Buon fine settimana! Eccomi con il secondo capitolo del Pov Bella! Credo si noterà che adoro infinitamente Emmett, lo ammetto, è uno dei miei personaggi preferiti. Bhe, vi ringrazio per i divertentissimi commenti, mi hanno fatto seriamente piacere, e anche per chi ha inserito questa storia tra preferiti e seguiti. Non posso che esserne lusingata ahahah XD GraZie Grazie!
Troverete a fine pagina le risposte ai commenti, nel blog invece ci saranno gli spoiler... sarà costantemente aggiornato ^^
Che altro dire... ora come ora non mi viene in mente nulla, quindi mi limito a salutarvi!! Un bacione
Manu
_______________________________________________ ♥
Giungemmo
finalmente
al ristorante in centro, scelto da Emmett appositamente per
l’occasione. A
quanto pareva voleva fare le cose in grande, benchè il
nostro matrimonio fosse
fasullo. Quando gli avevo domandato perché sprecare una tale
quantità di denaro
si era limitato ad asserire che quello, con grande
probabilità, sarebbe stato
il mio unico matrimonio e che voleva donare a me, futura zitella acida,
un
lieto giorno.
Bastardo!
Bhe,
mi ero
adeguatamente vendicata, rifiutandomi di preparargli la cena per
un’intera
settimana. Purtroppo per lui le sue doti culinarie erano catastrofiche,
quasi
quanto quelle di Rosalie.
Scossi
il capo
angustiata, i loro futuri figli sarebbero morti di fame, poveri pargoli.
«
Scendiamo? » mi
porse gentilmente la mano, evitando ogni tipo di commento sarcastico,
presumibilmente
impietosito dalla mia espressione avvilita.
Una
vera e propria
novità, quel burlone era solito non notare mai determinati
dettagli e quando
ciò accadeva si divertiva infinitamente ad infierire.
Ho
già detto che è un bastardo?
La
sensibilità non
era certo il suo forte.
« E se tornassimo
a casa? – mormorai
speranzosa. – Ti preparerei una squisita piccata di maiale!
» proposi, facendo
leva sul suo viscerale amore per il cibo.
Emmett
era
estremamente goloso. Prediligeva i dolci, ma non disdegnava un buon
piatto di
pasta o qualche altra prelibatezza. Personalmente ero più
selettiva, ma dovevo
ammettere che cucinare per lui era estremamente gratificante, anche se
faticoso. Sfamarlo non era mai cosa da poco…
Ha
messo su un po’ di grasso,
ultimamente! Constatai
fissando il suo profilo, avvolto in un magnifico e costoso completo
gessato,
ben lungi da comunicargli la mia osservazione.
Un altro dei suoi difetti… era estremamente narcisista.
«
In questo
ristorante preparano dei piatti italiani favolosi, dovresti offrirmi
ben altro
per destare la mia attenzione da quello che intendo divorare.
» replicò,
sfregandosi le mani con entusiasmo.
«
Uhm…» mugugnai con
lieve preoccupazione.
Spero
solo che non dovremmo ricorrere
ad una lavanda gastrica, stasera…
«
Muoviamoci!
» esclamai, tentando di porre fine alle mie
elucubrazioni.
Il
pensiero di ciò
che mi attendeva mi stava decisamente esasperando ed a peggiorare la
situazione
c’erano i sensi di colpa per le menzogne che avremmo
raccontato alla sua
famiglia. Ancora non comprendevo come lui potesse protrarre una tale
farsa
senza esserne minimamente toccato.
Il
suo senso dell’umorismo è
decisamente preoccupante…
Sbuffai
contrariata,
stirando nervosamente il vestito, per eliminare le pieghe formatesi nel
viaggio. Il minimo che potessi fare era apparire decente agli occhi di
coloro
che sarebbero diventati a loro, anche se, in fin dei conti nemmeno
avrei dovuto
provare tutta quell’ansia… quelle persone
sarebbero ben presto uscite dalla mia
vita, successivamente al divorzio.
Il
matrimonio sarebbe
durato lo stretto necessario per assicurarmi la cittadinanza. Di
ciò che
sarebbe accaduto, successivamente alla separazione, non avevamo ancora
discusso,
per il momento ci limitavamo a tentar di convolare a nozze. Al resto
avremmo
pensato in seguito…
Certo,
avremmo diviso
l’appartamento con Rosalie, malgrado potesse apparire
inusuale per una coppia
di giovani sposi avremmo giustificato la convivenza come un favore ad
un’amica.
