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Autore: Quiyu    24/03/2010    8 recensioni
Ciao a tutti, siamo Yuko chan e Quistis18, ed abbiamo deciso di unirci e scrivere una storia tanto per torturare un pò Sasuke! Speriamo possa piacervi e vogliate seguirci in questo nostro piccolo delirio ^^!
Sono cresciuti insieme, come migliori amici, come due fratelli.
Il loro legame è saldo, indissolubile. I loro sentimenti sono profondi, come l'amicizia che li lega.
Ma piano questi sentimenti, si trasformano, diventano più profondi, molto più forti di una semplice amicizia.
Unico problema, riuscire a far capire ad un dobe, quello che
si prova realmente per lui.
Questa è la missione di Sasuke, riuscire a conquistare il suo dobe,
e tenere lontani tutti i malintenzionati che tentano di portarglielo via.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un teme alla disperata conquista di un dobe

 

 

Due Uchiha sotto shock ^^

 

 

Pioveva.

L’inverno quell’anno non aveva dato nemmeno un giorno di tregua, o il gelo si insinuava nel corpo degli ignari abitanti di Konoha, oppure la pioggia cadeva incessantemente.

Anche quel pomeriggio pioveva, fredde gocce cristalline, che come tante lacrime ricadevano su Konoha, lo mettevano di pessimo umore.

Odiava il freddo, ma più del freddo odiava l’umidità, difatti per lui la giornata era iniziata malissimo, abituato al caldo della sua città natale, quando vedeva che il tempo era cattivo, il cielo scuro, anche il suo umore si rabbuiava.

Ma sinceramente, in quel preciso istante, il tempo era l’ultimo dei suoi problemi.

Seduto nel salotto del suo appartamento, mentre piccole gocce d’acqua ticchettavano contro la grande finestra che troneggiava sul centro della città, una sigaretta fra le labbra, osservava perplesso e scocciato due ragazzi molto simili fra loro con lo sguardo perso nel vuoto in evidente stato di shock, mentre un terzo giovane, biondo come il grano, armeggiava in cucina preparando un tè caldo.

Gaara scosse la testa irritato, sapeva che tutta quella storia non avrebbe portato nulla di buono, ma alla fine cosa poteva farci, non riusciva mai a dire di no a Naruto.

Così quando il biondo era piombato a casa sua, interrompendo il suo pranzo romantico con Itachi, non era riuscito a cacciarlo via, né lui né tanto meno l’altro Uchiha imbronciato che si era portato dietro, ovviamente il suo compagno non l’aveva presa altrettanto bene, ma osservandolo in quel preciso istante, con lo sguardo perso nel vuoto e una venetta che pulsava incontrollata per la rabbia che lentamente stava affiorando, supponeva che i propositi di vendetta e tortura che voleva rivolgere al suo otooto e a Naruto fossero passati in secondo piano.

Attento continuava a scrutare i due rampolli Uchiha davanti a lui, cercando in ogni maniera di riuscire a capire cosa le loro menti malate stessero elaborando in quel preciso istante. Ma in fondo quei due erano tutto tranne che geni, più che altro due mentecatti, ergo non riuscì a decifrare quegli sguardi persi nel vuoto, così, facendo passare in secondo piano lo stato mentale dei due ragazzi tornò a soffermarsi sugli avvenimenti di quel giorno, chiedendosi cosa fosse passato nella mente bacata di Naruto.

Chiedendosi dove avesse la testa l’Uzumaki, eppure era un ragazzo intelligente, come era possibile che non si fosse reso conto dello strano comportamento di Sasuke, e  che questo gli moriva dietro da anni, ma cosa più importante come gli era passato di raccontare alcuni avvenimenti della loro adolescenza a quei due? La gelosia Uchiha era rinomata, ed anche il loro lato vendicativo.

Gaara sapeva perfettamente che le settimane a seguire sarebbero state un inferno per tutti, con molta probabilità Itachi avrebbe convinto quegli squinternati dei suoi amici a dedicarsi alla caccia, non osava immaginare quanto panico avrebbero creato in città.

Perso nei suoi pensieri, venne riscosso dal rumore di un cucchiaino che dolcemente andava sbattendo sulle fini tazze da tè dell’antico servizio che sua sorella aveva voluto a tutti i costi comprargli; la voce di Naruto che lo raggiungeva:

 

-Sono ancora in questo stato pietoso?- chiese il biondo, scrutando attentamente i volti dei due ragazzi.

 

Gaara sbuffò, poi con noncuranza rispose: -Come minimo staranno elaborando qualche strano e folle piano di distruzione di massa, o qualcosa di simile, gli Uchiha sono decisamente megalomani quando s’impegnano.-

 

Le iridi cristalline di Naruto s’incupirono lievemente, in fondo un po’ gli dispiaceva, soprattutto per Gaara, sapeva che il suo colpo di testa lo avrebbe portato a discutere con Itachi, ma obiettivamente non aveva avuto nessun’altra idea per riuscire a capire che cosa fosse accaduto al teme.

