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Autore: La Evans    18/03/2010    16 recensioni
Rieccomi con una storia stramba,proprio uscita da una mente pazza. Bella è una ragzza di 22 anni,chiusa,fredda,tutto ciò causato da un passato difficile e ora si ritrova a Los Angeles a fare la prostituta. Lei è la preferita,la migliore del gruppo,ma una mattina Dave,l'uomo che loro considerano un padre,ma che in realtà deve controllarle,le comunica che il capo di tutti questi traffici di prostituzione la vuole,pretende di averla. Bella non vuole perchè sa che il capo è un uomo viscido e spietato,ma tremendamente bello,ma non può fare altrimenti. E se questo capo fosse Edward... come la mettiamo? Spero vi piaccia,fatemi sapere voi un bacione TanyaCullen.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                   3.Sarà mia

                                                    

POV. Edward.

Io saprò volare e volerò”

Chiusi quell’insulsa autoradio che mandava solo musica stupida e alquanto monotona. Cosa voleva dire “io saprò volare e volerò?”,al massimo potrebbe imparare a pilotare un aereo e allora si sarebbe potuto ritenere soddisfatto.

Questi uomini che sognano,credono e danno fiducia in qualcosa che davvero non ci sarà mai. La vita è la dura e cruda realtà,dove ogni sasso finisce sotto la suola della tua scarpa e tu ne dovevi sopportare il dolore e la fatica;quel senso orario e calcolato che è la vita,quella costante fluidità di eventi crudi e atroci che annullano i sensi e ogni speranza,quel crescere continuo,quella consapevolezza che le favole sono solo un carico di parole unite grammaticalmente,dove la fantasia trasparisce da ogni vocale e consonante e dove infine i sogni si depongono e poi non riescono più ad uscire,perché prima di noi capiscono che non faranno mai parte di un vero mondo.

Chi sono io? Semplicemente Edward Cullen,capo di questi agglomerati traffici di droga,prostitute,armi illegali e tant’altro. Come ci ero arrivato? Facile,scampando da un destino che non sentivo mio. Avevo pressoché undici anni quando un pomeriggio mio padre,ottimo e stimato chirurgo famosissimo,mi aveva convocato nel suo studio,mi trattava praticamente come trattava i suoi colleghi. Mi ero avviato al quanto scocciato al suo studio e quando entrai mi salutò con un freddo “Accomodati”,classico. Avevo aspettato che parlasse,ma di consueto mi aveva fatto aspettare più di 30 minuti,troppo impegnato a mettere sempre prima il lavoro e poi la famiglia.

-Edward,volevo parlarti- dichiarò dandomi finalmente importanza.

-Me ne ero reso conto- riposi sarcastico,battuta che però a lui non andò a genio.

-Volevo discutere del tuo futuro- affermò sicuro e io spalancai gli occhi sorpreso.

-Come? A soli undici anni?- domandai esterrefatto.

-Esattamente,anzi credo che abbiamo già aspettato troppo- rispose asciutto e io cosa avrei dovuto fare? Stare zitto,come sempre.

-Diventerai anche tu un medico e puoi scegliere tra chirurgo e neurologo- disse senza che io potessi proferire fiato,stava decidendo del mio futuro e invece di arrabbiarmi avrei dovuto ringraziarlo perché avrei potuto sceglierne in parte.

-Posso pensarci?- chiesi speranzoso.

-No- freddo,asciutto,senza repliche- Ora-.

-Neurologo- affermai affranto,cosa potevo dire a soli undici anni? Semplice,niente.

-Vai ho delle cose da fare- e mi alzai e senza pensieri me ne andai in solitudine.

Passarono gli anni e la situazione andava peggiorando,non era contento di me,di quello che facevo,diceva che ci mettevo poco impegno e invece era l’esatto contrario. Alcuni anni dopo quell’evento Carlisle aveva dettato la sorte anche di mio fratello Emmett e mia sorella Alice. Patetico e prevedibile. La loro reazione? Si erano ribellati e ne pagarono le conseguenze,con una solo differenza,a loro non diceva mai niente. Tutto scorreva liscio come l’olio fino a quando quel fatidico giorno arrivò e io divenni quello che sono oggi.

-Edward-mi disse a tavola una sera e io alzai gli occhi scocciato,quale altra balla si era inventato per rimproverarmi?