…
bhe, non era poi
del tutto una bugia! Sebbene non fosse Rose la reale beneficiaria
dell’azione
caritatevole!
Scossi
il capo
esasperata. Era tutto eccessivamente contorto e temevo che il nostro
castello
di carte potesse cadere da un momento all’altro,
trascinandoci nel caos delle
nostre frottole!
Emmett
mi fissò,
accigliato. « Tranquillizzati se non vuoi destare sospetti.
»
Mi
esortò con lo
sguardo a inoltrarci nella folla al di fuori della costruzione. Per lui
quella
situazione era ormai ben nota, non osavo immaginare quante ragazze
avesse
condotto lì, presentandole come sue fidanzate, magari
rammentando a stento i
loro nomi. Delle volte mi sarebbe piaciuto poter scrutare nei meandri
di quel
poco di materia grigia che possedeva, non mi sarei sorpresa di trovarvi
qualche
inconsueta anomalia. Il suo modo di pensare era quasi sempre al di
fuori di
ogni schema logico e razionale.
Ma
ormai siamo in ballo…
«Certo,
genio della
truffa, per te è facile! - sbottai caustica. –
Spero solo che tu sappia come
sopperire alla mia incapacità nel mentire. »
brontolai, seguendolo riluttante
all’interno del ristorante, ben attenta a celare la mia
figura dietro la sua
imponenza. In tal modo speravo di poter gettare una veloce occhiata al
tavolo
prima di essere scorta, preparandomi psicologicamente a ciò
che avrei dovuto
affrontare.
Durante
gli anni di
amicizia, Emmett mi aveva spesso mostrato le foto della sua famiglia,
soprattutto alcune risalenti alla sua infanzia. Talvolta mi aveva anche
proposto di trascorrere a Forks le vacanze, progetto che avevo sempre
cordialmente rifiutato. L’idea di passare con dei perfetti
estranei il Nuovo
Anno mi intimoriva e non mi aggradava affatto, malgrado la presenza del
mio
amico… in quel momento invece mi apprestavo addirittura
a soggiornare da uno di loro e a presentarmi come la perfetta
fidanzatina.
Se
almeno avessimo
optato per un albergo…
Em
si era lasciato
convincere da Alice ad alloggiare da Edward, affermando che in una casa
avremmo
potuto usufruire di maggiori comfort ed agi. Non aveva tutti i torti,
ma in un
certo senso rendeva la farsa ancor più complessa, in quanto
saremmo stati
costretti a fingere costantemente.
Giorno
dopo giorno dopo giorno…
«
Buona sera, signori. » Un cameriere ci accolse
all’entrata,
dai suoi salamelecchi e dalla sfarzosità della sala potei
supporre fosse un
ristorante di lusso. Emmett come al solito non era in grado di
contenersi, ma
qualcosa mi suggeriva che in fin dei conti la sua famiglia non era poi
tanto
diversa. Da ciò che mi aveva raccontato suo padre era un
medico piuttosto
famoso e sua madre un’arredatrice di interni. Il denaro di
certo non mancava e
non parevano preoccuparsi di darne sfoggio.
Io
provenivo da una
famiglia ben più modesta ed ancora non riuscivo ad abituarmi
ai modi del mio
amico, benché ci conoscessimo ormai da anni.
«
Cullen, ci stanno
aspettando! » esclamò, drizzandosi ed ostentando
un’espressione cordialmente
studiata.
Personalmente
abituata ai suoi modi rozzi, in occasioni come quelle trovavo difficile
trattenere le risa, sembravo sempre dimenticare la sua
versatilità.
«
Seguitemi. »
Il
cameriere ci
scortò gentilmente al tavolo prenotato, a quanto pareva
eravamo gli ultimi
arrivati. Ne fui sorpresa, in fin dei conti eravamo in netto anticipo.
A
meno che…
Uno
strano sospetto
mi attraversò la mente.
«
Emmett… - mi
lagnai. – A che ora era l’appuntamento? »
Scrollò
le spalle e
non potei notare l’espressione sul suo viso, malgrado fossi
certa del sorriso
scaltro che piegava le sue labbra.
«
Ti prego, non dirmi
che hai progettato la tua entrata in scena e che siamo in ritardo.
»
«
Ok! » replicò
mesto, senza aggiungere altro.