Con uno sguardo da cucciolo abbandonato si voltò verso Gaara, poi con una vocina flebile sussurrò: -Mi spiace tanto per quello che è successo Gaacchan, so che quello che ho combinato ti farà discutere con Itachi, non volevo che accadesse.-

 

Gli occhi acquamarina si posarono sul giovane dalle iridi cristalline, poi come se nulla fosse, un gesto della mano come a voler scacciare quelle parole, come se quello, tutto quello che era avvenuto quel pomeriggio non fosse realmente importante.

 

-Va bene così- affermò sovrappensiero Gaara, -quello che ho fatto in passato, dico tutto, sia nel bene che nel male, non lo rimpiango, e Itachi non può mettervi bocca, ancora non stavamo insieme, forse neanche ci conoscevamo.- Poi su quel volto di solito impassibile, comparve un lieve stirarsi di labbra, -non preoccuparti e non scusarti, tu non hai fatto nulla di male, sono gli Uchiha che hanno l’idiozia come gene fondamentale nel loro DNA.-

 

La risata cristallina che inondò la camera a quelle parole, fece ghignare divertito anche il giovane dai capelli color del fuoco.

Quando il silenzio calò nuovamente nella sala, Gaara si alzò e si diresse verso la cucina, girandosi leggermente verso Naruto disse: -non preoccuparti per quei due, si riprenderanno abbastanza in fretta, almeno credo, ora aiutami a preparare la cena, non vorrai che gli eredi di una delle famiglie più influenti del paese muoiano di fame? Già abbiamo fatto parecchi danni facendoli cadere in quello stato.-

 

Nuovamente una risata allegra andò a riecheggiare per l’appartamento, Gaara sorrise interiomente per far tornare il buon umore a Naruto ci voleva veramente poco.

 

La cena era passata tranquilla, anche se in silenzio, persino Itachi e Sasuke avevano mangiato, ed ora sempre imbronciati erano seduti sul divano a rimuginare e borbottare fra loro. Si era decisamente rifiutato di sapere cosa stessero complottando, meno né sapeva meno si sarebbe infuriato in seguito; così in silenzio lavava i piatti che avevano usato quella sera, mentre avvertiva il canticchiare di Naruto, allegro come non mai, intento a finire di ripulire la cucina.

Gaara si domandava se fosse il pensiero di Kakashi a rendere l’amico così vispo quella sera. In tal caso fosse stato così, ebbe l’impressione di essere tornato in dietro nel tempo, quando erano ancora due ragazzini tanto differenti, ma che avevano legato subito, entrambi amavano vivere la notte e divertirsi, così anche con Sai, uscivano per darsi alla bella vita.

Osservava l’acqua calda scorrere sui tegami ammonticchiati nel lavello, come ipnotizzato, mentre la sua mente volava al passato, da quando era solo un’adolescente, fino a poche ore prima.

Gli ci volle un attimo per rivivere quel momento, l’attimo in cui Naruto era piombato come un uragano nel suo appartamento riportando alla luce una vita che sembrava così lontana.

 

 

Il biondo che lo pregava di farlo entrare con gli occhi azzurri luminosi e il labbro tremolante, tanto che nemmeno un inferocito Itachi era riuscito a dirgli di no.

Ora si domandava se avesse fatto bene, dalla reazione dei due Uchiha, non avevano preso bene il loro racconto.

Ma ripensandoci era tutta colpa di quell’idiota di Sasuke e della sua nuova strategia per conquistare Naruto, come gli era passato per la mente che ignorarlo fosse la cosa più saggia da fare? Tanto che quel baka del biondo si era reso conto del cambiamento di atteggiamento del suo migliore amico solo dopo due settimane.

Scosse la testa sconsolato domandandosi cosa lo avesse portato in quella città di matti, quando nella sua Suna viveva tanto tranquillamente.

 

Finito di sistemare la cucina i due giovani si diressero a preparare le camere da letto, o meglio la camera che avrebbero diviso Naruto e Sasuke, sperando che non si uccidessero a vicenda. Di comune accordo i due ragazzi erano giunti alla conclusione che non era il caso di mandare in giro da soli i due Uchiha in quelle condizioni, non sapevano se si sarebbero potuti ammazzare alla guida delle loro auto, o peggio ammazzare qualcuno solo per sfogarsi, dopotutto quel giorno erano venuti a conoscenza che i ragazzi di cui erano innamorati non erano sempre stati devoti solo a loro, ma avevano avuto altre storie, anche se obiettivamente Naruto ancora non si era reso conto di quello che Sasuke provava per lui, e tecnicamente non stavano insieme, ma in fondo per la mente dei due questo era solo un dettaglio irrilevante; ma tali scoperte avevano minato in fondo il loro orgoglio e probabilmente anche la loro sanità mentale.

Sbuffò spazientito, mai che si potesse avere una giornata tranquilla, poi gettò uno sguardo ai due dementi, stavano ancora confabulando fra di loro, li osservò per qualche minuto, preferendo poi lasciarli cuocere ancora un po’ nel loro brodo.