-Si padre?- domandai sarcastico,ma questo lo notai solo io.

-Oxford ti ha preso- dichiarò e io spalancai gli occhi.

-Ma non vi ho mai fatto domanda,io vorrei andare…- cercai di protestare,ma lui mi gelò come sempre.

-Tu ci andrai e basta,la domanda non sarebbe servita,ti avrebbero preso comunque- Imperativo,era sempre quello il modo dei verbi che usava quando parlava con me! Ma oramai era troppo,ora all’imperativo si rispondeva sempre con la Ribellione.

Mi alzai dal tavolo gettando in faccia a mio padre il fazzoletto che avevo sulle gambe,in segno di quello che stavo facendo.

-Adesso basta,io sono tuo figlio,non il tuo burattino,sono una persona,non un pezzo di legno,ho un cuore non un macigno vuoto dove tu digiti i tuoi dati,io sono come te,essere umano che decide per sé quello che vuole fare,ti ho accontentato fino ad adesso perché ti volevo bene,perché credevo mi avessi capito,ma ormai anche quell’ultimo spiraglio di speranza è volato via e non mi rimane altro che andarmene,ho 19 anni,maturo e grande abbastanza per decidere la mia strada ,mi accontento di qualunque cosa,basti che me la guadagni da solo- lo sfidai,cacciando tutti quei risentimenti che covavo da anni. Gli occhi di mio padre erano indifferenti come sempre,ma con una leggera venatura di ostinazione,mia madre piangeva in silenzio,era stata una brava mamma davvero,ma non aveva mai alzato un dito per difenderci,Alice e Emmett mi guardavano con gratitudine,anche a loro tutto ciò pesava e non poco.

-E con questo te ne vai? Abbandoni?- mi chiese assottigliando gli occhi con aria di sfida.

-Si me ne vado e non abbandono niente,perché non ho mai avuto niente in realtà- gli risposi a tono,dirigendomi alla porta,pronto per partire.

-Alice,Emmett! Non provate a seguirlo,vi diserederò anche voi- annunciò con voce arrabbiata mio padre e allora mi voltai curiosi,vedendo i miei fratelli pronti per seguirmi e sorrisi fiducioso.

-Allora fallo,poco importa- rispose Alice,mentre Emmett annuiva e insieme ce ne andammo,per non rivederli mai più.

I primi mesi furono duri davvero,la ricerca di un lavoro,appartamento,bollette da pagare,uno stress continuo. Fino a quando una sera mentre sorseggiavo una birra un uomo grosso dai capelli corvini e due occhi color del ghiaccio mi si avvicinò,si chiamava Jason,chiacchierammo per un po’ e dopo un paio di mesi in cui divenimmo amici,mi rivelò di essere un mafioso del paese e voleva che io lo seguissi. Ne parlai con i miei fratelli ch accettarono,anche se Alice titubava un po’,lo seguimmo a Los Angeles e da lì prendemmo una via solo in salita.

Quando divenimmo importanti e potenti ci distaccammo da Jason che stanco ci aveva ceduto il suo posto e ora dirigevamo tutti i suoi traffici.

In quegli anni divenni il classico pezzo di stronzo che usa le donne e altro alla pari di un mobilio,di certo non ne ero contento,semplicemente indifferente.

Emmett la pensava come me e infatti dividevamo spesso le donne,quelle belle che sceglievamo solo per noi,mente a quanto pareva Alice aveva trovato il suo grande amore,Jasper. Di certo io e Emm non potevamo per sempre tenerle lontano tutti gli uomini,ma ora sembrava davvero innamorata,poi potevamo tenerlo sotto d’occhio e di certo dalla sua posizione di gigolò non poteva opporsi per niente. I primi mesi la presi come un affronto e così in confraternita con mio fratello gli mandavamo donne o altri giochetti per stuzzicarlo e allontanarlo da mia sorella,ma quel fottuto bastardo era più fedele di un mulo e così quando la mia carissima sorellina lo venne a scoprire ci fece una paternale degna di essere chiamata tale e adesso lo tiene in camera con sé,benissimo non avevamo fatto altro che aggravare la situazione,stessa stanza,più sesso.

