe anche giurato di aver visto un elefante volare dal finestrino.

Sam cominciò a schiacciare la combinazione di tasti controvoglia, avrebbe voluto aprire il finestrino e lanciare fuori il cellulare in un raptus di nervosismo, ma come ogni volta fece quello che Dean gli stava chiedendo e avvicinandosi l’apparecchio all’orecchio…

-Pronto?... Pronto…aiuto per favore…pronto?- una voce singhiozzante, cercava di parlare tra lacrime e sospiri

Dean osservava suo fratello, che improvvisamente aveva spalancato gli occhi ed era diventato stranamente silenzioso -Sam?-

-C’è…c’è un messaggio!- disse quasi strozzato

-Un messaggio? Di chi?- Sam fece segno con un dito al fratello di tacere, subito dopo chiuse la comunicazione, sotto lo sguardo semi-irritato di Dean

-Allora?- chiese per l’ultima volta

-Non si capiva bene, era una ragazza, chiedeva aiuto- spiegava

-E ora chi diavolo è questa?- sbraitò spazientito Dean

-Non lo so, però il messaggio è stato lasciato stasera, solo un’ora fa-

Dean inchiodò la macchina improvvisamente sulla statale, alla notizia di Sam -Come?- strappò dalle mani di suo fratello il cellulare, ricompose velocemente il numero della sua segreteria per ascoltare personalmente il messaggio misterioso.

 

*Riferito a: "Questione di pelle", episodio 6 stagione 1

  
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