 

 

***

 

 

Sbuffò, osservando un punto fisso nella stanza.
Da poco era venuto a conoscenza del passato del suo amato rossino ed ancora non se ne capacitava. Come aveva fatto a non accorgersene in tutti quegli anni? Ok, non si conoscevano da sempre come Sasuke e Naruto, però era ormai da qualche anno che Gaara era entrato nella sua vita ed in seguito era diventato il suo ragazzo, per cui come era potuto sfuggire alle sue accurate indagini tutto ciò? Aveva accuratamente scandagliato il passato del rossino alla ricerca di possibili rivali la prima volta che lo aveva conosciuto, ma non ne aveva trovati per cui si era tranquillizzato, partendo poi subito alla sua conquista, ovviamente riuscita. Ma di tutti gli amanti che Gaara aveva avuto, bhè lui non ne aveva mai trovato traccia. Assurdo.

 

Continuava a fissare in stato catatonico la camera nella quale si trovava con suo fratello, che attualmente versava in condizioni peggiori delle sue.

Gli lanciò uno sguardo veloce, constatando che in effetti era messo decisamente male.

Certo, lui ora avrebbe sguinzagliato la sua banda di amici alla ricerca dei disgraziati che si erano fatti il suo rossino, perché meritavano una punizione esemplare, ma il suo otouto non aveva simile fortuna.  Infondo con chi poteva realmente prendersela lui, visto che con Naruto in effetti non ci stava insieme? Appunto.

Bhè, più tardi avrebbe pensato a come aiutarlo. Infondo doveva pur salvare l’economia nazionale basata sulle scommesse no? E rendere felice suo fratello, ovviamente.

 

Il suono della risata di Naruto lo fece lentamente tornare con la mente al presente ed al suo attuale problema.

Quanti omicidi potevano coprire i suoi soldi? E quanti casi del genere i suoi avvocati potevano far insabbiare? Erano dati che gli serviva avere al più presto, in modo da poter cominciare la sua caccia senza problemi.

Certo, sapeva che non era stato il primo con cui il rosso era andato a letto, non era stupido come il suo otouto lui. Però da qui a pensare che Gaara fosse un tale libertino ce ne passava!

Non riusciva proprio a figurarselo in versione sciupa ragazzi! Andiamo, con quello sguardo di ghiaccio, la parlantina a zero e l’indifferenza che lo circondavano come diavolo aveva fatto ad adescarne tanti? Di solito uno così intimorisce no? Certo, non intimorisce un Uchiha ovvio, ma tutti gli altri comuni ragazzi non erano certo Uchiha! Quindi come aveva fatto? E perché lui non ne sapeva niente?

Ecco, questo era un altro punto che gli dava oltremodo fastidio: l’esserne stato all’oscuro fino a quel momento.

Se Naruto non avesse voluto vuotare il sacco nella vana speranza di riconciliarsi con Sasuke, Gaara gli avrebbe mai rivelato niente?

Probabilmente no.

Sbuffò, appoggiandosi con la schiena al muro ed ascoltando il chiacchiericcio di sottofondo prodotto da Naruto e Gaara in cucina.

-Otouto..-

La voce flebile di suo fratello lo riscosse dai suoi pensieri, portandolo a girarsi verso di lui. Non appena lo fece, si ritrovò a specchiarsi in occhi simili ai suoi e pieni di rassegnazione. Sbiancò, rassegnazione negli occhi di Sasuke? Ecco, un altro dei segni dell’apocalisse era giunto! Ed ora cosa avrebbe scoperto, che un tempo Gaara era etero e si era fatto tante ragazze? Ok, questo era impossibile, forse, ma non centrava comunque niente al momento.

Riportando l’attenzione su suo fratello gli rispose sussurrando –dimmi-.

-Non ho alcuna speranza con Naruto vero?- sospirò, -come ho fatto a non accorgermi di niente? Eppure lo ho osservato così tanto e così a lungo. Alla fine l’ingenuo sono io eh, ironico.-

Gli fece male sentire l’orgoglioso Sasuke parlare così, scommesse a parte ci teneva davvero a lui e sperava che un giorno sarebbe davvero riuscito a conquistare Naruto.

Risoluto si voltò verso di lui, non poteva permettere che si buttasse giù così –No Sas’ke, ti sbagli. Innanzitutto, nessuno di noi si era accorto di niente lo sai, credevamo tutti che Naruto fosse puro ed ingenuo. Secondo, tu non sei affatto ingenuo- sorrise- se tu lo fossi veramente allora  gli iceberg sarebbero fatti di polistirolo! E’ una cosa impossibile fratellino- gli scompigliò i capelli riuscendo a farlo sorridere lievemente.

 

Purtroppo lo stato di alleggerimento mentale durò poco, bastò loro sentire le risate provenienti dalla cucina per tornare a deprimersi. Infondo, il punto non era cambiato, i loro amori avevano un passato che a loro era stato sconosciuto fino a poche ore prima, un passato pieno di ragazzi che non erano loro e che avevano osavano toccare qualcosa che gli apparteneva di diritto.

 

Itachi riportò la sua mente alla caccia che avrebbe dovuto organizzare.

