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Autore: Semplicemente G    27/03/2010    6 recensioni
La famiglia Potter e la famiglia Weasley, sei anni dopo la sconfitta di Voldemort, si troveranno a combattere una forza oscura a loro ignota... distruttiva. Dovranno proteggere tutti, la famiglia... il Mondo Magico. Ma i nostri eroi ci riusciranno? Per scoprirlo basta solo leggere.....
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 3

Capitolo 3: Riunione

 29/02/2005

 

Harry entrò di corsa nell’ ufficio che condivideva con Ron. Era in leggero ritardo, la prima volta da quando lavorava al Dipartimento Auror.

- Ciao, Ron. – lo salutò Harry appena entrò nella stanza.

- Ciao, Harry. Ti ha trattenuto Ginny?– chiese all’amico vedendolo un po’ affannato per corsa attraverso i corridoi del Ministero.

- Esatto. Non voleva che andassi a lavorare. Povera. Mi è dispiaciuto molto per lei. Lasciarla lì a casa da sola che Hermione... – spiegò Harry all’amico, mentre prendeva posto dietro la sua scrivania.

- Oh, beh, per una volta che non sei qui in perfetto orario, non succede niente. – gli disse Ron, continuando a compilare un verbale. – Oggi c’è la riunione per la faccenda dei Mangiamorte... -

- Certo. Alle diciassette e trenta in ufficio da Roberson. – rispose pronto Harry.

- Harry, veramente è alle diciotto e trenta... – gli fece notare Ron.  L’ amico si portò una mano alla faccia. Restò in quella posizione per un po’, a pensare.

- Quando... come mai l’hanno spostata e io non ne sapevo niente? – chiese l’uomo togliendosi gli occhiali e pulendogli su un lembo del suo mantello.

- Hanno mandato a tutti un promemoria con la nuova ora della riunione. Ti deve essere arrivato sicuramente, prova a controllare sulla tua scrivania. – gli consigliò Ron, che nel frattempo si era alzato dal suo posto e lo aveva raggiunto.

La scrivania di Harry James Potter non poteva essere definita propriamente “ordinata”... anzi a dirla tutta era totalmente un disastro: fogli sparsi dappertutto, la pila dei verbali era caduta rovesciando quella dei resoconti delle missioni.

“Meno male che Ginny non vede questo caos, o con l’umore che ha in questi giorni mi ritroverei appeso al lampadario e tutta la scrivania nelle mani di Ginny” pensò Harry ripensando alla moglie.

Sembrava che l’unica cosa al posto giusto fosse una fotografia. Ritraeva tutta la famiglia Weasley che sorrideva felice.

- Se la vedesse Ginny saresti un uomo morto. – disse Ron scherzando.

- Ma che morto. Peggio. Devo assolutamente metterla a posto. Prima però dovrei finire quella tabella che mi ha chiesto di fare Roberson. –

- Che tabella? – chiese Ron mentre tornava a sedersi al suo posto.

- Devo dividere tutti gli Auror in squadre per un prossimo attacco, visto che dall’ultima grande emergenza è passato un bel po’, alcuni Auror sono andati in pensione, mentre ne sono arrivati di nuovi. Un vero lavoraccio, ti dico. – borbottò Harry cercando di fare un po’ di spazio sulla sua scrivania.

Le diciotto e trenta arrivarono in fretta e in men che non si dica Harry e Ron si ritrovarono a percorrere i corridoi dell’ufficio Auror, fino a trovare la stanza dove normalmente si svolgevano le riunioni. Entrarono e presero posto.

La stanza era molto grande, con una cattedra in fondo e con delle sedie rivolte verso di essa. Attaccati alle pareti c’erano un sacco di poster, tutti riguardanti pericolosi criminali. In dieci minuti la sala di riempì di persone ed entrò il loro capo: Roberson. Tutti gli Auror presenti in sala balzarono in piedi, per accogliere l’uomo.

- Comodi. – disse Roberson borbottando. Gli Auror si sedettero quasi contemporaneamente.

- Bene, sapete tutti perchè siamo qui. L’incidente con i Babbani causato da quei Mangiamorte. La cosa è molto più grave di quel che pensassimo. Appena cinque minuti fa mi è arrivata la notizia che un gruppo di ex seguaci di Noi-Sappiamo-Chi ha ucciso una coppia di Babbani anziani, che da quello che mi hanno riferito, hanno commentato i loro “abiti lunghi e neri”. Questo è ciò che ha detto una passante, prima che gli obliviatori le cancellassero i ricordi.

Non userò tanti giri di parole: non hanno scrupoli. Credo che uccidano solo per divertimento, perchè, scusate il linguaggio, non gliene frega una mazza. – Roberson era fatto così, a volte usava un linguaggio non molto appropriato per un ufficiale come lui. – Comunque, - continuò dopo che il brusio fu terminato. – dobbiamo essere in allerta, sempre pronti a scattare per salvare quei poveri Babbani indifesi.