«
Ok, cosa? »
«
Non ti dico quello
che non vuoi sentire. »
«
Emmett! - sibilai
irritata. – eravamo pronti da quasi mezz’ora quando
hai chiamato il taxi,
abbiamo addirittura terminato di vedere la puntata dei Simpson!
»
«
Volevo vedere la
fine… » si giustificò pacato.
Certo…
«
Ma se le conosci
tutte a memoria, razza di beot…
»
Fui
bruscamente
interrotta dalla voce del cameriere che ci indicava un tavolo
più avanti, prima
di allontanarsi per recuperare i menù. Ancora nascosta
dietro l’enorme figura
di Emmett mi sporsi leggermente, fissando il tavolo occupato dalla
famiglia
Cullen.
“Maledizione!”
Quell’esclamazione
silenziosa, di eloquente stupore, fu il mio primo pensiero. Dinanzi a
me quelle
persone che avevo avuto modo di vedere solo il foto si ergevano nella
loro
inquietante perfezione. Finalmente comprendevo il perché del
fascino di Emmett,
la sua famiglia non era certamente da meno. I suoi genitori, seduti
all’angolo
destro, erano vestiti distintamente. Entrambi non mostravano affatto la
loro
età e solo per qualche ruga e da una maggiore
maturità dei loro tratti
differivano dalle immagini raffigurate nelle foto, che spesso avevo
ammirato.
Non
avevano notato
ancora il nostro ingresso e tranquillamente continuavano ad attendere
il nostro
arrivo, senza alcun cenno di impazienza. Forse erano abituati alle
entrate
teatrali di Emmett e la
cosa non mi
avrebbe affatto sorpresa.
Volsi
lo sguardo
verso l’altra coppia presente, teneramente abbracciata. La
piccoletta
dall’aspetto vispo e dai capelli corvini, sogghignava
divertita, stringendosi
ad un biondino decisamente avvenente e gesticolando concitata
verso…
Oh
Porca Miseria!
…
Mortalmente
pallido e
tremendamente bello, un ragazzo dai capelli bronzei fissava Emmett con
un’espressione tra la noia e l’irritazione.
Dedussi, notando i suoi tratti e il
caratteristico colore della sua chioma, fosse Edward, il minore dei
Cullen.
Bhe,
gran bel pezzo di fratellino devo
dire.
Mi
diedi mentalmente
della stupida e riuscii a stento a ricompormi prima che il mio
finto-futuro
marito attirasse su di me l’attenzione di tutti. Quando i
loro occhi si
convogliarono sulla mia figura avvertii il mio volto prendere fuoco e,
a capo
chino, avanzai allungando la mano per stringere quella di Emmett in
cerca di
conforto.
Già,
proprio come un topo che si offre spontaneamente ad un
gatto. Una mossa
geniale…
«
Ragazzi, mi
presento la mia Bella. » Inizia lo
spettacolo…
Alzai
lo sguardo con
estrema riluttanza.
Oddio…
perché mi fissano in quel modo? Notai
a malincuore le espressioni
stralunate dei presenti.
Sorrisi,
tentando di
nascondere il disagio, mentre Emmett era sul punto di spanciarsi dal
ridere. In
quel momento non ero sicura se la fonte della sua ilarità
fossi io o la sua
famiglia che, inebetita, continuava a scrutarmi come una donnola su di
un campo
da golf.
Strano
paragone? Tutta colpa del nervosismo
che mi fa straparlare… Per
mia fortuna quella sera avevo intenzione di spiccicare parola lo
stretto
necessario, lasciando ad Em l’incombenza di mentire al mio
posto.
“Cara,
piacere di
conoscerti – la donna dai capelli color caramello mi rivolse
un sorriso a dir
poco radioso, che non potei fare a meno di ammirare. – io
sono Esme , la madre
di Emmett!” si presentò,
infrangendo l’imbarazzante silenzio
creatosi.
Sbattei
le palpebre,
ritrovandomi inconsciamente a sorriderle. La dolcezza del suo sguardo
però fece
riaffiorare i sensi di colpa momentaneamente sopiti. Sebbene per una
buona
causa stavamo ingannato quelle povere persone, fingendo qualcosa di
inesistente.
Volsi
uno sguardo ad
Emmett, tentando di trasmettergli la mia inquietudine e forse comprese
realmente il mio stato d’animo, perché la sua
presa sulla mia mano si rafforzò,
confortandomi.
