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Autore: DrCox    19/03/2010    2 recensioni
Una storia di bullismo, amore, sacrificio ed esseri senza scrupoli.
Una storia che se amate Federico Moccia, sconsiglio vivamente di leggere.
KEITA HIGH SCHOOL Vive...
Genere: Introspettivo, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 4: QUANTO PUO’ ESSERE PROFONDO L’INFERNO?

Ashura vide Toryama 2 scagliarsi contro di lui.
Ed ebbe paura.
Del resto, chi non l’avrebbe in tale situazione.
Ma spesso sono proprio l’adrenalina ed il terrore a fare la differenza.
Con un colpo di reni spaventosamente fortuito (in pratica grazie ad una fortuna sfacciata), il ragazzo riuscì ad abbassarsi per tempo per schivare il fendente di “Toryama 2, il ritorno”.
Nel compiere quel miracoloso gesto atletico, Ashura scivolò con la gamba d’appoggio, così facendo, però, schivò un pugno, di Bonzo, diretto allo zigomo.
Dopo quest’altro colpo di fortuna, il giovane Kamizashi compì una capriola all’indietro da terra, tornando in piedi e posizionandosi in una goffissima posizione di karate.
-Vi avverto…- disse timoroso. -… sono cintura bianca di karate! Posso farvi a pezzi con un solo dito!!-
Sarà stata la paura o non si sa quale parte malsana del cervello, ma lo aveva fatto.
Gli aveva dichiarato guerra aperta.
Li aveva minacciati.
Aveva fatto lo spaccone.
Ed ora ne avrebbe pagato le conseguenze.
Naturalmente gli altri scoppiarono in una fragorosa risata di scherno, fissando il giovane ragazzo di fronte a loro.
-Staremo a vedere…- sussurrò la copia di Butt Spencer, prima di lanciarsi all’attacco.
E questa volta non ci furono altri colpi di fortuna.

Ashura camminava lentamente per i corridoi della scuola.
I lividi ricoprivano il 50% del suo corpo.
Il sangue colava copioso dalle ferite a zigomi e ai lati della bocca.
Gli occhi erano spenti e delusi.
Ma soprattutto colpiti.
Ashura, per l’ennesima volta, si sorprese.
Si stupì di tanta indifferenza.
-Dannati bastardi…- Sibilò rabbioso.
Non solo non riusciva a credere di avere compagni tanto sadici.
Addirittura gli altri alunni della scuola gli erano del tutto indifferenti.
Come se fosse stata ordinaria amministrazione.
Borbottando insulti a destra ed a manca, Ashura arrivò quasi strisciando all’infermeria.
Quando vi giunse, poté constatare di non essere solo.
Altri quattro ragazzi, più o meno nelle sue stesse condizioni, erano stesi sui lettini dell’infermeria.
Completamente fasciati.
Pieni di abrasioni.
Il Kamizashi capì subito che questi avevano condiviso il suo stesso ed amaro destino.
Il ragazzo si sedette su una sedia libera vicino all’entrata dell’infermeria.
Questo era un ambiente caldo e confortevole.
Le pareti erano di un rosa candido.
Degli acquerelli appesi, donavano un tocco di allegria alla stanza.
Vi erano anche un lavandino, un armadietto dei medicinali ed un freezer per il ghiaccio.
Dopo pochi attimi arrivò l’infermiera della scuola.
Era una donna giovane, sui venticinque anni.
Capelli morbidi e castani gli ricadevano sulle spalle.
Gli occhi verdi scrutavano curiosi in giro.
E non si sorpresero vedendo la malconcia figura di Ashura seduta sulla sedia dello studio.
-Ciao!- Salutò l’infermiera, sfoderando il più dolce sorriso possibile.
I pazienti guariscono più in fretta se si trovano a loro agio si ripeteva continuamente l’infermiera.
-Buongiorno.- Salutò Arashi, cercando di non scomporsi all’immane dolore alla mascella.
-Io sono Mikoto Takarashi, infermiera della Keita High School. Tu come ti chiami?- Chiese sempre con fare gentile e dolce la donna.
-Ashura… Ashura Kamizashi.- Rispose questo, quasi incerto a pronunciare il proprio nome.
Quasi non se lo ricordasse.
Quasi si vergognasse a dirlo.
-Piacere.- Disse la donna, continuando sorridere.
-Il piacere è tutto mio, Mikoto-san…- Ribatté Ashura, con un lieve rossore sulle gote.
Dopo questo breve scambio di battute, l’infermiera iniziò a visitare il ragazzo, prima, ed a medicarlo, poi.