So che forse vi sto chiedendo troppo, ma vorrei che deste la vostra disponibilità ventiquattro ore su ventiquattro. So che molti di voi hanno famiglia – il suo sguardo indugiò per un attimo su Harry e Ron. - ma vi chiedo questo sacrificio. Poi, a turni, concederò due settimane di ferie a ciascuno. Qualche domanda? –

Un giovane Auror alzò la mano. Roberson gli fece un debole cenno per incoraggiarlo a parlare.

- Mi scusi, capo. È pericoloso? –

- Caro Norton, non se dirti se sarà pericoloso. Di certo non ci troviamo di fronte al solito piccolo assassinio. Questi non hanno paura quasi di niente. Tutto sta nel capire di cosa hanno paura. – rispose pacato Roberson. – Sai, quando sono entrato negli Auror non avevo capito che questo lavoro non è un gioco. Ogni giorno in cui tu vieni qua, rischi di morire. Mettiamo che ti trovi davanti ad un assassino che prima di morire riesce a sparare un “Avada Kedavra” e ti uccide. Era solo un assassino. Hai capito cosa intendo. Parlo a voi tutti. Credo che avendo scelto questo lavoro non potete essere sicuri di arrivare ai cinquanta anni. Non lo dico per scandalizzarvi, ma è così. Bisogna essere portati per questo lavoro. Se vi rendete conto che non ce la fate, forse, ma dico forse sarebbe ora di darsi una svegliata. Cambiare lavoro.

Quando avete scelto di intraprendere questa carriera, molti di voi non hanno tenuto conto dei rischi che poteva comportare.

Bene, predica finita. Potete andare. Ah, vorrei parlare un attimo con il signor Harry Potter. Si fermi qui, per favore. - Harry annuì.

- Arrivo in ufficio tra poco, Ron. Mi faresti un favore enorme? – l’amico annuì. – Puoi dire a Ginny che questa sera tornerò tardi a casa? Dopo le scriverò anche io, ma mi chiedevo se potevi dirglielo ora. Grazie mille, Ron. Sono in debito. – Harry aspettò che tutti gli altri cento Auror furono usciti e si avvicinò a Roberson.

- Voleva parlarmi, signore? – chiese Harry educatamente.

- Si, Potter. A che punto sei della lista? –

- Gli ultimi venti Auror. –

- Perfetto. Hai fatto squadre equilibrate? –

- Certo, signore. Tranne la prima. Ho pensato che dovessi fare una prima squadra leggermente più potente delle altre, che dev’essere chiamata in caso di emergenza estrema. – spiegò Harry.

- Perfetto, Potter. Ah, come sta la moglie e il pargoletto? –

Harry rispose un po’ stupito.

- Benissimo, grazie, signore. Lei? –

- Abbastanza. Il maggiore ha la febbre alta e il più piccolo ha l’otite. Mia moglie è sull’orlo della disperazione. –

- Mi dispiace, signore. Potrebbe forse prendersi due o tre giorni di vacanza per aiutarla. So che in questi tempi non è il massimo, ma anche la famiglia è importante. –

- Certo, Potter. Ma il mondo magico prima di tutto. –

Harry era confuso, mentre tornava nel suo ufficio. Quell’uomo aveva due dei tre figli che stavano male e non si preoccupava minimamente. Scosse la testa e aprì la porta. Rimase un po’ scioccato, quando vide la sua scrivania perfettamente ordinata ed Hermione e Ron in piedi vicino ad essa.

- Ciao, Harry. – lo salutò Hermione.

- Ciao. Hai messo tu a posto la mia scrivania? – le chiese grato.

- Si, Ron mi ha chiamato: “Ordine Scrivania” e sono arrivata immediatamente. In neanche un minuto era tutto a posto. –

- Grazie, Hermione. Mi hai salvato la vita. – disse Harry riconoscente verso la sua migliore amica.

- Da chi ti avrei salvato? – chiese lei curiosa.

- Da mia moglie e dal mio capo. – sorrise lui. Hermione e Ron scoppiarono a ridere.

- Mi fa piacere. Io vado, ragazzi. Ci vediamo questa sera? – domandò Hermione. Con il lavoro che facevano tornavano a casa una sera sì e due no.

- Io, si. Spero. Harry ha da fare. Però... potrei fermarmi anche io ad aiutarti. In due finiremo prima. – propose Ron all’amico.

- No, Ron. Vai a casa. Me la caverò da solo. È tanto che tu ed Hermione non state un po’ da soli... con tutta questa confusione al Ministero. –

- Neanche per sogno. Hermione, mi perdoni? – le chiese. Ron era veramente consapevole che in questo periodo non era molto presente a casa e si sentiva molto in colpa. Hermione sorrise.