Era necessario mandare Zetsu a cercare informazioni sugli obiettivi, poi lasciare le spese per armi e tutto il necessario a Kakuzu, e discutere con gli altri le strategie da adottare. Doveva trovare e far fuori tutti coloro che avevano osato sfiorare il SUO Gaara!

Un pensiero improvviso lo bloccò. Il suo rossino non lo aveva specificato, ma nelle sue relazioni passate era stato uke o seme? 

Un nuovo istinto omicida nacque in lui al pensiero che qualcuno avesse sfiorato in profondità il suo ragazzo. Ok che sapeva di non essere stato il primo, ma che in troppi  avessero osato profanarlo era inaccettabile! Sperò vivamente per loro che fossero tutti uke, e che il seme fosse stato sempre e solo Gaara. O la sua famiglia si sarebbe ridotta sul lastrico per evitargli la sedia elettrica..

 

Fu solo qualche ora dopo mangiato che il suo umore cominciò a dare segni di ripresa.

E ciò avvenne alla notizia che suo fratello e Naruto avrebbero dormito nella stessa stanza. Si rallegrò, sperando in una nottata/mattinata divertente.

Comunque per ora era meglio fingere di essere ancora in stato catatonico come Sasuke, sia mai che a Gaara venisse voglia di coccolarlo nel letto per farlo riprendere uhuh.

 

Si voltò verso suo fratello giusto per consigliargli di non saltare addosso a Naruto durante la notte, perché sarebbe stato decisamente controproducente.

Poi con la mente divisa tra la curiosità di sapere cosa sarebbe successo tra quei due durante la notte, e la voglia di eliminare i vecchi amanti di Gaara che ancora cresceva in lui, si decise a seguire ubbidiente il suo ragazzo nella sua stanza.

Si preannunciava una notte decisamente interessante!

 

 

 

 

***

 

 

 

 

Naruto osservava attentamente il teme sdraiato sul letto che quella notte avrebbero condiviso. Era decisamente agitato, non che il dormire con Sasuke fosse un problema, troppe volte lo avevano fatto, sia da bambini che dopo, ma in quei giorni il suo migliore amico era decisamente strano, probabilmente sarebbe stato capacissimo di strangolarlo nel sonno. Ma sorvolando sul fatto che avrebbe potuto eliminarlo, pensò alle ultime settimane, anche se aveva fatto finta di nulla, non era uno stupido, si era reso conto fin da subito che c’era qualcosa che non andava, il comportamento di Sasuke era cambiato da un giorno all’altro, e sinceramente non riusciva  a capirne il motivo.

Un paio di volte aveva anche provato a chiedere delucidazioni al diretto interessato, ma questo con lo sguardo gelido lo squadrava per qualche istante, per poi allontanarsi mormorando un freddo tsk fra le labbra, senza dargli una risposta.

Che l’Uchiha fosse lunatico lo sapeva, che aveva dei seri problemi caratteriali e non fosse in grado di relazionarsi con il prossimo anche, ma non credeva che arrivasse al punto di non voler parlare neanche più con lui che era il suo migliore amico.

Forse stava impazzendo completamente!

 

Paziente, aveva aspettato due settimane, facendo finta di nulla, con la speranza che il teme tornasse in sé, ma alla fine visto che si era impuntato su quello strano atteggiamento era andato nel suo studio ad affrontarlo, con l’intenzione di non accettare uno sbuffo o un tsk come risposta, a costo di prenderlo a pugni.

 

Quella mattina, senza troppe cerimonie si era presentato nello studio del più piccolo degli Uchiha, aveva congedato le segretarie di Sasuke, e poi dopo aver chiuso la porta aveva affermato che non se né sarebbe andato finché non gli avesse dato una spiegazione plausibile sul suo repentino cambio di carattere, e la schizzofrenia non era una scusa accettabile, visto che sapeva perfettamente che non vi soffriva.

Ovviamente quel teme aveva cercato in tutti i modi di ignorarlo, ma improvvisamente quando stava per desistere rassegnato, affermando che avrebbe fatto tardi ad un appuntamento con Kakashi, Sasuke aveva finalmente deciso di rivolgergli la parola.

Era rimasto letteralmente basito alle parole che gli aveva rivolto il moro, e mai avrebbe pensato che si fosse sentito escluso dalla sua vita perché non gli aveva mai parlato di Kakashi. In un attimo aveva preso la sua decisione, dopotutto arrivati a quel punto poteva anche raccontargli tutto. Così, di punto in bianco lo aveva preso e trascinato da Gaara, gli serviva qualcuno che confermasse la sua storia e che lo spalleggiasse in un certo qual modo. Inoltre il rosso era l’unica persona  che poteva far capire  a quel teme che non era per cattiveria o mancanza di fiducia che non gli aveva mai raccontato della sua relazione con Kakashi, o di qualche sua altra vecchia fiamma, solamente non aveva mai trovato l’occasione giusta.

Erano così piombati a casa del rosso, del tutto incuranti delle proteste d’Itachi, e nel bel mezzo dei fulmini che il maggiore degli Uchiha lanciava dagli occhi, con la speranza di incenerirli all’istante, aveva iniziato il suo racconto; di come da ragazzi lui, Gaara e Sai uscissero spesso insieme, andavano in discoteca, o in svariati locali notturni, si divertivano non solo ballando, avevano avuto diverse avventure, mai storie serie, solo una notte e poi dimenticavano anche il nome del loro amante occasionale.