Andrà
tutto per il meglio, andrà tutto
per il meglio…
«
Piacere mio,
signora. » bisbigliai, giocando nervosamente con il solitario
che faceva bella
mostra sulla mia mano. Ebbene si, Em si era premurato di consegnarmi un
meraviglioso anello, il ricordo di una proposta di matrimonio fallita,
svariati
anni prima.
Dai
suoi racconti
sull’argomento avevo compreso ben poco, perché
appariva stranamente restio a
parlarne. Ciò che però avevo avuto modo di
scoprire era che dopo un paio di
anni di fidanzamento, con una ragazza di Forks, al termine della scuola
superiore era giunto a formularle l’assurda proposta che
l’aveva indotta a
scappare.
Spaventata
lo aveva
lasciato e lui, ferito dal rifiuto, si era trasferito a New York, per
scappare
dai ricordi ed iniziare una nuova vita. Nella grande mela aveva poi
trovato
fortuna, sia in ambito lavorativo, e recentemente anche in amore,
incontrando
Rose.
Sospirai
sommessamente,
probabilmente quell’evento aveva inciso sui suoi strani
comportamenti. Comunque
ponendo da parte i
sensi di colpa mi presentai, tentando in
ogni modo possibile di indugiare poco sulla figura di Edward, onde
evitare
spiacevoli disagi. Farmi cogliere in flagrante a fissare il fratello
del mio
“futuro” marito, non era un’ottima
presentazione. Fortunatamente – o forse no.
– Alice monopolizzò completamente la mia
attenzione rivolgendomi le più
disparate domande su di me e sulla mia vita. Avevo sempre detestato
questo
genere di conversazioni, ma dovevo ammettere che la ragazza dinanzi a
me non mi
permetteva neanche di meditare sull’imbarazzo, tanto veloce
era il suo ciarlare.
Ma
è una macchinetta… diamine!
Ciò
nonostante alla
fine lei si rivelò essere una persona estremamente
piacevole, pareva realmente
interessata ad ascoltare di me e di Emmett e la cena si
rivelò un gradevole evento.
Mi narrano divertenti aneddoti dell’infanzia del mio futuro
sposo e qualcosa su
degli attentati ad un certo gatto, in una piscina. Non compresi appieno
a cosa
si riferissero ma preferii non approfondire. Alice per certi versi mi
spaventava, con la sua esuberanza incontrollata.
«
Allora? »
Osservai
la sua
espressione corrucciata, non intuendo a cosa si riferisse.
Credo
di essermi persa qualcosa.
Possibile io riesca ad estraniarmi nei
momenti meno opportuni? Mi ammonii mentalmente, per la mia
disattenzione
patologica, tentando in qualche modo di risolvere quella imbarazzante
circostanza.
«
Io… » tentennai,
rigirando la forchetta nelle tagliatelle al ragù.
«
Bella, che lavoro
fai? » chiese nuovamente, ridacchiando divertita per la mia
disattenzione, per
nulla risentita.
Meno
male…
« La giornalista,
per un giornale locale!
- risposi in un
sussurro, rammentando la
bugia studiata in precedenza. – io ed Emmett ci siamo
conosciuti a lavoro. Lo
stavo intervistando! »
In
realtà pur essendo
una giornalista non avevo mai avuto modo di intervistare Emmett, in
primo luogo
perché lo sport non era assolutamente il mio campo, ma
soprattutto perché il
mio futuro sposo era rinominato tra noi del mestiere per le baggianate
che si
divertiva a raccontare, generando la più totale confusione
in chiunque non
fosse realmente ferrato sull’argomento.
La
sua personalità
piuttosto eccentrica però dava ancora maggiore risalto alla
sua figura,
attirando grande attenzione su quel giovane allenatore che in ben pochi
anni
aveva raggiunto una posizione di grande prestigio.
«
Wow – esclamò Alice
emozionata, sfoderando uno sguardo sognante.. – Ed
è stato un colpo di fulmine?
»
Colpo
di fulmine?
Considerando
il terrore provato, la prima volta alla sua vista, direi qualcosa
più vicino ad
un colpo apoplettico.
…
Ma
questi in fin dei conti sono solo
dettagli!
Le
sorrisi, tentando
di mascherare il nervosismo, cercando negli occhi di Em la conferma
alle mie
parole, temendo di non essere stata abbastanza convincente.