- Certo. Non c’è problema. Io e Ginny andremo a noleggiare un film e lo guarderemo in TV. Non vi preoccupate. Una cosa vi chiedo: se succede qualcosa vogliamo essere avvisate subito. Subito. Capito? – i due uomini annuirono. – Ciao, ragazzi. Ci vediamo. Speriamo questa sera. – Hermione baciò Ron sulle labbra e abbracciò Harry. Tirò fuori la bacchetta e si smaterializzò.   

- Povere. – commentò Harry. – Mi si spezza il cuore la lasciarle così tanto tempo da sole... –

- Anche a me, Harry. Ma cosa ci vuoi fare? Non possiamo certo abbandonare tutto il Mondo Magico... – disse Ron, mentre si sedevano alle rispettive scrivanie.

- No. Ogni volta che penso a Ginny a casa, incinta, con Hermione, mi vengono i brividi. Poi per non farmi travolgere dal senso di colpa, penso che sono qui per cercare di rendere il mondo migliore per mio figlio. –

- Hai ragione, Harry. Forza, mettiamoci al lavoro. Prima cominciamo prima finiamo e torniamo a casa. –

 

                                                   *   *   *   *

 

- Ciao, Hermione. Cosa voleva mio fratello? – chiese Ginny seduta sul divano, dando il ben tornato all’ amica-cognata.

- Veramente gli serviva un aiuto per Harry. – spiegò Hermione. Ginny aggrottò le sopracciglia, confusa. – Non si ricordava l’incantesimo per mettere a posto. C’era la scrivania di Harry che faceva paura. Veramente paura. Gliela ho rimessa io a posto. Ti ho risparmiato il compito di sbranarlo. – Ginny rise.

- Tornano a casa, questa sera? –

- Non lo so. Harry aveva da fare un lavoro urgente per il loro capo. Ron è rimasto a dargli una mano. – Ginny s’intristì di colpo.

- Ginny, non essere triste. Dai, ci guardiamo un bel film? Di quelli romantici che piacciono a te? – la proposta del film sembrò rallegrare un po’ la donna.

- Certo. Cosa guardiamo? – chiese impaziente.

- Non so. Intanto direi di ordinare due pizze. –

- Pizze...pizze... non mi ricordo cosa sono. – disse Ginny. Hermione sbuffò, con i nomi Babbani Ginny non era tanto meglio di Ron.

- Ginny, quei grandi cerchi fatti di pane dove mettono sopra il pomodoro e il formaggio. –

- Ah, giusto! Non mi veniva in mente. –

- Si vede che tu e Ron siete fratelli. – sussurrò Hermione, prendendo il telefono. Chiamo ad una pizzeria per ordinare due pizze margherite.

- Andiamo a prenderle tra mezz’ora. Intanto vieni, andiamo a scegliere il film. Io direi qualcosa come il “Titanic”... –

- No, finisce male. Ti ricordi quella sera che l’abbiamo guardato con Luna, Fleur, Audrey e Angelina? Non la smettevamo più di piangere. –

- Oh, si. Terribile. Allora, “Grease”... –

- No, non ho voglia di vedere un musical. – Hermione restò in po’ di tempo a pensare, mentre Ginny si cambiava. Quando lei scese le venne in mente il film perfetto.

- Ginny! Ho trovato! “Notting Hill” –

- Si!!! Fantastico! Saranno tre anni che non lo vedo! Andiamo forza! Voglio anche le patatine fritte! – disse Ginny entusiasta.

Andarono al video-noleggio e in pizzeria a ritirare la pizze.

Mezz’ora dopo erano a casa sedute sul divano, mentre i titoli del film, cominciavano a scorrere.

- Hermione, posso chiederti una cosa? –

- Certo. – rispose lei addentando un pezzo di pizza.

- Secondo te, un po’ gli dispiace che siamo a casa da sole? –

- Ginny! Ma come ti salta in mente!!! Oggi pomeriggio che ho parlato con Harry era dispiaciutissimo di non essere più presente. Credimi, stanno male quando noi. – la consolò Hermione.

- Grazie, Hermione, sai sempre come tirarmi su di morale. Sei perfetta! – disse Ginny sorridendole. Hermione arrossì un poco.

- Anche tu sei perfetta. La mia perfetta cognatina! – scoppiarono a ridere insieme, ma si zittirono quasi subito: era iniziato il film.

Verso metà del film sentirono bussare alla porta di casa.

- Uff, ma chi è a quest’ora? Hermione fai pausa per favore? – chiese Ginny alzandosi dal divano per andare a vedere chi era alla porta. Quando la aprì si trovò davanti Harry e Ron.

- Harry! – gridò lei, gettandogli le braccia al collo.

- Ciao, Ginny. – la salutò Harry. Intanto era arrivata anche Hermione e stava abbracciando Ron.