Molte volte aveva provato a chiedere al teme di uscire con loro, ma lui si era sempre rifiutato, affermando che odiava i posti troppo rumorosi e troppo affollati, così dopo un po’ aveva rinunciato, sapendo che avrebbero avuto altre occasioni per passare del tempo insieme.

Ricordava perfettamente la sera in cui aveva conosciuto Kakashi, era quasi un anno che facevano quella vita, e lo aveva incontrato al Kiuuby uno dei locali più in di Konoha, all’epoca aveva 16 anni, quello che sarebbe divenuto il suo amante dieci di più.

Lo aveva individuato in mezzo alla folla, riconoscendolo come uno dei soci più giovani di suo padre, un ragazzo affascinante che aveva intravisto solo alcune volte nello studio di Minato.

La sua intenzione era solo quella di salutarlo, niente di più, nella più classica delle buone maniere, mai avrebbe pensato che solamente incrociando lo sguardo di quell’uomo lo avrebbe designato come sua nuova preda. Già, perché all’inizio lo intrigava, voleva solo sedurlo, giocare con lui, magari più di una notte, ma col il tempo, dopo che lo aveva conosciuto la loro era divenuta una relazione seria. Poi per ovvi motivi gli unici a conoscenza della storia erano Gaara, Sai e qualche amico di Kakashi, di certo non avrebbe voluto far scoppiare una tragedia, conosceva suo padre, Minato tutt’oggi lo considera ancora un bambino, figuriamoci quando aveva solo sedici anni; e poi c’era il teme, lui e le sue manie, come Minato, Sasuke era iperprotettivo, e gelosissimo della loro amicizia, forse era per questo che non lo aveva mai informato dei suoi amanti.

Dopo che si erano lasciati, quando l’albino aveva accettato un incarico in un’altra città la loro relazione era finita, Naruto all’epoca doveva ancora terminare l’università, e per quanto fosse legato al suo compagno, e i tre anni trascorsi insieme fossero stati magnifici, aveva preferito rimanere a Konoha, anche se l’uomo gli aveva proposto di seguirlo.

Dopo ovviamente, aveva ripreso la sua vita, e pian piano, le sue uscite insieme ai suoi due amici, queste erano andate avanti finché i due non si erano ufficialmente fidanzati.

 

Scosse la testa, per poi tornare a fissare fuori dalla finestra la pioggia che non aveva nessuna intenzione di smettere di cadere.

Il cielo scuro e il cattivo tempo gli mettevano malinconia.

Abbandonando la visuale fuori della finestra tornò a posare le sue iridi cristalline sul suo migliore amico. Chissà se poteva definirlo ancora a quel modo? Improvvisamente nella testa gli rimbombò una domanda, la stessa che gli aveva fatto Itachi diverse settimane addietro: “Cosa è per te Sasuke?”

Il suo migliore amico, ma mentre si rispondeva una nuova domanda gli affiorò alla mente: “Ed io cosa sono per il teme?”

 

Con un gesto brusco della testa scacciò via quei pensieri, più in là forse avrebbe provato a dargli una risposta, ma ora la cosa più importante era riuscire a chiarirsi con Sasuke.

 

Mentre centinaia di pensieri vorticavano nella sua mente, uno sbadiglio affiorò alle sue labbra, era stanco, decisamente stanco.

Aveva bisogno di una lunga notte di sonno, poi il giorno seguente avrebbe ripreso la conversazione con l’Uchiha.

Silenzioso, si spogliò, e rimanendo solo con i boxer indosso, si infilò sotto le coperte, ma la voce del teme lo riscosse dai suoi mille pensieri:

 

-Dimmi dobe che diamine hai intenzione di fare?- chiese il moro osservando con sguardo famelico il corpo del suo migliore amico infilarsi sotto le coperte, seminudo.

 

Iridi cristalline si immersero in due pozzi scuri, lo scrutavano come se il loro proprietario fosse impazzito del tutto, poi con uno sbuffò rispose:

 

-Secondo te teme, vado a dormire. E’ tardi, ho sonno e non posso di certo continuare a fare da balia a te che sei caduto in uno stato catatonico.-

 

-Innanzitutto non ti ho chiesto nulla, e poi dobe, non sono caduto in uno stato catatonico come dici tu, ma stavo solo riflettendo.- affermò stizzito il moro, mentre i suoi occhi si affilavano come lame taglienti.

 

-Si, si come dici tu, ma ora lasciami dormire.-

 

-E’ questo il punto, non puoi dormire qui.-

 

-Dimmi teme sei impazzito? Dove dovrei andare a dormire secondo te?-

 

-Sul divano.- rispose serio Sasuke.

 

-Vacci tu a dormire sul divano, io questa notte la voglio passare in un letto.-

 

-E io ti dico che non puoi.- ma le proteste del moro terminarono lì, visto che Naruto, del tutto incurante delle sue strilla e dei suoi strepitii si era infilato sotto le coperte.