La mia carissima Malboro stava per esaurirsi perché preso dai ricordi non mi ero nemmeno accorto di averne accesa una,la spensi e me ne accesi un’altra,pronto a gustarmela.

Tirai la prima boccata e mi sembrò di ricevere aria pura,anche se era tutto il contrario,il fumo acre che scendeva nella trachea e arrivava ai polmoni senza problemi e dopo pochi econdi eccolo che fluttuava fuori a contatto con tante altre molecole di aria.

Mio fratello Emm entrò furioso nella stanza sbattendo fortemente il pugno sulla mia scrivania dove placidamente tenevo i miei carissimi piedi. Forse non avrei potuto godermi questa sigaretta,era una maledizione e così a malincuore la spensi per dare attenzioni a mio fratello.

Sbuffai pesantemente e gli chiesi:- Cosa c’è adesso Emm?-

-E me lo chiedi? Ti rendi conto?- sbraitò fuori di sé e quando era così blaterava cose senza senso.

-Si te lo chiedo perché non so nulla- risposi sarcastico gesticolando.

-Io lo ammazzo- sussurrò rabbioso.

Alzai gli occhi al cielo spazientito.

-Chi Emm? Dimmelo per lo meno ti do una mano- dichiarai ironico,giusto per farlo parlare.

-Royce,Ed,quel fottuto bastardo-.

-E perché mai di grazia?- non era mica la prima volta che lo diceva.

-Se si avvicina di nuovo a Rose lo prendo e come una formica lo schiaccio-sbraitò.

-E cosa ti interessa? E’ solo un tuo giocattolo- risposi ovvio alzando un sopracciglio dubbioso,qui gatta ci cova.

-Si,ma se qualcuno si avvicinasse a Tanya cosa faresti?-.

-Niente,ovvio,non mi interessa per niente quello che fa,può anche suicidarsi,non mi tocca per niente,così con lei e con tutte le altre- dissi sincero e ovvio,ma nei suoi occhi vidi che per lui non era lo stesso.

-Non è così anche per te?- domandai assottigliando gli occhi.

-Certo- esclamò con troppa enfasi.

-Allora dov’è il problema?- dissi esasperato.

-Mi dà fastidio che venga toccato ciò che è mio,Rose è solo mia e così deve essere- annunciò serio,ma non lo presi sul serio.

-Farò comunicare anche questo,non ti preoccupare-.

-Edward non sto scherzando,deve andarsene quel Royce- disse irritato,ma io non avrei ceduto.

-Mi serve Emm,ha degli ottimi contatti con banche e altro e non posso prendermi il lusso di perderlo,per questo i tuoi problemi personali te li gestisci in maniera diversa senza danneggiarmi,ci siamo intesi?- annunciai e naturalmente l’ultima domanda era retorica.

E così uscì lasciandomi solo,finalmente,mi accessi  un’altra sigaretta,ma neanche alla prima boccata la porta venne aperta per l’ennesima volta senza permesso e quell’oca di Tanya ;adesso mi stavo incazzando davvero. Mi corse incontro e azzeccò le sue labbra troppo laccate alle mie,appiccicandomi tutta quella robaccia sulle labbra che con un fazzoletto levai immediatamente.

-Tesoro mio!Come stai?- domandò levando i miei piedi dalla scrivania e sedendosi sulle mie gambe,che rabbia!

La guardai storto e risposi:-Bene,fino a pochi minuti fa-. Lei mi prese la sigaretta dalla mano e iniziò a fumarla,fantastico,meglio di così!

-Cosa vuoi?- dissi ovvio del motivo per cui era qui.

-Cosa ti fa pensare che io voglia qualcosa? Non posso stare con il tesoruccio mio?- disse tentando di farmi gli occhi da cucciolo che non le venivano mai bene.

-Non attacca con me,non ho tutto il tempo del mondo da perdere con te perciò sbrigati- annunciai solenne.

-Va bene,voglio che mi paghi un altro intervento al seno!- esclamò gioiosa. Cioè una quarta non le bastava? Di certo esteticamente non era male e neanche al letto,ma ultimamente mi stava dando il volta stomaco solo a vederla.

-Ok,ma adesso và,devo risposare- le comandai e lei sculettando da vera troia e cinguettando da oca se ne andò.