- Non vi aspettavamo! – disse Ginny poggiando la testa sulla spalla di suo marito.

- Sorpresa! Cosa stavate facendo di bello? - Chiese Ron.

- Guardando “Notting Hill” – risposero in coro le due ragazze.

- Eh? – domandò Ron.

- Ronald è un film. È la storia di una famosa attrice americana che incontra un libraio qualunque e s’innamorano. – spiegò Hermione al marito.

- Ah. Spero che non vi dispiaccia se io e Harry restiamo a guardarlo con voi, vero? -

- Certo che no. – tutti e quattro si accomodarono sui divani. Ginny era stretta tra le braccia del marito e lui aveva appoggiato la mani sul piccolo rigonfiamento sulla pancia della moglie che conteneva suo figlio.

Ad un certo punto sgranò gli occhi, che aveva sempre tenuto fissi su sua moglie e cercò il suo sguardo.

- Gin. Si è mosso. L’ho sentito. – sussurrò, con la voce rotta dall’emozione.

- Lo so. – mormorò lei poggiando la sua mani calde sopra quelle del marito.

– Si è mosso. – sussurrò prima di baciare Harry.

- Ginny! È fantastico! – gridò Hermione prima di abbracciare la sua migliore amica.

- Il mio nipotino! No! Non ci posso credere! – Ron era impalato e fissare lo stomaco della sorella.

- Devi crederci, Ron. – disse Hermione lasciando andare Ginny.

- Fatti abbracciare sorellina. – esclamò Ron prima di stringere forte la sorella che piangeva dalla gioia.

- Ti voglio bene, Ron. –

- Anche io Ginny. Anche se non sei proprio più la mia piccola sorellina. –

- Rimarrò sempre la tua sorellina. – sussurrò Ginny prima di stringere forte il suo fratellone, che l’aveva sempre aiutata nei momenti di difficoltà.   

In quel piccolo attimo di felicità assoluta si dimenticarono tutti e quattro dei problemi che quei mangiamorte stavano causando, pensando solo al piccolo Potter.

 

 

Allora, quanto volete uccidermi da uno a dieci? Mille! Direte voi.

Chiedo umilmente perdono per l’immenso ritardo, ma in questa settimana non ho avuto un momento libero per postare:

Mercoledì sono andata in gita a Venezia e ne sono ritornata distrutta. Dalle sette di mattina ( alle sei e un quarto mi sono svegliata!) alle sette di sera in giro per la città, tra laboratori, musei e Palazzo Ducale. Mi sono addormentata mentre guardavo Montalbano.

Giovedì... usciva il DVD del secondo film della Saga di Twlight, a cui io sono una fan sfegatata e sono uscita (a piedi) per comprarmi il DVD. Due dischi!!! Se non lo avete letto e visto i film, ve li consiglio in assoluto! E allora ho passato tutto il giorno a guardarli.

Venerdì mi sono ricordata di avere una verifica di costituzione e cittadinanza e un’interrogazione di storia della musica. Così, con la mia amica Ladia (grazie mille tesoro!) ho studiato e i miei non mi hanno lasciato internet per postare. Mia madre era reduce di un penoso consiglio di classe...

Mi ha costretto a chiudere il computer e a ripassare.... Che pizza!!

Oggi, finalmente cono qui! Spero che non mi ammazziate!!

Ora, però, vorrei ringraziare: ......... per aver messo la mia storia tra le preferite

E ......... per averla inserita nelle seguite.

In più, grazie mille a ........ per gli Autori Preferiti!

Non sapete quanto mi fa piacere!!

 

Risposte alle recensioni:

Altair94: Lo so, i Mangiamorte sono sempre in mezzo ai piedi... se ne stessero a casa loro! Ma se non ci fossero loro, la vita di Harry e famiglia sarebbe troppo monotona! Ti ringrazio anche per aver inserito la mia storia tra le seguite! Spero che continuerai a recensire e scusami per il ritardo, ma ho avuto un po’ di problemi. Ciauuu!!! 

EDVIGE86: Grazie mille per tutti i tuoi complimenti! Sono molto felice che la mia piccola FF ti sia piaciuta. Qui, in questo capitolo si comincia già a capire la storia. Spero che anche questo di piaccia e che continuerai a recensire! Ciao!!!

hele: Eh, eh! (Risatina sadica) Capirai in questo capitolo tutta la faccenda... Ti svelo che ci saranno colpi di scena e storie piuttosto intricate. Grazie per aver inserito la storia tra le seguite e spero di non deluderti! A presto!! :)

 

Per gli aggiornamenti.... guardate la mia pagina dell’Autore. Tramite quella vi terrò informati... forse con qualche piccolo Spoiler, ma devo ancora decidere....

Grazie mille a tutti e a presto!!

  
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