 

 

Il silenzio era calato nella camera da alcuni minuti, con gli occhi chiusi, Naruto tentava di addormentarsi, la stanchezza era molta, e quella appena trascorsa era stata una giornata estenuante. Ma qualcosa non gli permetteva di rilassarsi, avvertiva il respiro di Sasuke accanto a lui, e gli occhi scuri che ogni tanto si soffermavano a fissarlo.

 

Lentamente con lo scorrere del tempo, e con il rumore della pioggia che faceva da sottofondo, il sonno cominciò a prendere il sopravvento, quando ormai era quasi nel mondo dei sogni, diede voce ad una domanda che premeva per uscire da tutta la sera:

 

-Dimmi teme io e te siamo ancora amici?-

 

Scivolò fra le braccia di Morfeo ancor prima di sentire la risposta di Sasuke, che immobile nel grande letto matrimoniale continuava a fissarlo incantato.

 

 

 

 

***

 

 

 

 

Sasuke continuava a fissare da ore il soffitto con la vana speranza di riuscire prima o poi a prendere sonno.

La domanda che Naruto gli aveva posto prima di addormentarsi lo aveva colpito, e la sua risposta aveva oscillato tra un bel –sì- ed un –non lo siamo mai stati-, che per fortuna il biondo addormentandosi non aveva sentito.

Amici? Si può essere amici della persona che si ama? Alcuni direbbero di sì, ma –alcuni- non sono Sasuke Uchiha.

Lui si sentiva ancora ferito dal comportamento di Naruto, per cui rispondere ora ad una domanda del genere per lui era tutt’altro che facile. Anzi.

Amici. Non riusciva a togliersi questa parola dalla mente, e più ci pensava più il sonno sembrava non volerlo avvolgere tra le sue spire.

 

Mentre la sua mente era ancora concentrata su quella parola sentì un improvviso calore avvolgergli il petto.

Sorpreso abbassò lo sguardo riuscendo ad intravedere, grazie agli occhi ormai abituati al buio, un braccio. Incredulo voltò lo sguardo notando solo allora che Naruto lo aveva abbracciato nel sonno.

Il suo cuore prese a martellare veloce in petto. Il suo sogno erotico di una vita era abbracciato a lui in un letto e seminudo!

Ora voleva proprio sapere quanti uomini razionali sarebbero riusciti a mantenere il sangue freddo in una circostanza simile. Appunto. Era in casi come questo che ringraziava di essere un Uchiha.

Se fosse saltato addosso a Naruto ora, di sicuro avrebbe rovinato tutto. Non era stupido lui, lo sapeva.

Naruto era una persona semplice, ingenua. Di sicuro avrebbe frainteso o si sarebbe spaventato e di conseguenze, anche se non con cattiveria, lo avrebbe allontanato. E questo lui non poteva permetterlo.

Anche se ferito e depresso, e sconcertato dalle scoperte sul suo passato, non si sentiva ancora pronto per rinunciare a lui, per perderlo. No, perché gli Uchiha sono possessivi, e Naruto che dir si voglia, in un certo qual senso, era Suo.

 

Per distrarsi riportò la mente alla giornata appena trascorsa, rievocando immagini e sensazioni nella speranza che esse potessero distrarlo da quel momento. Anche se era un impresa difficile.

 

La sua mente lo riportò a come quella strana giornata era iniziata. Con il dobe che faceva irruzione sul suo posto di lavoro e pretendeva spiegazioni per il suo comportamento. E poi c’era gente che ancora si chiedeva perché lo chiamasse dobe, tsk.

A volte raggiungeva livelli di stupidità troppo alti anche per lui! Come aveva fatto in quelle due settimane a non capirlo? A non capire che ce l’aveva con lui perché si era sentito ferito e tradito da quello che considerava il suo migliore amico?

Comunque, alla fine aveva ceduto. Ma proprio non ce l’aveva fatta a resistere quando lo aveva sentito dire che avrebbe fatto tardi ad un appuntamento con Kakashi. Così aveva scelto l’unico modo per trattenerlo e farlo restare con lui: confessargli quanto fosse ferito.

Non era stato neanche così umiliante come credeva, anzi. Era stato quasi liberatorio. Come togliersi un peso.

Alla fine però era riuscito ad ottenere il suo scopo, trattenere il dobe. Peccato che non aveva previsto il resto.

Suddetto dobe lo aveva trascinato a casa del rosso dove avevano beccato anche Itachi, ed ignorando bellamente le occhiate omicide di quest’ultimo Naruto aveva cominciato a raccontare il loro passato.

 

Ora non sapeva se sentirsi peggio o meglio.

Da un lato era contento che Naruto si fosse aperto con lui finalmente, dall’altro era deluso perché al biondo c’erano voluti anni ed il suo comportamento glaciale degli ultimi giorni per aprirsi con lui. Quindi come gioirne ora?

Era confuso, indubbiamente.