L’espressione
scaltra che sfoderò mi rassicurò ben poco,
lasciandomi presagire che da lì a
poco avrebbe dato sfoggio della sua solita indelicatezza, sciorinando
dettagli
sessuali sulla nostra coppia.
Secondo
lui avrebbero
corroborato la nostra tesi, secondo me sarebbero stati esclusivamente
fonte di
imbarazzo. Purtroppo per la sottoscritta, lui era ben consapevole che
non avrei
avuto il coraggio per obiettare o strapazzarlo dinanzi alla sua
famiglia e ciò
gli rendeva ancor più allettante la situazione. Naturalmente
mi sarei
ampiamente vendicata in privato… ma lui non pareva temere
neanche le ripercussioni.
Perché
ho accettato la sua proposta?
Perché
amo l’America, la mia casa e il
mio lavoro…
Purtroppo
inizio a sospettare che tutto
ciò non valga la mia ulcera.
Gli
rivolsi
un’occhiata torva, accompagnando la mia minaccia ad un colpo
ben assestato al
suo fianco. Sciaguratamente quest’ultimo si rivelò
controproducente,
provocandomi quasi certamente un enorme livido sul gomito.
Di
bene in meglio…
«
Di che giornale si
tratta? »
Mi
voltai sorpresa
verso la fonte di quella domanda, stupita mi avesse rivolto la parola.
Dagli
sguardi che mi aveva rivolto durante la cena ero quasi certa mi
detestasse, il
che non mi appariva tanto strano considerando i racconti di Emmett. A
quanto
pareva i moralismi di Edward erano la sua massima fonte di divertimento
quando
presentava le sue compagne in famiglia. Forse mi riteneva
l’ennesima ochetta
che con un pizzico di fortuna in più aveva conquistato il
buon partito.
«
Bhe, è un quotidiano
– balbettai nervosamente, intimorita al contempo dal suo
sguardo curioso e dall’intensità
con cui mi stava fissando. – Io
mi occupo degli argomenti relativi allo sport e, talvolta, di qualche
episodio
di cronaca. »
Certo
Bella, balbetta, dai conferma ai
suoi dubbi sulla tua inadeguatezza!
Un
cenno di assenso
con il capo fu tutto ciò che ottenni come risposta e non
potei evitare di
incupirmi lievemente.
Penserà
che sono una sciocca.
Distolsi
lo sguardo
da lui nello stesso momento in cui Emmett mi avvolse le spalle,
attirandomi a sé
in un abbraccio. Avvertii il suo respiro sul mio collo ed in principio
pensai
volesse darmi un bacio per mostrare una certa intimità tra
noi, invece con mia
somma sorpresa si avvicinò all’orecchio,
bisbigliando.
«
Sbaglio o la mia
futura mogliettina è rimasta affascinata dal piccolo Cullen?
»
Arrossii
vistosamente, riuscendo a stento a non spalancare la bocca per lo
stupore. Emmett
non era noto per il suo acume e se lui era riuscito a comprendere la
cosa, con
una tale facilità, probabilmente
gli
altri avevano notato la mia inconsueta attrazione.
Mi
osservai attorno,
sperando che nessuno avesse udito la sua insinuazione, constatando che
fortunatamente gli altri sembravano assorti in una qualche
conversazione, forse
per lasciarci la nostra privacy.
Sospirai
leggermente
rincuorata. Non ero solita invaghirmi di un uomo facilmente, ma
l’attrazione
fisica, quando si presenta, è ben difficile da ostacolare.
Non
era certo una mia
colpa se suo fratello era uno degli uomini più affascinanti
che avessi mai
avuto modo di incontrare! Confidavo però nel fatto che non
fosse una persona
particolarmente interessante, in fin dei conti aveva spiccicato poche
parole
durante la cena e, sebbene potesse essere giustificato dal leggero
astio verso
la mia posizione, quel suo comportamento non poteva dirsi adeguato.
Sarà
il solito spocchioso benestante,
moralista.
Mi dissi, lasciando
che la massa dei miei capelli scuri celasse in parte il mio volto, ai
presenti.
Fingendo
di non aver
udito e tentando di evitare l’argomento almeno sino a quando
sarebbe stato
possibile, rivolsi nuovamente la mia attenzione ad Alice. Ovviamente
non mi
sfuggì l’occhiata beffarda che mi rivolse Emmett,
e la certezza del terzo grado
che mi attendeva quella notte mi fece gemere lievemente.