Avrei dovuto immediatamente aggiornare le mie concubine,queste ormai erano noiose. Mi avvicinai con la sedia alla scrivania e accessi il mio PC. Dopo aver attivato i vari sistemi arrivai finalmente al database dove vi erano tutti i nomi,dati e foto delle prostitute che avevo sotto il mio possesso,cercavo di non toglierne troppo dalla strada visto che ci fruttavano un sacco di soldi,ma ormai non ce la facevo più.

Nessun volto di ragazza era interessante,tutte mine vaganti,nessuna che avesse un minimo di fascino vero,una bellezza pura,niente.

Mi accorsi solo dopo un po’ che vi era una cartella che non era mai stata aperta e frettolosamente rimediai. Dentro c’erano altre foto di ragazze,anche loro normali,senza un briciolo di fascino.

Stavo per chiudere ,quando all’improvviso una foto mi apparve come un raggio di sole a ciel sereno. Era un angelo,la cosa più bella che avessi mai visto,una creatura che di sicuro di umano non aveva niente,una dea che era stata scacciata dall’Olimpo e viveva nel mio regno e io non l’avevo mai notata? Cosa impossibile,eppure era così.

Aveva lunghi capelli color mogano,ricci,pelle albina,fisico asciutto e formoso e gli occhi erano la cosa che di più bello esistesse al mondo,quasi più dell’oro. Occhi color cioccolato,così particolari,così normali e all’apparenza sciatti,ma pieni di un proprio fascino,così profondi,così ricchi di sentimenti taciuti. Sembrava che la mia vita monotona e completamente bianca e grigia,avesse preso delle sfumature di colore. La volevo,doveva essere mia  e solo mia,nessun uomo poteva più toccarla,nessuno sguardo indiscreto poteva più sfiorarla,ora mi apparteneva.

Guardai a chi avevo affibbiato quella regione e così lo chiamai immediatamente e con mia somma fortuna si trovava proprio nel mio palazzo.

Aspettai il tempo debito per dargli la possibilità di salire. Sentii poi degli schiocchi provenire da dietro la porta del mio studio e con un “Avanti” acconsentì,per lo meno lui bussava.

Dave si presentò dinanzi a me con la sua solita postura seria e grossolana.

-Mi avete chiamato capo?- chiese cortese e io gli sorrisi per poi annuire e invitarlo a sedersi.

-Caro Dave ho deciso di prendere con me un’altra ragazza- annunciai calmo e sereno,mentre lui divenne rigido e attento.

-E fa parte del tuo dipartimento,perciò do a te il compito di portarmela qui- continuai.

Gli mostrai infine la foto della ragazza e i suoi occhi si allargarono dalla paura e dalla sorpresa.

-Bella…- sussurrò,ma io lo sentì ugualmente e non so per quale strano gioco del destino ero geloso che l’avesse definita così,lei era solo mia.

-Si lo so che è bella- affermai leggermente inacidito e lo vidi scuotere il viso in senso negativo.

-Si chiama Bella- mi disse infine. Si chiamava Bella,di nome e di fatto.

-Oh!- esclamai senza fiato e sorpreso.

-Sicuro che volete lei? Ci sono tante altre belle ragazze…- tentò di dire,ma il mio sguardo eloquente lo fece azzittire.

-Lei è la mia scelta,la voglio qui- annunciai e mi alzai per rendere l’ordine più chiaro.

-Quando?- domandò quasi sconfitto a l’idea di portarla qui,forse la conosceva da molto e non voleva che finisse tra le mie grinfie,certo non lo biasimavo,non ero di certo come si dice una brava persone,ma avevo preso la mia decisione.

-Immediatamente-.

                                                          ************

 

La mattina seguente mi svegliai nel mio letto,nudo e con qualcosa di ingombrante addosso. Ma che diavolo…? Ah si era Tanya quella che mi sovrastava,ieri sera mi sentivo particolarmente nervoso,senza motivo,e così avevo deciso di fare un po’ di ginnastica.

Sposai quell’ammasso dal mio corpo e scivolai fuori dal letto iniziando a racchetare dell’occorrente per fare una doccia.

-Tesoro- sentì dire da Tanya con voce impastata dal sonno,odiavo essere chiamato tesoro.

-Si?- domandai scocciato alzando al cielo gli occhi.

-Cosa fai?- chiese imperterrita e stupida.

-Quello che vedi- risposi freddo.