Lui e Naruto avevano sempre avuto uno strano rapporto. Di sicuro non era mai stato normale, ma nessuno dei due si lamentava di ciò, anzi era bello condividere qualcosa di unico. Poi c’era stata la scoperta del lato nascosto della vita del biondo, infine la confessione di quest’ultimo.

Bene ed ora? Naruto pretendeva che tutto tornasse come prima? Cosa si aspettava da lui, che dimenticasse che lo aveva ferito e gli aveva mentito? Non poteva farlo. Assolutamente. Infondo un’altra –bella- dote degli Uchiha non era la testardaggine unita al loro smisurato orgoglio? Bhè, lui era un perfetto Uchiha quindi …

 

Non sapeva cosa fare, come comportarsi. Avrebbe dovuto continuare a fare il glaciale anche il giorno dopo, oppure avrebbe dovuto far buon viso a cattivo gioco ed assecondare il dobe nella sua illusione di aver sistemato le cose? Bella domanda, sperò quasi che qualcuno gli desse anche una bella risposta prima dell’alba però. Peccato non si potesse avere tutto dalla vita.

 

Immerso nelle sue elucubrazioni mentali quasi cacciò un urlo di paura sentendo tutto il peso del biondo rovinargli improvvisamente addosso.

E mentre lui prendeva a recitare un sutra per calmare, o almeno provarci, i suoi bassi istinti, Naruto parlò:

 

-Teme, mi compri una fabbrica di ramen? Mhh…-

 

Dire che dopo aver sentito quel lamento strascicato fosse rimasto congelato, sarebbe stato un eufemismo.

Ramen, una fabbrica di ramen, era questo che c’era nei sogni di quella testa bacata solo poche ore dopo avergli svelato il suo scabroso passato e mentre dormiva con lui? Del fottutissimo ramen?!?

 

Fu tentato di picchiarlo o soffocarlo nel sonno, ma la posizione equivoca, l’averlo totalmente sopra di sé, lo aiutarono a distendere un po’ i nervi.

E mentre la tensione aiutava il sonno ad arrivare, complice la stanchezza sia fisica che mentale e la notevole quantità di stress accumulato, Sasuke si ritrovò a rispondere –Dobe, dopo questa puoi giurarci che le tue dannate fabbriche di ramen le rado al suolo- prima di cedere finalmente ad un meritato sonno ristoratore.

 

 

 

 

Angolino delle pazze:

Ciao bella gente, siamo tornate con il nuovo capitolo, speriamo che sia di vostro gradimento, e ringraziamo tutti coloro che leggono, commentano e mettono la storia fra le preferite e via dicendo a tutti gli altri elenchi che si sono aggiunti ^^, ci sentiamo a fine mese prossimo con il nuovo capitolo, e lasciateci tanti commenti, un bacio Yuko e Quistis.

 

 

 

Ryanforever: Ciaoooo, lo sappiamo anche per noi è decisamente un periodo stressante, ti capiamo benissimo… serve a tutti un periodo di relax, lunghi mesi di letargo ^^, ma passiamo alla storia, e così sei d’accordo con la strategia di Sasuke, che secondo noi fa un po’ acqua da tutte le parti, in fondo per conquistare una persona non puoi ignorarla, si sis ente escluso dalla vita del suo migliore amico, ma potrebbe essere anche il suo brutto carattere, sempre scostante ad aver portato Naruto a prendere quella decisione… Vabbene carissima, ti ringraziamo tanto per lo splendido commento, e che anche questo capitolo sia di tuo gradimento, un bacio.

 

Krikka86: Innazitutto benvenuta, e secondo grazie per il commento e per i complimenti, siamo felicissime che la storia ti piaccia. Per quanto riguarda il comportamente di Sasuke, stiamo notando che in parecchie siete dalla sua parte (nonva affatto bene ^^) a parte gli scherzi, non c’è un motivo particolare, o forse ce né più di uno per il quale Naruto non si è confidato con il suo migliore amico, migliore amico che non si è accorto tra l’altro che il biondo era innamorato, certe cose non c’è bisogno di dirle. Comunque scoprirai nei prossimi capitoli se Naruto lo ha fatto per qualche motivo recondito, o se non ci ha proprio pensato, conoscendolo sarebbe da lui, baci e alla prossima.

 

Act: grazie per i complimenti, siamo felici che il capitolo ti sia piaciuto ^^, per quanto riguarda Itachi anche noi lo troviamo favoloso, lui e le sue brillanti idee, è il fratello che ogni ragazza vorrebbe avere. Grazie ancora per il commento, e al prossimo capitolo, baci Yuko e Quistis.

 

Crazyapple: da un certo punto di vista la pensi come noi, è vero che entrambi hanno sbagliato, Naruto nel non confidarsi con il suo migliore amico, e Sasuke perché pur conoscendolo da una vita non si è accorto dei cambiamenti che l’amore ha avuto sul suo migliore amico, ma per quanto entrambi abbiano commesso degli errori, mai e poi mai devi sentirti in pena per il teme, tanto prima o poi tornerà a comportarsi come tale. Ti ringraziamo per il commento, e per la premura, cercheremo di stressarci il meno possibile, anche se la vediamo decisamente dura. Un bacio e al prossimo capitolo, ciao ciao.