Sono
rovinata! Mi deriderà per il resto
dei miei giorni…
E
le battute…
Non
osavo immaginare
il numero di battutacce a cui si sarebbe abbandonato anche dinanzi ad
Edward.
Sono rovinata… totalmente e assolutamente rovinata!
barbyemarco [Contatta]
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violazione
26/03/10,
ore 21:17 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Ciauuu!!
ahahahah ho intenzione di ripercorrere i tratti salienti della storia,
non saranno molti capitoli extra... ahahah ma ho qualche ideuccia su di
un paio di cose che nei pov Ed non sono state dette! hihihi XD spero ne
venga fuori qualcosa di decente??
Cmq purtroppo non sono babbo natale XD sto malissimo con la barba! hihi
non mi dona per nulla
Eli87 [Contatta]
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violazione
26/03/10,
ore 13:01 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Ciaoooo!
Mi fa piacere ahah non sono molto pratica nel ripercorrere gli eventi
di ff già concluse, ma in questa le parti mancanti erano fin
troppe, così mi sono convinta a tentare XD
Poi devo ammettere che voglio soffermarmi un pokino in + sulla figura
di Emmett ♥ personalmente lo adoro! ahahah mi fa morire dal
ridere!
Un bacioneee
fallsofarc [Contatta]
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violazione
25/03/10,
ore 23:12 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Ciauu
Chiara,
XD grazieee ahahah è stata un'idea improvvisa, che poi
considerando che io non ho il tempo per fare quasi nulla è
stata una follia quella di riproporre anche questa storia.
sono un vero disastro.
come vedrai i sentimenti di bella sono abbastanza contrastanti, nei
riguardi di Edward hihihi
bigia [Contatta]
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violazione
25/03/10,
ore 09:47 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Ciauuuuu!!!
Grazieeeeeee *____*
Bella_kristen [Contatta]
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violazione
24/03/10,
ore 14:56 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Ciauuuuuuz!
Aahhahahah ormai sono diventata una persecuzione, sto sempre a rompere
le scatole in questo fandom!
tra un pò qualcuno verrà a casa mia a prendere a
martellate il mio pc XD per impedirmi di proseguire hihihihi
Mr
Darcy [Contatta]
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violazione
24/03/10,
ore 00:13 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Ciaoooo!
ahahahahah
molte persone non capivano cosa fosse successo ahahahahah, del
perchè era comprarso questo capitolo dal nulla in una storia
ormai conclusa ahahaha
la risposta è che io sono una piaga XD lo ammetto.
Questa storia era stata piacevole da scrivere e mi faceva piacere
riempire un pò i buchi lasciati nella prima versione. XD
Ti ringrazio tantissimissimo per i complimenti!!!
By Manu
simo87 [Contatta]
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violazione
23/03/10,
ore 21:48 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Simo,
ciauuu!! XD
Per ora mi sto concentrando soprattutto sul rapporto di Bella ed
Emmett, anche perchè io adoro il personaggio di Em
lo vorrei anche io un amico come lui hihihihi
sarebbe un anti-noia!
.... anche se in questo momento mi stanno venendo in mente quelle img
che giravano su fb... ricordi? XD ahahhaah
ChiaraBella [Contatta]
Segnala
violazione
23/03/10,
ore 21:13 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Ciao
Chiara,
piacere, io sono Manuela XD
ahahah in primo luogo ti ringrazio per tutti i tuoi complimenti, ti
assicuro che mi fanno super piacere !XD
ti voglio anche consolare sul fatto che non sei l'unica che all'inizio
non comprendeva da dove fosse sbucato quel capitolo ahahahh
effettivamente la storia era ormai conclusa da tempo, purtroppo la mia
mente è piuttosto contorta e di tanto in tanto faccio
qualcosa di insensato XD
almeno fino a quando la neuro non verrà a prelevarmi con la
forza... O,o
Ciauuuu
ClaudiaSv16 [Contatta]
Segnala
violazione
23/03/10,
ore 20:45 - Capitolo 11: Pov
Bella - I capitolo
Hihihi anche io adoro Emmy, è folle e burlone all'ennesima
potenza
ahahahh
e poi mi diverto a scrivere del suo rapporto con Bella hihihi
Grazie per i complimenti, sono felice che questa storia ti sia piaciuta
XD anche se l'idea di continuarla è alquanto bizzarra!
ciauuz
bacioni
manu