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Autore: cinderellatom    19/03/2010    5 recensioni
Introduzione rimossa poichè non valida.
Si prega di introdurne una che sia tale.
Ladynotorius assistente amministratrice.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati esattamente tre anni e mezzo, tre lunghissimi anni e mezzo da quando Voldemort era stato sconfitto. La setta dei Death Eaters si era ormai sciolta dopo la morte del Dark Lord… Il ministero della magia aveva preso ispirazione dal modello penitenziale americano che era stato messo in atto dopo la Seconda Guerra mondiale (e in alcune zone dell’Europa) in seguito negli anni ’70: l’esilio. Ebbene, Lucius Malfoy, Bellatrix Lestrange, Regulus Black, Fenrir Greyback, Severus Piton e Codaliscia erano stati costretti all’allontanamento dall’Inghilterra e ridotti a svolgere lavori utili alla società senza nessun accenno od uso dei propri poteri magici che erano stati ridotti al 5%. Potevano usarli solo in caso di estrema emergenza, i fortunatissimi Mangiamorte erano stati esiliati nella Grande Mela in maniera da omologarsi con tutti gli altri Babbani. Ed avevano anche dovuto scegliersi un lavoro! Visto che quei pelandroni avevano passato tutta la vita a tirare malefici qua e là era ben difficile per loro entrare nella logica di essere occupati. Ma ora andiamo al Garden Hotel, un albergo per copertura in realtà un covo per esiliati, prigionieri politici, reduci di guerra ed appunto ex Mangiamorte. “Siediti Bella, non è gironzolando che risolverai le cose” disse Piton mentre si sforzava di leggere e comprendere un articolo sull’ecologia domestica, Bellatrix non si era data pace dall’ultima volta che aveva visto il suo signore morire. “Santo cielo Severus, taci una buona volta!” lo rimbeccò Bellatrix pestando i piedi, Piton spiegazzò il giornale affondando nella lettura scientifica dei composti chimici. “Se solo tutto questo non fosse successo … sento che c’è qualcosa che non va, qualcosa che mi dice … ma cosa?” disse Bellatrix arruffandosi i capelli già mossi di loro, ai Death Eaters era stata modificata la memoria in modo da non fargli ricordare nulla del loro passato oscuro, ma col passare del tempo i ragazzi avevano capito e fatto riaffiorare i ricordi di quei giorni gloriosi in cui correvano sicuri affianco a Voldemort . Anche se gli altri non ricordavano assolutamente nulla del passato, Bellatrix li aveva spronati sul fatto che la sua, anzi la loro storia non era affatto iniziata da lì e che prima o poi si sarebbe vendicata di quel gioco crudele, (d’altronde che volete pretendere da una che ha passato metà dei suoi anni chiusa in un carcere?). “Ma smettetela voi sue, coi vostri sputacchi i miei favolosi capelli mega – ultra – stra – iper –troppo laccati … si rovinano, e le mercerie aprono solo dopo le 10 di sera! Quando ormai c’è il coprifuoco” esclamò Lucius seduto su una poltrona pelosa a macchie bianche e nere. “Taci tu! Quand’è che si cena? C’ho n’a fame da lupi!” ruggi Fenrir che se ne stava tutto il tempo davanti alla cucina aspettando che aprissero per sbranarsi tutte le fiorentine della dispensa (anche quelle congelate!) ma in un certo senso era meglio che non ricordasse nulla del passato, cioè che era il lupo mannaro più temuto dell’Inghilterra. “Zitto anche tu Fenrir!” lo rimproverò Bellatrix fissandolo male “Piuttosto, ripassiamo quell’incantesimo, dici tanto che abbiamo dei poteri … io non ho visto nessun risultato!” disse Lucius posando lo sguardo su una nuovissima rivista per truzzi, “Ho sentito parlare di un incantesimo di teletrasporto, non mi ricordo come si chiama … ma so che c’è anche un altro modo per spostarsi” disse Piton continuando a leggere, stavolta un libro di cucina, “E’ vero … se solo riavessi i miei poteri … non ho molti ricordi del passato ma … so che quell’incantesimo permetteva di spostarci più velocemente … ah, la mia testa!” si lamentò Regulus, ad ognuno di loro quando cercavano di ricordare alcuni avvenimenti del passato, venivano attaccati da un potentissimo mal di testa “Se solo ricordassi …” borbottò Bellatrix picchiettando le dita sul suo totem d’oro a forma di conchiglia che racchiudeva i suoi poteri. “Coraggio, facendo così non risolveremo nulla” disse Regulus alzandosi, aprì la porta a vetri che era sorvegliata da guardie 24 ore su 24 ed uscì seguito a ruota dagli altri.
  
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