 

Any Ikisy:  il ragionamento, seppur contorto lo abbiamo capito perfettamente, anche se Yuko chan non è affatto a favore di ciò che dici, lei non vede il motivo per cui Sasuke dovrebbe sentirsi tradito, come amico potrebbe passare, ma per quanto riguarda il fronte amore, loro non stanno insieme, ma rimane sempre il fatto che non si è obbligati a dire tutta alle persone che ci sono accanto, magari non per cattiveria, ma solo per evitare di farle star male, o non litigarci. Ma andiamo oltre, ti ringraziamo per lo splendido commento, e non preoccuparti cercheremo in tutti i modi di riguardarci il più possibile, grazie e al prossimo capitolo. Ciaooooo, un bacione.

 

Antowill: hai perfettamente ragione al riguardo, il comportamento di entrambi è stato sbagliato da un certo punto di vista, ma alla fine sono entrambi testardi ed orgogliosi, e Naruto è decisamente svagato, quindi non li si può rimproverare troppo. Per quanto riguarda il loro rapporto, ci vorrà un po’ prima che si risistemi tutto, entrambi devono cambiare i loro atteggiamenti e crescere un po’ prima di rendersi conto dei reali sentimenti che provano l’uno per l’altro. Ti ringraziamo per lo splendido commento e non è affatto misero, ci piacciono tutti in egual modo, al prossimo capitolo, baci Yuko e Quistis.

 

Miyabi: grazie per lo splendido commento, siamo felice che la storia ti piaccia, e speriamo che continuerai a seguirci, per quanto riguarda il teme, non preoccuparti troppo per lui, alla fine è un teme. Baci.

 

1 tenera ragazza morta: su su, non ti preoccupare, deve essere un virus che gira, e che fa impazzire le persone che improvvisamente iniziano a provare pena per il teme, nulla di grave una settimana di riposo e passa tutto. Anche noi adoriamo Itachi, in fin dei conti le scommesse e la vita sentimentale di Sasuke sono tutti nelle sue mani, a detta di Quichan la cosa è preoccupante, ma in fondo l’Uchiha è un genio no??? La tattica di Sasuke non era un granchè di fatti ha appena deciso di cambiare metodo di conquista, ancora se non sa perfettamente qual è. Grazie per il commento, baci e al prossimo capitolo.

 

Damis: Anche noi adoriamo Itachi, e lui non è solo preoccupato per le scommesse, è un bravo fratello maggiore, che si preoccupa sia delle scommesse che del suo otouto, in fondo in fondo a Sasuke gli vuole bene. La strategia di Sasuke è un po’ un utopia, quindi probabilmente la cambierà, chissà che non gli andrà meglio con il dobe. Grazie per lo splendido commento, al prossimo capitolo, Baciiii.

 

 Ocatarinetabelasciscix: Ohhh Itachi da un certo punto di vista è un pessimo fratello, ma da un altro di preoccupa per il suo otouto, quindi diventa unmagnifico principe azzurro ^^ di cui siamo innamorate anche noi. Però in questo capitolo ti icrederai, si preoccuperà molo per Sasuke, in fondo è un bravo ragazzo ^^.

Ti ringraziamo tantissimo per lo splendido commento, spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento, un bacio Quichan e Yuko.

 

Lady moon: grazie per il commento, ma dobbiamo deluderti, in questo capitolo Itachi ancora non entra in azione, ci spiace ma anche lui è incorso in un momento di shock ^^, speriamo che si riprenda meglio del fratello. Grazie per lo splendido commento e speriamo che ti piaccia questo capitolo, baciiii.

 

Mikkabon: si non sei la sola che è rimasta basita dalla coppia Kakashi Naruto, ma obiettivamente non ce ne sono molte in giro, e noi volevamo lasciare di stucco i lettori, con qualcuno fuori dai canoni, insomma Sasuke non ha potere su Kakashi, non lo spaventa e via dicendo… passando a Itachi e compagnia, non sono poi così infami, alla fine sono solo un po’ annoiati e trovano un modo come un altro per divertirsi ^^.

Grazie per il commento e per i complimenti, addirittura divino, potremmo montarci la testa, un grandissimo bacio e al prossimo capitolo.

 

Maynana89: bè bisogna dire che ti sei immedesimata con il teme, e ciò che ha provato, ma non sei assolutamente una teme anche tu, solamente che ognuno di noi regisce al dolre in maniera differente, tutto qui. Per quanto riguarda Itachi, forse farà qualcosa lui per aiutare il fratello, ma dovrai attendere i prossimi capitoli per vedere come si evolgono i fatti ^^.

Grazie infinite per lo splendido commento e per tutti i complimenti che ci hai fatto, un bacione al prossimo capitolo, ciaooo.

 

Ilarione: non ti devi preoccupare troppo per il teme, e soprattutto non devi confidare troppo in Itachi. Anche se è un mito è pur sempre un Uchiha! Siamo contente che la storia ti sia piaciuta e ti abbia anche divertito, ti ringraziamo per il commento ed i complimenti.

 

 

 

 

 

  
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