-Svegliati storti stamattina?-disse acida e lei non doveva mai permettersi di rivolgersi così a me. Mi girai di scatto verso di lei e le lanciai uno sguardo severo e duro.

-Come prego?- usai finta dolcezza per vedere se ne aveva ancora il coraggio;lei deglutì e capii che aveva ricevuto il messaggio.

-Ho sentito che oggi arriverà una nuova ragazza…- disse titubante,ma volevo constatare dove volesse parare.

-Hai sentito bene- le risposi indifferente.

-…si chiama Bella- continuò,ma non m ne curai più di tanto. Sentì le lenzuola del letto scivolare  via per poi sentire il suo tocco sulla mia schiena,mi girai per rimproverarla,ma lei fu più veloce di me.

-Perché un’altra ragazza? Io non ti basto? Potrei batterle tutte non credi?- adesso mi stava dando su i nervi. Le spostai le mani dal mio petto e le dissi con rabbia:- Io credo che tu te ne debba andare adesso,ho altro a cui pensare che ai tuoi capricci da miss-sono-la-numero-uno,sei solo patetica- e così mi chiusi nel bagno,aprì la doccia e mi ci infilai per rilassarmi.

Purtroppo però la doccia non mi diede i risultati che speravo e così andai nel mio studio una volta asciugato e vestito per fumarmi un paio di sigarette in pace.

La stanza era in penombra e così la lasciai,mi avvicinai alla scrivania,presi una mia Malboro e l’accessi aspirando finalmente il fumo in santa pace. Mi sentivo ancora inquieto,ma la nicotina mi stava aiutando a sciogliere i nervi,non era di certo un rimedio salutare,ma efficace.

Sentivo dentro contorcersi lo stomaco non per la fame,ma per uno strano senso di inquietudine,di allerta,di vana scoperta. Sentivo che tutto era collegato a quella nuova bellissima ragazza che a breve sarebbe dovuta arrivare,per qualsiasi di loro avevo usato un trattamento puramente indifferente,ma non so per quale ragione o differenza adesso sentivo dei sentimenti confusi e contorti girovagare nel mio cuore.

Non avevo mai amato e nemmeno ci credevo nell’amore;quante volte avevo visto coppie felici e innamorate girovagare per le strade di Los Angeles? Tante,eppure sapevo che l’amore e il sesso erano solo due enti che appartenevano alla stessa realtà,così uguali,divisi solo da una leggera linea detta illusione. Perché il sesso rimaneva solo tale,una realtà,una scelta,una cosa a cui non tutti potevano scampare,l’amore era un illusione,così forte e accecante che tutti credono realtà,quando poi non è altro che un miraggio.

La sigaretta stava ormai per esaurire il filtro così dopo altre due boccate la spensi e ne accesi un’altra. Una nuova boccata,altro fumo,i muscoli si rilassano,la mente si annebbia,chiudo gli occhi e mi lascio trascinare in un mondo fatto solo di tenebre e finti sogni.

-Edward!- sentì gridare da qualcuno,sobbalzai sorpreso e mi strofinai gli occhi per poter guardare la stanza inondata dalla luce.

-Edward!-mi chiamò ancora quella voce stridula,alzai lo sguardo e incontrai quello azzurro di mia sorella,Alice,dai capelli birichini corvini,statura esile e bassa,voce squillante e irritante,ma da un gran cuore.

-Cosa c’è Alice?- le domandai ancora assonnato.

-Come cosa c’è? Hai deciso di rinchiudere nella tua prigione un’altra ragazza?- chiese irritata,ah! La sua morale femminile.

-Guarda che non è una prigione questa,do a loro tutti i confort…- iniziai a spiegare,ma lei mi bloccò.

-Hai mai pensato che i beni materiali non rendono felici nessuno? Che essere rinchiuse da te e essere sfruttate come e quando a tuo piacimento sia peggio di una prigione? Ti ricordi che ben sei anni fai hai esattamente ribadito che sei un essere umano e non un burattino a papà? E cosa fai? Esattamente peggio- mi sgridò e non potei darle torto,ma questa era la vita,la stavo ripagando con la stessa moneta.

-Non giudicarmi se poi fai esattamente lo stesso- dissi irritato.