Dopo un ora abbondante, Ashura venne rimandato in classe.
Si rese conto di aver saltato l’ora di giapponese.
Poco male, si disse.
La quarta delle sue ore era di inglese.
Dire che lui adorava letteralmente quella materia, è un eufemismo.
Forse è più corretto dichiarare che la venerava, quella materia.
Sia lei che tutti i professori che la predicavano e la insegnavano.
Con un umore decisamente migliore e con le ferite un po’ meno evidenti, Ashura rientrò in classe.
Ad attenderlo, oltre ad i soliti compagni “casinari”, vi era la prof. di inglese.
La più bizzarra prof. di inglese che egli avesse mai visto.
Una sottospecie di hippie era seduta dietro la cattedra.
Capelli neri, pettinati a mo’ di istrice.
La pelle scura e ruvida.
Completo dai colori psicadelici.Ecco chi era Sakura Aoyama, l’insegnante di inglese.
-Tu devi essere il nuovo studente…- Disse fissando dolcemente l’alunno.
-Si, sono Ashura Kamizashi.- Rispose questo, sicuro.
-Dovrò metterti una nota.- Dichiarò con lo stesso tono usato prima.
-Ero in infermeria, per quello ho fatto tardi.- Cercò di difendersi il ragazzo.
-Non mi interessa…- Commentò, mantenendo la voce tale e quale -… le regole dicono che tu devi essere qua alle 10:15, e non alle 11:10, ragazzo mio. Puoi andare a posto.-
E dire che adorava l’inglese.
-Maledetta zoccola…- Si ritrovò a pensare, estremamente incazzato.
Come se tutto quello che gli fosse successo in precedenza non bastasse.
Come se non fosse stata la giornata peggiore della sua vita, a livello scolastico, si intende.
Senza guardare in faccia niente e nessuno, il giovane Ashura si sedette rumorosamente sulla sedia, ad osservare la lezione della Aoyama, che più che un ora di scuola, pareva essere un ora di circo.
Mosse di Naruto e Dragon Ball si susseguivano una dietro l’altra, scatenando l’ilarità generale.
E Ashura odiò.
Odiò tutti i professori per essere uno più deficiente, stronzo e bastardo dell’altro.
Odiò i suoi compagni così maledettamente sadici e bastardi.
Odiò se stesso, per non riuscire ad opporsi a tutto questo.
-Ben arrivato all’inferno- si disse, prendendo la cartella ed uscendo dalla classe.
La quarta, ed ultima ora, era finita, e finalmente sarebbe tornato a casa.
Dove non ci sarebbe stato nessuno.
Sua madre al lavoro.
Sua sorella a scuola fino alle 17.
Suo padre ad Osaka.
Uscì dalla scuola, comprendendo di essere completamente solo in balia degli eventi.



Angolo della sclero:
Ecco il capitolo 4.
Sapevo di essere bastardo, ma non fino a questo punto.
Maltrattamenti sul protagonista.
Completo senso di amarezza e solitudine dello stesso.
Nemmeno i maestri del sadismo sono mai arrivati a tanto, credo.
Ma tralasciamo il capitolo 4.
Perché dal 5 ci sarà una svolta.
E posso assicurarvi che nulla sarà come sembra.
Detto questo, vi lascio all’angolo delle anticipazioni.
Passo e chiudo.
Reds92.

Anticipazioni
Capitolo quinto:
Un motivo per lottare

“Ashura Kamizashi non partecipa alla vita”.
Quante volte aveva visto scritta quella riga sul pagellino di fine anno.
E si disse che era vero.
Ma questa volta non poteva rimanere passivo.
Doveva lottare con tutto se stesso.

Risposta alle recensioni:
Todoroki: Se quello era clima di terrore non immagini nemmeno lontanamente ciò che accadrà di qui a breve. U_U Non ti svelo altro, poichè io sono bastardo... :P. Ti dico solo una cosa: non è necessario che impari a memoria ogni singolo nome. L'unico nome che è necessario che impari è quello di Ashura, e non credo ci voglia un impresa. Gli altri, più o meno, possiamo lasciarli da parte... per ora... muahahahahahahah . Se ne vuoi sapere di più dimmelo e ti contatterò U_U. Ma qui non dico altro... rovinerei la sorpresa a troppa brava gente... At salut, mia cara. Bye bye.

  
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