-Io lo amo- gridò esasperata per poi lanciarsi fuori dalla stanza. Capitava spesso che litigassimo e sempre per lo stesso motivo.

Mi alzai dalla sedia e uscì dallo studio e mentre camminavo una cameriera mi fermò.

-Mio signore la nuova ragazza è arrivata- mi annunciò e il  mio cuore parve perdere un battito.

-Fatela entrare,conducetela nelle sue stanze,l’incontrerò forse domani mattina- annunciai e mi ritirai nella mia stanza. Dovevo pensare perché adesso ero così strano.

 

Angolo autrice:

Ok! Scusatemi per il capitolo orrendo,ma è il mio primo POV. Edward e mi è venuto una vera schifezza,poi mettiamoci che la sua mente è contorta ed ecco fatto un bel pasticcio,ma ho deciso di pubblicare lo stesso. Voi che ne pensate? Siate sincere,se non sono stata chiara o cosa,lo riscriverò.

Ringrazimenti:

Oddio,ma io rimango sempre più stupita,siete davvero troppo per me! Ma sono contentissimissima.

Ringrazio i 24 che l’hanno messa tra le preferite, i 4 da ricordare e le 67 nei seguiti!Cioè davvero grazie ancoraaaa.

Vi consiglio tutte le ff di : Adry91,SaraCullen e volpessa22.

Risposte alle recensioni:

x Bella_kristen: Carissima non ti preoccupare,l’importante che tu l’abbia letta e che ti piaccia e bensì anche a me Tanya sta davvero antipatica,e mica poco e seppure porta il mio nome alzo le mani e la umilio xDxD Grazie ancora,sei troppo gentile,un bacione.

X Ed4e:Cara ma che bello,una nuova fan,davvero mi rendi felicissima,un bacione di vero cuore. Per i vestiti ti farò sapere e ti ringrazio ancora per i tanti complimenti,troppo buona,

x alice_very_love:Carissima si ho notato che non è la prima mia storia che leggi e ciò mi rende felicissima vuol dire che mi sei fedele xDxD!!Grazie ancora.

X Nicosia: Cara eh si è stato bello e soddisfacente la discussione con Tanya,mi fa piacere,anzi ancora di più,che la storia ti piaccia,davvero ti ringrazio di cuore.

X giova71: Eh si sono simpaticissimi Jasper e Rose e con Tanya ti dico che non sarà mica il primo scontro xDxD!!!Grazie ancora.

X sgabbycullen:Cara anche te ha entusiasmato lo scontro con Tanya a quanto vedo!!Mi a piacere e anche che tutta la storia ti piaccia,grazie davvero!

X kiki1988: Ehm…non ne sarei tanto sicura che quello sia Eddy,ma poi vedrai!!!xDxD mi fa piacere che sia il mio modo di scrivere che la storia ti piaccia,troppo buona davvero!Grazie.

X frate87: Eh si ho continuato,ho visto che ha avuto un po’ di successo e piace e allora ho continuato!!E anche grazie al tuo appoggio,grazie davvero! Continua così.

X Erica Culle:Sorella mia,sai cosa ti dico? Devi dire la verità xDxD Comunque grazie ancora davvero,per tutto ,l’appoggio e semplicemente perché ci sei e esisti.

X adry91: Ma tesoro mioooo! Eccoti eh si ogni tua parola mi rende piena di gioia e faccio tesoro di ogni tuo consiglio,lo sai!!Sono davvero fortunata per averti come amica e beta!!Non mi dilungo troppo perché parliamo quasi sempre xDxD Ti adorissimo.

X Rebusii:Carissima rieccoti xDxD!!Edward? Non ne sarei tanto sicura   =) Vabbè si vedrà. Grazie davvero un bacione.

X yle94: Cara sono contenta davvero,il tuo entusiasmo è pane per i miei denti xD avvero grazie ancora,spero anche questo capitolo di sia piaciuto.

X Isangel: Ma tesoro si certo che la penso come Te,Tanya è praticamente Delfina,solo bionda xDxD Naturalmente racconterò la storia di Alice,Jasper,Emmett e Rosalie,fra poco non ti preoccupare. Grazie ancora dei complimenti ti adorissimo.

Vi ringrazio tutti davvero,fatemi sapere di questo capitolo un bacione TanyaCullen.

 

 

 

 

  
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